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  1. ZAGOR: "IL FIORE CHE UCCIDE" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 12 Sep. 2017
     
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    ZAGOR 70-72: IL FIORE CHE UCCIDE (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 121-123 (usciti nel 1971). I numeri reali di Zagor sono: 70, 71, 72. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 70, 71, 72.

    TRAMA

    Una spedizione scientifica è alla ricerca di un misterioso fiore che trasforma chi lo annusa in un pazzo omicida. Esplora la zona nascosta oltre il Watanka River, ma non si sa la sua fine. Zagor e Cico, su invito del comandante di Fort Pioneer, si mettono sulle piste della spedizione e scoprono la misteriosa tribù dei Tiwa-Tiwa e i loro riti sanguinari che si basano proprio su quel fiore.

    COMMENTO

    Episodio che fa parte del ciclo di storie brevi che per un paio d'anni ha preceduto l'ingresso nella Golden Age. Qui Nolitta – tra molte pause e qualche impennatina – viaggia al piccolo trotto. Forse in questo periodo doveva ancora imparare bene come adattare il proprio stile al cambio di struttura narrativa tra il formato a striscia e il formato bonellide.

    PREGI

    Abbastanza intrigante il tema di base della storia: un fiore misterioso, il Tumak, la cui essenza provoca un attacco di follia omicida in chi la assume. Esso cresce solo nel territorio dei bellicosi Tiwa-Tiwa, e Zagor deve attivarsi per recuperare due botanici che si erano addentrati in quella zona alla ricerca del Tumak, scortati dall'infido pellerossa Scarface. Spicca il tradimento di uno dei due botanici, che fugge assieme a Scarface, abbandonando i compagni nelle mani dei feroci Tiwa-Tiwa. Pur con qualche forzatura, Nolitta struttura bene gli elementi della storia in modo da creare una successione logica degli eventi. La cosa che più mi era rimasta impressa di questa storia, era la sequenza in cui Cico – sotto l'effetto del Tumak – cerca di accoppare Zagor. Una scena spiazzante.

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    Intensa la parentesi dell'incontro con Opki, un Tiwa-Tiwa esiliato e ormai moribondo per l'abuso di Tumak. Un personaggio negativo che tuttavia ispira una certa compassione.

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    La sequenza più notevole dal punto di vista di “storiologia zagoriana”, è sicuramente quella in cui Zagor fa crollare una diga sui Tiwa-Tiwa che lo stavano inseguendo. Il problema è che l'ondata di piena travolge ANCHE il villaggio a valle, facendo una strage di donne e bambini. Struggente l'afflizione di Zagor, che nonostante tutto non aveva altra scelta.

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    Dal punto di vista etico, questa decisione di Zagor fa certamente discutere, tuttavia rimane lo stesso un coraggioso (e riuscito) tentativo di Nolitta di rompere gli schemi narrativi classici, secondo i quali l'eroe per difendersi colpisce solo i suoi aggressori. Questa scelta di Zagor, invece, si rivela molto umana, sofferta, quasi “iperrealista” nella sua impossibilità di selezionare scientificamente le vittime da colpire. Da parte mia la considero una grande trovata, indipendentemente dalle implicazioni etico-morali che ne derivano (io la trovo un'idea discutibile e poco adatta al personaggio: questo fatto trasforma Zagor in un assassino di innocenti - nota di Joe7). Spassosa la gag finale, dove Cico si vendica alla sua maniera degli intrallazzi di Doppia-Testa.

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    A proposito di Doppia-Testa: è un personaggio simpatico, però bisogna dire che funziona solo come spalla comica; come sakem di una tribù di guerrieri tosti e nerboruti è decisamente poco credibile. C'è da chiedersi in che modo un buffone pavido e inetto come Doppia-Testa abbia potuto ritrovarsi capo della tribù di Uroni.

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    DIFETTI

    Il ritmo di lettura procede piuttosto a singhiozzo: le parti di forte pathos sono troppo spesso intervallate da pesanti dialogoni e sequenze abbastanza statiche. La famosa lentezza nolittiana è un'altra cosa, ovviamente; qui parlo proprio di lungaggini superflue, che fanno venire la tentazione di sfogliare velocemente le pagine. inoltre, c'è una incoerenza di logistica che forse non salta subito all'occhio: il viaggio di andata nel territorio dei Tiwa-Tiwa è velocissimo e senza intoppi, mente invece il viaggio di ritorno è rappresentato come una vera odissea di molti giorni (tant'è che i protagonisti rischiano addirittura di morire di fame). Inoltre compaiono scenari assenti nel viaggio di andata (persino un DESERTO apparso dal nulla!) Insomma, sembra quasi che per il ritorno Zagor & C abbiano preso un percorso differente, molto più lungo del primo (il che ci può stare, però Nolitta avrebbe dovuto dichiararlo apertamente nel testo). Un difetto di “occasione mancata”: sarebbe stato interessante vedere – in qualche modo – Zagor sotto l'effetto del Tumak. Poteva nascerne un appassionante segmento narrativo (tipo che Zagor cerca di fare la pelle a Cico, oppure che assume solo una piccola dose di Tumak diventando iper-aggressivo ma rimanendo parzialmente lucido). Il Tumak stesso, che in teoria dovrebbe essere il fulcro dell'intero episodio, è stato invece utilizzato solo come un pretesto per innescare lo scontro coi Tiwa-Tiwa, per poi praticamente scomparire dalla vicenda.

