Il blog di Joe7


Replying to PAPA' GAMBALUNGA EPISODIO 17: "LA VISITA DI JERVIS"

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  1. Posted 30/11/2022, 17:49
    17 – LA VISITA DI JERVIS
    Cuore inconfessabile (titolo giapponese)
    (L'inizio si trova qui; l'episodio precedente si trova qui)

    Nuova-immagine-8


    RIASSUNTO: Siamo in America, nei primi anni del '900. Judy Abbott è una bambina abbandonata da piccola che vive nell'orfanotrofio John Grier. Un giorno viene adottata da una misteriosa persona, chiamata da lei Papà Gambalunga a causa della lunghezza delle gambe della sua ombra, l'unica cosa di lui che è riuscita a vedere. Il suo tutore la fa portare al prestigioso Istituto Femminile Abramo Lincoln di New York. Laggiù Judy fa la conoscenza delle sue compagne di stanza: l'altezzosa Julia Pendleton e la modesta Sallie McBride, con la quale fa amicizia. Seguendo le lezioni, Judy scopre di essere piuttosto brava a scrivere e riesce anche ad avere un premio per un suo racconto. Un giorno, Julia chiede a Judy di accogliere suo zio Jervis Pendleton al collegio, visto che in quel giorno lei è occupata. Judy lo fa di malavoglia, ma alla fine resta affascinata da lui. In una festa da ballo per l'anniversario della scuola, Judy fa la conoscenza del quarterback Jimmie, il fratello della sua compagna di camera Sallie. Julia si innamora di Jimmie, ma sembra che lui abbia occhi solo per Judy. Un giorno, Jervis fa sapere attraverso la nipote Julia che tra poco verrà al collegio a trovarle...

    TRAMA

    Judy è in pensiero, perchè sta arrivando lo zio di Julia, Jervis, e lei sarà costretta a mentirgli ancora parlando della sua casa ricca, della sua famiglia ricca, eccetera. Che però non esistono, visto che lei viene dall'orfanotrofio. Ma mentire le secca molto e non sa cosa fare.
    Judy: E' la bugiarda Judy colei alla quale Jimmie e Jervis sono interessati. Posso solo far finta di sorridere. Non importa quanto ci provi, nè Sallie nè Julia possono essere mie amiche, visto che non sanno da dove vengo.
    Julia: Che è successo, Judy? Non sembri star bene. Stai lì sempre a pensare.
    Judy: Io? Niente. Sono fresca come il cielo d'autunno! (apre la finestra e si accorge che si è messo a piovere) Ehm, quando mi sono svegliata c'era il sole.
    Julia: Dai, lascia stare, che dobbiamo organizzarci per il mio capriccioso zio. Le procedure di ammissione per gli ospiti sono complicate.
    Sallie: Davvero?
    Julia: Ma è ovvio, Sallie. Siamo in un collegio femminile. Di norma qui gli uomini non possono entrare.
    Sallie: Ma la pioggia è una seccatura.
    Judy: Oh, è meglio se piove, così la terra non sarà tutta polverosa. Ok, cominciamo con le procedure.
    Julia: Per prima cosa, dobbiamo preparare le certificazioni ufficiali, che provano che Jervis Pendleton è davvero mio zio. Poi dobbiamo dare questo documento alla dirigenza della scuola. Ah, sì: e poi, davanti a un pubblico ufficiale, la nipote Julia - cioè io - deve giurare che Jervis Pendleton è davvero suo zio.
    Judy: (fa il verso a Julia) Bene, io giuro che Pendleton è mio zio.
    Sallie: Sei sempre su di giri, Judy.
    Julia: Ti invidio. Questo tempo piovoso mi mette malinconia.
    Judy: Ma vedremo un ospite, dovresti essere felice. Verrà presto? Judy, ora è il tempo di scappare o dovrai ingannare ancora.

