ZAGOR 41-43: IL MOSTRO DELLA LAGUNA (analisi di Ivan)Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 92-94 (usciti nel 1968-69). I numeri reali di Zagor sono:
41-43. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 41-43.
TRAMAZagor e Cico vengono fatti imbarcare a forza sulla "Strega Rossa", agli ordini del capitano Nilsen, per avere abbastanza uomini per il loro viaggio. Infatti, Nilsen è pagato da professor Lookford per trovare, in un'isola lontana, il "Pisum Alatum", un insetto rarissimo che si trova solo da quelle parti. Le avventure si svilupperanno ininterrottamente, fino al sorprendente finale, sia per Nilsen, che, dopo molte vicissitudini, viene ucciso da Zagor in uno scontro drammatico, che per il "Pisum Alatum" e Lookford.
COMMENTOSignori, giù il cappello: questa è una storia da manuale di sceneggiatura (a mio parere, la vetta più alta raggiunta nei primi 40 numeri della collana). Essa contiene già tutti quelli che saranno gli elementi distintivi del Nolitta “golden age”. La suddivisione della trama si divide, infatti, in tre tronconi fondamentali:
1) le vicende marittime ambientate sulla “Strega Rossa”
2) la sequenza sull'isola del mostro
3) la deriva sulla zattera dopo il naufragio
Inoltre, c'è anche la caratterizzazione dei comprimari: il professor Lookford, il capitano Nilsen, Gitanillo, il capotribù Akasa...tutti hanno una ben definita personalità, funzionale al fare accadere determinati eventi piuttosto che altri.
Per non parlare dell'estrema umanizzazione dei protagonisti: Zagor non è né Tex né Superman, e per cavarsi dai guai deve ricorrere a soluzioni diverse da pistolettate e cazzottoni. Inoltre, è da tenere da con
to la creatività nel presentare gli elementi avventurosi: mai in modo gratuito, ma consequenziali a delle premesse poste in precedenza. E come marchio di fabbrica, anche l'equilibrata alternanza tra sequenze tragiche e scenette ironiche. A tal proposito: notare come è stata costruita la scenetta finale con la risoluzione dell'elemento
“Pisum Alatum”, che, a quel punto, sembrava quasi essere stato “dimenticato” dall'autore. Per non parlare poi del ritmo serratissimo: ad ogni pagina c'è qualcosa che tiene desta l'attenzione, anche nelle sequenze apparentemente più “allungabrodo”.
DISEGNIFerri fantastico in tutto. Forse qui non è ancora nel pieno della sua maturità artistica (che, secondo me, inizierà solo con “ANGOSCIA”), ma, in questa storia, il suo stile è costante dall'inizio alla fine (e sappiamo che spesso è stato costretto ad “affrettare” l'esecuzione di certe tavole).
LA PERLA Tavola 93 di “IL MOSTRO DELLA LAGUNA”: Zagor emerge dal parapetto dell'affondante Strega Rossa, col volto trasfigurato dalla fatica, ma soprattutto dall'
orrore di essere stato appena costretto ad uccidere un uomo (il capitano Nilsen) a
mani nude, che è la morte più terribile che un uomo possa dare a un suo simile, poichè lo costringe a
sentire, per lunghi istanti, l'orrore dell'atto che sta compiendo. E qui, sia Nolitta, nella studiatissima composizione delle vignette, che Ferri, nell'espressività di Zagor, comunicano al meglio la carica emotiva della scena. Sequenza davvero toccante, raramente eguagliata anche in seguito.
Storia:
10Disegni:
9,5QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:25
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