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  1. EPIFANIA

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    Epifania
    By joe 7 il 6 Jan. 2015
     
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    EPIFANIA

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    ”Epifania” significa "manifestazione del Signore". In oriente viene chiamata con il vocabolo più appropriato "Teofania", cioè “manifestazione della divinità del Signore” (da “Theos”, Dio). Il racconto dei Magi che vanno a vedere Gesù è descritto solo nel Vangelo di Matteo:

    “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
    - Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo.
    All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero:
    - A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
    E tu, Betlemme, terra di Giuda,
    non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
    da te uscirà infatti un capo
    che pascerà il mio popolo, Israele.
    Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli:
    - Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo.
    Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese" (Mt., 2, 1-12).


    I tre doni dei Magi avevano un forte significato simbolico: l’oro indicava la regalità di Gesù Cristo; l’incenso la sua divinità e la mirra la sua umanità. Per divina ispirazione, i Magi avevano visto in quel bambino, presentato a loro dalla madre Maria, l'atteso delle Genti ed il figlio di Dio. Con il tempo tale festa ha assunto anche una connotazione missionaria: manifestazione di Cristo-Dio al mondo pagano. I Magi sono stati sempre visti dalla tradizione cristiana come la 'primitia gentium', cioè i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore. Per questo il loro culto fu tanto fortunato, diffuso e radicato tra i convertiti dal paganesimo.

    Ma i re magi sono veramente esistiti o si tratta di una leggenda? Oltre ai Vangeli 'canonici' (cioè riconosciuti dalla Chiesa come ispirati), ne parlano anche i vangeli apocrifi, non riconosciuti dalla Chiesa. In particolare, i nomi dei tre Magi (Gaspare, Melchiorre e Baldassarre) sono stati indicati nel “Vangelo Armeno dell'Infanzia”, che fu redatto alla fine del VI secolo. E’ da notare che il Vangelo di Matteo è stato composto molti secoli prima del Vangelo Armeno: ufficialmente, si dice che Matteo fu redatto verso la fine dell’anno 100, anche se molti studi indicano che quel vangelo fu quasi contemporaneo al tempo di Gesù. Comunque, quei nomi furono poi accettati dalla tradizione cattolica.
    La parola 'mago' che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco “magoi” e indica i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremmo meglio nominarli come studiosi dei fenomeni celesti. Il nome generico di provenienza, Oriente, può indicare diverse regioni come la Babilonia e la Mesopotamia, dove si studiava specialmente l'astronomia. Perché Matteo avrebbe usato il termine “dall’oriente”, evidentemente molto generico? Senza scartare come risposta la possibilità che Matteo ignorasse effettivamente la località precisa di provenienza dei Magi, rimane sempre da considerare la sua chiara intenzione di privilegiare in questo racconto l'universalità, contro il particolarismo nel quale era rinchiusa l'attesa ebraica. L'esattezza geografica, infatti, non sarebbe servito in questo caso allo scopo: la chiamata alla fede sarebbe stata estesa semplicemente ad un altro popolo ben determinato, ma non a tutti, come invece in effetti è.
    Una legittima curiosità provoca una domanda: ma poi, che fine hanno fatto i Magi? Una tradizione ci dice che i Tre, dopo la loro conversione, sono stati consacrati vescovi dall'apostolo Tommaso e morirono martiri all'età tra i 106 e 118 anni. Sarebbero stati sepolti in India (dove l'apostolo Tommaso avrebbe predicato) ma in luoghi separati. Un'altra tradizione invece ci dice che sono morti in Persia e sepolti insieme in una grande tomba. Secondo questa tradizione, l'imperatrice Elena (madre di Costantino), venutane a conoscenza, avrebbe fatto trasportare le reliquie a Costantinopoli, in una grande chiesa fatta costruire apposta per ospitarle. Alcuni storici sostengono che queste reliquie nello stesso IV secolo furono trasportate da Costantinopoli a Milano da Eustorgio, vescovo di questa città. Nel 1162 Barbarossa, che aveva raso al suolo Milano, teneva molto alle reliquie dei Magi per appropriarsene, come garanzia di una particolare compiacenza e protezione da parte di Dio. Quind,i le reliquie dei Magi furono trasportare a Colonia, in Germania, dove, attualmente, si trovano ancora oggi, in un prezioso reliquiario all’interno del Duomo di Colonia.

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    Edited by joe 7 - 6/12/2021, 14:07
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