"LADRO GENTILUOMO": SI PUO' RUBARE PER UN FINE BUONO?Oggi parliamo un attimo di ladri gentiluomini, una categoria sempre presente sin dai tempi del primo Lupin di Maurice Leblanc (il primo romanzo di Lupin fu pubblicato nel 1908). Non solo la tradizione è continuata fino agli anni ’70 – ‘80 con
Lupin III e Occhi di Gatto: infatti, ultimamente si è aggiunto anche il ladro gentiluomo
Fantomius, autore di bellissime storie di Marco Gervasio pubblicate su Topolino.Il punto qui in questione è quello morale: va bene essere ladri, purché si sia gentiluomini? Oppure si può rubare qualcosa per un fine buono, come fanno le tre ragazze di
Occhi di Gatto, che rubano i quadri per trovare il loro padre scomparso?
Intanto, il concetto di “ladro gentiluomo” è una contraddizione in termini: sarebbe come dire l’onesto disonesto. O fai una cosa onesta o ne fai una disonesta, ma non puoi farle entrambe. Si potrebbe concludere qui, dicendo semplicemente che per il cristiano il quinto comandamento dice di non rubare, e che il concetto di non rubare esiste anche in altre culture. Ma questo non aiuterebbe la riflessione: perché non si dovrebbe rubare, se il fine è lecito, come fanno le Occhi di Gatto? E se rubi a dei delinquenti come spesso (ma non sempre) fa Lupin? O se rubi per farti beffe dell’ipocrisia della società in cui vivi, come nel caso di Fantomius? Lasciamo stare i casi estremi come
Diabolik,
Satanik o
Kriminal, che rubano semplicemente per avidità o per un distorto senso di giustizia e uccidono senza il minimo scrupolo: quello che fanno è oggettivamente malvagio, e qui il problema non si pone: sono colpevoli comunque. Ma gli altri?
Si potrebbe citare il Catechismo della Chiesa Cattolica, che dice in particolare, in risposta alla domanda:
“Quando l’atto è moralmente buono?”L’atto è moralmente buono quando suppone ad un tempo la bontà dell’oggetto, del fine e delle circostanze. L’oggetto scelto può da solo viziare tutta un’azione, anche se l’intenzione è buona. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene. Un fine cattivo può corrompere l’azione, anche se il suo oggetto, in sé, è buono. Invece, un fine buono non rende buono un comportamento che per il suo oggetto è cattivo, in quanto il fine non giustifica i
mezzi. Le circostanze possono attenuare o aumentare la responsabilità di chi agisce, ma non possono modificare la qualità morale degli atti stessi: non rendono mai buona un’azione in sé cattiva.
In sostanza,
il fine non giustifica i mezzi. Ma anche questo può apparire non abbastanza esauriente per spiegare perché Lupin e compagnia sbagliano nelle loro azioni. Allora si può dire semplicemente che tanto più si fa il male, anche a piccole dosi, tanto più se ne è prigionieri, e tanto più del male se ne è schiavi. Viceversa, tanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi e tanto meno si è portati a fare il male.
Per spiegarmi meglio, posto qui un brano di
“Padre Brown” di Chesterton: Flambeau, il famoso ladro gentiluomo, aveva appena rubato dei preziosi diamanti da una villa, dove era in corso una festa di compleanno in onore di una ragazza di buona famiglia, segretamente innamorata di un ragazzo di povera famiglia, presente anche lui alla festa e malvisto dagli altri. Flambeau si stava arrampicando su un albero vicino al muro della villa, coi diamanti, pronto a scappare al di là del muro. Padre Brown, che aveva scoperto il trucco di Flambeau, lo raggiunge e gli parla da sotto l’albero:
“Voglio che tu renda quei diamanti, Flambeau, e che tu smetta questa vita. C’è ancora dignità e onore in te, ma non pensare che durino a lungo in questo mestiere. Gli uomini riescono a mantenere una specie di livello medio nel bene, ma nessuno è mai riuscito a restare su un livello medio del male. Questa è una strada che va sempre più giù, Flambeau. L’uomo buono beve e diventa crudele. L’uomo franco uccide e si mette a mentire. Ne ho conosciuti molti che hanno incominciato come te, come onesti fuorilegge, rubando solo ai ricchi, e sono finiti nel fango. Maurice Blum iniziò come un anarchico, come un Robin Hood dei poveri, e finì come un’ignobile spia di cui entrambe le parti si servivano, disprezzandolo. Harry Burke iniziò ad elargire gratuitamente denaro abbastanza seriamente, ed ora vive alle spalle di una sorella mezzo morta di fame, facendosi continuamente pagare da lei da bere. Lord Amber si mise a frequentare gente equivoca per un malinteso spirito cavalleresco, ed ora si fa ricattare dai più spregevoli avvoltoi di Londra. Il Capitano Barillon era il più grande bandito gentiluomo della generazione prima della tua, e morì in manicomio, gridando per paura dei ricettatori che l’avevano tradito e perseguitato. So che i boschi si stendono liberi dietro di te, Flambeau, e so che in un lampo potresti scomparirvi come una scimmia. Ma un giorno sarai una vecchia scimmia grigia, Flambeau, e starai seduto libero nella tua libera foresta, a morire di freddo, e gli alberi saranno molto squallidi. La tua parabola discendente è già iniziata. Ti vantavi di non fare mai nulla di meschino, ma questa sera stai facendo una cosa meschina. Derubando quei diamanti, anche se non ne avevi l’intenzione, stai facendo cadere i sospetti su un bravo ragazzo che ha già molte cose contro, lo stai separando dalla donna che ama e che lo ama. Ma farai altre cose ancora più spregevoli prima di morire.”La storia si conclude con Flambeau che lancia i diamanti a Padre Brown e poi si allontana. Cosa si può concludere ora? Certo, Fantomius e compagnia sono solo fumetti, e questi personaggi, non essendo reali, non peggioreranno mai e continueranno ad essere “ladri gentiluomini”. Però è giusto ricordarsi che quello che fanno resta oggettivamente errato. Un ladro gentiluomo, nella realtà, diventerà sempre più ladro - e anche peggio - e sempre meno gentiluomo.
LINK ANALISI DEI FUMETTILINK CRISTIANESIMOEdited by joe 7 - 8/12/2021, 19:13
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