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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 103

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 11 July 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 103
    HARAN BANJO: DAITAN 3, LOTTA PER L'AURORA!

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui. Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui. Inoltre, c'è il riassunto a fumetti delle puntate dalla prima alla 79 qui.

    dait18


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, ottenendo così il potere assoluto. Dopo diverse peripezie, gli amici di Goldrake si sono riuniti a Darkhold, proteggendo i sei cristalli disposti sulle torri. Manca il settimo cristallo, da mettere sulla settima torre: Goldrake sta combattendo contro l’Oscuro in persona per prendergli il settimo cristallo. Una volta collocato sulla settima torre, si otterrà la vittoria finale. Molti però dei compagni di Duke cadono, come il Combattler, gli Astrorobot e altri. Intanto, anche Venusia è a Darkhold, nella roccaforte di Bedlam: sta raggiungendo il luogo dove il sacerdote Sukeli sacrificherà Rex tra poco. Intanto, i numerosi duelli a Bedlam raggiungono il loro culmine, e Venusia scopre di essere stata ingannata da Sukeli e sta per sacrificare suo figlio Rex con le sue stesse mani...

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    Ormai, attorno alle sei torri, dove sono stati collocati i sei cristalli, non c’è più nessuno. Tutti i robot di difesa sono stati spazzati via in pochi, selvaggi minuti: il Combattler e il Vultus; il Gaiking e il Trider; persino gli Astrorobot sono stati distrutti. Restano solo i sei combattenti che hanno iniziato insieme a Goldrake questa lunga battaglia, ciascuno sulla propria torre a difendere il cristallo dall’attacco dei nemici: Boss Robot, il Grande Mazinga, Mazinga Z, Jeeg Robot, Getter Robot e Daitarn 3. I trivellatori bestiali sono stati annientati grazie al sacrificio degli Astrorobot: ma stavolta si avvicina l’orda definitiva, quella dei Distruttori. Sono robot tutti uguali, col volto anonimo coperto da un visore e il gigantesco corpo a placche grigio metallizzato: sono la versione definitiva dei Senza Anima, che i nostri avevano combattuto in passato. A differenza di loro, però, sono letteralmente indistruttibili. Volano verso i sei robot come uno sciame di corvi, iniziando a lanciare raggi luminosi dai loro visori, di un rosso accecante. Ma un altro raggio li respinge, molto più ampio e con una luce bianca, simile a quella del sole: è l’Attacco Solare di Daitarn 3. Banjo ha abbandonato la sua postazione e si è messo di mezzo tra i Distruttori e gli altri. Anche gli altri robot si stanno mettendo in formazione, tranne Boss, che rimane sulla torre, perché non può volare.
    “Così rimaniamo indietro, compadre!” critica Lisa, la ragazza lupo.
    “Bè, diciamo che siamo l’ultimissima difesa…” balbetta Boss, sudando freddo. Se battono anche Koji e gli altri, siamo fregati, pensa in tutta onestà.

