Il blog di Joe7

  1. SUPEREROI PERVERTITI

     
    3 Comments   1,083 Views
    .
    DA SUPEREROI A GENTILI PALADINI DEL SUPERGENDER
    di Rino Cammilleri (01-05-2015)
    Amo i supereroi americani fin da quando ero bambino e Superman si chiamava, da noi, Nembo Kid perché, avendo appena perso la guerra in cui eravamo stati alleati della Germania nazista, si voleva scansare ogni sospetto di elogio del “superuomo”. Era il tempo della cosiddetta Silver Age dei supereroi, con Batman insieme al ridicolo Robin e i loro cloni-sputati Freccia Verde e Saetta, anch’essi miliardario-tutore & orfanello, pure loro con la freccia-mobile e, nel cielo, il freccia-segnale: vestiti da Robin Hood, tiravano frecce con sulla punta un guantone da boxe perché il Comic Code vietava che i cattivi si facessero male sul serio.
    Bambino sì ma scemo no, il mio preferito era Flash, che aveva il costume più bello di tutti. Così, ho salutato con gioia l’avvento del serial televisivo con le avventure del Bolide Rosso attualmente in onda il martedì.

    276841_flash_superhero_cartoon


    Non è la prima volta che Flash finisce sullo schermo. Negli anni Novanta, sulla scia del successo cinematografico del Batman di Tim Burton, il povero attore che impersonava Flash era costretto a correre a perdifiato con indosso un costume-corazza tipo salvatelecomando meliconi, e immaginate la sauna. Ma era l’unica concessione alla “rinnovata sensibilità” del pubblico, perché i personaggi dell’antico fumetto, presentati nel telefilm, erano tutti aderenti all’originale.
    Infatti, stava qui il segreto del loro fascino: la gente voleva vedere i personaggi che aveva amato sulla carta, finalmente realizzati in carne e ossa. Da qui, per i produttori, la ricerca non facile di attori che somigliassero il più possibile ai vecchi eroi del fumetto. Ma oggi la “rinnovata sensibilità del pubblico” non è altro che la sensibilità dei cineasti americani imposta, piaccia o no, alla gente. Infatti, ecco che nel Flash del 2015 la bella morosa del protagonista Barry Allen, già w.a.s.p., è diventata nera-afro. Flash è ora affiancato da ragazzotti latinos e cubiste che però sono tutti geni tecnologici e informatici (con quelle facce? mah). Il capo della polizia è gay e, quando finisce in ospedale, il suo affranto partner lo assiste amorevolmente.
    Finita la puntata di Flash, ecco a ruota quella di Arrow, che sarebbe l’antico Freccia Verde lodevolmente de-ridicolizzato. Ma, anche qui, la sorpresa. Una delle personaggie (dire “personaggio”, termine neutro come “presidente”, è ormai “sessista”) è diventata lesbica. Non seguendo assiduamente la continuity (causa: solo una o due scene d’azione immerse in una noiosa melassa soap a puntata) non saprei dire se si tratta di Huntress (la Cacciatrice) o addirittura di Talia, la figlia del villain immortale Ra's al Ghul. In quest’ultimo caso, lo stravolgimento politically correct sarebbe totale: il lettore dei vecchi fumetti sa che, sulla carta, Talia era eterosessualissima e, anzi, era stata l’unica donna con cui Batman avesse avuto un figlio.
    Ma ormai bisogna rassegnarsi all’ammodernamento dei supereroi quando dalla carta passano allo schermo. Già nel Batman di Tim Burton il procuratore di Gotham City, Harvey Dent, era diventato nero. Neri divennero Nick Fury (Avengers), Electro (nemico dell'Uomo Ragno /Spiderman) e perfino Heimdall, il dio vikingo amico di Thor. Ma il politicamente corretto della Marvel si è finora limitato all’introduzione forzosa di afroamericani al posto di supereroi che erano stati concepiti come bianchi (l’ultimo è il biondo Torcia interpretato da un attore nero). Dico forzosa, perché la Marvel ha i suoi supereroi concepiti come neri fin dalle origini: tali sono, per esempio, Tempesta, Pantera Nera, Power Man. La sua diretta concorrente, la DcComics, ha comunque deciso di superarla in corsa. Aspettiamoci dunque, a breve, il supereroe trans, che nasconde la sua muscolare identità con minigonna e tacchi a spillo. Di notte macho mascherato, di giorno sculettante cameriera. É vero, la sensibilità del pubblico è cambiata. Anche perché c’è chi si ingegna a tutt’uomo (si potrà ancora dire così?) per fargliela cambiare.
    (Da: RINO CAMMILLERI, BUSSOLA QUOTIDIANA)

