Il blog di Joe7

  1. IL FALLIMENTO DI FUMETTI CON SUPEREROINE

    Tags
    Fumetto analisi
    Supereroine
    By joe 7 il 19 Oct. 2015
     
    9 Comments   936 Views
    .
    PERCHE' I FUMETTI DI SUPEREROINE NON VENDONO

    a_force_thm


    I fumetti supereroistici con donne come protagoniste iniziano da molto lontano, praticamente dalla Wonder Woman del 1941, la prima supereroina dei fumetti, appartenente alla scuderia DC (quelli di Superman e Batman, per capirci).

    wonder1


    Il personaggio di Wonder Woman fu inventato da un uomo, William Moulton Marston, che fu uno psicologo e il teorico del femminismo. Tra le altre cose, fu anche l'inventore della famosa e discussa "macchina della verità", che si basava sulle variazioni della pressione sanguigna (Marston aveva insistito per inserirla come prova nei tribunali, tra l'altro). Marston, inoltre, grazie ai suoi studi di psicologia, sostenne che le donne sono più oneste e affidabili degli uomini e che potessero lavorare più velocemente di loro e con maggiore precisione (in questo modo, però, Marston, in quanto uomo, si autosqualificava...).
    Il fumetto di Wonder Woman all'inizio seguiva in modo molto marcato le idee femministe di Marston, con dichiarazioni aperte: successivamente, queste idee rimasero solo come sottofondo, sottintese ma sempre presenti. Da Wonder Woman in poi, seguirono anche le altre supereroine con (a volte) una propria testata: Black Canary (creata nel 1947), Supergirl (1958), Batgirl (1961).

    Black_Canary super_696x334


    Anche la Marvel (quella dell'Uomo Ragno o Spiderman, per capirci) non rimase con le mani in mano: le loro eroine più famose erano Tigra (1972), la Nuova Donna Gatto (1976), Ms Marvel (1977), Donna Ragno (1977), She-Hulk (1980).

    image image image image image


    Inoltre, diverse eroine hanno avuto una loro versione a cartoni animati o addirittura in telefilm: la Wonder Woman di Linda Carter è un esempio famoso.

    lynda_carter_wonder_woman


    Eppure, nonostante questo, tutti i fumetti di supereroine, sostanzialmente, non vendono mai molto. Le chiusure di queste serie sono frequenti, e Wonder Woman, la più famosa, ha dovuto passare attraverso molti restyling per cercare di alzare le vendite. Come mai? Maschilismo? Diamine, ci sarà forse stato anche quello, ma credo in misura assai minore di quanto si pensi. I motivi dei loro fallimenti sono due, secondo me:

    1) le donne non amano le storie di scontri luce/tenebre, cazzotti, kung fu e simili. Per loro natura, amano invece le storie incentrate sulle relazioni: amore, sentimenti, commedia. Lo scontro fisico è una caratteristica maschile, perchè l'uomo si sente portato a combattere concretamente rischiando personalmente la vita e la pelle per proteggere chi ama. Anche la donna lo fa, ma in un altro modo. Quindi, poche donne leggono questo genere di storie: anzi, praticamente nessuna. Chiedete alle vostre amiche, sorelle, madri per avere conferma.

    ragazza_manga_legge


    2) In un fumetto dove la donna combatte, l'uomo - il maschio, per capirci - molto spesso è trattato come un "essere inferiore" con molti stereotipi femministi. Per esempio, nei primi fumetti di supereroine "maiale sciovinista" era un termine usato spesso. Ora è desueto, ma ogni tanto ritorna di nuovo, oppure resta una cosa sottintesa. In ogni caso, in questo tipo di storie l'uomo-maschio è trattato dall'alto al basso come un essere sostanzialmente negativo o comunque un pò ottuso, da compatire. O da trattare male perchè se l'è meritato.

    tumblr_mjfyi76u3d1r5z0f2o1_1280


    Di conseguenza, anche gli uomini che leggono il fumetto, alla fine, anche se la protagonista è bella, si stancano di sentirsi aggrediti quasi ad ogni pagina su un fumetto che è stato acquistato coi loro soldi e preferiscono spendere per una storia più rilassante e meno accusatrice. Quindi: gli uomini che leggono storie di supereroine restano pochi.

