Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL MOSTRO DELLA LAGUNA" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 6 Nov. 2017
     
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    ZAGOR 41-43: IL MOSTRO DELLA LAGUNA (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 92-94 (usciti nel 1968-69). I numeri reali di Zagor sono: 41-43. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 41-43.

    TRAMA

    Zagor e Cico vengono fatti imbarcare a forza sulla "Strega Rossa", agli ordini del capitano Nilsen, per avere abbastanza uomini per il loro viaggio. Infatti, Nilsen è pagato da professor Lookford per trovare, in un'isola lontana, il "Pisum Alatum", un insetto rarissimo che si trova solo da quelle parti. Le avventure si svilupperanno ininterrottamente, fino al sorprendente finale, sia per Nilsen, che, dopo molte vicissitudini, viene ucciso da Zagor in uno scontro drammatico, che per il "Pisum Alatum" e Lookford.

    COMMENTO

    Signori, giù il cappello: questa è una storia da manuale di sceneggiatura (a mio parere, la vetta più alta raggiunta nei primi 40 numeri della collana). Essa contiene già tutti quelli che saranno gli elementi distintivi del Nolitta “golden age”. La suddivisione della trama si divide, infatti, in tre tronconi fondamentali:
    1) le vicende marittime ambientate sulla “Strega Rossa”
    2) la sequenza sull'isola del mostro
    3) la deriva sulla zattera dopo il naufragio
    Inoltre, c'è anche la caratterizzazione dei comprimari: il professor Lookford, il capitano Nilsen, Gitanillo, il capotribù Akasa...tutti hanno una ben definita personalità, funzionale al fare accadere determinati eventi piuttosto che altri.

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    Per non parlare dell'estrema umanizzazione dei protagonisti: Zagor non è né Tex né Superman, e per cavarsi dai guai deve ricorrere a soluzioni diverse da pistolettate e cazzottoni. Inoltre, è da tenere da conto la creatività nel presentare gli elementi avventurosi: mai in modo gratuito, ma consequenziali a delle premesse poste in precedenza. E come marchio di fabbrica, anche l'equilibrata alternanza tra sequenze tragiche e scenette ironiche. A tal proposito: notare come è stata costruita la scenetta finale con la risoluzione dell'elemento “Pisum Alatum”, che, a quel punto, sembrava quasi essere stato “dimenticato” dall'autore. Per non parlare poi del ritmo serratissimo: ad ogni pagina c'è qualcosa che tiene desta l'attenzione, anche nelle sequenze apparentemente più “allungabrodo”.

    DISEGNI

    Ferri fantastico in tutto. Forse qui non è ancora nel pieno della sua maturità artistica (che, secondo me, inizierà solo con “ANGOSCIA”), ma, in questa storia, il suo stile è costante dall'inizio alla fine (e sappiamo che spesso è stato costretto ad “affrettare” l'esecuzione di certe tavole).

    LA PERLA

    Tavola 93 di “IL MOSTRO DELLA LAGUNA”: Zagor emerge dal parapetto dell'affondante Strega Rossa, col volto trasfigurato dalla fatica, ma soprattutto dall'orrore di essere stato appena costretto ad uccidere un uomo (il capitano Nilsen) a mani nude, che è la morte più terribile che un uomo possa dare a un suo simile, poichè lo costringe a sentire, per lunghi istanti, l'orrore dell'atto che sta compiendo. E qui, sia Nolitta, nella studiatissima composizione delle vignette, che Ferri, nell'espressività di Zagor, comunicano al meglio la carica emotiva della scena. Sequenza davvero toccante, raramente eguagliata anche in seguito.

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    Storia: 10
    Disegni: 9,5


