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  1. TEX: IL RITORNO DI LUPE

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    Tex
    By joe 7 il 18 Sep. 2017
     
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    TEX 682-683: IL RITORNO DI LUPE (ATTENZIONE SPOILER!)

    Sceneggiatore: Mauro Boselli
    Disegnatore: Alessandro Piccinelli
    Copertina: Claudio Villa
    Uscita: Agosto, Settembre 2017

    682_Tex 683_Tex


    LUPE: IL SUO PASSATO

    La bellissima messicana Lupe Velasco era stata, praticamente, la ragazza di Tex, prima di Lilyth. Lupe era comparsa ai primissimi tempi di Tex, per poi scomparire poco dopo (Tex 6, Doppio gioco, e 7 Patto di Sangue, in cui sposa l'indiana navajo Lylith, praticamente subito dopo essersi allontanato da Lupe e dai compagni messicani). Sembra che il personaggio di Lupe sia stato realizzato da Galep e Mario Uggeri, un disegnatore popolare a quei tempi.

    Lupe_12b


    Lupe ammazzava i nemici senza tanti problemi: la scena era stata censurata successivamente, ma qui sotto si vede la scena originale in tutta la sua "crudezza".

    La-prima-Lupe


    La_prima_Lupe
    Lupe faceva fuori i nemici con tanto di espressioni messicane come "muere, maldito!", in perfetto stile texiano.


    PERCHE' LYLITH E NON LUPE?

    Come mai Tex alla fine sposò Lylith (che non era mai comparsa prima) invece di Lupe, che, tra l'altro, gli aveva subito chiesto di sposarla appena lei lo aveva incontrato? Forse Gianluigi Bonelli vedeva Lupe come una buona comprimaria di Tex, ma, nello stesso tempo, come un povero spunto per sviluppi narrativi futuri, a differenza di una moglie indiana e del fatto di poter rappresentare i navajos contro l'uomo bianco. Senza contare la situazione drammatica del matrimonio al posto del palo della tortura, ben più efficace narrativamente di un normale matrimonio con Lupe. E' vero che Gianluigi Bonelli voleva che Tex avesse un figlio, in modo da farne un protagonista simile ai vari protagonisti adolescenziali come "Capitan Miki" e "Piccolo sceriffo". Ma Tex avrebbe benissimo potuto avere il figlio Kit da Lupe (come si accenna in questa storia del ritorno di Lupe): sarebbe stato però poco "texiano", perchè, essendo figlio di una messicana e non di un'indiana, il problema degli indiani sarebbe stato affrontato in modo meno diretto.
    Come personaggio, Lupe è bellissima, sensuale, semplice, istintiva, spontanea, coraggiosa: ma non avrebbe mai potuto essere accanto a Tex, perchè sarebbe diventata comunque un peso per la storia. O diventava la donna da salvare o la donna di cui preoccuparsi e con cui discutere, mentre, in un contesto come quello western, che per sua natura è maschile, non c'è spazio per il sentimentalismo. Se si fosse fatta comparire Lupe nelle storie attuali di Tex (senza che sia mai comparsa Lylith), il western texiano sarebbe diventato quasi uno shojo manga. Oppure Lupe si sarebbe trasformata in una specie di invincibile Wonder Woman che avrebbe messo all'ombra il protagonista: in ogni caso, sarebbe stato un disastro per l'economia della storia, in cui Tex deve essere sempre il protagonista principale. La storia di Tex e Lupe che ha fatto Bonelli è un capolavoro di azione e sentimento proprio per la sua brevità: Lupe non sarebbe stata adatta per sostenere gli 800 numeri di Tex, e molto probabilmente avrebbe fatto la fine di Lylith (una cosa che, guarda caso, le è praticamente successa nel racconto flashback di Tex nella storia del ritorno di Lupe, con tanto di figli abbandonati).

    TRAMA

    ANTEFATTO

    Kit, il figlio di Tex, insieme a due navajos, dà la caccia a due cervi, ma, all'improvviso, incontra una ragazza che arranca nel deserto, a piedi, accanto ad un cavallo stremato. All'improvviso lei sviene lungo la via, e Kit e gli altri la soccorrono: si accorgono che ha avuto una ferita al fianco. La portano al villaggio navajo, dove viene curata. Tex riconosce nella ragazza la figlia di Lupe, la donna messicana che aveva conosciuto ai tempi in cui aveva aiutato Montales nei conflitti messicani, ai tempi prima dell'incontro definitivo con Lylith.

