Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "SFIDA ALL'IGNOTO" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 9 Oct. 2017
     
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    ZAGOR 62-65: SFIDA ALL'IGNOTO (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 113-116 (usciti nel 1970). I numeri reali di Zagor sono: 62-65. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 62-65.

    TRAMA

    Insieme col capitano Fishleg e la sua ciurma (che compare qui per la prima volta), Zagor e Cico fanno un'esplorazione, in cui scoprono, con sorpresa, un antico villaggio vichingo, con gli abitanti rimasti ancora ai tempi degli uomini del Nord. Tra di loro si staglia, in particolare, il sanguinario principe Sigfried, che vuole dominare su tutte le tribù indiane. Zagor lo affronta, aiutato anche dal re vichingo Guthrum, che non approva la violenza della sua gente. Ma Zagor e Guthrum hanno la peggio e stanno per essere condannati a morte, insieme ai loro compagni. Però Ramath, il fachiro, uno degli uomini della ciurma che è prigioniero con loro, riesce, coi suoi poteri, a contattare Fishleg, che viene in loro aiuto coi suoi uomini. Nella rivolta, Sigfried perde la vita e Guthrum e i suoi abbandonano il villaggio, accompagnando Fishleg in cerca di luoghi più caldi. Riescono anche ad aiutare Fishleg e Zagor dall'attacco del capitano Wolf, un baleniere rivale che aveva preso possesso della nave dell'amico di Zagor.

    COMMENTO

    Che gioiellino questa storia pre-golden age. Avventura allo stato puro, originale e dinamica. Atipica la struttura della trama, che in pratica si compone di DUE differenti episodi autonomi: il primo coi vichinghi, il secondo con la caccia alla balena e la nave pirata del capitano Wolf.

    PREGI

    Originalissimo il tema di sfondo: una colonia precolombiana di vichinghi che sopravvive di nascosto, uccidendo e depredando tutti i visitatori esterni. La comunità è descritta in modo narrativamente credibile; vediamo infatti vecchi, donne e bambini, ed è giustificato pure il fatto che sia rimasta sconosciuta agli esploratori dell'epoca. Ben caratterizzato Guthrum, con tutti i suoi aspetti contraddittori: un bonaccione incline al vino e all'allegria, ma capace anche di prendere decisioni spietate (vedi la brutale esecuzione di Sigfried) e di fare sfoggio di grande fierezza (come quando pone solennemente la testa sul ceppo del boia).

    Guthrum


    Convincente il principe Sigfried come antagonista; traspare bene il suo rancore quando i suoi propositi bellicosi vengono regolarmente frustrati dalla saggezza del moderato Guthrum.

    Siegfried


    Grande spazio a Cico (come sempre in questo periodo della serie); la sua notoria avversione per il mare è una fucina di gag irresistibili, tra le quali spiccano i suoi duetti con il “cannibale” Tarawa e la scena in cui pesca una torpedine elettrica. Sul modo in cui Nolitta fa compiere magie ai mistici (nella fattispecie Ramath) ho già scritto: più che la manifestazione delle magie in sé, è affascinante il procedimento della loro evocazione. Anche in questo caso l'esperimento di Ramath è contornato da una lunga preparazione rituale e dalle reazioni incredule dei personaggi presenti; tutti elementi che inducono il lettore a percepire l'atmosfera magica che si viene a creare. Chapeau allo stile. Appassionante la sequenza della caccia alla balena. Azzeccata anche la scelta di Nolitta di farla terminare con un fallimento, che mette in risalto la filosofia dei marinai.

    DIFETTI

    Zagor e Cico penetrano nel villaggio di Guthrum travestendosi da vichinghi. Difficile credere che in una comunità così ristretta nessuno si accorga della presenza di due vichinghi mai visti prima. Comunque, la spassosità della trovata induce a chiudere volentieri un occhio sulla sua implausibilità. Verso il finale, Zagor propone agli altri prigionieri di tentare una sortita appena i vichinghi verranno a prenderli per giustiziarli...però la scena dopo li si vede già legati e condotti al patibolo. Anche se gli antefatti sono intuibili, narrativamente ci stava bene una breve sequenza in cui veniva mostrato l'insuccesso della loro rivolta, dato che, altrimenti, diventa inutile l'aver anticipato questa intenzione. Un po' forzato l'atteggiamento del capitano Wolf, che compie un grave atto di pirateria senza nemmeno sincerarsi della reale presenza di un “bottino” a bordo della Golden Baby. Nolitta giustifica le sue azioni come “dettate dalla disperazione per una caccia andata male”, ma il suo comportamento appare comunque poco verosimile.

    DISEGNI

    Un insolito avvicendamento fra disegnatori: Ferri realizza la prima parte coi vichinghi, mentre la sequenza della Caccia alla balena e l'inizio della Nave Pirata è affidata a Donatelli per poi venire completata dal ritorno di Ferri. L'improvviso cambio di stile grafico si nota in modo evidente, comunque non disturba la lettura.

