Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "LA CASA DEL TERRORE" (Joe7, Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 18 Nov. 2015
     
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    ZAGOR 32-34: LA CASA DEL TERRORE (analisi di Joe7 e Ivan)

    Trama: Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 83, 84, 85 (usciti nel 1968). I numeri reali di Zagor sono: 32, 33, 34. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 32, 33, 34.

    STORIA

    Il giovane Stanford, accompagnato dal detective Bat Batterton, Zagor e Cico va a trovare suo zio che vive in un maniero a Windy Cliff. Ma scopre che lo zio è morto e che la casa è infestata da un inquietante spettro di una donna morta da secoli...solo alla fine si scopre che è tutto un trucco da parte di un gruppo di criminali che usava il maniero come rifugio per gli evasi di prigione.

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    ANALISI DI JOE7: CAPOLAVORO DI TERRORE E COMICITA'

    L'atmosfera inquietante della "Casa del terrore" non si dimentica, come pure lo sguardo dell'inquietante Priscilla (che ha una certa somiglianza con Morticia della Famiglia Addams). Anche le scene comiche di Cico e Bat Batterton fanno da perfetto contraltare al racconto horror.

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    Forse, l'unica cosa che mi dispiace è che l'impostura si sia risolta troppo presto, per non parlare della donna che ha fatto le veci dello spettro, mai più rivista. Davvero un peccato, ma Nolitta era pieno di idee e inevitabilmente ne lasciava in giro tante... I disegni sono spettacolari e rendono bene l'atmosfera angosciante della storia, senza mai renderla opprimente alla "Dylan Dog" per intenderci. Mi chiedo che effetto faceva una storia come questa nel lontano 1968. In un articolo su "Tuttozagor", Sergio Bonelli conferma l'ispirazione di Priscilla a Morticia della Famiglia Addams; ma altre fonti di ispirazione furono "Topolino nella casa dei fantasmi", con una inquietante Drusilla, e il film "Suspense" (1961) con Deborah Kerr, dove compariva la donna fantasma preferita di Nolitta.
    Storia: 10 (non scherziamo, una storia come questa non te la dimentichi!)
    Disegni: 10

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    ANALISI DI IVAN

    PREGI

    Classicone zagoriano. Una delle prime incursioni di Nolitta nel genere “falso horror”. Storia breve (140 pagine), ma densa di eventi che si susseguono con ritmo incalzante. A mio parere, la si può trovare godibilissima ancora oggi. L'atmosfera “haunted house” è resa alla perfezione, e fino alla scoperta che la bara di Nathaniel Stanford è vuota, tutto lascia credere che la casa sia davvero infestata da un'entità spettrale. Le apparizioni “sovrannaturali” di Priscilla funzionano.

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    In particolare, geniale l'idea del fantoccio fatto comparire a mezz'aria fuori dalle finestre, che rende apparentemente inspiegabili le scomparse del “fantasma”. Ben sfruttati Cico e Bat, la cui goffaggine fa da perfetto contraltare all'aura horror della vicenda. L'impianto narrativo riguardante le evasioni è, invero, un po' forzato (un tunnel naturale che per caso finisce proprio sotto il forte, scoperto per caso da una famiglia di banditi in fuga, che per caso aveva scelto casa Stanford come suo temporaneo rifugio, che per caso aveva fama di casa stregata, e sempre per caso Landon incontra un suo vecchio conoscente nel carcere del forte...), ma se si sorvola sulla fortunosità di questa serie di circostanze, sono tutti elementi organizzati tra loro in modo lineare. Il personaggio di Priscilla/Annie è affascinante anche in versione “umana”: bella, scaltra, spietata...e pure pianista e lanciatrice di coltelli. Da sposare.