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:25
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    Bella avventura che inaugura la prima trasferta di Zagor e Cico. Nel finale Nolitta non manca di esagerare come a volte gli capitava, ma quì la cosa non da (tanto) fastidio ed aggiunge drammaticità. Davvero suggestiva l' ambientazione esotica. Immagino i lettori dell' epoca a leggere una storia simile lontana dalla solita ambientazione nord-americana.
    Interessante la figura di Nilsen. Ci viene presentato come una simpatica canaglia, ma poi si rivela ben peggio! Curiosa pure la tematica degli arruolamenti forzati sulle navi che in quegli anni da come ho capito era una costante. Cito un bel film al riguardo, "I forzati del male" di John Farrow.
    Di recente ho letto la storia "Topolino nell' isola della morte" e penso proprio che Nolitta per una fase della storia si sia ispirato proprio a questa avventura.
    Impossibile non menzionare la scena sopra indicata finale del pisum alatum e di Cico! lol
    Per me il picco del periodo è "I ricattatori", dove anche lì troviamo una scena simile all' ultima sopra indicata. Siamo comunque in un periodo in cui le storie stavano diventando di maggior respiro acquisendo più profondità narrativa. Mi avete fatto venir voglia di rileggerla! XD
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 24/12/2017, 14:46) 
    Bella avventura che inaugura la prima trasferta di Zagor e Cico. Nel finale Nolitta non manca di esagerare come a volte gli capitava, ma quì la cosa non da (tanto) fastidio ed aggiunge drammaticità. Davvero suggestiva l' ambientazione esotica. Immagino i lettori dell' epoca a leggere una storia simile lontana dalla solita ambientazione nord-americana.
    Interessante la figura di Nilsen. Ci viene presentato come una simpatica canaglia, ma poi si rivela ben peggio! Curiosa pure la tematica degli arruolamenti forzati sulle navi che in quegli anni da come ho capito era una costante. Cito un bel film al riguardo, "I forzati del male" di John Farrow.
    Di recente ho letto la storia "Topolino nell' isola della morte" e penso proprio che Nolitta per una fase della storia si sia ispirato proprio a questa avventura.
    Impossibile non menzionare la scena sopra indicata finale del pisum alatum e di Cico! lol
    Per me il picco del periodo è "I ricattatori", dove anche lì troviamo una scena simile all' ultima sopra indicata. Siamo comunque in un periodo in cui le storie stavano diventando di maggior respiro acquisendo più profondità narrativa. Mi avete fatto venir voglia di rileggerla! XD



    A parlare di belle storie, infatti, viene voglia di rileggerle. Non conosco "I forzati del male", ma ho letto di arruolamenti forzati sul mare in diverse storie: per esempio, "Il ragazzo rapito" di Stevenson accenna a queste pratiche, come pure quella storia di Topolino che hai citato. A quei tempi non si guardava al sottile, e le autorità evidentemente non ci badavano molto. Erano tempi di semipirateria. Quella del Pisum Alatum era stata un colpo di genio: ricordo ancora il commento di Zagor quando viene a sapere il motivo del viaggio: "Ma che mi venga...con tutti i problemi e rivolte indiane che possono accadere a Darkwood, devo mettermi alla ricerca di un pisello con le ali!" lol1-onion-head-emoticon
     
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    Un'altra indimenticabile saga scritta dal grande Nolitta.
    Il capitano Nilsen é una delle più sporche carogne viste in un fumetto di Zagor: si tratta della tipica carogna avida, ma Nolitta lo tratteggia in modo da renderlo indimenticabile; un elogio anche a Ferri che in certe vignette gli conferisce uno sguardo da pazzo maniaco.
    Persino la piovra gigante mi crea empatia: é un semplice animale che vive sul fondo del lago, che diventa vittima delle macchinazioni di esseri anche meno umani di lei.
    Questa era la magia di Nolitta (sguardo commosso e saluto militare).
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 13/6/2020, 17:59) 
    Un'altra indimenticabile saga scritta dal grande Nolitta.
    Il capitano Nilsen é una delle più sporche carogne viste in un fumetto di Zagor: si tratta della tipica carogna avida, ma Nolitta lo tratteggia in modo da renderlo indimenticabile; un elogio anche a Ferri che in certe vignette gli conferisce uno sguardo da pazzo maniaco.
    Persino la piovra gigante mi crea empatia: é un semplice animale che vive sul fondo del lago, che diventa vittima delle macchinazioni di esseri anche meno umani di lei.
    Questa era la magia di Nolitta (sguardo commosso e saluto militare).

    Tutto era fantastico in quelle storie, anche i dettagli, forse soprattutto quelli. Ma in quella storia non posso fare a meno di ricordare il Pisum Alatum e il professor Lookford: "tutta questa faccenda per un pisello con le ali"...per me questa è poesia nolittiana. Sì, Nolitta era un poeta e un umorista. ^_^ Sembrerà strano, ma non ho più visto questa poesia dopo che lui ha abbandonato Zagor: su Mister No, per quanto fatto bene, non c'è.
     
