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  1. ZAGOR: "AGLI ORDINI DELLO ZAR" (Ivan, Joe7)

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    Ivan
    Zagor
    Zagor citazione
    By joe 7 il 6 Dec. 2017
     
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    ZAGOR 125-128: AGLI ORDINI DELLO ZAR (analisi di Ivan e Joe7)

    Testi: Sergio Bonelli/Guido Nolitta
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 176-179 (usciti nel 1975-76). I numeri reali di Zagor sono: 125-128. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 125-128.

    TRAMA

    Pablo Rochas, un trapper amico di Zagor, viene assunto come guida da un gruppo di misteriosi viaggiatori di origine russa. Ma un altro gruppo di viaggiatori, guidati da Korsakoff, un patriota, fa sapere a Zagor che gli uomini con cui era andato Rochas sono assassini coinvolti in intrighi politici e sono alla caccia del principe ereditario Alexis, che vive sotto falso nome come trapper, per ucciderlo. Infatti, dopo aver quasi ammazzato Rochas, gli uomini del primo gruppo cercano di eliminare il principe: ma Zagor interviene, sconfiggendo gli assassini. La situazione, però, si ribalta: Korsakoff e i suoi non sono patrioti, ma una banda di ladri interessati al tesoro della corona che Alexis dovrebbe avere. Alexis, inaspettatamente, viene ucciso da uno degli assassini, che viene ucciso a sua volta. In questa situazione di tutti-contro-tutti, interviene inaspettatamente un plotone di cosacchi del Don, che fanno parte del villaggio nascosto di Borisgrad, comandato dal crudele conte Boris Prilov, che custodisce il vero principe Alexis: l'altro era un falso principe, che Boris aveva messo come specchio per le allodole. Grazie ad Alexis, Boris conta un giorno di ritornare in Russia e diventare tutore di Alexis, che sarà diventato Zar. Zagor affronta Boris e i suoi cosacchi: ma Korsakoff viene ucciso e Cico catturato, mentre Zagor viene condannato alla fossa della morte, dove un orso si prepara a sbranarlo. L'inaspettato intervento dei trapper amici di Zagor, per non parlare degli indiani Mohawks comandati da Tonka, fratello di sangue di Zagor, che attaccano il villaggio di Borisgrad, sorprende Boris, che fa intervenire i suoi cosacchi: Zagor riesce a liberarsi, anche grazie al'intervento del vero Alexis, che non è interessato agli intrighi politici di Boris. Vista la mala parata, il conte fugge, ma Zagor riesce a raggiungerlo e a ucciderlo dopo un tenace scontro. Alexis decide di vivere tra i trapper come aveva fatto il suo alter ego.

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    COMMENTO DI IVAN

    Episodio esaltante. Un tripudio di fantasia e originalità. Immettendo dei cosacchi a Darkwood, Nolitta si prende seri rischi di sconfinare nell'inverosimiglianza...ma riesce a rendere il tutto credibile con sottili giochi di prestigio e ammiccamenti alla complicità del lettore. E quando c'è un forte pathos, le perplessità narrative passano tutte in secondo piano – come è giusto che sia. Elenco qui i momenti chiave della storia, per me:

    Rochas l'highlander: immortale come Rasputin, si becca due pugnalate che non lascerebbero scampo neanche a Wolverine, ma contro ogni logica anatomica riesce lo stesso a sopravvivere. Qui Nolitta mette alla prova l'affetto dei lettori per i personaggi secondari dell'universo zagoriano; avrebbe potuto benissimo far morire Rochas, e la serie – a quell'epoca – non ne avrebbe risentito granché...invece ha scelto diversamente. Niente stravolgimenti modello “Gwen Stacy's death” su Zagor.

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    Inganno & contro-inganno. Efficaci i giochi a scatole cinesi sulla vera identità dei ricercatori di Alexis. Un tema ricorrente nelle storie di Nolitta è che Zagor venga inizialmente ingannato da dei presunti “buoni” per poi scoprire che avevano losche intenzioni. Qui invece anche gli smascheratori dei primi si rivelano a loro volta dei farabutti (anche se Korsakoff, poco più di un rubagalline che vuole fare il grande colpo, risulta tutto sommato simpatico).

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    Il tramatore nell'ombra. Alla fine di questo gioco di specchi su buoni & cattivi, si rivela il vero grande nemico: il conte Boris Prilov, un megalomane russo che vuole ripristinare il suo controllo su Novograd (o Borisgrad) tramite il piazzare sul trono un suo fantoccio, l'ingenuo principe Alexis. Ispirato probabilmente al Ming di Flash Gordon, Boris è un antagonista carismatico; spietato e astuto, le sue azioni risultano sempre coerenti coi suoi scopi. Nolitta si permette di inserire uno scampolo della sua filosofia “antipolitica”, tramite il discorso che Boris fa al principe Alexis: "Nessun regnante può reggere le sorti di un popolo senza essere pronto ad usare sistemi sanguinari o crudeli". Storicamente è corretto; il conseguimento del Potere Politico è (quasi) sempre stato in antitesi col rispetto per la vita umana da parte di coloro che lo perseguono.

