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  1. MAKING OF DI GOLDRAKE (1)

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    Goldrake
    Goldrake making of
    By joe 7 il 15 Oct. 2015
     
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    MAKING OF DI GOLDRAKE - 1° PARTE
    (fonti: "Ufo Robot Goldrake” di Alessandro Montosi, ed. Coniglio; libretto CD della D/Visual con interviste; libretto DVD della D/Visual. NOTA: TUTTE LE IMMAGINI SONO DI PROPRIETA' DEGLI AVENTI DIRITTO)
    Il seguito qui.

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    Come scritto in un altro articolo, Uchu Enban Daisenso fece da apripista per Atlas Ufo robot Goldrake: quali erano le caratteristiche innovative di quest’anime? Parecchie, tra le quali le più importanti erano:
    - Il protagonista e gli avversari non facevano parte della storia della Terra, come nei due Mazinga. Infatti, il conflitto tra Actarus e i Veghiani fu qualcosa di innovativo e inaspettato: i protagonisti principali in conflitto erano tutti alieni.
    - Il concetto di robot gigante con un UFO incorporato
    - Il dramma psicologico dei protagonisti
    Senza contare, soprattutto, l’impostazione di base della storia: ma andiamo con ordine, cominciando dall’inizio.

    LA PREPARAZIONE

    I lavori sulla nuova serie di Goldrake furono frenetici, perché mancava poco tempo per preparare la nuova serie. Infatti, Uchu Enban Daisenso venne proiettato al cinema il 26 Luglio 1975 e la serie del Grande Mazinga in televisione si concluse appena due mesi dopo, il 28 Settembre. E subito dopo, la domenica della settimana seguente, il 5 Ottobre 1975, doveva iniziare una fantomatica terza serie, ancora ignota. Quindi, l'inizio della serie di Goldrake in Giappone fu il risultato di solo due mesi di lavoro intenso e faticosissimo. Ci furono estenuanti riunioni tra i responsabili della Toei, e la Dynamic Production, una società fondata da Nagai nel 1969. La Dynamic Production permise a Nagai di circondarsi di un gran numero di collaboratori per i propri manga: tra questi ricordiamo Gosaku Ota, l'autore del manga più diffuso di Goldrake, e Ken Ishikawa. Inoltre, la società si occupava anche della trasposizione animata dei personaggi di Nagai.
    Oltre alla Toei e la Dynamic, anche la Popy, una branca della ditta di giocattoli Bandai, partecipò ai lavori, stimolando i possibili sviluppi di Goldrake: fu grazie a loro che si ebbero le novità successive della serie, come il Goldrake 2, la Trivella Spaziale, ecc. Inoltre, parteciparono anche i responsabili della Fuji TV. Nello staff artistico della Toei, fu Kazuo Komatsubara ad avere l’incarico di essere il Character Designer dell’anime di Goldrake. Il Character Designer ha l'incarico di creare e curare la progettazione grafica e psicologica dei personaggi, creando i famosi disegni preparatori o settei. Questi settei devono dare caratteristiche di forte espressività che affascinino il pubblico, facendo però uso di un numero limitato di tratti somatici, in modo da rendere più semplice ed efficiente il lavoro degli animatori.

    DUE MESI DI LAVORO INTENSO

    Il film “Daisenso” ebbe un successo incredibile: in quel tempo, i dirigenti della Toei e lo staff di Go Nagai si stavano scervellando per definire un seguito al “Grande Mazinga”, ma non riuscivano a trovare idee originali. Il progetto più accreditato, intitolato “God Mazinger”, era una versione potenziata di “Mazinga”, in cui Koji Kabuto ritornava come protagonista. Tuttavia, lo stesso Grande Mazinga era una versione potenziata di Mazinga Z, perciò come concetto mancava di spunti originali. Inoltre, vari giochi politici avevano messo in pericolo la sopravvivenza del progetto della Trilogia di Mazinga, perché una casa produttrice vi si era inserita molto prepotentemente, nel tentativo di acquisire quella fascia oraria di trasmissione, la stessa di Mazinga. Quindi, per dare un maggior senso di novità alla serie, rispetto al Grande Mazinga, la Toei trasferì su Goldrake tutto lo staff della serie Getter Robot G, che stava per concludersi, mentre quello del Grande Mazinga andò ad occuparsi di Jeeg Robot.

