Il blog di Joe7


Replying to PAPA' GAMBALUNGA EPISODIO 21: "BELLEZZA E TRISTEZZA"

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  1. Posted 11/10/2023, 19:31
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/10/2023, 19:10) 
    Ricordo bene questa cour di episodi su Leonora.

    Infatti era di tre episodi, domani posto il terzo e ultimo.
  2. Posted 11/10/2023, 18:10
    Ricordo bene questa cour di episodi su Leonora.
  3. Posted 11/10/2023, 16:24
    21 – BELLEZZA E TRISTEZZA
    "Bellezza e tristezza" (titolo originale giapponese)
    (L'inizio si trova qui; l'episodio precedente si trova qui)

    Nuova-immagine-28


    RIASSUNTO: Siamo in America, nei primi anni del '900. L'orfana Judy Abbott, dell'orfanotrofio John Grier, viene adottata da una misteriosa persona, chiamata da lei Papà Gambalunga a causa della lunghezza delle gambe della sua ombra: l'unica cosa di lui che è riuscita a vedere. Frequenta il prestigioso Istituto Femminile Abramo Lincoln di New York, dove fa la conoscenza delle sue compagne di stanza: l'altezzosa Julia Pendleton e la modesta Sallie McBride, con la quale fa amicizia. Judy fa anche la conoscenza di Jervis Pendleton, lo zio di Julia, e ne resta affascinata. Inoltre, conosce Jimmie McBride, il fratello di Sallie: Julia, la compagna di camera di Judy, si innamora di Jimmie, ma sembra che lui abbia occhi solo per Judy. Arriva anche Leonora Fenton, una nuova compagna di classe, con la quale Judy all'inizio è in conflitto per le sue osservazioni sulle poesie che ha SCRITTO: ma poi si rappacificano. Però, un giorno, mentre Leonora gioca a pallacanestro, si accascia a terra e perde sangue dalla bocca...

    TRAMA

    Leonora è a letto, nell'infermeria del collegio e sta dormendo. Judy è accanto a lei, mentre la dottoressa ha finito di esaminarla, dicendo: "Non doveva sforzarsi così!" "Dottoressa, è grave?" Chiede Judy, in pensiero per lei. "Non c'è da preoccuparsi. Può tornare al dormitorio, però dovrà riposare qui per almeno due giorni. Lei è Judy Abbott, la compagna di camera di Leonora, giusto?" "Certo." "Lei era la sua compagna di camera e non sapeva nulla della sua malattia?" "Malattia? Leonora non ci ha detto niente. Cos'ha?" "E' malata di cuore. Per questo è stata assente per un anno alla scuola." "Malata di cuore? Io non..." "Bè, non è grave, la sua malattia non peggiorerà adesso. Comunque, assicuratevi che non faccia degli sforzi. E' stata una pazzia mettersi a giocare a pallacanestro in quelle condizioni." "Sì."

    Arrivano Sallie e Julia, preoccupate: hanno saputo la notizia. "Judy, come sta Leonora?" "Calmatevi: sta dormendo adesso. La dottoressa mi ha detto che è malata di cuore." "Eh?" Entra un'infermiera e dice alla dottoressa: "Abbiamo chiamato il padre di Miss Fenton, ma sembra che non ci sia al momento, Gli ho lasciato un messaggio." "Capisco. Sarebbe meglio se lui fosse al suo fianco in un momento come questo, ma..." "Scusi" la interrompe Judy "e sua madre?" "E' morta tempo fa, purtroppo." "Vorrei stare con Leonora fino a che non viene suo padre. Posso farlo?" "Va bene, la ringrazio." La dottoressa e le infermiere si allontanano, e restano soltanto Judy, Sallie e Julia, davanti al capezzale di Leonora.

    "Ma perchè non ci ha detto niente della sua malattia?" si chiede Sallie. "Forse non voleva far preoccupare nessuno. Non voleva che provassimo dispiacere per lei." spiega Judy.

    PG1


    Judy sta al capezzale di Leonora per tutto il giorno, fino a che si addormenta anche lei sulla sedia. Leonora si riprende e vede Judy addormentata. "Dove sono? Judy!" "Leonora! Ti sei svegliata!" "Ti ho causato dei problemi, scusa. La dottoressa ti ha detto della mia malattia al cuore?" Judy è un pò imbarazzata e non sa cosa rispondere. Leonora capisce. "Mi dispiace...è stato sbagliato dirmelo?" chiede Judy. "No. Mi dispiace di farvi preoccupare." Tossisce un pò. "Aspetta, chiamo la dottoressa." "Non devi farlo, Judy. Sto bene. Mi passi dell'acqua, per favore?" "La caraffa è vuota...aspetta un momento, vado a riempirla."