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    DIFETTI

    Non si nota a colpo d'occhio, ma c'è una perplessità che riguarda la presenza del maggiordomo David in Casa Stanford. In teoria il suo padrone è morto da tempo, nessuno lo paga per le sue mansioni...quindi che ci sta ancora a fare a casa Stanford? In pratica, è un occupante abusivo: ma nessuno dei nuovi arrivati si preoccupa di chiedersi il motivo per cui si trova ancora lì. Lo accettano e basta (come del resto i lettori). Inoltre, è un po' gratuito l'attacco dei paesani contro Casa Stanford. La maledizione aleggia da vari decenni...e, tutt'ad un tratto, senza una precisa ragione, i timorosi abitanti di Lafayette si trasformano in leoni proprio nel momento in cui, casualmente, Zagor si trova in pericolo di vita. Questa improvvisa spavalderia sa più di pretesto buttato lì da Nolitta per cavare d'impaccio Zagor & C.; non è giustificata da un motivo credibile, se non il ritrovamento di due paesani annegati...Mah, un po' deboluccio. Narrativamente è funzionale, comunque. Infine, una piccola incongruenza nei dialoghi: la falsa Priscilla viene chiamata a più riprese sia “Marta” che “Annie”. (Ok, diciamo che il suo nome è “Annie Marta” e non facciamone un caso.)

    DISEGNI

    Ferri a suo agio con le atmosfere tenebrose. La sua Priscilla è davvero inquietante. Ed anche David è una perfetta riproduzione di Zio Tibia (Uncle Creepy) di Reed Crandall.

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    Storia: 7,5
    Disegni: 9


    CURIOSITA':

    Nel blog "Lo spirito con la scure" hanno trovato il soggetto originale di Ferri per la "Casa del terrore": la dimora degli Stanford! Sulla posizione geografica della casa, non si è sicuri: Gualtiero, il figlio di Ferri, tempo fa aveva postato su Facebook questa foto, raffigurante - parole sue - "la vera casa che servì al padre da modello per quella degli Stanford, che si trova credo nei dintorni di Recco, in Liguria, dove vivo io... era proprio uguale!"

    casaterr


    Ivan ha commentato: "Li mortacci. Fa paura anche solo in foto. Chi diamine l'ha progettata? Nosferatu?" :huh:

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 6/2/2024, 17:14
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  1. Zagrosky
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    Una delle migliori del Nolitta pre-golden , godibilissima, divertente, inquietante, soprattutto per un ragazzo , quando la leggevo poi la notte successiva non riuscivo a prendere sonno per la preoccupazione che Priscilla potesse spuntare all'improvviso.
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 18/11/2015, 21:10) 
    Una delle migliori del Nolitta pre-golden , godibilissima, divertente, inquietante, soprattutto per un ragazzo , quando la leggevo poi la notte successiva non riuscivo a prendere sonno per la preoccupazione che Priscilla potesse spuntare all'improvviso.



    Mi sarebbe piaciuto leggerla da piccolo in quelle condizioni...La lessi da ragazzo anch'io, ma comperavo Zagor da una fumetteria dell'usato (eravamo nel 1979-1980, avevo scoperto Zagor solo in quegli anni, quelli conclusivi di Nolitta, purtroppo). Comperando dei numeri a caso, leggevo le storie senza un ordine preciso, quindi mi lessi "Gli sciacalli della foresta" prima della "Casa del terrore", rovinandomi così la sorpresa...la storia comunque era eccezionale. Ricordo anche che feci fatica a trovare la "Casa del terrore", era quasi introvabile. Chissà perchè.

    In ogni caso, ricordo che nella "Locanda degli impiccati" Boselli aveva tentato di replicare l'ambiente della Casa del terrore, con buoni risultati. Ma una storia come quella di Priscilla non te la dimentichi più, è ineguagliabile... ^_^
     
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  3. Zagrosky
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    assolutamente, Nolitta sapeva raccontare, oggi gli sceneggiatori fanno il compitino.
    La storia boselliana fu un omaggio a Nolitta.
    C'è da dire che la locanda degli impiccati è una delle poche storie postnolittiane dove Cico è protagonista indiscusso , se non altro è un merito non da poco, visto che da anni ormai il messicano è relegato al ruolo di comprimario se non proprio di zavorra!
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 19/11/2015, 14:48) 
    assolutamente, Nolitta sapeva raccontare, oggi gli sceneggiatori fanno il compitino.
    La storia boselliana fu un omaggio a Nolitta.
    C'è da dire che la locanda degli impiccati è una delle poche storie postnolittiane dove Cico è protagonista indiscusso , se non altro è un merito non da poco, visto che da anni ormai il messicano è relegato al ruolo di comprimario se non proprio di zavorra!