    LA CREAZIONE DI GOLDRAKE, IL ROBOT

    In Daisenso, si cercò di trovare il design adatto per il robot Roboizer. Go Nagai fece il progetto di un robot con un design molto lineare, simile ad un antico alfiere europeo. Qui di seguito ci sono solo alcuni di una marea di possibili schizzi del prototipo (irriconoscibile) di Goldrake: all'inizio, doveva avere un elmo. E' da notare che in nessuno di questi schizzi Nagai cerca di avvicinarsi al modello "mazinghiano": sono tutti robot abbastanza anonimi.

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    Successivamente, in un altr schizzo, Nagai fece un elmo con le corna simili a Mazinga Z: ma quello era l'unico particolare che somigliasse al robot. Sulle spalle si vede qualcosa di vagamente simile alle alabarde spaziali.

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    Questa versione, inoltre, assomiglia vagamente a Jeeg Robot.

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    Questa, infine, è la versione quasi-definitiva del proto-Goldrake di Daisenso secondo Nagai. La "dentatura" del robot però richiamava un pò il Mazinga. Il posto di pilotaggio era appena sotto la gola, sul petto, coperto dal vetro: di certo il pilota lì non era in una posizione molto protetta...

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    Questa è una versione più aggressiva: gli spuntoni sulle spalle furono tolti in un secondo tempo.

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    Ecco un disegno più completo, compresi i piedi, e un primo piano del volto.

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    Le armi: una prima prova dell'Alabarda spaziale.

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    Armi tipo "raggi repulsori di Iron Man", subito scartati.

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    La fusione del robot con il disco volante: i primi progetti.

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    I vari passaggi proposti per l'agganciamento robot-disco volante.

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    E qui, i passaggi proposti per lo sganciamento.

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    Alla Toei, però, vollero utilizzare un disegnatore “tecnico”, con un tratto più semplificato: il design definitivo fu così affidato al direttore delle animazioni Dan Kobayashi, che realizzò per Daisenso la versione definitiva del robot, con un design abbastanza simile ad Astroganga (tra l’altro, Dan Kobayashi collaborerà anche per la serie Gaiking in futuro).

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    Quando poi dovettero fare il Goldrake definitivo nella serie UFO Robot Grendizer i design precedenti (sia quello di Kobayashi, il Roboizer, che gli schizzi originali di Nagai) non erano adatti: robot con quella struttura non avrebbero dato una vera continuità alla trilogia mazinghiana. Erano modelli troppo diversi dai due Mazinga, e poco affascinanti, soprattutto il Roboizer di Kobayashi. Inoltre, il robot protagonista doveva da un lato ricordare visivamente i Mazinga, ma dall'altro doveva conservare anche un certo distacco che ne rappresentasse l'origine aliena, diversa da quella dei precedenti robot creati da scienziati terrestri. La Popy, inoltre, chiese che a questo robot venissero fatte delle gambe più tozze, in modo da garantire ai futuri modellini una maggior stabilità. Go Nagai, allora, disegnò il Goldrake definitivo usando gli stessi colori di base e alcuni motivi grafici dei due Mazinga, come il design del viso e la V rossa sul petto. Gli schizzi sotto danno un'idea di quanto lavoro ci fu nella creazione di Goldrake.

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    Il fratello di Nagai, Takashi, rifinì il design del viso, che divenne meno aggressivo. Da notare che, all'inizio, tutta la zona del "mento" di Goldrake avrebbe dovuto diventare l'abitacolo del robot: ma così Goldrake sarebbe stato, in proporzione, troppo "piccolo": quindi, la cabina di Actarus fu messa in una zona intermedia tra il mento e il naso.

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    Inoltre, Nagai disegnò il disco volante col quale Goldrake poteva unirsi per volare nello spazio.
    Ora, ci fu il problema del nome. Roboizer era già stato usato, sarebbe stato meglio usarne un altro più adatto. Dove trovarlo? Bisogna sapere, a questo punto, che, a quei tempi, i rapporti tra la Toei e la Dynamic erano così stretti che, prima ancora di creare un cartone, la Dynamic proponeva alla Toei delle idee varie sotto forma di “Progetti”: un “Progetto” era un fascicolo di poche pagine dove venivano illustrate le idee di base di una nuova serie. Uno di questi, scritto un anno prima, era intitolato: "Plus Power! Grendizer!". In questo lavoro, ideato da Ken Ishikawa, assistente di Nagai, il protagonista era il giovane liceale Takeru, che si trasformava in un potente supereroe, Grendizer, dotato di una corazza che gli si formava attorno al corpo (quasi come Hurricane Polymar). Questo progetto non andò mai in porto: però il nome del supereroe fu salvato ed usato per il robot, che da allora divenne Grendizer, da noi Goldrake.


    Il seguito qui.

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    Edited by joe 7 - 1/9/2018, 15:52
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