    TEX RACCONTA DEL SUO SECONDO INCONTRO CON LUPE

    Tex, però, aveva incontrato Lupe una seconda volta, dopo la morte di Lylith, e ne racconta la storia ai pard: mentre vagava nelle praterie per togliere il ricordo di Lylith, in Messico incontrò di nuovo Drigo, uno degli uomini di Montales ai tempi di Lupe. Lui aveva sposato Lupe e aveva avuto da lei due figli, una femmina e un maschio: Luz e Ruben. Un potente ranchero del luogo, Inigo, che era stato anche avversario di Montales e Tex, per possedere le terre di Drigo fece rapire Lupe e i figli, lasciando Drigo in fin di vita. Drigo morì poco dopo aver rivisto Tex: il ranger partì alla ricerca di Lupe e dei figli. Ma rivide la donna al ranch abbandonato di Drigo e, insieme a lei, si diresse verso il nascondiglio degli uomini di Inigo, che tenevano imprigionati i figli di Lupe. Dopo una pericolosa sparatoria, Lupe e Tex liberarono i bambini, ma vennero circondati da Inigo e dai suoi uomini, finendo assediati. Ma Fernando, il fratello di Drigo, giunse in loro aiuto coi suoi uomini e la situazione si capovolse. Inigo, per salvare la pelle, catturò Luz e Ruben, i figli di Lupe, come ostaggi, minacciando di ucciderli se non lo avessero lasciato andare. Ma Lupe gli giunse alle spalle con un coltello e lo attaccò. Anche se Lupe uccise Inigo, quest'ultimo cadde nel fiume, trascinando Lupe con sè. Tex si tuffò cercando di salvarla, ma non la trovò più, e alla fine fu costretto ad abbandonare le ricerche. Fernando si occupò dei bambini.

    IL RACCONTO DI LUZ

    Alla fine del racconto, la ragazza ferita (che è proprio la figlia di Lupe, Luz) si è svegliata e chiede di parlare con Tex. Così, Tex viene a sapere che Lupe è ancora viva, ma è in pericolo. Infatti, lei era sopravvissuta alla caduta nel fiume e fu raccolta da un eremita, Ricardo, che era pieno di odio per i "maledetti proprietari terrieri che si credono padreterni in terra" come Don Victor de la Serna, che comandava in quelle terre. Un giorno, Don de la Serna morì e Ricardo prese il suo posto: infatti lui era il figlio di de la Serna. Lupe sposò Ricardo: però lui divenne spietato come il padre, se non di più, coi peones, e anche il figlio di Lupe, Ruben, diventò crudele come il patrigno. Lupe e Luz, aiutati da Fernando, fuggirono dal ranch (e qui ci avviciniamo a qualche mese prima dell'inizio della storia). Ma Ricardo e Ruben hanno provocato delle stragi tra i peones per riavere Lupe e Luz: Lupe allora era tornata dal marito Ricardo per farlo ragionare, ma lui l'aveva imprigionata, imponendo ai peones ribelli di arrendersi se la volevano salva. Per questo Luz era scappata a chiedere aiuto al vecchio amico della madre, Tex.

    INFILTRAZIONE E SCONTRO FINALE

    Tex, i suoi pard e Luz raggiungono il luogo segreto dei peones guerriglieri capeggiati da Fernando. Kit, il figlio di Tex, e Tiger si fanno assumere tra i vaqueros di Ricardo per scoprire dove lui tiene nascosta Lupe: e scoprono che il soprastante del ranch, Rodrigo, è la vera anima nera dietro le azioni di Ricardo e Ruben. Con l'aiuto di Ruben, il figlio di Lupe, che non sapeva che sua madre era stata tenuta prigioniera dal patrigno, riescono a scoprire il fortino dove il ranchero teneva nascosta Lupe e, con un inganno, lo conquistano, anche se con fatica, perchè sono costretti ad ammazzare tutti i guardiani. Liberano non solo Lupe, ma anche delle altre donne imprigionate laggiù per conto del soprastante Rodrigo, che le voleva vendere come schiave all'insaputa del suo, pur crudele, padrone. Restano solo Rodrigo e Ricardo, adesso. Tex e Lupe mandano un messaggio al ranchero, chiedendogli di incontrarli da solo: lui accetta, ma, inaspettatamente, Rodrigo, il suo soprastante, arriva coi vaqueros del ranch per eliminare tutti, anche il padrone Ricardo. Nella sparatoria finale, in cui partecipa anche Lupe, Rodrigo e i suoi vengono sterminati, anche se, tra i morti dell'altra parte, oltre ad alcuni peones di Fernando, c'è anche il ranchero Ricardo, che muore chiedendo perdono a Lupe. Ora Lupe, diventata proprietaria del ranch del defunto marito, cercherà di portare la pace nella regione, insieme ai suoi due figli. Tex e gli altri la salutano e se ne vanno.