    I SUPEREROI, LORO, RESTANO SEMPRE SE STESSI
    di Marco Respinti (04-05-2015)
    Importante l’articolo di Rino Cammilleri sulla trasmutazione di tutti i valori nel mondo dei supereroi. Mette il dito in quella piaga purulenta che è l’aggressione ai più giovani nelle loro emozioni e passioni, nei loro ideali e fragilità, nel loro essere uomini già e non ancora. Amo anch’io i supereroi americani fin da quand'ero bambino e il mio preferito è sempre stato Batman (cavaliere oscuro, dotato di poteri solo umani, talvolta troppo umani, tormentato, gotico, generoso, in eterno ritorno), perché, secondo me, il suo è il costume più bello di tutti.

    BATMAN009


    Cammilleri non sbaglia un aggettivo né una virgola: il male che si sta facendo al nostro futuro, avvelenando quella che T.S. Eliot chiamava "rising generation" è enorme. Meglio sarebbe buttarsi nel mare con una macina da asino al collo.
    Forse però c’è persino un modo diverso di affrontare la narrativa della new age dei supereroi. Ne parlano i grandi quotidiani nazionali. L’insostenibile leggerezza dell’attacco LGBT si nutre anche della malapianta del chiacchiericcio e della calunnia. Ma il disordine omosessualista dilaga tra i supereroi, perché (come dice Cammilleri) la società che legge i fumetti è cambiata; e quindi, in ossequio alle ferree leggi del marketing ‒ lo nota indispettita anche la comunità LGBT ‒, il produttore dà al consumatore ciò che questi si aspetta, che sennò i suoi soldi li spende altrove. Il punto è precisamente questo. Sono mutati, e mutano con una vorticosità esponenziale, i criteri di riferimento del mondo e gli standard di giudizio delle persone. A normalizzare l’ideologia di gender siamo cioè noi, non i supereroi. Il marketing segue a ruota perché fa quello che vogliamo noi, che vendiamo i mutamenti contro denaro sonante. Un circolo autoreferenziale.
    Questo però significa che i supereroi, loro, restano sempre se stessi. Siamo noi, produttori-consumatori, a cambiare, a farli cambiare, a modificare lo scenario di riferimento in cui poi li facciamo agire per non diminuire i dividendi. E infatti loro, i supereroi, catapultati improvvisamente in un mondo diverso, si muovono a disagio, sono goffi, non rendono.
    Ma li vedete? Nati per combattere il Male, per difendere l’orfano, la vedova e il debole, per far trionfare la giustizia, per propiziare l’avvento di quella che J.R.R. Tolkien chiamava “eucatastrofe” (il capovolgimento improvviso della trama che assicura il lieto fine, la “fiaba” massima essendo dunque il Vangelo, mito che si fa storia vera), si trovano ad abitare disegni in cui stringono la manina di una comparsa del loro stesso sesso, in cui amoreggiano safficamente tra sole donne, magari presto a rifarsi iperbolicamente i sessi (perché infatti accontentarsi di uno solo quando si è super?) grazie, che so, a un improbabile ricondizionamento del Tesseract degli dèi. Sono impacciati e imbarazzati i supereroi, perché l’onda gay e il culto trans non sono normali. Loro, super, infatti lo sono proprio per questo. Dei normali mortali che incarnano il meglio, il massimo, l’ideale, le virtù.
    Se però il mondo dei normali attorno a loro impazzisce, loro perdono l’orientamento, si sborniano, cadono. Ma la colpa è tutta nostra. Loro sono soltanto la nostra progenie; loro sono solo il massimo delle nostre aspirazioni, il nostro cuore lanciato oltre l’ostacolo. Se le nostre aspirazioni sono infime, e il cuore piccolo e l’ostacolo basso, loro si trasformano in supermeschini. Come superbamente scrive Francesco Guccini (il cui anarchismo puro lo rende simile a un Don Chisciotte almeno in pectore cristiano) nella bellissima Cirano (praticamente L’avvelenata riscritta con l’eucatastrofe):
    «e voi materialisti, col vostro chiodo fisso,
    che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
    le verità cercate per terra, da maiali,
    tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
    tornate a casa nani, levatevi davanti,
    per la mia rabbia enorme mi servono giganti»