    Storia: 7
    Disegni: 7


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:38
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    Sono arrivato all'incontro con Hopki.
    Anche se la storia non é un capolavoro, Nolitta riesce comunque ad incantare il lettore.
    Personalmente ho trovato gradevole il lento dipanarsi degli eventi e le sequenze nel forte sono la classica quiete prima della tempesta.
    Simpatico il personaggio di Doppia testa, per quanto visto finora.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 7/3/2021, 12:11) 
    Sono arrivato all'incontro con Hopki.
    Anche se la storia non é un capolavoro, Nolitta riesce comunque ad incantare il lettore.
    Personalmente ho trovato gradevole il lento dipanarsi degli eventi e le sequenze nel forte sono la classica quiete prima della tempesta.
    Simpatico il personaggio di Doppia testa, per quanto visto finora.

    Non è una delle migliori di Nolitta, che evidentemente in quel periodo era un pò sottotono, Capita anche ai più bravi.
     
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    Storia finita e anche se figura fra le meno riuscite di Nolitta mi é piaciuta molto.
    Davvero suggestiva la sequenza sul rito dei Tiwa-Tiwa, abilmente descritta da suggestive didascalie.
    Davvero suggestiva anche la sequenza di commiato da Opki, parzialmente riproposta nella recensione.
    Lascia allibiti anche la sequenza con Turner impazzito dopo il tradimento di Scarface.
    Infine, bella la sequenza finale il cui Archibald Tracy ringrazia Zagor con poche parole ed una semplice stretta di mano.

    Sul dilemma morale di Zagor, che fa crollare la diga per sfuggire ai Tiwa-Tiwa, non mi sono soffermato più di tanto, anche perché perfino i ragazzi e le squaw si erano dimostrati malvagi, infierendo sui loro prigionieri; e anche s e questo é il loro comportamento tipico, non me li fa considerare innocenti vittime della scelta di Zagor.
    Ma la vignetta con lui disperato dopo la strage, mi ha colpito molto
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 13/3/2021, 17:55) 
    Storia finita e anche se figura fra le meno riuscite di Nolitta mi é piaciuta molto.
    Davvero suggestiva la sequenza sul rito dei Tiwa-Tiwa, abilmente descritta da suggestive didascalie.
    Davvero suggestiva anche la sequenza di commiato da Opki, parzialmente riproposta nella recensione.
    Lascia allibiti anche la sequenza con Turner impazzito dopo il tradimento di Scarface.
    Infine, bella la sequenza finale il cui Archibald Tracy ringrazia Zagor con poche parole ed una semplice stretta di mano.

    Sul dilemma morale di Zagor, che fa crollare la diga per sfuggire ai Tiwa-Tiwa, non mi sono soffermato più di tanto, anche perché perfino i ragazzi e le squaw si erano dimostrati malvagi, infierendo sui loro prigionieri; e anche s e questo é il loro comportamento tipico, non me li fa considerare innocenti vittime della scelta di Zagor.
    Ma la vignetta con lui disperato dopo la strage, mi ha colpito molto

    Quella della strage resta comunque un'azione di Zagor che mi ha lasciato sempre perplesso. Non è un'azione giusta da fare, visto che condanna insieme sia il colpevole che l'innocente: non puoi certo invocare qui la legittima difesa. Nolitta ha messo Zagor nelle condizioni in cui fa un'azione non certo eroica, e questo non è ammissibile. Questa è un'azione che farebbe una persona priva di morale, non uno come Zagor, che, essendo un eroe, deve comunque essere un modello. Un eroe non può fare una strage: se lo fa, cessa di esserlo.

    Non è l'unica volta che Nolitta mette Zagor con le spalle al muro e lo costringe a fare delle cose come minimo discutibili: come quando uccide i soldati di Hellingen usando i comandi che elettrizzano le loro cinture, fulminandoli all'istante. Ci potevano essere altri modi, per esempio usando Hellingen come ostaggio, o riuscendo a fuggire in qualche modo. Anche qui Nolitta fa fare una strage al suo eroe, e anche questa è un'azione eticamente sbagliata.

    Non esistono giustificazioni valide per compiere una strage. Non esistono stragi "a fin di bene", anche se qui si cerca di farle passare come tali.
     
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