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    Che combini, Cico? Devo dirlo: la scena in cui Cico si lancia di peso contro un affresco credendolo una vetrata mi fa ancora piegare dal ridere a distanza di 40 anni. :lol:

    Il corridoio infinito. Logisticamente, la fuga di Zagor e Korsakoff attraverso i corridoi del palazzo è alquanto irrealistica. Il palazzo di Boris dovrebbe non essere più grande di una trentina di metri...ma i due fuggitivi corrono lungo i suoi corridoi per diversi minuti, coprendo - idealmente - una distanza in linea retta di vari chilometri. Inseguitori ed inseguiti hanno girato continuamente in cerchio, come nelle comiche di Benny Hill?

    Le isteriche fantasie da 90 chili di Nonna Alexandrovna. Dopo aver messo nel sacco gli inseguitori, Zagor viene alfine catturato...da una vecchietta sdentata, che prima gli offre rifugio e poi gli fracassa un vaso sulla capoccia. C'è chi si è inrrridito per la trovata: secondo me invece è un'idea divertente ed azzeccata, che non sminuisce affatto il carisma del personaggio (anzi, è coerente con la sua tipica ingenuità di considerare gli sconosciuti “buoni finchè non dimostrano il contrario”).

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    Il piccolo principe: Il “tradimento” del principe Alexis non è certo una sorpresa, date le premesse che erano state presentate...però Nolitta sceglie il momento giusto per scoprire la carta nota (cioè quando Zagor sta per venire sbranato dall'orso Drago, senza possibilità di cavarsela da solo). Qui si rivela la maestria del raccontastorie di razza: esporre nei modi e nei tempi giusti anche trovate banali o prevedibili, in modo che non stonino nel corso della narrazione.

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    Arrivano i nostri...forse. La battaglia finale è una bellezza. Grande azione, con continui ribaltamenti di predominio e di locations. A memoria, mi pare che sia la prima volta in cui i trappers di Darkwood danno una dimostrazione così unanime del loro affetto per Zagor, al punto da rischiare la vita in una battaglia che nessuno gli aveva chiesto di combattere. In fondo, per la maggioranza dei trappers (cioè escludendo quelli con cui Zagor ha un rapporto particolare, come Doc o Rochas) Zagor dovrebbe essere solo un semplice conoscente che ogni tanto gli dà una mano a sbrogliare situazioni difficili; qui Nolitta suggerisce invece che ciascuno di loro gli è così legato da unirsi tutti assieme per andare a salvarlo.

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    “Igor UCCIDE straniero!” Avvincente lo scontro corpo-a-corpo col gigante mongolo (o mongoloide?) Igor. Per una volta vediamo Zagor surclassato sul piano fisico da un avversario, e per cavarsela deve ricorrere a una mossa d'astuzia. Strutturalmente, è il mio ideale di “scontro fisico”. Quando invece Zagor sistema con facilità gli avversari solo a suon di cazzottoni, mi viene l'abbiocco.

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    Toninellata ante-litteram. Nel finale, Zagor si lascia ingannare da Boris un po' da tontolone, volgendogli le spalle dopo averlo atterrato. Solo l'intervento del redivivo Rochas gli salva la pellaccia. (Prototipo toninelliano...ma una tantum ci sta; il Toninelli invece ne abuserà in modo esasperante e sistematico).

    LA PERLA

    Mentre Zagor è nella fossa, lo sprezzante conte Boris gli lancia un coltello col quale potrà provare a difendersi dall'orso. Ma appena Zagor lo raccoglie, lo scaglia subito verso il mittente, colpendolo ad un braccio. Una scena secondaria, ma di grande impatto emotivo. A ben vedere, nell'occasione il comportamento di Zagor è irrazionale: in cambio di un gesto orgoglioso si priva dell'unica possibilità di difendersi...ma l'effetto evocativo del gesto è mitico, proprio “da Zagor” - o meglio, di quello “Zagor” tipico della piena maturità artistica di Nolitta.

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    DISEGNI

    Donatelli freddamente efficace, senza né lode né infamia (tanto per scrivere qualcosa di nuovo...) Va tuttavia detto che una storia ambientata quasi tutta in esterni innevati sembra fatta su misura per il suo segno minimalista. E il nostro Frank se la cava benone, senza stonature.