    Gli sceneggiatori di oggi non capiscono Zagor: o lo vedono come un anonimo supereroe un pò ottuso che va, spacca e risolve, oppure come un matto che si arrabbia sempre (con la storia di Hellingen di adesso non sta calmo un minuto, mai visto uno Zagor che spacca in continuazione ogni cosa, comunque ne riparleremo quando la storia sarà finita). Non vedono il lato drammatico del personaggio, la sua sorpresa, i suoi momenti di imbarazzo, la casualità in cui viene coinvolto. Spesso invece Zagor fa il compitino: "Ehi, c'è un problema!" "Eccomi, problema risolto, ciao" con annessa inutile gag di Cico che non fa ridere nessuno e anzi fa pena.

    Infatti, Cico adesso è solo una inutile zavorra come ai tempi delle storie di Gianluigi Bonelli, che faceva sempre mandare Cico in ospedale e affiancava a Zagor un compagno più prestante alla "Tex Willer-Kit Carson": una coppia più facile da gestire, ma incredibilmente anonima.
    Lo stesso si fa con lo Zagor di adesso, dove, accanto a lui, si mettono altri comprimari al posto del povero Cico, ridotto all'ombra di se stesso: per esempio, quelli di Altrove nella storia di Hellingen fanno le veci di Cico. E gli altri esempi sono migliaia: Cain, Liberty Sam, eccetera. Purtroppo una coppia come quella di Zagor e Cico oggi nessuno è capace non dico di farla, ma nemmeno di capirla. Cico è superfluo per tutti gli autori: mentre invece è il segreto di Zagor. Un giorno ci faccio un articolo, questo argomento merita.
     
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  5. Zagrosky
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    si, è unargomento poco sviscerato.
    Zagor fino al 1980 circa era giusto mix di azione e comicità, ma non fine a se stessa, anzi, il più delle volte perfettamente integrata nella sceneggiatura !
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 19/11/2015, 22:05) 
    si, è unargomento poco sviscerato.
    Zagor fino al 1980 circa era giusto mix di azione e comicità, ma non fine a se stessa, anzi, il più delle volte perfettamente integrata nella sceneggiatura !



    Hai toccato il punto: la comicità alla Bonelli oggi è vista come un "di più", inutile ai fini della trama, mentre è essenziale, invece, in un contesto sia avventuroso che da commedia come Zagor. Se si considera la comicità come l'"arte dei poveretti" non si riuscirà mai a fare una storia di Zagor. E non è facile fare la comicità giusta: quella di Sclavi, tutta battute e controsensi, era assolutamente inadatta in quel contesto.
     
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    Storia di fine anni 60, decisamente vintage e quindi di contro fresca ancora oggi. BB da macchietta occasionale diventa un simpatico coprotagonista e forma con Cico una coppia davvero ben assortita ed irresistibiie! ^^ Il simpatico pancione che scende dalla ringhiera delle scale è troppo forte! ^^ L' atmosfera poi è davvero inquietante e la copertina è una delle più affascinanti. Certo, il ritmo veloce del formato a striscia si fa sentire, ma comunque non penalizza affatto la storia.

    "Se si considera la comicità come l'"arte dei poveretti" non si riuscirà mai a fare una storia di Zagor"

    Non posso che quotare!

    CITAZIONE (joe 7 @ 19/11/2015, 16:30) 
    oppure come un matto che si arrabbia sempre (con la storia di Hellingen di adesso non sta calmo un minuto, mai visto uno Zagor che spacca in continuazione ogni cosa

    La cosa ha stupito anche me. Sembrava quasi quello nervoso di "Incubi", con per una giustificazione sul comportamento in quel caso.
     
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    Storia di fine anni 60, decisamente vintage e quindi di contro fresca ancora oggi. BB da macchietta occasionale diventa un simpatico coprotagonista e forma con Cico una coppia davvero ben assortita ed irresistibiie! ^^ Il simpatico pancione che scende dalla ringhiera delle scale è troppo forte! ^^ L' atmosfera poi è davvero inquietante e la copertina è una delle più affascinanti. Certo, il ritmo veloce del formato a striscia si fa sentire, ma comunque non penalizza affatto la storia.

    Credo che la copertina della Casa del terrore sia una delle migliori in assoluto di Zagor. E concordo, la storia è ottima. ^_^
     
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