    Dopo aver riempito la caraffa, Judy sta per tornare nella camera di Leonora, quando sente la voce della dottoressa, che sta telefonando al padre di Leonora. "Sì, esatto, mister Fenton, non è in condizioni critiche al momento. Però sarebbe bene che suo padre...sì...sì...capisco. Lo farò sapere alla signorina." Appende la cornetta, pensierosa. "Dottoressa, era il padre di Leonora?" chiede Judy. "Sì. Mi ha detto che non può venire oggi." "Cosa? Come può dire questo?" "La terremo d'occhio. Miss Judy, lei dovrebbe tornare al dormitorio, non può restare all'ospedale per tutto questo tempo..." "Ma suo padre è tutta la famiglia che ha!" insiste Judy.

    Quando torna da Leonora, la trova in piedi, che guarda la finestra. Versa l'acqua della caraffa in un bicchiere e lo passa a Leonora, che beve. "Grazie mille per l'acqua" Leonora tossisce ancora. "Stai bene? Dovresti restare a letto, ti stai sforzando troppo. Non potrai mostrare una faccia felice a tuo padre, così". Leonora è sorpresa. "Mio padre sta venendo qui?" "Mi dispiace. Ha detto che non può venire oggi." "Non hai niente da scusarti. Non possiamo farci niente. Mio padre è molto occupato per il suo lavoro. Gestisce un cantiere navale a Filadelfia. Non l'ho mai visto di persona questo cantiere, ma mi ha detto che sta costruendo un grande piroscafo che potrà attraversare l'Oceano Atlantico."

    PG1


    "Perbacco!" "Dopo la guerra di Cuba1, lui aveva avuto in commissione tante navi da costruire; ma adesso sembra che gli affari non stiano andando troppo bene. E mio padre viaggia sempre tra New York e Filadelfia." "Però sono sicura che tuo padre verrà domani." "Sì. Grazie per essermi stata vicina oggi. Dovresti tornare al dormitorio adesso, però." "Sì. Ma potrei restare qui con te ancora un pò?" Leonora è sorpresa, ma è felice di stare ancora con Judy.

    Il giorno dopo, vengono a trovarla, insieme a Judy, anche Sallie e Julia. "Sono felice che siate venute a trovarmi." Julia, un pò imbarazzata per tutto quello che aveva detto prima contro di lei, le risponde: "Tu avresti fatto lo stesso per noi. Dopotutto, siamo compagne di camera, no?" Sallie osserva un bouquet di fiori molto sgargiante sopra il comodino: ieri non c'era. "E' eccezionale quel bouquet, chi te l'ha mandato? Tuo padre?" "Sì. Mio padre sa quali fiori mi piacciono." "Hai un padre gentile." "Mi ha scritto che non può venire a trovarmi per il suo lavoro e gli dispiace. E' una lettera breve, ma l'ho letta tante volte." Judy è pensierosa. Vorrebbe fare qualcosa.

    Al cantiere di Filadelfia, il padre di Leonora riceve una telefonata. "Signor Fenton, ha una telefonata da parte di una certa miss Abbott."
    "Abbott? Judy Abbott? E' la compagna di camera di Leonora, passamela. Oh, sei tu! Ho saputo che ti sei presa cura di mia figlia, ti ringrazio molto. Sì, si, grazie per la tua preoccupazione: avrei preferito venire da voi a trovarla, invece di mandarle solo una lettera e dei fiori, ma sono occupato col lavoro. No, no, purtroppo sono occupato anche adesso. Come? Leggerete dei poemi a scuola?" "Sì, signor Fenton. Prima delle vacanze di Natale, è una tradizione del collegio. So che lei è occupato, ma per favore venga a trovarla." "Sì, capisco. Mi organizzerò in tempo. Grazie. Arrivederci."

    Leonora sta leggendo per l'ennesima volta la lettera di suo padre, quando arriva Judy. "Oh, Judy. E la scuola?" "Oggi pomeriggio non c'è lezione. Tuo padre è proprio come l'hai descritto; è davvero occupato. Gli ho parlato per telefono. E' sempre al cantiere navale." Leonora è sorpresa. "Hai parlato con mio padre?" "Bè, gli ho detto della tua lettura di poesie che farai prima di Natale e lui ha detto che sarebbe venuto a vederti." "Papà verrà..."

    Judy le recita la sua poesia: "Sii attiva. Danza. Continua a correre. Salta. Il tuo corpo sarà in una foresta verde. Sarai libera..." "Oh, smettila! Mi metti in imbarazzo!" "Ma tu sei davvero forte. Leonora, cosa c'è di eccessivamente dolce e sentimentale in questa tua poesia? Avevi detto così." "Ecco...perchè era un sogno che avevo. Quando ero stata assente per un anno, ero rimasta nel letto di un ospedale per tutto il tempo. La finestra quadrata era l'unico legame che avevo col mondo esterno. Pensavo solo al fatto di poter giocare ancora, di fare ancora dello sport. Avevo scritto quel poema dopo che mi ero ammalata, perchè non potevo più giocare a pallacanestro. Mi ero arresa alla mia malattia. Mi ricordavo del tempo in cui stavo bene per sfuggire alla mia solitudine." "Solitudine? Ma se hai tuo padre!" "Penso di sì. Mio padre." "Mi dispiace. Eri sempre sola alla finestra, vero?"

