Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "SULLE ORME DI TITAN" (Joe7, Ivan)

    Tags
    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 4 July 2017
     
    8 Comments   802 Views
    .
    ZAGOR 11-12: SULLE ORME DI TITAN (analisi di Ivan e Joe7)

    Testi: Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

    image image


    Zagor edizione originale Zenith: n. 63 e 64 (usciti nel 1966). I numeri reali di Zagor sono: 11 e 12. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 11 e 12.

    TRAMA

    Zagor e Cico, nei loro viaggi, finiscono in un'isola dove una tribù indiana è minacciata da misteriosi uomini bianchi, che hanno un enorme essere di metallo al loro servizio: si tratta di Titan, un automa inventato dal professor Hellingen, che compare qui per la prima volta. Lo scienziato sta costruendo delle armi sperimentali per conquistare quel luogo quasi disabitato e perfezionare le sue ricerche per il dominio. Riesce a imprigionare Zagor, che però si libera e costringe Hellingen a far marciare Titan in fondo al mare, provocando poi l'esplosione del laboratorio e la presunta morte dello scienziato.

    LA GESTIONE DEL PERSONAGGIO DI ZAGOR

    A partire da questa storia, Nolitta/Sergio Bonelli prende definitivamente le redini del personaggio di Zagor dopo quasi due anni di abbandono, gestiti dal padre Gianluigi Bonelli (che lo aveva trasformato in una brutta copia di Tex) e da Gallieno Ferri, che riesce a far rispettare il personaggio di Zagor, tanto che si pensa che Ferri sia stato il coautore delle storie di Zagor insieme a Sergio Bonelli: ma non si saprà mai la verità su questi fatti (se ne parla qui). La gestione di Nolitta andrà avanti per circa vent'anni, con brevi interruzioni di Castelli e Canzio, fino al canto del cigno di "Magia senza tempo": curiosamente, anche questa, come "Sulle orme di Titan", è una storia con Hellingen. E lo Zagor di Nolitta quindi si conclude come è cominciato.

    --------------------------------------------

    ANALISI DI IVAN

    Seconda (o terza?) prova di Nolitta con Zagor, a due anni di distanza dalla “Foresta degli agguati", la prima storia di Zagor. Decisamente un salto di qualità rispetto allo Zagor molto “texiano” di Gianluigi Bonelli e Ferri. Non mancano le ingenuità o le soluzioni un po' approssimative, come quando Zagor si libera dalle manette di ferro strappandole dal muro, manco fosse Hulk, ma l'abilità caratteristica di Nolitta nel conferire pathos anche a situazioni narrative piuttosto banali già si fa sentire.

    OK1


    Il personaggio di Hellingen, che qui compare per la prima volta, si ispira chiaramente a “Virus” di Pedrocchi & Molino (un fumetto di fantascienza del 1939, in cui il protagonista era appunto lo scienziato pazzo Virus), sia come personalità che come aspetto fisico. Qui non possiede ancora quel carisma terribile che acquisirà nelle storie successive, ma appare già un nemico diverso rispetto agli avversari “realistici” finora affrontati.

    OK2

    Virus


    Probabilmente all'epoca Nolitta non aveva pensato a un suo riutilizzo successivo, ma le circostanze della sua presunta morte (in un incendio, dove peraltro non si vede il suo cadavere) permettevano già di rendere credibile un suo eventuale ritorno. Due parole su Titan: a me il robottone piace. Sembra un barattolo coi piedi, ma, dopotutto, il suo aspetto è proprio come sarebbe un automa gigante se fosse stato costruito in quell'epoca: sobrio e funzionale, senza inutili orpelli “estetici”, come ad esempio il suo omologo in “Ombre su Darkwood”, che sembra Gundam.

    OK3


    A ben pensarci, avrebbe potuto essere sfruttato maggiormente: per esempio, manca il confronto diretto con Zagor. Infatti qui la potenza di Titan si misura solo contro le frecce degli Ottawas; sarebbe stato interessante vederlo alle prese anche con Altri tipi di ostacoli, tipo trappole o esplosioni. Una curiosità generale: nella gag iniziale di Cico, fa la sua prima apparizione Trampy, il compagno scalognato del messicano e campione di espedienti per la sopravvivenza quotidiana. Fisicamente non era ancora arrivato alla caratterizzazione definitiva, che raggiungerà tra pochi numeri.

    OK4


    Una nota su Ferri: pur essendo qui ancora piuttosto acerbo,, la sequenza della tempesta sembra già disegnata dal Ferri “golden age”. Evidentemente le ambientazioni marine lo stimolavano in modo particolare.

    OK5



    Storia: 7; Disegni: 8

    ---------------------------------------------------

    ANALISI DI JOE7

    Curiosamente, credo che "Sulle orme di Titan" sia stata la prima storia di Zagor che ho letto: fu proprio la prima storia effettiva di Nolitta, con cui inizia il suo lungo ciclo narrativo, che mi ha fatto entrare nel mondo di Zagor. La narrazione è coinvolgente e inquietante: Nolitta sa scegliere i momenti giusti per diffondere un'aura di mistero su questo fantomatico "enorme spirito maligno" di cui parlano gli indiani e su cui Zagor non dà molto peso, fino all'impressionante apparizione di Titan.

