"L'IRIS BIANCO": LA NUOVA STORIA DI ASTERIX
Questa è la copertina provvisoria, eh, non quella definitiva.
Dopo una lunga spedizione nelle terre sarmate in
Asterix e il Grifone (2021), presentato - ma non commentato -
qui, cosa ci riservano i nostri amici gallici per questa nuova avventura? Uno strano stato d'animo sembra essersi impossessato degli abitanti del villaggio, con grande costernazione di Asterix e Obelix... Il
26 ottobre 2023 uscirà il nuovo album a fumetti di Asterix: il quarantesimo, per l'esattezza. Il suo titolo sarà
"L'Iris Bianco.
"Per illuminare la foresta basta lo sbocciare di un solo iris" si legge nella presentazione della storia. Può darsi, ma qui vediamo Abraracourcix che non sembra molto sorridente. Anzi, sembra decisamente seccato. Cosa sarà successo?
LO SCENEGGIATORE, FERRI, SE NE VA (PER ORA)Jean-Yves Ferri, il tradizionale sceneggiatore attuale di Asterix, ha scelto di prendersi una pausa per dedicarsi alla creazione di una nuova storia delle avventure del suo
De Gaulle. Infatti, nel 2009, Ferri fu il disegnatore e sceneggiatore del fumetto
De Gaulle à la plage ("De Gaulle sulla spiaggia"), una scanzonata versione parodistica di De Gaulle, che fu selezionata fra le opere finaliste al Festival d'Angoulême 2009. E adesso ha preferito ritornare a fare nuove storie di questo personaggio.
Ecco il suo commento: "Il 40° numero di Asterix? Davvero? Avevo da tempo in sospeso un album su "de Gaulle" ambientato proprio negli anni '40 a Londra… (ride). Da allora ci sto lavorando e non ho potuto concedere al nostro piccolo Gallo il tempo di raccontare una bella storia come merita. Ma so che
Fabcaro ha preparato un'avventura molto bella, piena di umorismo e colpi di scena. Da parte mia, ho grandi idee per le prossime avventure di Asterix.
UN NUOVO SCENEGGIATORE: FABCAROUn nuovo autore di talento,
Fabcaro (Fabrice Caro), collabora col disegnatore
Didier Conrad per la nuova avventura gallica. E' la prima volta per questo poliedrico artista: nato a Montpellier nel 1973, è molto noto in Francia sia come sceneggiatore di fumetti che come scrittore. È anche cantautore e musicista rock, ed è noto per le sue satire sulla nostra società. Ha avuto un grande successo di critica e di pubblico col romanzo
Il discorso, in cui un uomo cerca di preparare un discorso per il matrimonio di sua sorella e di riagganciare i rapporti con la sua ex-ragazza, combinando un marasma. Il suo grande successo, il fumetto
Zaï zaï zaï zaï (2015), sceneggiato e disegnato da lui, racconta la fuga di un fumettista in difficoltà per aver dimenticato la sua carta fedeltà in un negozio.
Sul suo lavoro su Asterix, ha commentato:
“Sono un autore di fumetti da circa vent'anni: da allora ho pubblicato moltissimi libri, sia coi piccoli editori che con quelli grandi. Vivo al sud, vicino a Montpellier (che è affacciata sul mar Mediterraneo), in campagna, con i miei due asini...I fumetti erano stati per me una passione sin dall'infanzia, come lo è stato per tutti gli autori di fumetti, almeno credo. Ho sempre amato disegnare e scrivere: fin da piccolo passavo le mie giornate così. Leggevo tutto ciò che mi capitava sotto mano. Già allora sognavo di scrivere anche dei libri. Sono cresciuto con Asterix: il primo fumetto in assoluto di Asterix che avevo letto era stato
Il grande fossato, che mia mamma mi aveva comprato lo stesso giorno in cui era uscito: fu amore a prima vista. Poi lessi
Il duello dei capi,
La zizzania… e mi sono ritrovato molto presto a leggerli tutti, in continuazione. Ho imparato a leggere con Goscinny e a disegnare con Uderzo. Mi ricordo che ridisegnavo intere pagine di questi fumetti. Rileggo Asterix regolarmente, sempre con lo stesso piacere: sono sempre stato un grande fan. Fare Asterix è un grande regalo per il ragazzo che ero. Voglio restare fedele alle specifiche del personaggio, a a ciò che rende Asterix così affascinante. Con ingredienti classici, come anacronismi, giochi di parole o altro. E soprattutto, voglio restare fedele ai personaggi. Da quando mi è stato offerto il progetto, ho iniziato a scarabocchiare molto velocemente, a cercare idee, a esplorare strade, e il risultato è arrivato abbastanza in fretta. Volevo fare una storia incentrata sul villaggio. Mi piacciono particolarmente le storie di Asterix dove un elemento esterno entra nel villaggio e ne sconvolge gli equilibri, con la reazione degli abitanti. E poi è stata l'occasione per affrontare un fenomeno sociale contemporaneo...
"L'Iris Bianco" è il nome di una nuova scuola di pensiero positivo, proveniente da Roma, che comincia a diffondersi nelle grandi città, da Roma a Lutezia (Parigi). Cesare sostiene che questo metodo può avere un effetto benefico sugli accampamenti romani intorno al famoso villaggio gallico. Ma i precetti di questa scuola esercitano un'influenza anche sui personaggi del villaggio...