    Di conseguenza, visto che non attrae nessun rappresentante dei due sessi, il filone delle supereroine protagoniste credo che non funzionerà mai.



    QUI TUTTI I LINK SULLA MARVEL

    Edited by joe 7 - 7/12/2021, 22:34
      Share  
     
    .

Comments
  1. Maria1
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    Ciao, se posso scrivere la mia opinione di ragazza, il fallimento è dovuto a 3 cose:
    1 - Il costume (se così si può chiamare),
    2 - Le assurde posi sexy (che a me donna danno solo fastidio,e le definisco assurde perchè una volta mi è capitata una vignetta di miss marvel che aveva le gambe piegate disegnate più corte perchè altrimenti non si sarebbe visto bene il suo popò!!!)
    3 - A volte mettono nel passato dell'eroina abusi sessuali (hai mai letto di un supereroe uomo che ha subito uno stupro? io no).
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Maria1 @ 20/1/2016, 19:47) 
    Ciao, se posso scrivere la mia opinione di ragazza, il fallimento è dovuto a 3 cose:
    1 - Il costume (se così si può chiamare),
    2 - Le assurde posi sexy (che a me donna danno solo fastidio,e le definisco assurde perchè una volta mi è capitata una vignetta di miss marvel che aveva le gambe piegate disegnate più corte perchè altrimenti non si sarebbe visto bene il suo popò!!!)
    3 - A volte mettono nel passato dell'eroina abusi sessuali (hai mai letto di un supereroe uomo che ha subito uno stupro? io no).



    Interessanti osservazioni, Maria, grazie per averle postate. Si tratta infatti di impostazioni che piacciono ai maschi, e non alle donne. Te le approfondisco qui una ad una.

    1 - il costume: in genere, è una specie di guepiere o vestito da ballerina coi tacchi, per non parlare di acconciature sadomaso con frusta: il risultato, per forza di cose, è ridicolo. Può piacere ai maschi, ma di base sono costumi assurdi per il combattimento. Il punto è che è difficile immaginare un vestito "da guerra" per la donna, perchè in sostanza non esiste, non c'è mai stato. Le donne soldato hanno solo la divisa kaki, esattamente come quella maschile, perchè non c'è un'altra versione. Le amazzoni avevano in sostanza lo stesso vestito dei guerrieri. Il punto è che la donna è chiamata ad altre cose: la relazione, la comunità, la cura dell'altro, l'amore e l'attenzione per la quotidianità. Può benissimo agire in situazioni guerresche, tipo Giovanna d'Arco (che comunque aveva un'armatura e divisa di combattimento da uomo), con risultati anche eccezionali, ma in genere la donna non ha mai sentito sin da piccola la vocazione di andare a sconfiggere i cattivi con una spada, cosa che invece l'uomo ha sempre avuto. Infatti l'uomo si sente chiamato a proteggere, la donna a custodire: si tratta di differenze naturali tra l'uomo e la donna.

    2 - Le assurde pose sexy: queste cose possono piacere ai maschi, ma alle donne queste scene lasciano indifferenti: anzi, provano spesso fastidio o disgusto. E chi dice che in questo modo si attira anche il pubblico femminile, delle donne non ha capito nulla. Una donna trova sempre ridicola la supereoina, e anche il supereroe (con le eccezioni del caso, ma il mondo supereroistico sarà sempre letto sostanzialmente dai maschi).