    COMMENTO

    La storia del ritorno di Lupe aveva molte difficoltà di realizzazione, perchè si sarebbero dovute spiegare molte cose: e infatti, i flashback e i chiarimenti occupano i due terzi della storia. Una cosa inevitabile, che però Boselli è riuscito a rendere appassionante, con l'introduzione della figlia di Lupe e della curiosità che l'autore riesce a suscitare nei lettori su quello che avviene, facendo sempre chiedere loro cosa accadrà ora. Il personaggio di Lupe è stato rispettato nella sua struttura di base: ma, per forza di cose, era impossibile rivederla "libera e selvaggia" esattamente come lo era stata circa vent'anni fa: dopo due matrimoni e due figli, pur rimanendo combattiva come sempre, la sua impostazione è inevitabilmente cambiata. Più che una storia di Lupe, questa è una storia di "reintroduzione" del personaggio, che, da adesso in avanti, fa parte del cast texiano e può essere sfruttato in futuro, senza più vari flashback. Per realizzare questo, però, Boselli è stato costretto a realizzare una storia che, più che texiana, è tipica delle telenovele sudamericane stile "Sentieri", con personaggi assai stereotipati. I disegni eccezionali di Piccinelli (insieme alle copertine di Villa) rendono benissimo la bellezza di Lupe (per non parlare della figlia Luz) e l'ambiente western è stato realizzato con cura superba. Inoltre, anche se in Tex non c'è posto per smancerie sentimentali, l'attrazione tra Kit Willer e Luz è evidente (per esempio, sono i soli a salutarsi a vicenda scambiandosi gli sguardi, nell'ultima vignetta con tutti i personaggi). Ma ci sono dei difetti nella storia, che riassumo qui di seguito.

    LUPE POTEVA FAR SAPERE A TEX DI ESSERE VIVA

    uhm_3


    E così, dalla figlia di Lupe, Luz, all'improvviso Tex viene a sapere che Lupe è viva, dopo tanti anni, e da lei non aveva saputo nessuna notizia, dopo che era sopravvissuta al tuffo nel fiume. Com'è possibile che in tutti questi anni Lupe non avesse avuto nemmeno cinque minuti per mandare almeno un bigliettino a Tex? Ma Boselli dice che si è semplicemente disinteressato del fatto, come se fosse stato un dettaglio trascurabile. Ma questo non è un dettaglio, ed è stata una grave trascuratezza ignorarlo. Una giustificazione bisognava trovarla: non ha senso lasciare un simile buco narrativo nella sceneggiatura. E' talmente grave che rende quasi irreale la storia. Comunque, in un suo post, Boselli fa sapere che Lupe comparirà in un Maxi dove questo particolare sarà spiegato. Aspettiamo fiduciosi.

    RICARDO, IL CATTIVO RANCHERO: UN PERSONAGGIO ASSURDO E INVEROSIMILE

    Ricardo


    Ricardo de la Serna è l'errore più madornale di tutta la storia. All'inizio è un eremita buono (spoglia la svenuta Lupe, rinvenuta dal fiume, senza approfittare di lei, tanto per dire). Poi, quando prende il posto del padre, diventa crudele coi messicani al suo servizio e plagia il figlio di Lupe. Obbliga sua moglie a finire in una cella, così da diventare un ostaggio. Poi si pente, dando tutta la colpa, o gran parte almeno, al suo soprastante cattivissimo e muore. E' un personaggio che non ha nessuna credibilità, tanto da rasentare il ridicolo: che c'entra il suo soprastante cattivo se era lui in persona che impiccava i peones?

    uhm_4


    Come mai Boselli ha realizzato un personaggio così poco convincente? Per due ragioni principalmente, secondo me:

    1) Necessità "tappabuchi" del racconto. Per quanto assurdo, il personaggio di Ricardo riesce a dare una risposta alle infinite domande su Lupe: perchè è stata assente per tanto tempo se non è morta? Cos'ha fatto nel frattempo? E che rapporto ha avuto coi suoi figli? E con Fernando? Con l'entrata di Ricardo (piuttosto improvvisa e inaspettata, tra l'altro, visto che nessuno aveva mai sentito parlare nè di lui nè del padre nella prima parte della storia: diciamo che poteva essere presentato meglio) si ha una risposta abbastanza soddisfacente a queste domande, tranne a quella fondamentale, alla quale avevo già accennato prima: perchè Lupe per anni non fa sapere nulla a Tex sul fatto di essere viva? Come trascuratezza, questa è stata molto grossolana.

    2) Motivi ideologici. Parafrasando "Guerre stellari", l'ideologia di sinistra è forte in questo personaggio. Infatti, secondo l'ideologia comunista, o di sinistra, se una persona è povera e senza soldi è, automaticamente, un santo, un puro. E infatti Ricardo, fino a quando è povero, è stato presentato così. Con l'aggiunta, però, del tipico odio di sinistra per le persone ricche e per i genitori ricchi: le prime parole di Ricardo, dopo aver calmato Lupe, sono gonfie di veleno contro i "possidenti terrieri" senza che Lupe gli abbia fatto nessuna domanda al riguardo. E' vero che, per giustificare l'odio del personaggio, Boselli gli fa parlare di una ragazza di cui lui si era innamorato e che suo padre aveva fatto uccidere: ma, prima di raccontare questo, Ricardo ricomincia a parlare del "padre che opprime il popolo", e solo dopo della sua sfortunata ragazza. Insomma, non può fare a meno di fare il propagandista di sinistra anche nelle sue faccende personali: la lingua batte sempre dove il dente duole.

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    Ricardo tira un sospiro di sollievo quando viene a sapere che suo padre (che non compare mai, tra l'altro) è morto, senza il minimo rimorso nè rimpianto, manco fosse morto lo scarafaggio di Kafka. Secondo il pensiero di sinistra, Ricardo non prova solo odio: anche invidia, visto che a Ricardo, se gli faceva schifo il padre, non gli ha fatto schifo però prendere il suo posto. Quando Ricardo prende il posto del padre e diventa un ranchero ricco, però, ecco che, sempre secondo lo schema comunista, siccome è diventato ricco, e tutti i ricchi sono corrotti e crudeli proprio perchè sono ricchi, Ricardo deve diventare anche lui così. Fernando questo lo spiega molto bene, quando dice a Lupe:

    Fernando: "Suo padre (di Ricardo) era una carogna, amico di Don Inigo, che...
    Lupe: Lo so bene! Ricardo non mi ha nascosto nulla! Ma lui è un uomo giusto. Odiava suo padre e le malvagità che commetteva!
    Fernando: Uhm! Sarà come dici, ma anche lui ora è un padrone...di terre e di uomini!

    uhm


    Come si vede, prima ancora che Ricardo faccia qualcosa di malvagio, è già giudicato tale, o almeno molto sospetto, da Fernando, secondo lo schema comunista ricco = malvagio. Insomma, Ricardo è stato presentato come un personaggio secondo il pensiero "comunista": classificato, quindi, non secondo la sua persona, ma secondo la sua appartenenza sociale. Per questo si raggiunge il grottesco del passaggio dal santo eremita al sadico torturatore in poche vignette. Inverosimile dal punto di vista del senso comune, ma perfettamente logico dal punto di vista della sinistra, per la quale contano di più la società e l'economia della persona e della sua psicologia.

    L'ASSENZA DI UN VERO INCONTRO TRA LUPE E TEX, E TRA LUPE E I PARD DI TEX

    Lupe era sul punto di sposare Tex, nel loro primo incontro; è la donna che è stata più spesso insieme a Tex prima di Lilith (Tesah era stata una compagna occasionale, non continua come Lupe), e Tex l'aveva anche ammirata. Ora, sentire Tex dire che lui e Lupe erano solo "buoni amici" raffredda tutta la storia.

