DEVILMAN, IL MANGA - SECONDA PARTE(prima parte qui)
Il numero 716 di Weekly Shonen Magazine (cioè il numero 25 dell'anno 1972, 11 Giugno), con la prima puntata di Devilman. Si noti la Silen nascosta sullo sfondo: il personaggio era già stato realizzato sin dall'inizio, non è stato inventato dopo. E' da notare che questa copertina è l'unica fatta su Devilman sulla rivista per tutto il tempo della pubblicazione del manga: segno che non era molto popolare. "Rocky Joe", al contrario, pubblicato sulla stessa rivista, ebbe diverse copertine.
Il manga di Devilman (1972-73) fu realizzato ufficialmente come sostegno dell'anime, che era già stato progettato prima del manga. In sostanza, il progetto iniziale per il manga era quello di farne un
comicalize: spiegherò tra poco il significato della parola. Come si vede, Devilman è stato messo subito sulla copertina di Weekly Shonen Magazine sin dalla prima puntata. Il nome di Nagai, infatti, era famoso già a quei tempi per i suoi manga che erano sì umoristici, ma con una comicità di grana grossa:
"Harenki Gakuen", "Abashiri Ikka" e altri. Ma questo manga, che si riallacciava al cupo
Mao Dante, non aveva nulla di comico. Una curiosità: mentre veniva pubblicato Devilman, sulla stessa rivista veniva pubblicato anche Rocky Joe.
COS'E' UN COMICALIZE?Un
comicalize è la riduzione in manga di un anime: a volte segue le linee narrative dell'anime, altre volte l'autore va per conto suo. Anche i manga-spaghetti italiani delle riviste degli anni '80 (
Cartoni in TV, la Banda TV Ragazzi, TV Junior) erano, in fondo, dei comicalize, nelle cui avventure inventate usavano come protagonisti quelli degli anime, senza seguire le storie originali. La pratica del comicalize era molto diffusa in Giappone tra gli anni '60-'90. Le riviste con fumetti comicalize di Goldrake, Jeeg, Mazinga e compagnia erano, in genere, per un pubblico di ragazzi, o, al limite, di bambini, con molte immagini colorate e poco testo. Anche i manga di
Gosaku Ota (la trilogia
Mazinga Z-Grande Mazinga-Goldrake) erano dei comicalize, almeno all'inizio. Molti autori di manga hanno iniziato co
i comicalize, come Mitsuru Adachi, per esempio, con
Rainbowman, il guerriero dell'amore (alla faccia di Cutie Honey): faceva riferimento a un telefilm simile ai Power Rangers. E anche il manga di Devilman avrebbe dovuto essere un comicalize che segue l'anime e basta: notate qui sopra, sulla copertina della rivista, la Silen sullo sfondo, a sinistra. Anche se è semicoperta dalla scritta, si vede bene che è identica alla versione dell'anime, non a come comparirà nel manga. Proprio come in un comicalize. Ma poi Nagai andò avanti per conto suo, e questo sin dall'inizio della storia: per esempio, Ryo Asuka, che compare subito nel manga, nell'anime non compare nemmeno, se non più avanti e fugacemente. E Silen - durante la visione che Akira Fudo osserva all'interno della maschera-manufatto che gli presenta Ryo - compare sin dall'inizio nel manga, con una versione
diversa da quella dell'anime, che era presente in copertina.
LE ORIGINI DEL MANGA: LA RIBELLIONEPrima di analizzare
Devilman, per farlo bisogna capire il contesto in cui è nato. Devilman è un manga figlio del suo tempo. Dopo la rivoluzione del '68 (sessuale, politica, sociale, intellettuale e tutto il resto che c'è dietro), gli anni successivi, quelli di Devilman, furono gli "anni di piombo" (e non solo in Italia), caratterizzati da una grande violenza rivoluzionaria, con numerosi attentati. Se in Italia ci furono le efferatezze delle Brigate Rosse, che culminarono con l'omicidio di Aldo Moro, all'estero ci furono degli attentati sanguinosi da parte degli estremisti di sinistra, come la
strage di Monaco. Pure in Giappone ci furono insurrezioni e rivolte contro la polizia, con numerosi arresti. Anzi, fu famoso l'attentato giapponese in Palestina: il 30 Maggio 1972, a Tel-Aviv, in Israele, all'aeroporto internazionale di Lod, un commando terroristico di giapponesi di sinistra uccise 26 persone di varie nazionalità e ne ferirono gravemente 80, provocando un massacro di passeggeri innocenti.
