Il blog di Joe7

  1. GOLDRAKE PERSONAGGI: SHIRA E KEIN (versione vecchia)

    By joe 7 il 20 Dec. 2014
     
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    GOLDRAKE: PERSONAGGI

    COMANDANTE SHIRA

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    Compare nell’episodio 63 della serie, dal titolo: “Gelo Mortale”, disegnato da Shingo Araki. Shira, o Kira (nell’originale giapponese si chiama Kirika: sembra che in giapponese significhi “bellezza naturale”) è una scienziata di Vega che ha scoperto il sistema di ghiacciare qualunque cosa con un raggio congelante. Una scoperta utilissima per fermare la distruzione dei pianeti alla fine della loro vita dalle fiamme e renderli vivibili per essere così ripopolati dai veghiani, che in quel periodo sono senza patria. Re Vega però le impone di usare il raggio congelante contro Goldrake, e lei, anche se riluttante, dovrà obbedire: non vuole che le ricerche sui raggi congelanti passino ad altre mani, perchè sono il frutto delle ricerche di suo fratello, ormai morto.

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    Dopo un assalto contro Actarus e i suoi compagni, Shira viene sconfitta e portata al Centro Ricerche di Procton, dove viene curata. Riesce a fuggire e ad avere la possibilità di uccidere Duke Fleed col raggio di congelamento. Ma Maria si mette in mezzo. Shira, sorpresa nel sapere che lei è la sorella di Actarus, in ricordo di suo fratello rinuncia ad attaccare Duke Fleed.

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    Però i Veghiani attaccano col loro mostro Zume Zume, dotato del raggio congelante di Shira. La scienziata, ferita dagli stessi veghiani, a bordo della sua astronave, in preda al delirio, cerca di raggiungere un pianeta disabitato per renderlo abitabile coi suoi raggi congelanti e crede di vederlo nella sua follia.

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    Non si accorge che si sta dirigendo invece contro il mostro Zume Zume, che abbatte subito l’astronave. Shira trova la morte, e viene recuperata a stento da Actarus e dai suoi compagni: spira in braccio a Maria e Venusia.

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    Shira, scienziata veghiana (anche se ci sono dei dubbi sul fatto che sia veghiana: vedi l'analisi di Gerdha) è caratterizzata soprattutto dall'amore che ha verso suo fratello: un sentimento così totalizzante che condiziona ogni sua scelta di vita. Questo sentimento non è privo di ambiguità: se non si seguono i dialoghi, è facile scambiare il fratello di Shira per un suo fidanzato morto.

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    In ogni caso,sarà l’amore tra Maria e suo fratello Actarus indurranno Shira a risparmiare Duke Fleed. Oltre ad essere una scienziata, Shira mostra di essere anche una valente combattente nello scontro in mezzo alla neve tra lei, Maria e Duke Fleed.

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    Un’altra caratteristica di Shira che colpisce gli spettatori sono i suoi desideri sul futuro del pianeta popolato dai veghiani, in un ambiente che richiama quello di Fleed. E' forse l'unico nemico che abbia apprezzato lo stile di vita dei fleediani e che abbia voluto proporlo agli abitanti di Vega.

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    Letteralmente.


    Concludendo, Shira è un personaggio anomalo sotto molti aspetti: non coltiva nessun rapporto particolare di amicizia con nessuno, a parte suo fratello morto, e con tutti ha un atteggiamento di sottile diffidenza. Il gelo dell’inverno nella storia è anche espressione del gelo nel cuore di Shira. Non solo: è un personaggio che vive in totale solitudine, in mezzo alle provette del suo laboratorio e con la fotografia del suo defunto fratello davanti a lei. Il suo stesso lavoro di scienziata è fatto in memoria di suo fratello, anche lui scienziato: infatti Shira vuole completare le ricerche di suo fratello sul congelamento, e alla fine ottiene l’obiettivo.

    S18


    In sostanza, Shira è fuori dalla realtà concreta, con la quale riesce ad avere un certo rapporto solo quando essa è affine al suo modo di pensare: per esempio, quando si accorge dell’amore tra i fratelli Maria e Duke. Non è un caso che muoia in preda alle visioni, cioè in un contesto non reale. Solo quando sta per morire, manda il suo ultimo saluto a Maria e agli altri: però, resta sostanzialmente un personaggio non compreso e che non è riuscito a relazionarsi apertamente col prossimo.

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    QUI L'ANALISI DI GERDHA SU SHIRA

    COMANDANTE KEIN

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    Il comandante Kein, o Kane, compare nell’episodio 68 della serie, intitolato: “Maria nella tempesta”. E’ un personaggio disegnato da Shingo Araki. Siamo verso la fine della storia, e il Ministro delle Scienze Zuril è ferito per via degli scontri avuti in passato contro Goldrake: nascondendosi in una base veghiana a Hokkaido in Giappone, affida la missione di gestirla al suo sottoposto, il comandante Kein, sul quale nutre una profonda fiducia, a differenza dei soldati veghiani, che lo disprezzano perché è fleediano, e quindi un miserabile perdente, a differenza dei veghiani, che si considerano “vincitori”. Questo mette in luce anche l’umiliazione dei veghiani di essere sconfitti in continuazione da Goldrake, che è guidato da uno di “razza inferiore” come Duke Fleed e che è stato costruito dagli stessi fleediani.