    uhm_5


    Non che si debba fare un romanzo, o, peggio, vedere Tex arrossire come uno scolaretto...ma a quei tempi lui e Lupe erano ben più che buoni amici, quindi si sarebbe potuto fare un incontro più caloroso al momento in cui Lupe e Tex si reincontrano, alla presenza dei suoi pard. E invece, al posto di Lupe, abbiamo gli apprezzamenti di Fernando, di cui non ce ne frega proprio niente, al quale Tex presenta i pard e il figlio con tanto di commenti da entrambe le parti. Ma perchè non fare questa scena nell'incontro con Lupe, piuttosto che con lo sconosciuto Fernando?? Delle cui opinioni, ripetiamo, non ce ne frega proprio niente, perchè qui parliamo del ritorno di Lupe, non di Fernando... E sì che Kit Carson voleva vedere di persona la famosa Lupe: ma questo loro incontro è stato abortito per sempre, perchè Boselli non ce l'ha fatto vedere. E' probabile che a questo abbia contribuito la soffocante e asfittica gabbia delle "due storie e non di più" che ormai tormenta le storie Bonelli peggio di una camicia di forza...ma allora si poteva far saltare l'incontro tra Fernando, Tex e i pard e sostituire a questo quello di Lupe!

    uhm_6
    Una delle presentazioni più inutili e dannose della storia del fumetto.
    Perchè ha eliminato per sempre quella che avrebbe dovuto essere la VERA presentazione.


    E così, nel fatale incontro finale, al posto del doveroso abbraccio tra Tex e Lupe, abbiamo una Lupe che abbraccia il figlio (ex-traditore, tra l'altro) e che mostra solo la sua contentezza nel rivedere Tex...e basta! Eppure erano molti anni che non si vedevano! Senza contare che, in tutti questi anni, Tex la credeva morta! Invece da lui c'è solo un "Ciao, Lupe, credevo che tu fossi morta. Andiamo a prendere un pò d'aria fresca, dai". Va bene che Tex è una roccia, e lo è anche qui, ma è stato presentato male: come comportamento, dal punto di vista psicologico, è assurdo. Senza contare che anche il comportamento di Lupe non ha senso: il suo ex innamorato, Tex, è davanti a lei dopo tanti anni e lei neanche lo tocca? E nemmeno gli chiede scusa per non avergli detto in tutti questi anni di essere viva? Amore, attrazione, imbarazzo, felicità, apprensione: questo avrebbe dovuto vedersi nell'atteggiamento della focosa Lupe, invece di un banale "dev'essere tutto un sogno". Questa "focosa Lupe" appare fin troppo fredda. Un abbraccio tra loro, almeno, avrebbe dovuto esserci. Dov'è finito il sangue caliente messicano? Boselli, per diverso tempo, si era dichiarato contrario a un ritorno della focosa messicana Lupe: e un pò in questa storia lo si vede.

    uhm_7
    E questa sarebbe la "focosa" Lupe?




    TUTTI I LINK SU TEX

    Edited by joe 7 - 16/4/2024, 00:01
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  1. Alberto Cavalasca
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    E' il solito Tex castrato dove le emozioni sono bandite...
     
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    E' il solito Tex castrato dove le emozioni sono bandite...

    E' vero, ma è l'argomento stesso che mette in difficoltà. Si tratta del ritorno di una donna con la quale Tex è stato per diverso tempo e che pensava fosse morta da anni. Un'idea molto difficile da realizzare in un contesto western, senza scadere nella commedia o, peggio, nello shojo manga (fumetti giapponesi per ragazzine). Si è scelta quindi la via più facile: il Tex roccioso e impenetrabile. Ora, se questo funziona nelle storie western, diventa ridicolo in una storia come quella del ritorno di Lupe, che, per sua definizione, non è western, ma qualcosa stile Sentieri o serie Harmony. Il dialogo tra di loro, che alla fine si ritrovano dopo anni, ha qualcosa di inverosimile e di non credibile, dal punto di vista psicologico:
    Lupe: Tex...ho paura di svegliarmi e ritrovarmi lì dentro al buio! Sei qui davvero? Non riesco a crederci!
    (e dice questa frase senza nemmeno abbracciare, almeno per un momento, Tex! Focosa Lupe? Sì, focosa come un pezzo di ghiaccio...)
    Tex: Io pensavo addirittura che tu fossi morta! Sarà bene uscire di qui e respirare aria fresca! Così ti convincerai che non è un sogno!
    Vi sembra credibile questa frase da psichiatra da parte di Tex? "Andiamo fuori che così stai meglio". Santo cielo, c'è davanti a te la donna - amata o meno, non ha importanza - con la quale hai combattuto e che credevi morta, e ne esci fuori con una frase simile senza neanche un abbraccio? Qui hanno mantenuto l'atteggiamento roccioso di Tex, raggiungendo però il ridicolo, dal punto di vista psicologico. Almeno un abbraccio, un momento almeno di sentimento doveva per forza esserci, in questa storia. Togliere questo ha dato un senso di finto, di non vero, a tutta la storia.
     
