Il blog di Joe7

  1. LUPIN III CONTRO DAITAN 3 - prima parte

     
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    LUPIN III CONTRO DAITAN 3 - PRIMA PARTE
    (NOTA: Il termine più comunemente usato è "Daitarn 3" con la "r", ma, visto che è sempre chiamato Daitan, senza la "r", ho preferito escluderla anch'io nella scrittura)

    Lupin-vs-Daitan-3

    Lupin-vs-Daitan-3
    Disegno di Joe7; lavorazione in Photoshop di Toshia76



    DUE AMICI AL BAR

    Tutto cominciò col classico golpe sudamericano.

    Il piccolo stato di Rurutu fu liberato dalla dittatura di Alcazar, dopo la ribellione guidata dal legittimo presidente Socorro. In questa guerra, i mercenari avevano dato un indispensabile aiuto: soprattutto i berretti blu, i famosi Bluebeller. Ora tutti stavano festeggiando la vittoria nell’unico bar rimasto in piedi. Laggiù, la ventola sul soffitto girava pigramente, cercando di allontanare il caldo, senza grandi risultati. Nessuno però ci badava: avevano vinto. Tutti ridevano e bevevano, raccontandosi a vicenda le loro storie, gonfiandole fino all’inverosimile. Erano mercenari conosciuti e temuti in tutto il mondo. Soltanto uno di loro restava in silenzio, sotto la ventola, seduto coi piedi sopra il tavolo. Attorno a lui c’era il deserto: per quanto fossero coraggiosi e spietati, nessuno osava rivolgere la parola allo sconosciuto, che sorseggiava silenzioso e tranquillo il bicchiere di Bacardi che teneva in mano, mentre la bottiglia mezzo vuota sul tavolo attendeva di essere completamente svuotata. La cosa curiosa di questo personaggio era quella di avere, a differenza degli altri, un vestito elegante, con giacca, pantaloni e cravatta, tutti neri, a parte la camicia bianca, che faceva risaltare lo scuro della cravatta. La sua barba nera, ispida e caprina, terminava con una punta all’insù sotto il mento e i suoi occhi erano perennemente coperti dalla tesa del cappello, anch’esso nero. Se lo si osservava con attenzione, si poteva notare la pistola che portava sotto la cintura, dietro la schiena: una 44 Magnum, assai potente e difficile da usare, tipica del pistolero professionista. Tutti lo conoscevano di fama: Jigen Daisuke, ricercato internazionale, pistolero, ladro e mercenario a tempo perso, appartenente alla famosa banda di Lupin III.

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    All’improvviso, una persona gli si avvicinò, mettendo sul tavolo un’altra bottiglia di Bacardi e un bicchiere.
    “Posso farti compagnia, Jigen?”
    L’altro sollevò impercettibilmente il capo, rispondendo con un sorriso:
    Radik? 1 Ma che sorpresa, il comandante dei Bluebeller in persona. C’è posto, siediti pure.”
    L’altro si sedette: anche se era un ragazzo ancora giovane, in poco tempo era diventato un comandante mercenario tra i più quotati, fondando il gruppo dei Berretti Blu, i famosi Bluebeller, con un’organizzazione quasi militare. Stranamente, erano diventati amici quasi subito, cosa insolita per un lupo solitario come Jigen. Radik versò il Bacardi nel bicchiere e lo buttò giù con forza.

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    “Vacci piano, ragazzo” osservò Jigen “E’ roba forte!”
    “Non m’importa” rispose Radik, versando un altro bicchiere. Jigen rimase perplesso. Tolse i piedi dal tavolo e osservò bene l’altro: era pallido come un morto.
    “Che ti è successo? Abbiamo vinto la rivolta, abbiamo avuto i nostri soldi…qualcosa non va?”
    Dopo un attimo di silenzio, Radik disse:
    “Ho ricevuto una lettera da casa. Mia sorella Kelly è gravemente malata e sta morendo”
    Jigen appoggiò il bicchiere sul tavolo.
    “Mi dispiace.”
    Radik estrasse una foto dal portafoglio e la mostrò a Jigen. Il pistolero la osservò e disse stupito:
    “Ma è una bambina! Accidenti, mi spiace davvero, Radik. Se posso fare qualcosa…”