    Storia: 8,5
    Disegni: 9 (Ferri), 7 (Donatelli)


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:36
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    Avventura lunga come non si vedeva da "I ricattatori". Mistero e azione si fondono magistralmente con spruzzate dell' immancabile umorismo cichiano (leggendario il suo duello con il giullare lol) e di esoterismo grazie alla presenza di Ramath. A proposito, qui esordisce il mitico equipaggio della Golden baby, che tornerà in nuove grandi avventure, e Fishleg assume la sua caratterizzazione definitiva. Guthrum poi... ^^ personaggio bonario ed ironico che però riesce a non scadere nella macchietta.
    Io di solito sono dell' idea che una storia dipende da come la racconti. Quì ci sono dei tocchi davvero di spicco come la scena in cui due coniugi commentano la violenta presa al potere del principe. Da ragazzino mi affascinò ed inquietò molto ed ancora oggi fa il suo effetto. Interessante anche la seconda parte che approfondisce l' attività dei marinai anche se l' intreccio con l' altra nave non è il top. Questo "appiccicare" vicende varie così era una componente del formato a striscia che di li a poco chiuderà.
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 23/12/2017, 13:41) 
    Avventura lunga come non si vedeva da "I ricattatori". Mistero e azione si fondono magistralmente con spruzzate dell' immancabile umorismo cichiano (leggendario il suo duello con il giullare lol) e di esoterismo grazie alla presenza di Ramath. A proposito, qui esordisce il mitico equipaggio della Golden baby, che tornerà in nuove grandi avventure, e Fishleg assume la sua caratterizzazione definitiva. Guthrum poi... ^^ personaggio bonario ed ironico che però riesce a non scadere nella macchietta. Io di solito sono dell' idea che una storia dipende da come la racconti. Quì ci sono dei tocchi davvero di spicco come la scena in cui due coniugi commentano la violenta presa al potere del principe. Da ragazzino mi affascinò ed inquietò molto ed ancora oggi fa il suo effetto. Interessante anche la seconda parte che approfondisce l' attività dei marinai anche se l' intreccio con l' altra nave non è il top. Questo "appiccicare" vicende varie così era una componente del formato a striscia che di li a poco chiuderà.

    Infatti a quei tempi - che leggevo le ristampe di Zagor - mi era sembrato strano il "seguito" dopo la storia dei Vichinghi: non ne capivo il senso. Mi aspettavo qualcosa che lo collegasse alla storia precedente, tipo un improbabile ritorno di Sigfried o di alcuni suoi uomini. Invece niente. Quello che dici spiega bene il perchè.
    Inoltre, come tu dici, da qui in avanti si avrà la ciurma della Golden Baby come importante comprimario delle avventure di Zagor, e di quelle più importanti, tra l'altro. Non credo sia stato un caso se nell'"Esploratore scomparso", dove Burattini e Boselli fecero il rilancio del personaggio, compaiono anche Fishleg e la Golden Baby.
    E' vero: il modo di raccontare la storia è molto importante, quasi più importante della storia stessa. Puoi fare la Ballata del mare salato, ma se la racconti male fai una brutta storia. Ma in genere è più facile puntare sull'effetto, sul colpo di scena, che sulla narrazione, a scapito però della qualità della storia: un caso limite sono i supereroi americani con le loro morti, risurrezioni, eventi storici dove "nulla sarà come prima" e simili.
    Cico qui è ai massimi livelli: la sua sfida col giullare è storica! lol1-onion-head-emoticon Una buona storia la si nota anche nei dettagli: si sarebbe potuto benissimo saltare la scena dei coniugi che ti aveva colpito a quei tempi. Ma questo avrebbe tolto la drammaticità della vicenda, rendendo la storia piuttosto asettica. Lì, invece, si vede la paura, l'incertezza, l'insicurezza di persone che rischiano davvero la vita. Queste sono le pennellate dei grandi autori! ^_^
     
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    Nessuno si é accorto che nella storia compare una nave chiamata Blue Star, omonima di quella che sarebbe comparsa qualche storia dopo? Casualmente, entrambe erano navi abbandonate.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 3/4/2020, 11:02) 
    Nessuno si é accorto che nella storia compare una nave chiamata Blue Star, omonima di quella che sarebbe comparsa qualche storia dopo? Casualmente, entrambe erano navi abbandonate.

    Non me n'ero accorto, complimenti. Si vede che a Nolitta è sempre piaciuto quel nome... ^_^
     
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    Mi é piaciuto molto in cui Zagor viene istruito sulla caccia alla balena: una spiegazione dettagliata, ma anche ricca di pathos, che ti fa provare le sensazioni di chi vi é coinvolto.
    Nolitta ci sapeva fare con i dialoghi.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 10/4/2020, 12:12) 
    Mi é piaciuto molto in cui Zagor viene istruito sulla caccia alla balena: una spiegazione dettagliata, ma anche ricca di pathos, che ti fa provare le sensazioni di chi vi é coinvolto.
    Nolitta ci sapeva fare con i dialoghi.

    Era uno dei suoi segreti: saper raccontare attraverso le didascalie (ora dimenticate), dandoti la sensazione di capire in modo più coinvolgente quello che leggi.

    Uno stile di racconto che adesso, con lo stile manga, che è tutto immagini e niente didascalie, è andato perduto. Non è che non mi piaccia lo stile manga, visto che quei fumetti li leggo: ma ci sono altri stili narrativi, ugualmente efficaci, che adesso non sanno più fare.
     
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