    3 - A volte mettono nel passato dell'eroina abusi sessuali: questo è il leit-motiv del momento: pensano così di rendere interessante il personaggio se ci mettono un bello stupro all'inizio della carriera, o magari dopo. In questo modo, però, si stimola solo la curiosità morbosa, senza aggiungere nulla all'aspetto psicologico della persona. Senza contare che l'argomento dello stupro è sicuramente quello che più disgusta una donna: quindi, non vedo come possano far vendere un personaggio simile alle donne.

    Ci sarebbe parecchio da approfondire, ma per adesso mi fermo qui. Grazie per lo spunto che mi hai dato, comunque.


    Edited by joe 7 - 21/1/2016, 16:06
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (LUCE5 @ 22/1/2016, 14:38) 
    Avete sollevato argomenti interessanti e di logica conseguenza osservo invece che (almeno qui da noi), le eroine di Goldrake ad esempio, non hanno fallito per niente che io sappia; nessuna di loro ha quelle riprovevoli caratteristiche da voi citate. Anche le altre ragazze dei robottoni non sono male, però quelle più rispettate come persone e come donne, sono, secondo me, Venusia e Maria. :D



    Mm... interessante, non avevo pensato alle ragazze robotiche, qui avevo fatto riferimento solo alle supereroine americane. Il confronto mostra diverse cose. Per esempio, le ragazze robotiche non sono interessate a soppiantare l'uomo-protagonista, ma ad aiutarlo e dargli sostegno morale se non devono combattere (come Sanae in Daltanious), oppure anche un sostegno pratico come quasi tutte. Nessuna ragazza robotica ha una sua serie personale come le supereroine americane, quindi non devono essere ossessionate come loro dal confronto con la loro versione maschile. In questo modo, sono più tranquille, meno ansiose e più sicure di sè, tanto da dare se necessario una lavata di capo al protagonista quando se la merita: mi ricordo per esempio Jun che aveva preso a sberle Tetsuya per il suo comportamento poco corretto di primeggiare.
    Ma anche il confronto tra Actarus e Venusia dice molto: Venusia non sale sul Delfino Spaziale per salvare il mondo in primis, ma soprattutto per aiutare Actarus, che tra l'altro ha una ferita mortale che gli rende difficile il combattimento. E' quindi una motivazione femminile quella che spinge Venusia: cioè la preoccupazione per l'altro che le è vicino e che ama. Come ho scritto prima nell'articolo, la donna è portata soprattutto alla relazione: per questo Venusia non combatte subito, ma è di sostegno per Actarus. Poi sceglie di aiutarlo in modo più totale guidando il Delfino Spaziale. La motivazione base delle azioni di Venusia infatti è Actarus, non il salvataggio del mondo, che è una cosa alla quale Venusia ovviamente tiene, ma considera più importante la vita di Actarus di quella del mondo intero. L'amore vero infatti porta verso il prossimo, non verso una indistinta "popolazione mondiale".
    Praticamente la stessa cosa si può dire di Maria Fleed: se combatte, è perchè vuole aiutare suo fratello, prima ancora di ogni altro obiettivo (la sconfitta di Vega, la salvezza della Terra): anche qui la motivazione è femminile, perchè portata verso il bene dell'altro che le è vicino (in questo caso, il fratello: un legame di famiglia), prima che ad un indeterminato "pianeta".
    Anche qui si vede la differenza tra l'uomo e la donna: l'uomo combatte per la salvezza di tutti come obiettivo principale (e anche di chi gli è vicino), mentre la donna combatte per la salvezza di chi le è vicino (e anche per la salvezza di tutti). Si completano a vicenda, insomma. Actarus senza Venusia non potrebbe sviluppare in pieno le sue potenzialità, e così pure Venusia senza Actarus.

    Riguardo ai vestiti: anche le ragazze delle serie robotiche hanno delle tute aderenti come quelle delle supereroine, magari meno ammiccanti di loro: però in diversi casi ci sono cenni di malizia. Infatti, le gambe di Maria hanno i tacchi e sembra portino delle calze a rete. Oppure i "capezzoli" sulla tuta di Michiru di Getter Robot o sulla tuta di guida di Venusia (meno evidenti, comunque li richiamano).