    Dei nostri supereroi abbiamo fatto dei maiali e dei nani a nostra immagine e somiglianza.
    I supereroi, però, restano appunto innocenti. Restano maschi i maschi, femmine le femmine, puri i puri, villain e i villain. Sì, dagli anni 1990 in casa Marvel ci sono X-Men che fanno coming out, Giovani Vendicatori gay e Runaways lesbiche a cui l’eterna rivale DC Comics risponde omosessualizzando Lanterna Verde e il mio Batman. Ma il matrimonio lesbico di Batwoman è stato bloccato, almeno. Se in loro sapessimo vedere ancora l’uomo migliore cui per natura aspiriamo, tutto ci tornerebbe chiaro. Infatti, nella serie televisiva Flash, di cui ci ha ben parlato Cammilleri, l’omosessuale è il capo della polizia, non l’eroe Barry Allen che resta se stesso, ama donne e incarna ancora il nostro sogno migliore: a cambiare è lo scenario che gli abbiamo voluto mettere noi produttori-consumatori.
    Nella serie tivù Arrow, la lesbica è Nyssa, la perfida figlia del supercattivo Ra’s al Ghul (sorella o sorellastra di Talia); per salvare la vita a Oliver Queen, Sara Lance cede alle sue voglie perverse. Ma è una grande metafora. Oliver e Sara erano due farfalloni: Oliver era fidanzato con Laurel, la sorella di Sara, che viene tradita dagli affetti più cari. I due fedifraghi s’imbarcano sul Queen’s Gambit per un’avventura di sesso e champagne, ma un evento inatteso ne stravolge le vite, li sprofonda agl’inferi e da qui i due risorgono avendo imparato ad amare la vita, il prossimo, la virtù e ogni istante di quel tempo loro concesso che inesorabile scorre e mai ritorna. Da allora in avanti saranno Freccia Verde e Black Canary. Sara non è lesbica: si concede alla lesbica Nyssa per difendere il suo vero amore. Un paradosso, certo; ma il mito è fatto tutto così. Insomma, la lesbica della serie è cattivissima, uccide l’amore vero e puro, si danna e danna.
    Nessuna condiscendenza, ma un’occasione per riflettere. Oliver ne esce votandosi al bene nei panni di Arrow e Sara uguale come Black Canary; alla fine, Nyssa paga con la vita il male commesso, perché comunque non è lei la donna destinata a Oliver.
    Come nella letteratura horror autentica, dove le brave ragazze vanno in Paradiso, le bad girl vanno ovunque e con chiunque, e appunto su di loro, non sulle altre, si abbatte sempre il male.
    La casa editrice Zenescope, di Horsham, in Pennsylvania, 10 anni di attività a crescita vorticosa appena celebrati, ne ha fatto un vero e proprio genere, rivisitando le fiabe dei fratelli Grimm, Robin Hood, Il libro della giungla e Alice nel paese delle meraviglie tra reggicalze da capogiro e rigore morale impeccabile. E il dio vichingo Heimdall al cinema è nero per colpa delle “quote razziali” con cui vengono selezionati da anni i cast, frutto di quell’assurda "Affirmative action" che, invece di emancipare le minoranze, ha prodotto razzismi al contrario. Nell’olimpo di Asgard, infatti, gli iperborei restano iperborei. Colpa nostra, non degli eroi.
    In quelle scuole dove ancora l’obiettivo primo e unico è l’educazione della libertà e alla ragione dei ragazzi nell’età-chiave delle medie (non molte in verità, e per lo più cattoliche, guarda caso), si legge l’Iliade e si rivive Lo Hobbit, ci si cala dentro Bravo, Burro! di John Fante e si recita in teatro L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Storie in cui i ragazzi si identificano totalmente perché i loro protagonisti sono bambini (o pusillanimi) che diventano uomini, esattamente come loro a quell’età. Esattamente come tutti, sempre, impegnati a tornare evangelicamente ogni giorno bambini per cercare di guadagnarsi il Cielo da uomini compiuti.
    Gli eroi, a fumetti, in tivù, al cinema, ci aiutano a farlo, se noi lo permettiamo.
    (Da: MARCO RESPINTI, BUSSOLA QUOTIDIANA)