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    “Non si può più fare niente, purtroppo” rispose lui, versandosi un altro bicchiere di Bacardi. Lo bevve tutto d’un fiato e disse, col volto imporporato dal rum:
    “Lascia che ti dica la mia storia. Sul perché è successo questo a Kelly. Devo sfogarmi in qualche modo.”
    “Ti ascolto.”
    “Conosci Daitan 3?”
    “Cos’è, una rete televisiva?”
    “No, un robot gigante.”
    Jigen fece una smorfia. “Detesto quei giocattoloni. Che c’entra questo Daicoso con te?”
    “La mia storia ha a che fare con lui. Era iniziato tutto su Marte. Sai, avevano installato lì, segretamente, delle basi per esplorazioni e ricerche, finanziate da privati. Tra gli altri, c’era un tale che si chiamava Haran Sozo. Un cervellone, che aveva trovato il modo di tramutare gli uomini in cyborg immortali, che ha chiamato Meganoidi”
    “Ed era andato fin su Marte per fare questa fesseria?” replicò Jigen, tirando fuori da un pacchetto una sigaretta smozzicata che si mise in bocca.
    “Vallo a sapere perché. Gli scienziati sono tutti dei Pippi sballati. Comunque, questi Meganoidi alla fine si erano ribellati.”
    “Mi stai raccontando la favola di Frankenstein, Radik.” commentò Jigen con un sorriso, accendendo la sigaretta.
    “In effetti…comunque, i capi della rivolta, Don Zauker e la sua donna, Koros, uccisero il professore e la sua famiglia. Sopravvisse solo il figlio, Haran Banjo, che scappò sulla Terra col Daitan 3, un robot gigante costruito dal padre.”
    “Però! Tra le altre cose, aveva avuto anche il tempo di costruire un robot gigante? Invece di fare lo scienziato, uno stakanovista così avrebbe dovuto lavorare alla General Motors. Avrebbe guadagnato una barca di soldi.” disse Jigen soffiando in alto il fumo. Radik ignorò il commento e continuò la storia.
    “Questo Banjo, insomma, era andato a vivere in una villa, insieme con Garrison, il suo maggiordomo. Poi lo avevano affiancato degli amici: Reika e Beauty, due ragazze, e Toppi, un ragazzino. Aveva combattuto contro i Meganoidi usando il Daitan 3.”
    “Va bene, Radik, è la solita storia del robot gigante. Ma tu che c’entri?”
    “Ci arrivo. Quando avevo fondato i Bluebeller, eravamo una banda di motociclisti ribelli e sbandati: i Meganoidi ci avevano contattato per vedere se volevamo diventare come loro.”
    “Ah, e com’è finita?”
    “In un primo tempo, avevamo accettato. A quei tempi, ci sentivamo trascurati e messi da parte: il fatto che qualcuno si interessasse tanto a noi ci faceva ringalluzzire. Eravamo giovani e fessi, che vuoi farci?”
    “Allora avete combattuto contro il Daicoso? Questa non me l’avevi mai raccontata, Radik: tu saresti dunque un cyborg?”
    “Stavo per diventarlo. Però mia sorella Kelly mi aveva aiutato a cambiare idea. Da allora, io e i Bluebeller eravamo partiti per l’estero e ci eravamo fatti un nome.”
    “E la storia del Daicoso coi Meganoidi com’è finita? Quel tal Bongo ha fatto piazza pulita dei cattivoni?”

    Jigen


    “Banjo, non Bongo. A quanto mi aveva scritto Kelly nella sua ultima lettera, lui era andato su Marte col Daitan 3 e aveva fatto come Rambo: Koros e Don Zauker sono morti e i Meganoidi non ci sono più. Adesso Banjo gestisce la Solar Corporation.”
    Jigen tossì all’improvviso, perché il fumo gli si era fermato in gola appena aveva sentito quella parola.
    “La…la Solar Corporation? Il pilota del Daicoso è a capo di quella multinazionale?”
    “Esatto. Ha replicato l’effetto dell’energia solare nelle macchine, tipo automobili o aerei, e le fabbrica. Vende in tutto il mondo. Sai, avevo sentito che il Daitan era ad energia solare: forse è da lì che era partita l’idea.”
    Jigen fece un fischio.
    “Intraprendente, il tipo. Ma, tornando a tua sorella, cos’ha? Di cosa è ammalata?”
    “Non si sa bene. Ma ho il sospetto di essere io il responsabile.”
    “Tu?” disse stupito Jigen “Che c’entri tu?”
    “Ero diventato un Megaborg, cioè un essere grande come il Daitan 3, insieme ai miei compagni. Una cosa insolita: di solito, era solo una persona che diventava Megaborg. Questo infatti aveva provocato l’emissione di radiazioni particolari che, per un motivo non chiaro, potevano influenzare chi aveva il DNA simile al mio, come mia sorella Kelly. L’avevo scoperto solo più avanti. Alla fine di quello scontro col Daitan, lei stava bene, ma poi si era sentita male un anno dopo: era una cosa ad effetto ritardato.”
    Jigen non seppe più cosa rispondere.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK DELLA STORIA

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    1 Radik (o Rad) è un personaggio dell'episodio 16 di Daitan 3: "Il triste canto dei Bluebeller" (titolo originale). Altre versioni del titolo sono: " Rad il guerrigliero pentito" o "L'elegia dei berretti blu"

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    Radik e Jigen: disegno di Toshia 76



    Edited by joe 7 - 20/9/2022, 19:36
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