Questa pagina inedita qui sotto (che non fa parte della storia, ma ne presenta il senso) vi dà un assaggio dei suoi effetti! Stavo cercando un titolo nello spirito di Goscinny e Uderzo, dove il tema è spesso riferito a un oggetto fisico o a una persona (
Il Paiolo,
L'Indovino,
Il Grande Fossato,
Lo Scudo degli Arverni,
Il Falcetto d'oro...) . L'iris è un fiore simbolo di benevolenza e appagamento. Almeno si spera che sia così... Questo "metodo positivo" infatti non è senza impatto sui nostri amici Galli e non rende felici le persone in modo totale. In particolare per Abraracourcix: il nostro leader infatti qui sta attraversando una crisi...”
Asterix: Approfittiamo di questa splendida giornata per mangiare all'aperto...
Obelix: Siiii! E poi così anche i cinghiali prendono aria...
Asterix: Sembra che ne abbiano presa parecchia...
La moglie di Matusalemix: "Mangiate con parsimonia e il vostro corpo vi dirà grazie..."
Ordinalfabetix: Buon appetito, amici! E non dimenticate: "cinque bacche con verdura al giorno."
Automatix: "Per il vostro benessere, fate attività fisica ogni giorno..."
Obelix: Asterix, mi rovinano il cinghiale! Cos'hanno quelli?
Asterix: Sì, questa faccenda sta diventando noiosa...
Beniamina: "Il lassismo è una malvagia erba che non va coltivata."
DIDIER CONRAD, IL DISEGNATOREConrad ha commentato:
“Lavorare con Jean-Yves Ferri è stato un vero piacere! E lavorare con Fabcaro è altrettanto fantastico! Entrambi hanno una fantasia straripante ed è un grande piacere dare forma alle loro storie e la prossima ha in serbo per voi delle belle sorprese! Ho avuto un grande piacere nel disegnare i nostri amici Galli in situazioni insolite, disturbati dagli effetti di un nuovo metodo di pensiero."
ABRARACOURCIX
"Sono un branco di imbecilli, e io sono il loro capo!"
Sembra che la storia si incentrerà su di lui, il capovillaggio. E' un capo e il figlio del precedente capovillaggio: gestisce l'unico villaggio gallico in grado di resistere ancora e sempre alle legioni romane. Con Asterix e Obelix al suo fianco, potrebbe essere una cosa semplice: ma ha affrontato diversi disagi e competizioni. Oltre a cadere (troppo) spesso dallo scudo e oltre ai commenti aspri di sua moglie Beniamina, oltre a suo cognato Omeopatix che lo chiama "Coso", ha dovuto sfidare Elpiubelgalix nel
Duello dei Capi, affrontare il primato dei Belgi (
Asterix e i Belgi) o la concorrenza di Ortopedix (
Asterix e il regalo di Cesare), o anche resistendo a una tremenda cura dimagrante in
Asterix e lo scudo degli Arverni. Abraracourcix ha sempre difeso l'onore del suo villaggio, e anche di tutta la Gallia. Il personaggio si evolve nel corso delle storie e diventa una figura a sé stante: leggermente narcisista, desideroso di lunghi discorsi e che si ammira sul suo scudo. La sua paura principale ovviamente è che il cielo gli cada sulla testa. Ma è questo un motivo per mostrare questa faccia mortificata? La causa è legata al famoso Iris Bianco?
L'IRISL'iris è un piccolo fiore a cui la storia ha dato grande valore. È prima di tutto uno dei simboli egizi, particolarmente associato a Horus, il dio dell'alba e del tramonto. Ma Iris (in italiano "iride") è anche una divinità greca, la messaggera benevola degli dei e la prediletta di Era perché portava spesso buone notizie. Iris, in greco antico, significa arcobaleno, quello su cui si muove la dea quando viene sulla Terra. Il fiore riflette il suo nome, incarnando così l'ampiezza della tavolozza dei colori. Esistono molte varietà di iris: iris palustre, iris pallida, iris siberica, iris germanica e la sua sottospecie iris florentina. Quest'ultimo, bianco, sembrerebbe essere l'iris che si trovava particolarmente nell'antichità, in tutto il bacino del Mediterraneo, e che avrebbero utilizzato i Greci e poi i Romani. Successivamente, nel VI secolo,
Clodoveo, re dei Franchi, fece dell'iris il suo simbolo.
Tomba di Clodoveo a Saint Denis (città vicino a Parigi), nell'omonima basilica di Saint Denis, dove sono sepolti i Re di Francia. Clodoveo fu il primo re francese.
Infatti, mentre Clodoveo era in guerra coi Visigoti di Alarico II, si trovò in difficoltà e la Francia sarebbe caduta sotto i Visigoti. Ma un cervo, davanti a lui, attraversò la città francese di Vienne, mostrando all'esercito di Clodoveo un passaggio sulle rive del fiume, tutto delineato dai fusti degli iris palustri. Grazie a questo, riuscirono ad attraversare il fiume sorprendendo i Visigoti: Alarico II fu ucciso da Clodoveo e la Francia fu salva. Per questo il re scelse l'Iris come suo simbolo. Successivamente, l'Iris diventerà il Giglio della regalità francese.
L'Iris, a sinistra, e il Giglio, a destra. Due fiori diversi, come vedete.
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