    OK6


    Già in questa storia Nolitta mostra la sua abilità narrativa che fa passare in secondo piano le possibili incongruenze che Ivan ha indicato nella sua analisi. Infatti, un lettore ama seguire una storia coinvolgente come questa, non una storia possibilmente realistica fino ai più piccoli particolari, ma incredibilmente noiosa al livello di un documentario sulla foca monaca: cosa purtroppo frequente nelle storie di Zagor di oggi. Grande storia, in cui tutte le caratteristiche dello Zagor che verrà (avventura, umorismo, dramma, fantascienza, casi umani) sono già presenti, in forma ancora abbozzata, ma pronte a svilupparsi definitivamente.

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:11
      Share  
     
    .

Comments
  1. Alberto Cavalasca
    view post
     
    .

    User deleted

    User deleted


    complimenti Joe, ho appena scoperto il tuo blog, finalmente degli approfondimenti di Zagor (e non solo) veramente interessanti...
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Alberto Cavalasca @ 6/7/2017, 09:00) 
    complimenti Joe, ho appena scoperto il tuo blog, finalmente degli approfondimenti di Zagor (e non solo) veramente interessanti...

    Tu ringrazio: l'autore di quasi tutti gli articoli di Zagor è Ivan, che è molto bravo nelle sue analisi. Ne ha fatte molte altre, poi le posterò qui. Sono contento che ti siano piaciute. ^_^
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    321

    Status
    Offline
    Anche io adoro Titan: lo trovo una delle creature più affascinati dell'epopea zagoriana, se non di tutto il fumetto italiano.
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky @ 28/3/2020, 15:45) 
    Anche io adoro Titan: lo trovo una delle creature più affascinati dell'epopea zagoriana, se non di tutto il fumetto italiano.

    E' vero: eppure non era certo Goldrake, era solo un robottone simile a uno scaldabagno gigante con le gambe. Ma la magia di Nolitta l'ha reso indimenticabile.

    Invece, altri robottoni giganti hanno fatto la figura dello scaldabagno... :rolleyes:

    Groizerx Balatack-cover

     
    Top
    .
  5. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    6

    Status
    Offline
    Carina, non capisco come gli Ottawas non riescano a evitare di finire sotto i piedi di Titan, eppure quel bestione di metallo non deve essere certo una scheggia e sembra quasi che si possa muovere solo dritto. Come avete scritto è una storia che riesce a essere affascinante e suggestiva nonostante certi momenti inverosimili, la sequenza della prima avanzata di Titan è molto bella
     
    Top
    .
  6. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Stefano Tribuzio @ 18/8/2021, 19:13) 
    Carina, non capisco come gli Ottawas non riescano a evitare di finire sotto i piedi di Titan, eppure quel bestione di metallo non deve essere certo una scheggia e sembra quasi che si possa muovere solo dritto. Come avete scritto è una storia che riesce a essere affascinante e suggestiva nonostante certi momenti inverosimili, la sequenza della prima avanzata di Titan è molto bella

    Senza un pò di persone che finiscono schiacciate dal passaggio di Titan, la scena non sarebbe stata drammatica, ma solo buffa. Sono le regole della narrazione: se non venissero rispettate per un presunto realismo, le storie diventerebbero solo dei documentari noiosissimi.

    Se non si sta al gioco, non ci si appassiona a nessuna storia. E' questo uno dei segreti della bellezza di storie come quella di Titan. ^_^
     
    Top
    .
  7. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    6

    Status
    Offline
    Eh hai ragione. Io purtroppo sono abituato a fare il gioco di cercare il "realismo" in qualsiasi opera, ma alla fine se la storia è coinvolgente e la trama coerente ci posso passare sopra ^_^
     
    Top
    .
  8. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,403

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Stefano Tribuzio @ 18/8/2021, 20:18) 
    Eh hai ragione. Io purtroppo sono abituato a fare il gioco di cercare il "realismo" in qualsiasi opera, ma alla fine se la storia è coinvolgente e la trama coerente ci posso passare sopra ^_^

    Infatti, è questo il punto, dove tutto sta o cade: una storia coinvolgente e una trama coerente. E soprattutto un personaggio ben fatto. E anche un pò di umorismo, che trovo assolutamente necessario, nelle dosi giuste. Se c'è questo, la sospensione dell'incredulità è spontanea e facilissima.

    Ma se la storia è noiosa, la trama non è coerente, il personaggio non è credibile (psicologicamente soprattutto), le situazioni comunemente non accettate dall'esperienza reale risaltano più facilmente e la sospensione dell'incredulità crolla.

    Se racconti male, fallisci, sia che racconti in modo realistico o in modo non realistico.
     
    Top
    .