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    Nonostante tutte le precauzioni, la base di Kein e di Zuril è stata scoperta e Zuril rimprovera aspramente il comandante davanti a tutti, umiliandolo e dicendo che lui è un perdente perchè appartiene ad una razza di perdenti, cioè i fleediani. Il razzismo veghiano esplode in tutto il suo livore nelle parole di Zuril, che mostra quanto, nonostante l'apparente fiducia, in realtà disprezzasse Kein come inferiore. Il ministro delle scienze si mostra in linea col razzismo dei soldati veghiani.

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    Umiliato e desideroso di riscattarsi, Kein parte insieme agli UFO per fermare Goldrake e gli altri: alla fine, riesce ad abbattere la Trivella Spaziale di Maria, anche se il suo stesso UFO cade abbattuto. Riuscendo ad uscire dal disco volante, Kein si avvicina a piedi alla Trivella Spaziale, con l’intenzione di eliminare il pilota e riscattarsi. Quando si accorge che ai comandi c’è Maria, svenuta, rimane sconvolto, perché riconosce la ragazzina con la quale correva sui prati di Fleed, quand’era piccolo.

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    Anche Maria lo riconosce, quando apre gli occhi, e cerca di avvicinarsi a lui per abbracciarlo: ma Kein si allontana da lei. Ormai è un soldato di Vega, non ha più nulla a che fare con il passato di Fleed: non può cedere a sentimenti vergognosi per un uomo di Vega. Kein, invece di ritornare alle sue origini, sceglie di essere un "vero soldato di Vega" fino alla fine, sparandosi in testa. Il condizionamento che ha avuto vivendo tra i Veghiani e cercando in ogni modo la loro approvazione spinge una personalità fragile e insicura come Kein al gesto estremo. Nella sua morte ha un terribile sorriso sul volto, espressione di soddisfazione di essere stato un "bravo soldato di Vega che non cede al nemico" fino all'ultimo. E, nello stesso tempo, ci sono delle lacrime ghiacciate sul suo volto, che mostrano quanto fossero falsi i sentimenti che l'avevano portato al suicidio: una parte di Kein voleva vivere e abbracciare Maria. Ma la parte "veghiana" dell'animo di Kein alla fine ha prevalso, e il gelo della scena esprime in modo eloquente lo spaventoso gelo che si era annidato nell'animo di Kein.

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    Alla ragazza rimane solo da piangere davanti al corpo di una persona che forse aveva amato in passato, in mezzo ad una terribile tormenta di neve, davanti agli sguardi ammutoliti di Actarus ed Alcor.

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    Kein è l’unico fleediano diventato capitano di Vega: ma non è stato condizionato dai veghiani, bensì è diventato capitano di Vega consapevolmente. E’ un mistero sui motivi che l’hanno spinto a farlo. L’ambizione? Il desiderio di primeggiare comunque, indipendentemente dalle proprie origini? Il desiderio di essere accettato dai veghiani e di non essere più considerato come uno di razza inferiore?
    Lo sguardo di Kein è sempre duro, ma senza avere quella spietatezza tipica degli uomini crudeli: è lo sguardo duro e, in fondo, triste di chi è completamente solo e abbandonato da tutti. L’incontro con Maria gli dà la capacità di avvertire il suo errore, ma purtroppo non la capacità di accettarlo. Questa è la tragedia di Kein: il rifiuto di una possibile salvezza.

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    QUI TUTTI I LINK SU GOLDRAKE

    Edited by joe 7 - 6/2/2020, 19:18
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  1. Gigi la trottola ¤
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    Hai fatto un'ottima descrizione di due personaggi che, o per un motivo o per un altro, pur essendo entrambi di animo nobile, per questioni di forza maggiore si sono dovuti piegare ad un immane destino.
    La prima perché voleva salvare con tutte le sue forze il suo pianeta, il secondo perché l'aveva perso, ma alla fine sia l'amore fraterno che l'amicizia hanno trionfato.

    Il sacrificio di Shira e di Kein è l'emblema dei buoni sentimenti, che se anche cerchi di nasconderli prima o poi ti pervaderanno, e ti faranno fare sempre la cosa giusta.

    Omnia vincit amor.

    Edited by joe 7 - 5/6/2015, 21:28
     
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    Le storie di Shira e Kein sono ambigue, e la loro situazione non mi sembra quella che appare.

    Inoltre, non mi sembrano del tutto innocenti, Shira in particolare, ma anche Kein. Infatti, questi personaggi non si "sacrificano": Kein si suicida senza motivo, quindi non si sacrifica per salvare qualcuno. Nemmeno Shira si "sacrifica", visto che aveva affrontato il mostro senza nemmeno rendersene conto, perchè era in uno stato totalmente folle.
    Nessuno dei due si sacrifica davvero, insomma, e questo getta molta ambiguità sui personaggi.
     
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    CITAZIONE (Tiziano Calabrese @ 3/3/2024, 07:15) 
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    Grazie, spero che a loro piaccia.

    La prossima volta comunque mi avvisi prima, che le darò volentieri il permesso di condividere gli articoli.
     
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