    Daitarn 3 estrae le sue armi, ma si spezzano tutte contro i Distruttori: spade, lance, mazze ferrate sono inutili. Sembra che non ne siano nemmeno scalfiti.
    “Ma di cosa diavolo sono fatti? Mai visto in vita mia niente di così duro!” esclama Banjo, infuriato.
    “Temo che sia un derivato del gren, signor Banjo” commenta preoccupato Garrison nella cabina adiacente, mentre osserva i risultati delle analisi dei computer “Non è lo stesso di Goldrake, ma un modello ancora più resistente: ho visto simili proiezioni quando siamo atterrati su questo pianeta. In pratica, hanno la stessa composizione dell’Oscuro”
    “Ma che fregatura!” esclama la bionda Beauty, accanto a Garrison “Vuol dire che sono più resistenti del Daitarn?”
    “Più resistenti di ogni cosa, signorina Beauty. Il computer non riesce nemmeno a comprendere il livello di struttura atomica dei nostri avversari”
    “E questo che cosa vuol dire?” chiede Beauty, col cervello già in tilt.
    “Che sono più duri della tua testa, genio! E questo è davvero un miracolo!” esclama acida la bruna Reika.
    “Come ti permetti?” esclama l’altra scandalizzata.
    “Calmatevi, signorine” esclama Garrison mettendosi in mezzo “Il momento è davvero grave. Signor Banjo, cosa suggerisce?”
    Haran Banjo sta in silenzio. Ormai ha capito che anche l’attacco solare non farà nulla su quei titani: li ha rallentati e disorientati per qualche minuto, ma appena capiranno che a loro non fa nulla, attaccheranno più feroci di prima. Siamo alla fine della pista, pensa, sudando freddo. Bisogna agire in questo poco tempo che resta.
    “Garrison” dice lui “Prendi la Mach Patrol e fila via con le due ragazze e Toppi. Presto!”
    “Signor Banjo…”
    “NON VOGLIO DISCUSSIONI! FILATE!”
    “Non è quello, signor Banjo. E’ che la Mach Patrol è stata danneggiata dagli attacchi. Non possiamo andare da nessuna parte. Almeno per il signorino Toppi, non si preoccupi. L’abbiamo legato e messo a forza su una scialuppa di salvataggio, l’unica che c’era. Raggiungerà la navicella del professor Procton in un attimo. Il signorino sarà piuttosto arrabbiato, ne convengo, ma vivo, almeno. Abbiamo dovuto farlo…”
    Per un attimo, il pilota del Daitarn resta ammutolito, poi sbatte il pugno sulla tastiera, gridando:
    “Maledizione!”
    “Calmati, Banjo” dice Beauty, abbracciandolo da dietro “Per me è una gioia stare con te fino alla fine!”
    “E per me di più!” ribatte Reika, abbracciandolo anche lei. Le due si guardano come gladiatori nell’arena.
    “Santo cielo! Proprio il momento giusto per queste cose! Ragazze, per favore! Lasciatemi morire da uomo!” dice lui, guardando in alto con una smorfia di sconforto.
    “Sì, Banjo, però, almeno a questo punto dovresti dirmelo…ami di più me o Reika?”
    “Giusto. Se dobbiamo morire, almeno questo lo dobbiamo sapere. Io o Beauty? Rispondi!”
    Il pilota del Daitarn resta interdetto un attimo, quando la spia d’allarme suona: i Distruttori si sono ripresi dal disorientamento provocato dall’attacco solare e tornano ad assalire in massa. Banjo non riesce a trattenere un assurdo sospiro di sollievo, nel saperlo. Bè, almeno non moriremo litigando! pensa. Osservando l’orda nera che si avvicina, lui si accorge che gli altri si sono diretti tutti ai loro posti, senza parlare. Digitano le armi secondarie del Daitarn, pronti ad usarle un’ultima volta. Banjo si commuove, pensando ai mille scontri che ha fatto a fianco di loro contro i meganoidi di Koros e Don Zauker. Sono stati tutti dei veri amici che lo hanno aiutato nella sua immensa solitudine.
    “Garrison, Beauty, Reika…sono contento di avervi conosciuto. Siete stati tutti fantastici! Mi spiace di avervi portato fin qui…” sussurra Banjo, quasi piangendo.
    “Non dire sciocchezze, Banjo. Io sono contenta!”
    “Pure io!”
    “Le signorine mi hanno rubato le parole, signor Banjo. Non sono assolutamente pentito di averla seguita fin qui: tanto più che sarebbe un comportamento assai disdicevole” conclude Garrison, in perfetto stile inglese, mentre si aggiusta il papillon. Se deve morire, almeno che sia coi vestiti a posto.
    Banjo non sa più cosa dire. I Distruttori si avvicinano, e ogni arma del Daitarn è inutile contro di loro. Forse gli altri riusciranno a danneggiarli in qualche modo, pensa il pilota, mentre Daitarn 3 estrae il Javelin, l’asta a tre lame, e accende al massimo il visore per l’attacco solare. Gli alleati sono troppo lontani per aiutarlo. Non importa. Se Daitarn deve cadere, lo farà combattendo.
    Banjo grida, e il robot va all’ultima carica: i Distruttori non rimangono nemmeno scalfiti, però per un attimo arretrano, colpiti dalla violenza dell’assalto. Ogni arma del Daitarn viene usata: dai laser ai cannoni, dalle armi bianche all’attacco solare. Inutile: il Daitarn viene travolto, investito da migliaia di raggi rossi e brillanti. Il robot brilla di una luce innaturale, che avvolge anche la cabina comandi. Banjo sa che è la fine.
    Duke…spero che tu ce la faccia. Io…ho fatto il possibile. Addio.
    Il Daitarn esplode davanti agli occhi ammutoliti della squadra Getter e di tutti gli altri. Haran Banjo, l’avversario dei meganoidi, e i suoi assistenti, Reika Sanjo, Beauty Tachibana e Garrison Tokida non esistono più.

    (103 - Continua qui)


    Edited by joe 7 - 12/7/2016, 14:50
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