Il blog di Joe7


Replying to DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: INFERNO, CANTO 25

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  1. Posted 28/7/2023, 17:26
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/7/2023, 18:05) 
    Ho letto sulla wikia della serie: praticamente, Ryo/Satana é il protettore dei "poveri" demoni, che Dio voleva eliminare perché da Lui ritenuti imperfetti e non perché erano delle creature selvagge che si sbranavano senza motivo fra loro.
    Il solito concetto nagaiano dell'ingiustizia divina.
    Domanda retorica: Ma che cavolo ha capito Nagai del cristianesimo?

    Questo è satanismo, in cui Dio fa la parte del "cattivo" e il demonio la parte della "vittima". Nagai non è cristiano, nè gli interessa sapere qualcosa del cristianesimo.

    La storia vera è questa: i demoni, o diavoli, all'inizio erano degli angeli e il loro capo era Lucifero, l'angelo più bello di tutti. Furono creati da Dio prima della creazione del mondo. Ma Lucifero, per orgoglio, si ribellò a Dio, reputandosi superiore a Dio. Molti altri angeli lo seguirono: quelli fedeli a Dio, comandati dall'arcangelo Michele, combatterono contro Lucifero e gli altri angeli, che furono così scacciati dal Paradiso - dove comunque non volevano più starci - e finirono nell'Inferno, il luogo senza Dio, cioè senza amore. Lì Lucifero divenne orrendo e diventò il capo dei demoni, detto satana, cioè "l'avversario", e gli altri angeli divennero demoni. Nell'Inferno non c'è amore, solo odio. E satana e i demoni, odiando Dio, odiano anche l'uomo, perchè è fatto a Sua immagine somiglianza. Ma non c'è confronto tra la forza di Dio e quella dei demoni: persino il nostro Angelo Custode può respingere satana. Ci sarebbe altro da dire, ma ho comunque riassunto l'argomento.
  2. Posted 28/7/2023, 17:05
    Ho letto sulla wikia della serie: praticamente, Ryo/Satana é il protettore dei "poveri" demoni, che Dio voleva eliminare perché da Lui ritenuti imperfetti e non perché erano delle creature selvagge che si sbranavano senza motivo fra loro.
    Il solito concetto nagaiano dell'ingiustizia divina.
    Domanda retorica: Ma che cavolo ha capito Nagai del cristianesimo?
  3. Posted 31/5/2023, 18:28
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 31/5/2023, 18:52) 
    Date le conclusioni sbagliate di Nagai sul cristianesimo, mi stupisce che vanni Fucci non sia stato presentato come un eroe che si ribella alle "ingiustizie divine".

    Nagai lo ha già fatto, col personaggio di Ryo Asuka in Devilman.
  4. Posted 31/5/2023, 17:52
    Date le conclusioni sbagliate di Nagai sul cristianesimo, mi stupisce che vanni Fucci non sia stato presentato come un eroe che si ribella alle "ingiustizie divine".
  5. Posted 26/5/2023, 15:00
    CITAZIONE (berlicche677 @ 26/5/2023, 12:49) 
    Cosa curiosa, in America Fucci è una crasi di Fake Gucci (Falso Gucci) usato in merito ai prodotti di contrabbando. Che sono un altra forma di furto

    Non lo sapevo: sarà una coincidenza.
  6. Posted 26/5/2023, 11:49
    Cosa curiosa, in America Fucci è una crasi di Fake Gucci (Falso Gucci) usato in merito ai prodotti di contrabbando. Che sono un altra forma di furto
  7. Posted 2/4/2022, 15:03
    INFERNO, CANTO 25 - OTTAVO CERCHIO O MALEBOLGE - SETTIMA BOLGIA: CINQUE LADRI
    (primo post: qui; precedente post: qui)

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    I ladri passano da serpenti in uomini, e da uomini in serpenti, in continuazione.


    GESTO SACRILEGO E BESTEMMIA DI VANNI FUCCI

    Siamo ancora all'Ottavo Cerchio, quello dei Fraudolenti, diviso in dieci Bolge. Nel Canto precedente, Dante e Virgilio erano arrivati alla Settima Bolgia, quella dei Ladri, dove avevano sentito la tetra profezia del dannato Vanni Fucci, di Pistoia. Terminata la sua profezia, il dannato solleva le mani in un gesto scurrile e pronuncia una bestemmia contro Dio. In quel momento, un serpente gli si avvolge intorno al collo e lo strozza; un altro serpente gli lega le braccia in modo da impedirgli da ora in avanti qualunque movimento. Dante prorompe in una violenta invettiva contro Pistoia, patria del ladro, che dovrebbe incenerirsi, visto che ha dato i natali al dannato più superbo che il poeta abbia mai visto all'Inferno, persino più di Capaneo. Vanni Fucci scappa via, coi serpenti attaccati a sè, mentre si avvicina un enorme centauro pieno d'ira, che urla "Dov'è quell'empio?" e insegue il Fucci con l'intenzione di punirlo. Il centauro ha sulla groppa un'incredibile quantità di serpenti, mentre sulle spalle ha un drago che erutta fuoco. Virgilio spiega a Dante che si tratta del centauro Caco1, che commise rapine e omicidi presso l'Aventino. Non è insieme ai suoi fratelli centauri (quelli incontrati al Flegetonte), per via del furto che compì ai danni di Ercole, che lo uccise a colpi di clava.