    P1


    Smette di piovere e arriva la macchina di Jervis.
    Jervis: Oh, non pensavo che mi aspettassero addirittura tre belle ragazze! Tu devi essere Sallie, vero? Piacere. Io sono l'eccentrico Pendleton, Jarvis Pendleton. Lieto di conoscerti.
    Sallie: Uh, è un piacere conoscerla. Io sono Sallie McBride.
    Julia: Ma zio, ti sembra il modo di vestirti così al collegio? Mi metti in imbarazzo.
    Jervis: Davvero? Pensavo che così fosse più comodo. Beh...pensavo di andare ad un picnic oggi, fuori città.
    Julia: Un picnic? Ma il tempo è...
    Jervis: Cielo sereno, cielo sereno, il cielo sarà sicuramente sereno! Porta fortuna. Guarda!
    Le nuvole si allontanano e compare il sole.
    Julia: Zio, non sai quanto è stata dura per me organizzare la tua visita!
    Jervis: Su, andiamo, non ti preoccupare. Guarda che se ti preoccupi sempre, i ragazzi non ti vorranno più bene.
    Julia: Cosa? Hmf.
    Julia sale in macchina: però va dietro.
    Judy: Julia, dovresti sederti davanti.
    Julia: Io mi siedo sempre dietro.
    Judy, di conseguenza, si siede davanti, accanto a Jervis. La macchina parte con tutti a bordo.
    Julia: Decidere così all'improvviso di andare in un picnic. Ora potete vedere quanto è capriccioso.
    Il finestrino aperto scompiglia i capelli a Julia.
    Julia: Judy! Potresti chiudere il finestrino?
    Judy: Scusa.
    Jervis: A proposito, ho saputo che siete state a una festa da ballo.
    Julia: Sì, un anniversario. E' venuto il fratello di Sallie e ha ballato con tutte. Se non fosse venuto, noi tre saremmo state tappezzeria.
    Jervis: Ma non è vero, figuratevi. Siete bellissime tutte e tre. Anzi, sarebbe piaciuto anche a me venire.
    Julia: Tu? Pensavo che detestassi i party.
    Jervis: Sono i party sociali quelli che non mi piacciono. Ma quello era un party universitario.
    Julia: Oh sì, conosci Jimmie McBride? Dovresti sapere qualcosa di sport.
    Jervis: Jimmie, eh? E' lui tuo fratello, Sallie?
    Sallie: Sì. E' il quarterback dell'Università di Princeton.
    Jervis: Ho sentito parlare di lui: è un giocatore promettente.
    Julia: Oh sì, di cosa dovrei parlare con lui?
    Jervis: Con Jimmie?
    Julia: Parlare solo di football sarebbe noioso. Ai ragazzi di cosa piace parlare?
    Jervis: Vediamo. Ci sono tante cose di cui parlare, ma tu dovresti solo essere te stessa, come Judy. Sarebbe noioso se tu parlassi di argomenti con gli altri, come se tu dovessi preparare un discorso.
    Julia: (sospira) Ancora Judy.
    Judy: Io non sono così onesta.
    Jervis: Bè, io penso che tu lo sia.
    Judy: Non è vero!
    Julia: Zio! Guarda dove vai!
    Evita un ostacolo per un pelo.
    Jervis: Scusatemi.
    Ad un certo punto, esce dalla strada.
    Julia: Ma zio, dove vai? La strada è lì!
    Sallie: Sto per vomitare (la macchina balla tutta).
    Jervis si ferma in mezzo ad un prato.
    Jervis: Ecco, siamo arrivati.
    Julia: Zio, andare ai tuoi picnic è un'avventura. Ne ho abbastanza! (esce dalla macchina)
    Jervis: Julia, attenta!
    Julia: Ah! Cos'è? (la scarpa affonda nel fango)
    Jervis: Julia, qui non siamo a New York. Devi stare attenta a dove vai.
    Julia: Perchè non me l'hai detto prima? Sei terribile! Sto in macchina.
    Judy e Sallie si tolgono le scarpe ed escono.
    Judy: Sallie, è bellissimo qua, sbrigati!
    Sallie: Hai ragione, è davvero magnifico, Judy.
    Jervis: Mangerai in macchina, Julia?
    Giocano sul fiume. Julia scende, ma portando le scarpe addosso.
    Julia: (seccata) Di certo non è New York!

