ZAGOR 78-79: I FALCHI DELLE NEVI (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 129-130 (usciti nel 1971-72). I numeri reali di Zagor sono:
78-79. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 78, 79.
TRAMAI Falchi delle nevi, guidati dall'inuk* Eskimo, sono dei rapinatori inafferrabili che usano gli sci (ancora scosciuti a qui tempi). Zagor riesce ad affrontarli e a sconfiggere il loro capo.
COMMENTOStoriella esile del periodo pre-golden age. Non la rileggevo dal pleistocene, e me la ricordavo molto migliore. Un Nolitta decisamente sottotono. Anche se il soggetto di base era intrigante, la sua trasposizione appare manieristica e frettolosa (forse per esigenze di tempi editoriali). Comunque la storia si lascia leggere con scioltezza, senza né lode né infamia.
PROSPETTIVA 1:Ave Cesare? Se non sapessi chi è l'autore, avrei scommesso su
Cesare Melloncelli. È infatti un episodio basato quasi unicamente sull'originalità degli avversari di turno; tolto il fascino dei nemici che si muovono su degli sci, rimane ben poco d'altro. Anche lo svolgimento ricorda il tipico stile del Melloncelli: scolastico, lineare, formalmente corretto, ma senza
guizzi. Non si direbbe un episodio sceneggiato dalla stessa mano che solo poco prima aveva scritto
Gli evasi, Servizio segreto, Il re delle aquile. Persino gli espedienti narrativi per far cavare dai guai Zagor sono di seconda o terza mano, privi di inventiva (rileggere per credere: sono tutti salvataggi da
parte di terzi, e pure “buttati lì” con una certa superficialità). Insomma, questa volta la tipica abilità nolittiana di compensare un soggetto scarno con uno svolgimento mozzafiato ha fatto un po' cilecca.
Patrick Stenmark: (Patrick è il vero nome di Zagor, mentre Ingemar Stenmark è stato un famoso campione di sci di quei tempi) Altra particolarità narrativa è che qui Nolitta adotta degli
sbalzi temporali per lui insoliti. Per esempio, Zagor si aggrega alla carovana di Jason per vari giorni, quando invece dal punto di vista narrativo ne sarebbe bastato uno solo. Inoltre, Zagor si ritira in una grotta per
una settimana intera, periodo durante il quale non fa altro che esercitarsi con gli sci. Evidentemente, Nolitta intendeva giustificare in tal modo l'abilità di sciatore dimostrata poi da Zagor, però questi lunghi vuoti temporali privi di narrazione risultano sempre
stridenti su un fumetto dove gli avvenimenti si svolgono di norma in tempo reale.
Eskimo, o l'incompiuto: L'elemento più interessante della storia è indubbiamente il capo dei
Falchi: ESKIMO, un inuk* che ha adattato le tecniche di vita degli esquimesi all'arte della rapina. Peccato che i riferimenti alla cultura degli Inuit si limitino a questo, col risultato che Eskimo appare poco più di un volgare rubagalline dalla personalità tagliata un po' con l'accetta. Poteva essere caratterizzato molto di più, imho.
Ritorni fatti a schifiu? No, grazie! Il personaggio di Eskimo, a suo modo, è anche l'emblema di tutto quello che NON bisognerebbe fare nel riproporre un avversario di (relativo) successo. Mi riferisco ovviamente alla storia
L'INVULNERABILE, che rappresentò il primo vero passo falso di Toninelli. In primis, perché un personaggio protagonista di una storia
realistica mal si adatta ad essere riproposto in una storia dal taglio
fantascientifico (pensare all'
umanissimo Eskimo del precedente episodio e rivederlo poi con una “corazza naturale” da
supercriminale Marvel lascia quantomeno perplessi). In secondo luogo, perché il ruolo di Eskimo poteva benissimo essere ricoperto da un QUALSIASI altro ritornante di secondo piano, visto che le tipiche caratteristiche di Eskimo (cioè l'essere un esperto della vita in ambienti ghiacciati) non c'entrano proprio
nulla con la storia in questione. Insomma, c'erano un sacco di contesti in cui poter far tornare – ed approfondire – un personaggio dal grande potenziale ancora inespresso come Eskimo...ma Toninelli ha scelto il peggiore dei modi, bruciandolo definitivamente. Leggerezze imperdonabili che purtroppo hanno fatto scuola (vedi Supermike, Kandrax, Hellingen, Rakosi, Stevens...Nun ce posso pensa'!)
Crepa d'invidia, Isaac Newton! La fisica è un'opinione. Lo dimostra Cico, che attraversa un igloo (lasciando pure la sagoma del suo passaggio, in stile Wilcoyote) invece di sfracellarsi contro un blocco di ghiaccio compatto.
Una licenza fumettistica, d'accordo...Però qui si sconfina nel grottesco, poiché questa non è solo una
gag fine a se stessa, ma un intervento risolutivo nella trama “seria”, dato che l'ingresso
fisicamente impossibile di Cico nell'igloo permette a Zagor di salvarsi la vita. Meno male che Nolitta non ha abusato di queste trovate surreali, quindi una scivolatina (o anche due) gliela si può concedere.
Toninellata ante-litteram: Lo Zagor dell'arco narrativo di Marcello Toninelli è famoso per essere stato un personaggio incredibilmente ingenuo o imbecille, tanto da voltare spesso, se non sempre, la schiena al nemico mezzo sconfitto, e, anche se si trattava di un Pinco Pallino qualunque, si beccava dal suddetto una pietra, o una botta, o una bastonata, o simile, in testa, e finiva KO o in difficoltà. Per non parlare delle innumerevoli cadute di Zagor mentre camminava o correva, dovute al fatto di essere inciampato su una roccia, un anfratto, una sporgenza, un cunicolo, insomma
qualunque cosa che venisse su da terra anche di mezzo centimetro, manco fosse un vecchietto. Qui, appunto, vediamo una toninellata ante litteram: Zagor mostra astutamente la schiena all'apparentemente sconfitto Eskimo e, alè, ecco una bella coltellata in arrivo.
PROSPETTIVA 2:Per quanto ho scritto sopra, la mia sembra quasi una stroncatura senza appello. Ma magari ho sbagliato l'approccio. Perché forse in questa storia il vero conflitto non è Zagor contro Eskimo, bensì...
CICO CONTRO LA NEVE. Sembra infatti un episodio fatto apposta per sfogare la
cicosità latente di Nolitta. Qui il messicano è protagonistissimo contro l'Elemento più odiato: lo vediamo prima imprecare contro la neve in sé, poi contro le racchette, e più avanti contro gli sci. E per finire Nolitta gli concede addirittura il lusso di essere il mattatore (alla sua maniera) contro il fuggitivo Eskimo. E,
dulcis in fundo, il messicano spacca con immenso piacere i suoi sci per farne un bel falò e scaldarsi.
Da un certo punto di vista, potremmo considerare quest'episodio come
il primo SPECIALE CICO, camuffato da albo della serie regolare. In tal senso, voglio regalargli un mezzo punto in più rispetto alla stiracchiata sufficienza che gli avrei dato vedendolo come una normale storia di Zagor. Et così sia.
Storia:
6,5Disegni:
7-------------------------------------------------
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inuk significa eschimese, versione singolare. Il termine "inuit" invece è la versione plurale di "inuk"
QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:43
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