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    Ah, mi ero dimenticato di dire che il professor Lookford é una valida alternativa a Digging Bill, in quanto entrambi i personaggi s'impegnano in una ricerca che si rivelerà infruttuosa.
    Su Mister No non mi pronuncio perché non l'ho mai letto.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 13/6/2020, 20:22) 
    Ah, mi ero dimenticato di dire che il professor Lookford é una valida alternativa a Digging Bill, in quanto entrambi i personaggi s'impegnano in una ricerca che si rivelerà infruttuosa.
    Su Mister No non mi pronuncio perché non l'ho mai letto.

    Mister No può piacerti o meno, di certo è diverso da Zagor. Si tratta di Jerry Drake, un ex-soldato della II guerra mondiale che si ritira a Manaus, in Sudamerica (siamo negli anni '50), e guida un piper, cioè un aereo da turismo, per i turisti e curiosi. E' coinvolto suo malgrado in mille avventure. Il soprannome "Mister No" è dovuto al suo carattere da bastiancontrario e ribelle alle autorità.
     
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    Per Natale mi sono regalato la riedizione in volume di questa storia e rileggerla é stata un vero piacere.
    Memorabili i siparietti comici con Cico, che qui ha una degna spalla nel Professor Lookford.
    Memorabile come nella scena in cui Cico pesca un pescecane si passi dalla commedia al dramma con una naturalezza sorprendente.
    In certi momenti della storia il Capitano Nielsen sembra dimostrare dei "segni di ravvedimento", ma alla fine é la sua natura malvagia che ha il sopravvento.
    Mi ha colpito molto quando Ferri disegna Zagor, Cico e Lookford abbruttiti sulla zattera: il loro logoramento é ben evidente.

    Unico difetto, secondo me, é quando Nielsen spara alla guida indigena e Zagor se ne sta a guardare.
    Certo Zagor colpisce Nielsen con un pugno, ma lo fa DOPO che il capitano ha sparato, mentre sarebbe stato più logico intervenire mentre lo faceva.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/12/2023, 15:21) 
    Per Natale mi sono regalato la riedizione in volume di questa storia e rileggerla é stata un vero piacere.

    E' una delle storie migliori di Zagor del periodo prima di quello classico. Ma quasi tutte le altre non erano da meno. A quei tempi, quando leggevi Zagor, non rimanevi mai deluso. Ora invece, quando si legge Zagor (io non lo faccio da un pezzo), si fa finta di dire "che bella storia" mentre dentro di te lo sai che hai letto solo una ciofeca: ma non lo vuoi ammettere. Lo si capisce in filigrana nei commenti dei forum zagoriani.

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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/12/2023, 15:21) 
    Memorabili i siparietti comici con Cico, che qui ha una degna spalla nel Professor Lookford. Memorabile come nella scena in cui Cico pesca un pescecane si passi dalla commedia al dramma con una naturalezza sorprendente.

    Tutto è memorabile qui: ma in particolare ricordo la scena finale tra Cico e Lookford, che non racconto per non evitare spoiler. E ricordo anche il commento di Zagor, un capolavoro: "Con tutto quello che può capitare a Darkwood, tipo rivolte indiane o attacchi di banditi, io devo mettermi a cercare all'altro capo del mondo un pisello con le ali!" :XD: :XD: :XD: :XD: Questo è puro Nolitta.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/12/2023, 15:21) 
    In certi momenti della storia il Capitano Nielsen sembra dimostrare dei "segni di ravvedimento", ma alla fine é la sua natura malvagia che ha il sopravvento. Mi ha colpito molto quando Ferri disegna Zagor, Cico e Lookford abbruttiti sulla zattera: il loro logoramento é ben evidente.

    Avevano colpito anche me. Ma quel tipo di storie di allora erano piene di dettagli: ad ogni rilettura, ne scopri sempre uno nuovo.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 28/12/2023, 15:21) 
    Unico difetto, secondo me, é quando Nielsen spara alla guida indigena e Zagor se ne sta a guardare. Certo Zagor colpisce Nielsen con un pugno, ma lo fa DOPO che il capitano ha sparato, mentre sarebbe stato più logico intervenire mentre lo faceva.

    Non poteva immaginarlo sul momento: non sempre si è capaci di intervenire subito. E tante volte si pesta il cattivo solo DOPO che ha fatto il danno. E' quel che fanno sempre i poliziotti...e non possono fare altrimenti. =_=
     
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