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    Fanno il picnic con cosce di pollo.
    Julia: Zio, non hai delle forchette? Coltelli?
    Jervis: Oh, mi dispiace, pensavo di aver messo le posate.
    Julia: Sei un cuoco distratto.
    Judy: Oh, posso mangiare con le mani. E' più buono così.
    Jervis: A dire il vero, volevo mangiare così dall'inizio. Su, mangiamo.
    Sallie: Hai ragione, ha un sapore migliore.
    Judy: Non mangi, Julia?
    Julia: Ne prendo un pò. Non posso fare storie quando ho fame.
    Lo mangia.
    Jervis: Com'è, signorina?
    Julia: Bè, non è male.
    Tutti ridono; poi raccolgono dei fiori.
    Jervis: Abbiamo avuto un ottimo picnic, grazie a te.
    Judy: Non è stato grazie a me. Cosa ho fatto, poi?
    Jervis: Bè, sei sempre luminosa e positiva, hai talento per rendere le cose divertenti per tutti.
    Judy: Questo non è vero: è un talento che hai tu.
    Jervis: Oh, questa è una sorpresa. Pensavo di essere un uomo capriccioso ed eccentrico.
    Judy: Ma non è vero! Non importa ciò che dicono Julia o gli altri, tu non sei eccentrico!
    Jervis: Nemmeno io penso di essere eccentrico. Ma gli uomini sono fragili. Così, per poter vivere, si mettono delle maschere per nascondere la loro vera natura. Quando mangi il pollo con le mani pensi che è più buono meglio così, ma se lo dici e lo fai sei un eccentrico. E' bello fare dei picnic in una giornata di sole cogliendo l'attimo. Ma se non fai un picnic con un programma fatto con un mese in anticipo, sei eccentrico.
    Judy: E' terribile, tutti ti fraintendono.
    Jervis: Tu sei la sola che lo pensa. Ma questo, Judy, non mi dispiace.
    Judy: Anche se sei malcompreso?
    Jervis: Esatto. Vorrei che le persone mi giudicassero solo dopo che mi hanno conosciuto. Ma io non voglio forzare le persone perchè capiscano chi sono realmente. Vedi? Posso farmi degli amici come te che mi capiscono davvero. Sotto la maschera dell'eccentrico Jervis Pendleton, ci potrebbe essere una faccia come la tua, per esempio.
    Judy: Come la mia?
    Jervis: Ci vuole tempo per capirsi bene. Non puoi certo capirti subito. Se poi sei onesta con gli altri, loro lo saranno con te.
    Judy: Vengo anch'io a raccogliere i fiori. (Judy all'improvviso si volta verso Jervis) Però tu sei eccentrico.
    Jervis: Oh?
    Judy: (sorridendo) Ma in senso buono! (corre verso le altre) Aspettatemi.
    Le ragazze vengono fotografate mentre portano i fiori addosso, come foto ricordo.

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    Certo che qui fanno un Jervis ESAGERATAMENTE ALTO per essere il futuro marito di Judy... :huh:


    Judy: Caro papà Gambalunga, come stai? Jervis ha detto delle cose molto belle su di me. Non posso ancora dire che sono un'orfana, ma quando il giorno verrà sarò capace di dirlo a Jervis e a Jimmie. In quel momento, solo Dio sa cosa penseranno Jervis e Jimmie su di me. Fino ad allora, penso che lo terrò come un segreto tra te e me. E' per questo che non me ne preoccupo più. PS: Se non mi scrivi ne parlerò con Jervis. Perchè penso che Jervis è come te, Papà Gambalunga. Non te la prendere, è perchè non hai risposto alle mie lettere. Ciao da Judy.

    (Continua qui)

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