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  3. Alberto Cavalasca
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    immagina la reazione di Zagor o Mister No di fronte a un evento simile! Io spererei che gli sceneggiatori texiani prenderessero la briga di rileggere episodi del Tex nolittiano: anche se molto discusso il Tex di Nolitta a mio avviso è una evoluzione già bella compiuta per futuri sceneggiatori, e ancora oggi a disposizione di chi vorrebbe svecchiare il personaggio. Nel Tex di Nolitta (dopo magari una caccia all'uomo come primo episodio discutibile nell'interpretazione del personaggio) Tex è umano senza esagerazioni che non sarebbero nella natura del character: pensiamo a El Muerto, dove dubita che avrebbe vinto senza il nervosismo del pistolero butterato, o in genere nella forte umanità presente in queste storie. Anche nel Cowboy senza Nome, storia a mio avviso molto sottovalutata, Tex sa essere galante senza essere un pezzo di marmo imbranato: sono spunti da portare avanti per evitare delusioni come in questa di Luper...
     
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    Immagina la reazione di Zagor o Mister No di fronte a un evento simile! Io spererei che gli sceneggiatori texiani prendessero la briga di rileggere episodi del Tex nolittiano: anche se molto discusso, il Tex di Nolitta, a mio avviso, è una evoluzione già bella compiuta per futuri sceneggiatori, e ancora oggi a disposizione di chi vorrebbe svecchiare il personaggio. Nel Tex di Nolitta (dopo magari una caccia all'uomo come primo episodio discutibile nell'interpretazione del personaggio) Tex è umano senza esagerazioni che non sarebbero nella natura del character: pensiamo a El Muerto, dove dubita che avrebbe vinto senza il nervosismo del pistolero butterato, o in genere nella forte umanità presente in queste storie. Anche nel Cowboy senza Nome, storia a mio avviso molto sottovalutata, Tex sa essere galante senza essere un pezzo di marmo imbranato: sono spunti da portare avanti per evitare delusioni come in questa di Lupe...

    Non so...il Tex di Nolitta è un altro Tex, non è lo stesso personaggio. Troppo fallibile, troppo incerto, troppo emotivo, troppo facile al fallimento: in pratica, è un Mister No/Zagor con un altro nome e un'altra faccia (e lo dico da lettore di entrambi!). Un personaggio si può evolvere, ma le sue caratteristiche di base devono essere sempre rispettate. Per esempio, Casty ha approfondito il personaggio di Topolino senza snaturare la tradizione di Gottfredson e Scarpa; così pure Boselli, Ruju e altri hanno sviluppato il personaggio di Tex senza snaturarlo, e, se ci sono stati degli errori nel percorso, il risultato complessivo comunque mi sembra più che buono. L'idea di "svecchiare" il personaggio snaturandolo non porta da nessuna parte: adesso stanno facendo delle storie di Tex da giovane, senza rendersi conto che stanno raccontando le storie di un altro personaggio che con Tex non ha nulla a che fare, spacciandolo per "il Tex del passato".

    Tex_Vendicatore


    Non è stato un caso se Gianluigi Bonelli, nel raccontare i vari passati di Tex, aveva sempre presentato un Tex adulto e praticamente identico al Tex normale. Tex non ha un passato e non è mai stato giovane: è un personaggio fatto così.

    Tornando un attimo alla storia di Lupe: è una storia che, per quanto stimolante, secondo me era meglio non fare, perchè mette in imbarazzo sia il personaggio che gli sceneggiatori. E' una storia di sentimenti e pensieri intimistici, che sono fuori luogo in una storia texiana. Per capirci, sarebbe stato come mettere Candy Candy a fare la pistolera e a dire "Vecchio satanasso" e "Vecchio cammello" e farle mangiare una montagna di patatine fritte e delle bistecche alte tre dita. Una storia troppo sentimentale non va bene in Tex, proprio come una storia texiana non andrebbe bene in Candy Candy. A ogni tipo di narrazione il suo. Al massimo ci possono essere degli accenni, come, per esempio, la rievocazione di Tex che ricorda Lylith nel "Sentiero dei ricordi".