La violenza terroristica e il nichilismo filosofico furono l'humus per la nascita di Devilman.
Anche i manga cavalcarono la protesta: a quei tempi, era esploso anche il manga
"gekiga" (letteralmente “immagini drammatiche”), dai toni più adulti. Era già presente prima, ma ebbe il suo picco di successi proprio in quegli anni. Abbiamo così i manga di
Golgo 13, Kamui, Lone Wolf and cub, Rocky Joe, Lupin III, eccetera: avevano tutti dei messaggi di ribellione verso la società. Non solo: gli shojo manga sostenevano l'emancipazione femminile, in particolare quelli realizzati dal gruppo di autrici che si fecero chiamare
"I fiori dell'anno 24", perchè molte di loro erano nate nel 24° anno dell'era Showa (1947: quindi nel '68 erano tutte ventenni). Così furono realizzati i famosi shojo manga di
Lady Oscar e
Candy Candy, per esempio, che propugnavano l'indipendenza femminile (Lady Oscar, infatti, fa il soldato e Candy Candy fa un lavoro indipendente).
LA FAMIGLIA ABASHIRI ("ABASHIRI IKKA"): LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA
Gli elementi della famiglia Abashiri; il capofamiglia fu poi riciclato nel personaggio di Rigel in Goldrake. Da notare che Kikunosuke, la figlia, che è un maschiaccio e viene scambiata spesso per un ragazzo, porta delle bende al posto dei reggiseni: sarà il modello di Ryunosuke di Lamù.
Anche Go Nagai partecipò a questa critica, ma in modo assai più estremo degli altri. Col manga di
Abashiri Ikka (1969-1973), per esempio, presentava una "normale" famiglia di assassini e delinquenti (
Abashiri era anche il nome di un famoso penitenziario giapponese, tra l'altro). I protagonisti compiono omicidi e disastri; inoltre, è un manga pieno di scene erotiche e violente, con spargimenti di sangue, uccisioni cruente, eccetera. Anche se la narrazione era umoristico-grottesca, restava comunque una forma di ribellione contro il concetto stesso di famiglia, che qui è vista come una banda di pazzi assassini, e il concetto di società, che in Abashiri Ikka è semplicemente grottesca. Ma è con
Harenchi Gakuen,
"La scuola senza pudore", che Nagai andrà ancora più a fondo.
LA SCUOLA SENZA PUDORE ("HARENCHI GAKUEN"): LA DISTRUZIONE DEL PUDORE
Harenchi Gakuen: il primo successo importante di Nagai, in cui l'uomo e la donna sono visto solo come ricettacoli di emozioni e null'altro. Ma non come depositari di dignità.
Nello stesso tempo, insieme ad Abashiri Ikka, Nagai realizzò anche
"Harenchi Gakuen" cioè
"La scuola senza pudore" (1968-1972). Qui Nagai infranse tutti i tabù possibili: infatti è considerato il primo manga erotico. Da quel momento, i manga e gli anime di ogni tipo iniziarono a mettere sempre delle scene erotiche nelle loro storie ogni tanto, inaugurando un filone di perversioni, a volte esplicite, a volte blande e sottili, a volte all'acqua di rose, ma comunque sempre perenni, tanto da diventare addirittura tradizionali.
Nella
Scuola senza pudore, per la prima volta, c'erano degli studenti che cospiravano costantemente per sbirciare le ragazze in mutande; inoltre c'erano nudità e violenza gratuite ed esplicite. Gli studenti, inoltre, si ribellavano ai professori e ai genitori, trattati come esseri negativi. Rifiutavano ogni tipo di insegnamento, sostenendo concetti sessantottini tipo
"I vecchi devono morire, viva i giovani!", indicando così un razzismo basato sull'età.
