ZAGOR 32-34: LA CASA DEL TERRORE (analisi di Joe7 e Ivan)Trama: Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 83, 84, 85 (usciti nel 1968). I numeri reali di Zagor sono:
32, 33, 34. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 32, 33, 34.
STORIAIl giovane Stanford, accompagnato dal detective Bat Batterton, Zagor e Cico va a trovare suo zio che vive in un maniero a Windy Cliff. Ma scopre che lo zio è morto e che la casa è infestata da un inquietante spettro di una donna morta da secoli...solo alla fine si scopre che è tutto un trucco da parte di un gruppo di criminali che usava il maniero come rifugio per gli evasi di prigione.
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ANALISI DI JOE7: CAPOLAVORO DI TERRORE E COMICITA'L'atmosfera inquietante della "Casa del terrore" non si dimentica, come pure lo sguardo dell'inquietante Priscilla (che ha una certa somiglianza con Morticia della Famiglia Addams). Anche le scene comiche di Cico e Bat Batterton fanno da perfetto contraltare al racconto horror.
Forse, l'unica cosa che mi dispiace è che l'impostura si sia risolta troppo presto, per non parlare della donna che ha fatto le veci dello spettro, mai più rivista. Davvero un peccato, ma Nolitta era pieno di idee e inevitabilmente ne lasciava in giro tante... I disegni sono spettacolari e rendono bene l'atmosfera angosciante della storia, senza mai renderla opprimente alla "Dylan Dog" per intenderci. Mi chiedo che effetto faceva una storia come questa nel lontano 1968. In un articolo su "Tuttozagor", Sergio Bonelli conferma l'ispirazione di Priscilla a Morticia della Famiglia Addams; ma altre fonti di ispirazione furono
"Topolino nella casa dei fantasmi", con una inquietante Drusilla, e il film
"Suspense" (1961) con Deborah Kerr, dove compariva la donna fantasma preferita di Nolitta.
Storia: 10 (non scherziamo, una storia come questa non te la dimentichi!)
Disegni: 10-----------------------------------------
ANALISI DI IVANPREGIClassicone zagoriano. Una delle prime incursioni di Nolitta nel genere “falso horror”. Storia breve (140 pagine), ma densa di eventi che si susseguono con ritmo incalzante. A mio parere, la si può trovare godibilissima ancora oggi. L'atmosfera “haunted house” è resa alla perfezione, e fino alla scoperta che la bara di Nathaniel Stanford è vuota, tutto lascia credere che la casa sia davvero infestata da un'entità spettrale. Le apparizioni “sovrannaturali” di Priscilla funzionano.
In particolare, geniale l'idea del fantoccio fatto comparire a mezz'aria fuori dalle finestre, che rende apparentemente inspiegabili le scomparse del “fantasma”. Ben sfruttati Cico e Bat, la cui goffaggine fa da perfetto contraltare all'aura horror della vicenda. L'impianto narrativo riguardante le evasioni è, invero, un po' forzato (un tunnel naturale che
per caso finisce proprio sotto il forte, scoperto
per caso da una famiglia di banditi in fuga, che
per caso aveva scelto casa Stanford come suo temporaneo rifugio, che
per caso aveva fama di casa stregata, e sempre
per caso Landon incontra un suo vecchio conoscente nel carcere del forte...), ma se si sorvola sulla fortunosità di questa serie di circostanze, sono tutti elementi organizzati tra loro in modo lineare. Il personaggio di
Priscilla/Annie è affascinante anche in versione “umana”: bella, scaltra, spietata...e pure pianista e lanciatrice di coltelli. Da sposare.
DIFETTI Non si nota a colpo d'occhio, ma c'è una perplessità che riguarda la presenza del maggiordomo
David in Casa Stanford. In teoria il suo padrone è morto da tempo, nessuno lo paga per le sue mansioni...quindi che ci sta ancora a fare a casa Stanford? In pratica, è un occupante abusivo: ma nessuno dei nuovi arrivati si preoccupa di chiedersi il motivo per cui si trova ancora lì. Lo accettano e basta (come del resto i lettori). Inoltre, è un po' gratuito l'attacco dei paesani contro Casa Stanford. La maledizione aleggia da vari decenni...e, tutt'ad un tratto, senza una precisa ragione, i timorosi abitanti di Lafayette si trasformano in leoni proprio nel momento in cui, casualmente, Zagor si trova in pericolo di vita. Questa improvvisa spavalderia sa più di pretesto buttato lì da Nolitta per cavare d'impaccio Zagor & C.; non è giustificata da un motivo credibile, se non il ritrovamento di due paesani annegati...Mah, un po' deboluccio. Narrativamente è funzionale, comunque. Infine, una piccola incongruenza nei dialoghi: la falsa Priscilla viene chiamata a più riprese sia “Marta” che “Annie”. (Ok, diciamo che il suo nome è “Annie Marta” e non facciamone un caso.)
DISEGNI Ferri a suo agio con le atmosfere tenebrose. La sua Priscilla è davvero inquietante. Ed anche David è una perfetta riproduzione di
Zio Tibia (Uncle Creepy) di Reed Crandall.
Storia: 7,5
Disegni: 9CURIOSITA':Nel blog
"Lo spirito con la scure" hanno trovato il soggetto originale di Ferri per la "Casa del terrore":
la dimora degli Stanford! Sulla posizione geografica della casa, non si è sicuri: Gualtiero, il figlio di Ferri, tempo fa aveva postato su Facebook questa foto, raffigurante - parole sue -
"la vera casa che servì al padre da modello per quella degli Stanford, che si trova credo nei dintorni di Recco, in Liguria, dove vivo io... era proprio uguale!"Ivan ha commentato:
"Li mortacci. Fa paura anche solo in foto. Chi diamine l'ha progettata? Nosferatu?" QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 6/2/2024, 17:14
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