    LA BESTEMMIA DEL PUGNO CHIUSO

    kenshiro-2
    Raoul, di Ken il Guerriero: praticamente è morto bestemmiando.


    Il gesto di bestemmia di Vanni Fucci, con le mani alzate, somiglia molto al gesto sacrilego di bestemmia più antico del mondo: il pugno alzato contro il cielo. Sin dall'antichità, quel gesto era visto con orrore, perchè attirava la maledizione divina. Alzare il pugno contro il cielo, infatti, significava minacciare Chi nel cielo sta, cioè appunto Dio, o, nell'antichità, gli Dei. E questo gesto era sempre punito nelle mitologie, perchè equivaleva alla hybris, cioè l'empietà dell'uomo che, per superbia e orgoglio, vuole sfidare Dio, cosa che portava alla nemesis, la vendetta degli dei, e alla ate, cioè la punizione degli Dei: Ate era la dea della sventura e della vendetta, che faceva perdere la ragione e portare alla rovina. Raoul, il nemico di Ken il guerriero, dopo aver fatto diverse atrocità e dopo essere stato sconfitto da Ken, con le sue ultime forze dice di andare in cielo, da solo, perchè non ha bisogno di nessuno, e che muore senza rimorsi, levando il pugno e morendo in piedi in quella posizione, in un atto eterno di bestemmia. Difficile immaginare una morte più empia e un atto più superbo e arrogante di questo. E quel gesto empio di bestemmia è usato ancora oggi nei partiti di sinistra, come pure nel comunismo tout court: il pugno chiuso contro il Cielo è il loro distintivo, e, magari senza saperlo - ma il loro è comunque un partito ateo e contro Dio - bestemmiano contro il Cielo e contro Dio ogni volta che lo fanno. L'uomo religioso, invece, mostra il pugno verso il basso, minacciando così gli Inferi.

    I TRE LADRI

    Poco dopo che Caco si è allontanato dai poeti, tre dannati vengono sotto di loro e uno dei tre chiede loro a gran voce chi siano. Dante non li riconosce, ma uno di loro si chiede dove sia finito Cianfa, un altro dannato, e dalla parlata Dante capisce che sono fiorentini: per cui prega Virgilio di aspettare un momento. Ciò che poi Dante descrive, lo stesso poeta dice che è tale da suscitare incredulità nel lettore. E anche Dante ha dei dubbi nel credere a ciò che ha visto. Infatti, vede un serpente, che però ha sei piedi, che si avventa su uno dei tre ladri, Agnello Brunelleschi, mordendolo in faccia. Il serpente aderisce al dannato peggio di un'edera, poi si fondono tra di loro in una sola creatura, proprio come una carta bianca cui si appicca il fuoco e che cambia colore a poco a poco, passando gradualmente dal bianco al nero attraverso un colore intermedio che non è nè bianco nè nero. Gli altri due dannati osservano e dicono al compagno: "Ahimè Agnello, non sei più nè uno nè due!". La metamorfosi prosegue e ormai i due esseri sono fusi in un mostro mai visto, qualcosa di ben diverso dai due esseri originari, e se ne va strisciando.