    Infatti, le storie dei robot giganti di Nagai hanno avuto come spunto, tra le tante cose, anche il mondo dei supereroi: basta vedere le tute dei piloti e delle pilote, soprattutto quella di Actarus/Duke Fleed. Quando lo vidi per la prima volta, pensai che fosse una specie di supereroe. Solo che le donne pilota, come ho scritto, sono comprimarie e hanno quindi una loro storia personale accanto al protagonista: questo rende possibile svilupparle come persone autonome e non come fotocopie del pilota maschio. Venusia ha una sua vita e una sua personalità, come pure Maria: non sono delle semplici versioni femminili dei supereroi alla "Supergirl" o "Wonder Woman".

    Ho dovuto essere molto generico perchè questo è un post, non un articolo: ma l'argomento meriterebbe di essere approfondito. Spero di trovare il tempo.
     
    Top
    .
  4. Anna Rita
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    Che interessantissimo articolo, complimenti!
    In effetti queste super eroine americane col loro look lasciano a desiderare. Non conosco molto il genere se non a grandi linee, ho sempre seguito altri filoni, Disney è in cima alle mie preferenze ad esempio, però mi interessano anche gli altri generi.
     
    Top
    .
  5. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Anna Rita @ 25/3/2021, 14:09) 
    Che interessantissimo articolo, complimenti!
    In effetti queste super eroine americane col loro look lasciano a desiderare. Non conosco molto il genere se non a grandi linee, ho sempre seguito altri filoni, Disney è in cima alle mie preferenze ad esempio, però mi interessano anche gli altri generi.

    Grazie, sono contento che ti sia piaciuto l'articolo. Il mondo dei supereroi è un mondo maschile, non femminile: ci possono essere delle eccezioni, ma la tendenza è questa. Comunque ne ho già parlato nell'articolo.

    Del mondo Disney mi piacciono soprattutto i film classici: ho una preferenza personale per Bianca e Bernie e Robin Hood, ma mi piacciono tutti i classici. Riguardo al fumetto, amo il Topolino di Gottfredson, Scarpa, Casty, e i paperi di Carl Barks, o di De Vita. Insomma, sono classico al 100%, pur senza disprezzare il resto.
     
    Top
    .
  6. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    66

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    In un fumetto dove la donna combatte, l'uomo - il maschio, per capirci - molto spesso è trattato come un "essere inferiore" con molti stereotipi femministi. Per esempio, nei primi fumetti di supereroine "maiale sciovinista" era un termine usato spesso. Ora è desueto, ma ogni tanto ritorna di nuovo, oppure resta una cosa sottintesa. In ogni caso, in questo tipo di storie l'uomo-maschio è trattato dall'alto al basso come un essere sostanzialmente negativo o comunque un pò ottuso, da compatire. O da trattare male perchè se l'è meritato.

    Acuto rilievo.
    Era quanto succedeva, in ambito disneyano, anche nelle storie di Paperinika, a quanto ricordo...con la vendicatrice papera che si rivolgeva a Paoerinik sempre in maniera ironica ( col termine "uomo" usato come appellativo spregiativo ).
    A me - che pure non sono mai stato 'maschilista' - la cosa dava un fastidio tremendo ; semplicemente, non vedevo la necessità di questa conflittualità. Mi sembrava forzata, manierata.
     