    Tex_Lylith


    Ma che siano solo degli accenni, e basta. In una storia come quella di Lupe era impossibile fare solo degli accenni: è questo, secondo me, il punto debole della storia. E, visto che l'hanno fatta, ribadisco che almeno un abbraccio tra Tex e Lupe lo dovevano fare: visto che questa storia l'hanno voluta fare a tutti i costi, avrebbero dovuto, per forza di cose, pagare la conseguenza di un abbraccio tra Tex e un'altra donna!
     
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  5. Alberto Cavalasca
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    però il problema di Boselli è che troppo spesso il protagonista della serie è in secondo piano: non a caso la sua storia più famosa è il Passato di Carson, dove appunto la scena gli viene rubata dal vecchio ranger. Può ancora andare bene la formula in Zagor, visto che il protagonista ha una sua umanità che può permettere se ogni tanto qualcuno gli "passa davanti", meno per il granitico Tex che deve essere sempre il migliore, il numero 1. Sulla fallibilità di Tex poi a mio avviso è più presente nel Nizzi post 400 che in Nolitta, forse perchè stufo del personaggio gli faceva fare figure barbine veramente improponibili per un personaggio simile, al punto che in una storia (i taglialegna dell'Oregon) Tex e Carson non sparano un colpo!
     
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    però il problema di Boselli è che troppo spesso il protagonista della serie è in secondo piano: non a caso la sua storia più famosa è il Passato di Carson, dove appunto la scena gli viene rubata dal vecchio ranger.

    E' vero, ma l'ho sempre trovata giustificabile quella storia, per via del fatto che Carson non aveva mai avuto molto spazio. Lo stesso con "Furia rossa" di Nizzi, incentrato su Tiger Jack. Ma queste storie devono essere fatte col contagocce, secondo me: Tex deve sempre essere il protagonista. Diciamo che, se è giustificabile, in certi casi il personaggio principale può essere messo da parte: ma devono essere eccezioni, e rare. Riguardo alla faccenda di Boselli che mette Tex da parte: è vero che a volte lo fa, ma non molto spesso, dopotutto. Mi sembra che lo faccia solo di recente (con la storia del colonnello Mano cattiva e Jethro): speriamo che siano eccezioni.

    Può ancora andare bene la formula in Zagor, visto che il protagonista ha una sua umanità che può permettere se ogni tanto qualcuno gli "passa davanti", meno per il granitico Tex che deve essere sempre il migliore, il numero 1.

    Che un personaggio principale abbia una sua umanità o sia granitico, non fa molta differenza: essendo il personaggio principale, tutto dovrebbe girare attorno a lui soltanto. Questo vale tanto per Tex, quanto per Zagor o Topolino o Tiramolla. Le storie in cui Zagor (per fare un esempio) è messo da parte non sono storie di Zagor, ma storie di un altro personaggio mascherate da storie di Zagor: insomma, un inganno. A volte è plausibile, come negli esempi del passato di Carson eccetera, di cui abbiamo parlato: ma devono essere sempre eccezioni, rare e giustificate. Se no ingannano i lettori.

    Sulla fallibilità di Tex poi a mio avviso è più presente nel Nizzi post 400 che in Nolitta, forse perchè stufo del personaggio gli faceva fare figure barbine veramente improponibili per un personaggio simile, al punto che in una storia (i taglialegna dell'Oregon) Tex e Carson non sparano un colpo!

    Nizzi, secondo me, è giustificato, perchè ha avuto il peso non indifferente di sceneggiare continuamente, e da solo, Tex per anni: una cosa massacrante, che infatti gli ha guastato la salute, a leggere le sue interviste. Per questo non poteva mantenere sempre delle storie di alto livello. Non abbiamo idea di quanto sia dura sceneggiare delle storie: non è come fare un tema a scuola, cosa già difficile di per sè. Nolitta, invece, amava i personaggi perdenti, per questo ha sempre fatto storie di un Tex mezzo sconfitto...è stato questo, secondo me, il suo errore. E non poteva fare diversamente: per questo non ho mai visto volentieri Nolitta come sceneggiatore di Tex, anche se le sue storie texiane le ho trovate belle lo stesso...ma mi sembravano adatte per un altro personaggio.
     
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