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    D'improvviso un serpentello nero, furioso, simile al ramarro, che sotto il sole estivo cambia siepe e attraversa la via come un fulmine, morde uno dei due dannati rimasti all'ombelico, cadendo disteso davanti a lui. Il dannato resta istupidito, come assalito dalla febbre: lui e il serpente si guardano a vicenda, mentre esce del fumo dalla piaga del dannato e dalla bocca del serpente. Il serpente divide la sua coda in due parti, che diventano delle gambe; l'uomo unisce i piedi e congiunge le cosce in modo tale che diventano subito una cosa sola; la pelle del serpente si ammorbidisce, mentre quella dell'uomo si indurisce. Le braccia dell'uomo si ritirano nelle ascelle e scompaiono; il serpente si copre di peli, l'altro li perde; il serpente si alza e l'altro cade a terra, senza però che entrambi smettano di fissarsi con occhi maligni. L'essere in piedi ritrae il muso serpentino verso le tempie e fa uscire ai lati le orecchie, formando poi il naso e le labbra; l'essere a terra sporge in avanti il muso e ritrae le orecchie, come fa la lumaca con le corna; la sua lingua si divide in due, mentre quella dell'altro, da bifida, si unisce in una lingua umana. Lo spirito trasformatosi in serpente striscia via sibilando, mentre l'altro, divenuto uomo, lo insegue sputacchiando e poi si volta verso il terzo ladro, dicendogli che vorrebbe che un altro compagno di pena, Buoso Donati, strisci come ha fatto lui fino a quel momento, che prima era un serpente. Così Dante ha assistito alle mutazioni dei ladri della Settima Bolgia, che la sua penna ha descritto in modo forse imperfetto per la novità del tema; e anche se i suoi occhi hanno osservato confusi quell'orribile spettacolo, non ha potuto fare a meno di riconoscere Puccio Sciancato nel solo dannato che non ha subìto metamorfosi, mentre il serpente divenuto uomo è Francesco dei Cavalcanti, detto il Guercio.

    Dante dice che "Lucano farebbe meglio a tacere, là dove nella sua "Pharsalia" narrava delle metamorfosi di Sabello e Nasidio" 2 , così come "Ovidio dovrebbe tacere, là dove, nelle sue "Metamorfosi" descrive le due trasformazioni di Cadmo e Aretusa" 3. Infatti i due poeti non hanno mai narrato la contemporanea trasmutazione di due esseri l'uno di fronte all'altro come si appresta a fare Dante.

    Alfeo-e-Aretusa
    Aretusa, inseguita da Alfeo, diventa una fonte



    IL DANTE DI NAGAI

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    Nel manga, la scena della bestemmia di Vanni Fucci (che non è nemmeno nominato) è stata saltata, come pure la comparsa del centauro Caco. Nagai sottolinea le trasformazioni dei dannati in cenere quando vengono morsi dai serpenti, e la trasformazione dell'uomo in serpente e viceversa, richiamando certe scene di Devilman. Il Virgilio di Nagai spiega a Dante il perchè delle pene dei ladri, mentre il Virgilio originale del poema non ne fa cenno. Nel manga, Virgilio dice: "Nella settima bolgia scontano la loro pena i ladri. Uomini malvagi che si appropriarono indebitamente delle ricchezze che altri avevano conquistato con fatica, spingendoli alla disperazione e all'infelicità. Il peccato che hanno commesso è gravissimo! I ladri non derubano solo delle ricchezze o dei beni materiali, ma privano le persone di tutto ciò che l'animo umano ha di più caro: la speranza, la serenità, la gioia. Sono coloro che hanno infranto i comandamenti della legge divina! Ecco chi sono i ladri!" Il peccato è sempre un'offesa fatta a Dio, prima che all'uomo, e, visto che Dio è presente in ogni uomo (nel giorno del Giudizio, Gesù dirà: "ero io quella persona che tu hai aiutato, ero io quella persona che tu hai derubato..."), offendere l'uomo è alla fine equivalente ad offendere Dio. E non si rubano solo le cose (anche se già facendo solo questo si dà grande infelicità e dolore ai derubati): anche rubare la tranquillità e la pace alla gente è una rapina tra le più orribili. E questo governo italiano, che ha derubato gli italiani della loro tranquillità da più di due anni imponendo loro delle sofferenze indicibili da campo di concentramento "sanitario", "per il nostro bene", ha commesso un gravissimo peccato di rapina della pace degli uomini. E ognuno di loro ne risponderà davanti a Dio. Il Dante nagaiano, inoltre, dice che gli uomini possono essere velenosi come i serpenti: infatti, facendo così, rinunciano alla loro umanità. Credo che Dante volesse dire questo, e Nagai sembra essere d'accordo.

    BIBLIOGRAFIA
    https://divinacommedia.weebly.com/inferno-canto-xxv.html

    -----------------------
    1 Caco: il personaggio originale nel mito classico (Eneide di Virgilio, Metamorfosi di Ovidio) non è un centauro, ma è un gigante che erutta fiamme, ucciso appunto da Ercole, perchè gli aveva rubato i buoi.
    2 Nella Pharsalia di Lucano, Sabello e Nasidio sono due soldati dell'esercito di Catone. Durante la traversata del deserto di Libia, vengono morsi da serpenti velenosi e subiscono orrende metamorfosi: Sabello è ridotto in cenere e Nasidio si gonfia sino a spezzare la corazza e il suo corpo si riduce a una massa informe.
    3 Cadmo (v. 97) era il mitico fondatore di Tebe, trasformatosi in serpente; Aretusa era una ninfa che, inseguita da Alfeo, fu tramutata in fonte.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SULL'ANALISI SU DANTE

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