La giustificazione che si dà per
"La scuola senza pudore" è la seguente:
"Questo manga è una satira che mette a nudo - letteralmente - i vizi segreti di una società ipocrita, che usa il moralismo per nascondere i propri peccati." Supponendo che questo sia vero, c'erano tanti altri modi di mostrare le ipocrisie senza dover arrivare a questi estremi. Inoltre, Nagai e i suoi sostenitori si dimenticano che la morale non è una cosa oppressiva inventata dall'uomo o dalla società: ma è una
necessità di cui l'uomo ha bisogno per vivere bene e in modo sano e felice, con se stesso e con gli altri.
E' piuttosto la "nuova morale" di Nagai (guardare le mutandine, spiare le donne nude, usare la violenza, molestare) ad essere artificiale e creata dall'uomo. Cosa succederebbe se tutti si comportassero DAVVERO così? L'uomo si comporterebbe male, ma credendo di essere buono, onesto, sincero, non ipocrita. Invece, senza rendersene conto, si degrada credendo ipocritamente di essere buono. Nagai, combattendo contro questa "ipocrisia", ne ha impostata una peggiore.
La
Scuola senza pudore assomigliava a una casa occupata da estremisti sinistrorsi, tipo il famoso Leoncavallo di Milano, cavalcando così la ribellione del '68. Le proteste delle famiglie fecero chiudere il manga, ma fu inutile, perchè, in questo modo, Nagai poté diventare sia un martire che un genio incompreso e un eroe (e anche uno che ha guadagnato parecchio con le vendite e la popolarità). La vera vittima della
Scuola senza pudore fu, appunto, il
pudore. E da allora il pudore fu bandito, aprendo la strada all'animalità di oggi. Infatti, in questo contesto, Nagai parla di "pudore" sin dal titolo del manga, condannandolo senza nemmeno sapere cosa sia. Ma che cos'è il pudore?
CHE COS'E' IL PUDORE?
Il pudore di Susanna minacciato dai vecchioni: dal libro di Daniele.
Il pudore è quella particolare faccenda, dice Guareschi, che distingue gli uomini dalle bestie. Il pudore è nato quando l'uomo singolo ha avuto coscienza di non essere una bestia tra milioni di bestie, ma di possedere una sua personalità. E il pudore è nato come l'unica, valida difesa della personalità e della dignità umana. Grazie al pudore, l'amore ha cessato di essere un semplice rapporto animalesco ed è diventato qualcosa di estremamente importante: la molla della vita e del progresso. L'arte, la poesia, la letteratura sono nate e hanno prosperato perchè esisteva il pudore. E l'esistenza del pudore permette ancor oggi di sopravvivere alla pseudo letteratura, pseudo poesia, pseudo arte moderna, che sono impostate appunto sull'offesa al pudore. Il novanta per cento dei letterati "moderni" trovano argomento e interesse per le loro opere solo perchè esiste ancora il pudore: così costoro possono offenderlo. Le nostre "attrici" possono denudarsi con successo sul palcoscenico e possono interpretare con successo scene di concupiscenza e di preaccoppiamento sessuale solo perchè il pudore ancora induce la grande massa a denudarsi e a consumare gli atti sessuali e i bisogni corporali solo in privato.
Naturalmente, il pudore non è classificabile in senso assoluto, perchè esso è sempre in funzione dei costumi e dei tempi. Però, fino a un certo limite. Il pudore è l'unica forza che ancora tiene unita la famiglia e la società. Permettere di portare fino all'estremo limite la battaglia che, per scopi di lucro o politici, gli intellettuali, i cinematografari, i teatranti, i pornografi e i mangaka hanno scatenato contro il pudore, significa minare le basi stesse della società. Perchè il pudore significa rispetto di se stessi, della propria personalità, della propria intimità, della propria umana dignità.
1Ma Nagai andrà ancora più avanti in questa decostruzione con
Mao Dante e
Devilman, che attaccano Dio - direttamente in Mao Dante, indirettamente in Devilman - che è la Fonte, appunto, del pudore e della dignità umana.
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1 Lettere ai posteri, Giovannino Guareschi
(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SU DEVILMANEdited by joe 7 - 26/2/2024, 16:57
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