    COMMENTO (Joe7)
    Le osservazioni di Cammilleri e Respinti descrivono bene la tendenza di oggi a trasformare il supereroe in una specie di superverme senza morale: basti pensare ad Iron Man di Civil War e gli Illuminati (Reed Richards, Freccia Nera, Dottor Strange, Charles Xavier, Iron Man), personaggi che una volta erano semplicemente eroi che combattevano contro il male, e che ora sono diventati personaggi senza la minima morale, se non quella del fine che giustifica ogni mezzo, anche il più abietto. E questi dovrebbero essere gli "eroi" di adesso. Gli "esempi" di adesso. Begli esempi.
    Gente senza vergogna nè pudore, senza il minimo senso del bene e del male, e applauditi nei forum perchè "rispecchiano le cose reali". No, l'eroe deve essere un modello da imitare, non un disgraziato come tutti. Perchè mai si dovrebbe imitare un disgraziato o un criminale? Perchè mai si dovrebbe imitare chi è privo di morale? Come dice Guccini, "le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali".
    Tra l'altro, il mio preferito era il Thor di John Buscema, un classico "eroe senza macchia e senza paura". Mille volte meglio del Thor e dei "supereroi" di adesso.

    Mighty_Thor_204



    QUI TUTTI I LINK SUL CRISTIANESIMO

    QUI TUTTI I LINK SUI FUMETTI (ANALISI)

    QUI TUTTI I LINK SUI SUPEREROI MARVEL

    Edited by joe 7 - 8/12/2021, 10:38
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,426

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (LUCE5 @ 5/5/2015, 09:47) 
    CITAZIONE: .... sono diventati personaggi senza la minima morale, se non quella del fine che giustifica ogni mezzo, anche il più abietto. E questi dovrebbero essere gli "eroi" di adesso.
    Gli "esempi" di adesso. Begli esempi.


    Appunto, e qui sta il dramma: una volta chi compiva azioni spregevoli era malvisto e lo stesso non se ne vantava. Tutt'al più si chiudeva un occhio di fronte a un Robin Hood, un Zorro, negli anni '80 a "Occhi di gatto", sempre comunque con molte riserve, non erano dei veri esempi.
    Ora, se la gente, già di fondo non è veramente onesta, davanti a questi "eroi" si sentirà più che legittimata a coltivare la propria indole, mentre una volta, i veri eroi erano quelli senza macchia e senza paura, combattevano solo per fini più che onesti e tutti facevamo il tifo per loro, erano dei modelli, adesso è l'esatto contrario, infatti basta guardarsi in giro per vedere come vanno le cose. Aggiungiamo anche il fatto suggestivo, abbinato all'automatico istinto di imitazione e non c'è bisogno di dire altro.

    E' una tendenza al ribasso che indica una mancanza di fiducia in se stessi.

    Dire che l'uomo in fondo non è capace di fare il bene, significa dire che è sostanzialmente corrotto fino al midollo, cosa che è errata dal punto di vista cattolico, che dice invece che l'uomo è sì ferito dal peccato originale, ma comunque capace di bene, con l'aiuto di Dio. Nella visione protestante, invece, l'uomo è completamente corrotto e non ha speranza di redenzione: Dio lo salva, ma solo se ha fede, perchè tanto le sue opere sono sostanzialmente sporche. L'uomo è solo, non può neanche collaborare con Dio. E' la "sola fide", "solo la fede", di Lutero, cosa che nessun protestante di adesso dichiara nè crede, ma che resta come sottofondo nell'ambiente protestante.

    Questa mancanza di fiducia ha influenzato anche noi, con il boom dei fumetti neri in Italia degli anni '60, con Diabolik e simili. Invece l'uomo ha bisogno di speranza e redenzione, cosa che nei fumetti solo dei personaggi che esprimono il meglio delle qualità umane, appunto dei personaggi "eroici", possono dare. Questo il motivo del continuo successo di personaggi "eroici" come Tex, Zagor o Topolino.

     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    77

    Status
    Offline
    https://fantasiaerrante.blogspot.com/2021/...una-realta.html
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,426

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (berlicche677 @ 18/10/2023, 15:36) 

    Concordo pienamente al 100% con quello che scrive l'autore, anzi, lo vorrei usare come spunto per un articolo. Grazie per il link! ^_^
     
    Top
    .