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  1. FUMETTO "EVASIONE DAL QUOTIDIANO"? NON PENSO.

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    Fumetto analisi
    By joe 7 il 27 April 2016
     
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    IL FUMETTO “EVASIONE DAL QUOTIDIANO”? NON PENSO.


    Immagine presa da Nerdrambles


    Spesso sento dire che il fumetto è “evasione dal quotidiano”, ma per me è una frase che non ha senso. Perché lo si dovrebbe definire così? Perché mostra storie mirabolanti e impossibili? Non lo fa sempre. Inoltre, si potrebbe dire lo stesso di ogni film o libro che parla di cose al di fuori della norma. In senso stretto, ogni cosa da leggere, a meno che non sia il giornale, sarebbe un’evasione dal quotidiano (e anche qui ci sarebbe da dissentire, visto che i giornali spesso non hanno né affidabilità ne obiettività).

    Un fumetto, anche se parla di cose insolite, tipo supereroi o robot giganti, resta un mezzo espressivo che cerca di spiegare la realtà in cui viviamo attraverso un espediente narrativo che sta a noi interpretare: e in genere non è difficile farlo. Tex che sconfigge il malvagio, per esempio, mostra il messaggio del bene che vince contro il male. Dylan Dog che non riesce a battere il mostro che se ne va ghignante trasmette invece il messaggio (sbagliato) che il male vince contro il bene. Questi sono esempi di base, ma lo stesso si può dire di qualunque narrazione, sia fumettistica che cinematografica che di romanzo: sono dei messaggi da interpretare per aiutare a capire meglio la realtà in cui viviamo. Qui l’evasione non c’entra nulla: ci può essere per chi vuole vivere nel suo mondo senza interessarsi degli altri, ma, in questo caso, il fumetto non c’entra nulla, è una scelta sua personale.

    Lo stesso Alessandro Manzoni, nel suo romanzo “I promessi sposi”, nella conclusione inserì il capitolo finale intitolato “Il sugo della storia”, in cui gli stessi protagonisti del romanzo, Renzo e Lucia, cercano di capire il senso di tutto quello che hanno passato: in un certo senso, si identificano coi lettori che cercano di interpretare il romanzo. Come per dire che in queste forme di comunicazione (libro, fumetto, poesia, cinema, musica, eccetera), non c’è nessuna fuga dalla realtà, ma piuttosto una sua interpretazione.

    Per questo dissento fortemente dall’idea che un fumetto sia “un’evasione dal quotidiano”: qui si confonde l'evasione dal quotidiano col tempo libero. Piuttosto, il fumetto, insieme ai suoi fratelli (romanzo, TV, eccetera) è una forma di interpretazione del reale. Poi può essere usata bene o male, ma questo dipende dalla persona (e qui intendo sia il lettore che l’autore), non dal mezzo del fumetto in sé.



    Edited by joe 7 - 7/12/2021, 15:49
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  1. LUCE5
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    Sono d'accordo in tutto e per tutto con il contenuto dell'articolo e lo dico sinceramente.
    Proprio in questi giorni mi trovavo a pensare ad esempio che piuttosto leggere un fotoromanzo - un genere che non ho mai coltivato, come pure i romanzi rosa - è molto meglio e più realistico Topolino ad esempio. In apparenza i primi due sembrano per adulti e il fumetto per bambini, ma non è così, poi come tu dici, dipende sempre dal fumetto, come pure dal romanzo o film, eccetera, ma il succo è quello.

    Grazie di questo articolo!!! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :wub: :wub:





    "FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 46 - VUOI SPOSARMI, VENUSIA?
    NOTA IMPORTANTE: questa storia è stata scritta prima che leggessi l'analisi di Gerdha su Venusia, quindi non mi era ancora chiara la faccenda del loro rapporto. Per questo, Actarus qui ci fa una pessima figura, perchè a quei tempi ero influenzato dal pensiero anti-Actarus diffuso in rete sul Gonagainet e in generale dovunque. Quindi è una versione che disconosco, ma la metto qui per completare la storia che feci allora".

    Questo è vero, ma allo stesso tempo, anche adesso, dopo aver letto e capito l'analisi, chiunque provasse a scriverci sopra un storia "reale" dei personaggi, poche righe dopo uscirebbe dal seminato - io per prima, ovviamente - questo come valore aggiunto che i fumetti, anche se non tutti, sono come tu dici nel post.


    Edited by joe 7 - 28/4/2016, 23:00
     
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    CITAZIONE (LUCE5 @ 28/4/2016, 14:18) 
    Sono d'accordo in tutto e per tutto con il contenuto dell'articolo e lo dico sinceramente.
    Proprio in questi giorni mi trovavo a pensare ad esempio che piuttosto leggere un fotoromanzo - un genere che non ho mai coltivato, come pure i romanzi rosa - è molto meglio e più realistico Topolino ad esempio. In apparenza i primi due sembrano per adulti e il fumetto per bambini, ma non è così, poi come tu dici, dipende sempre dal fumetto, come pure dal romanzo o film, eccetera, ma il succo è quello.

    Grazie di questo articolo!!! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :wub: :wub:

    Anche un fotoromanzo è un mezzo espressivo: ma ogni persona deve scegliere il mezzo più adatto per lei, quello che le dice, o meglio, comunica, quello che comprende meglio. Per questo c'è chi, per esempio, non ama i fumetti e segue i film, perchè si trova meglio con quel mezzo di comunicazione: dipende dalle sensibilità e dalle scelte di ciascuno. Personalmente, io seguo ogni mezzo espressivo, non solo il fumetto (anche se i fotoromanzi non li ho mai seguiti: decisamente non sono nelle mie corde...).

    L'esempio che tu hai indicato, Topolino, in genere può essere letto sia da bambini che da adulti, perchè entrambi ci trovano dei messaggi personali e profondi. Per esempio, nel "Mistero dell'uomo nuvola" di Gottfredson il bambino ci vede una bella avventura piena di fantasia e movimento, dove alla fine il cattivo Gambadilegno viene sconfitto. L'adulto, invece, oltre a questo, ci vede il pericolo della scienza incontrollata e della minaccia nucleare. Come vedi, in genere ci sono diversi livelli di lettura: per fare un altro esempio, anche in Asterix e Lucky Luke si può dire lo stesso ("Asterix e la Obelix Spa", l'ultima storia di Goscinny, è un capolavoro in questo senso). Lo stesso si può dire dei Puffi. Molto spesso i "fumetti per bambini" hanno una profondità di significato che va oltre quella dei "fumetti per adulti", termine piuttosto ambiguo, visto che con questa definizione spesso si indicano i "fumetti per sporcaccioni", che non c'entrano per nulla con l'adulto e rischiano di identificare l'adulto con lo sporcaccione.

    Un ultimo cenno sul Topolino di oggi: più che per bambini, adesso è per adulti, visto il tono di racconto che c'è nelle storie attuali. Infatti, l'età media di chi legge Topolino adesso è quella degli adolescenti-adulti più che di bambini. Le storie di Doubleduck e PK, per esempio, sono incomprensibili e di difficile presa per un bambino. Ma questo è un altro argomento.

    Grazie per il tuo commento! ^_^
     
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