    Top
    .
  7. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Galerius61 @ 10/1/2022, 16:43) 
    CITAZIONE
    In un fumetto dove la donna combatte, l'uomo - il maschio, per capirci - molto spesso è trattato come un "essere inferiore" con molti stereotipi femministi. Per esempio, nei primi fumetti di supereroine "maiale sciovinista" era un termine usato spesso. Ora è desueto, ma ogni tanto ritorna di nuovo, oppure resta una cosa sottintesa. In ogni caso, in questo tipo di storie l'uomo-maschio è trattato dall'alto al basso come un essere sostanzialmente negativo o comunque un pò ottuso, da compatire. O da trattare male perchè se l'è meritato.

    Acuto rilievo.
    Era quanto succedeva, in ambito disneyano, anche nelle storie di Paperinika, a quanto ricordo...con la vendicatrice papera che si rivolgeva a Paoerinik sempre in maniera ironica ( col termine "uomo" usato come appellativo spregiativo ).
    A me - che pure non sono mai stato 'maschilista' - la cosa dava un fastidio tremendo ; semplicemente, non vedevo la necessità di questa conflittualità. Mi sembrava forzata, manierata.

    Le "femministe" più feroci spesso sono i maschi, che seguono il verbo femminista con una devozione quasi fanatica. Infatti, le storie di Paperinika che hai citato erano state sceneggiate da Guido Martina, un maschio, appunto. E ha fatto delle storie di Paperinika piene di stereotipi femministi-maschilisti tra i più beceri. Nessuna meraviglia che un personaggio come Paperinika non abbia avuto successo: era troppo antipatica.
     
    Top
    .
  8. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    66

    Status
    Offline
    CITAZIONE (joe 7 @ 10/1/2022, 16:59) 
    Le "femministe" più feroci spesso sono i maschi, che seguono il verbo femminista con una devozione quasi fanatica. Infatti, le storie di Paperinika che hai citato erano state sceneggiate da Guido Martina, un maschio, appunto. E ha fatto delle storie di Paperinika piene di stereotipi femministi-maschilisti tra i più beceri. Nessuna meraviglia che un personaggio come Paperinika non abbia avuto successo: era troppo antipatica.

    Probabilmente - azzardo - l'intento di Martina era di parodiare un certo femminismo anni '70 alla "le streghe son tornate", "io sono mia" e simili, ma un ragazzino che allora leggeva le storie questo aspetto non lo coglieva ; gli rimaneva solo il ricordo di un personaggio insopportabile, come ben dici.
     
    Top
    .
  9. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Galerius61 @ 11/1/2022, 02:17) 
    CITAZIONE (joe 7 @ 10/1/2022, 16:59) 
    Le "femministe" più feroci spesso sono i maschi, che seguono il verbo femminista con una devozione quasi fanatica. Infatti, le storie di Paperinika che hai citato erano state sceneggiate da Guido Martina, un maschio, appunto. E ha fatto delle storie di Paperinika piene di stereotipi femministi-maschilisti tra i più beceri. Nessuna meraviglia che un personaggio come Paperinika non abbia avuto successo: era troppo antipatica.

    Probabilmente - azzardo - l'intento di Martina era di parodiare un certo femminismo anni '70 alla "le streghe son tornate", "io sono mia" e simili, ma un ragazzino che allora leggeva le storie questo aspetto non lo coglieva ; gli rimaneva solo il ricordo di un personaggio insopportabile, come ben dici.

    Se Guido Martina avesse davvero voluto prendere in giro il femminismo, avrebbe usato un altro modo di raccontare. Quelle storie, invece, erano davvero un atto di denuncia contro "gli sporchi e incapaci maschi", realizzate tra l'altro da dei maschi: Guido Martina come sceneggiatore, Giorgio Cavazzano come disegnatore, Mario Gentilini come direttore del settimanale di Topolino.

    Non mi piace nè quando vanno addosso all'uomo in quanto tale, nè quando vanno addosso alla donna in quanto tale (cosa che comunque vedo assai di rado). Sono azioni aggressive che distorcono la realtà e stimolano l'odio della donna verso l'uomo, in particolare. Sono storie sgradevoli, da dimenticare. Almeno per me.
     
    Top
    .