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    "Mio padre era occupato per il suo lavoro anche allora. Mi piace quella parte della tua poesia." "Eh?" Leonora lo cita: "Il campus diviso dai filari di alberi, i palazzi ben oltre, le piccole case, la chiesa. La neve copre tutto senza pregiudizio. Fino a che cammino sopra questa neve bianca mi sento di andare dovunque" Judy è sbalordita. "Hai memorizzato le mie poesie?"

    Leonora sta un attimo in silenzio, poi replica: "Judy. Tu non hai i tuoi genitori, vero?" Judy sobbalza: Leonora ha capito tutto solo leggendo le sue poesie! "Forse tu non hai..." Judy capisce la domanda e annuisce senza che Leonora continui: voleva dire che forse Judy non ha nessuno, nè genitori nè parenti: quindi è orfana, e Leonora l'aveva intuito. "Dovevo immaginare che saresti riuscita a capirlo. A causa del fatto che sono orfana, ho dovuto appoggiarmi solo su me stessa. Quindi le mie poesie sono incentrate solo su di me e sul mio problema. Ora capisco cosa volevi dire."

    All'improvviso, arriva un'infermiera: "Miss Fenton, c'è una telefonata da vostro padre!" "Da papà?" Judy accompagna Leonora al telefono, e lei risponde a suo padre: "Sì, il dottore ha detto che posso tornare al dormitorio già stasera. Sì, sto bene adesso. Mi spiace di averti fatto preoccupare...Come? Davvero? Verrai davvero, nonostante i tuoi impegni? Va bene, farò del mio meglio! Ciao, papà!" Si rivolge a Judy: "Hai sentito, Judy? Papà verrà a sentire le mie poesie!" "Te lo dicevo, Leonora!" Le due si abbracciano.

    Leonora ora ritorna al dormitorio, vestita normalmente e felice: apre una finestra e Sallie la saluta. "Adesso non dormi più all'infermeria."
    "Sì, preferisco dormire nel mio letto. Mi sento rinata." Judy ha dei problemi coi capelli, perchè non riesce a pettinarli e Leonora le consiglia di portarle un asciugamano, lavato con acqua calda e poi strizzato. Mentre Judy va a prenderlo, Leonora nota che Julia si è messa un vestito Chanel, e lei ne è sorpresa. "E' vero, è Chanel. Ma non mi piace molto questo colore..." "Non ne hai un altro?" "Sì, aspetta, te lo faccio vedere!" Judy arriva con l'asciugamano bagnato e strizzato: Leonora lo piega e lo mette sulla testa di Judy. "Lascialo lì per un pò e vedrai" Arriva Julia mostrando il vestito Chanel rosso. "E' molto bello, così intonato." "Grazie, è stoffa di Parigi. E' bello conoscere qualcuno che si intende di vestiti e colori!" dice Julia, dando un'occhiata allusiva a Judy.

    Vanno tutti a fare colazione: Judy alla sera scrive a Papà Gambalunga. "Caro Papà Gambalunga, Leonora ora sta meglio e Julia, Sallie e io chiacchieriamo spesso con lei, andiamo anche a fare la spesa insieme, ci siamo anche fatte una foto che ti mando qui: io sono quella con gli occhi chiusi: la foto era venuta così, ma il mio aspetto non è del migliori, in genere sono meglio. Ormai lei è diventata la mia compagna di classe più grande. Ci stiamo preparando per la recita delle poesie di fine anno prima di Natale: Leonora compone la poesia con rapidità, è entusiasta perchè sa che verrà suo padre a vederla. Io sono un pò in difficoltà, invece, con la poesia sono un pò invidiosa."

    Inizia la recita delle poesie, e Leonora è un pò preoccupata, perchè suo padre non è ancora arrivato. Judy, per sicurezza, svicola fuori e va a telefonare al padre di Leonora: ma lui le dice che non può venire, perchè è successo un incidente in cantiere, coi pompieri che stanno spegnendo i fuochi: non può allontanarsi. Judy è allarmata: come potrà dirlo a Leonora?

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    NOTA:

    Dal tratto, sembra che il sakkan di questo episodio non sia stato Shuichi Seki.

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    1 Guerra di Cuba (1898): è detta anche guerra Ispano-Americana. A quei tempi, Cuba era spagnola, e gli Stati Uniti erano interessati all'isola. Inoltre, i rapporti tra gli Stati Uniti e la Spagna erano tesi per altri motivi. La distruzione della corazzata americana Maine, provocata dagli spagnoli, fu il fattore scatenante che provocò la guerra tra gli Stati Uniti e la Spagna: il conflitto si concluse con l'indipendenza cubana, anche se controllata dagli Stati Uniti. E' forte il sospetto che gli americani stessi avessero fatto affondare apposta il Maine, con tutti i morti, per creare apposta un casus belli. La storia di Judy è ambientata circa nel 1912, quindi 14 anni dopo il conflitto.

    (Continua qui)

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