    Storia: 9
    Disegni: 7

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    COMMENTO DI JOE7

    Vorrei aggiungere qualche altro commento a quelli messi da Ivan:

    Zagor, il re di Darkwood. Quando Zagor è condotto prigioniero dal conte Boris, lui fa sapere ai cosacchi che si tratta di un re: il "re di Darkwood". In effetti, è il titolo ufficiale di Zagor,oltre a quello di "spirito con la scure" ed è stato ormai dimenticato, tanto che non è più citato attualmente: eppure è una importante definizione del personaggio, tanto che lo avevano messo nel titolo di una storia: e non una storia qualunque, ma la storia del suo passato (Zagor 56). Infatti, è l'unico protagonista bonelliano che sia anche un re: e non è un elemento da poco.

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    Ma il fatto di essere "Re di Darkwood" Zagor lo spiega benissimo al conte Boris, definendo ancora meglio, in questa storia, sia il suo titolo che la sua persona: "Questo è il nome con cui vengo talvolta indicato dagli uomini rossi che vivono nella foresta. Ma voi - dice rivolto al conte - potete risparmiarvi la vostra stupida ironia. L'appellativo "re di Darkwood" non è un tributo al mio orgoglio, ma soltanto un titolo di credito che mi è spesso di grande aiuto nell'opera di pace e giustizia che mi sono proposto di svolgere in questa regione" In ogni caso, la pace e la giustizia sono appunto le opere che deve, o dovrebbe, fare un re. Zagor non è solo un "eroe", ma è un personaggio anche "regale", nel senso più nobile della parola. E la regalità è una caratteristica dell'uomo.

    L'eroismo dei cosacchi. E' chiaro che Nolitta apprezzava i cosacchi e il loro coraggio: nella battaglia di Borisgrad hanno combattuto anche quando erano in minoranza, in particolare il loro capitano, che ha sostenuto un duello di tutto rispetto contro Zagor, per quanto ferito da un colpo d'arma da fuoco.

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    CITAZIONE

    Ho saputo che una frase di questo articolo è stata citata nella presentazione del numero 74 di Zagor allegato al Corriere della Sera e uscito a Maggio 2021. Ringrazio l'autore per la citazione, ma la frase citata non è farina del mio sacco, bensì di Ivan. ^_^

    20210523-093640



    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:06
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    Ho cominciato la storia.
    La sequenza di Rochas pugnalato colpì anche me e come spiegazione alla sua sopravvivenza avrei detto che il suo giaccone aveva attutito i colpi.
    Anche la sequenza di Zagor che cerca di raggiungere la sa del principe/trapper é ben resa dalle didascalie, che fanno sentire al lettore la collera provata dal nostro eroe con la scure.
    Memorabile il modo in cui Nolitta spezza la tensione del voltafaccia di Korsakoff con Cico che dice "se siete uomini, prendetevela con me" e i criminali lo pestano.
    Interessante anche la sua gag iniziale con Rochas, che fa le veci di Trampy (sostituzione dovuta ad ovvie esigenze narrative).
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 23/5/2021, 11:30) 
    Ho cominciato la storia.
    La sequenza di Rochas pugnalato colpì anche me e come spiegazione alla sua sopravvivenza avrei detto che il suo giaccone aveva attutito i colpi.
    Anche la sequenza di Zagor che cerca di raggiungere la sa del principe/trapper é ben resa dalle didascalie, che fanno sentire al lettore la collera provata dal nostro eroe con la scure.
    Memorabile il modo in cui Nolitta spezza la tensione del voltafaccia di Korsakoff con Cico che dice "se siete uomini, prendetevela con me" e i criminali lo pestano.
    Interessante anche la sua gag iniziale con Rochas, che fa le veci di Trampy (sostituzione dovuta ad ovvie esigenze narrative).

    Mi ricordo l'inizio: mi aveva lasciato perplesso. Quando lo lessi non capivo dove voleva andare a parare Nolitta: Cico che fa la sua fesseria, ma stavolta con Rochas, caso unico credo nella serie di Zagor; poi dei tizi russi, poi dei colpi di scena a raffica. Cosa stava succedendo? Solo dopo cominciai a capire. E' una storia che decolla lentamente...ma decolla sul serio ! ^_^
     
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    Letta anche la seconda parte.
    Sì, la gag di Cico contro il quadro/vetrata fa piegare dal ridere, ma la scena in cui cerca di spacciarsi per cosacco in modo da scroccare il rancio é ancora meglio..soprattutto per via del momento in cui viene messa, in modo da spezzare la tensione causata dal guaio in cui si trova Zagor.
    Anche io sono rimasto colpito dall'intervento dei trappers per salvare Zagor, scena che dimostra l'affetto provato per lui da tante persone.
    Simpatico anche il personaggio del Principe Alexis, un giovane che prova sulla sua pelle come la vita delle persone normali sia ben più felice da quella provata dai detentori di cariche importanti.
    Vero picco di maestria é anche la fine di Korsakoff, che mortalmente ferito, usa le ultime forze per cercare di afferrare la tanto cercata corona.
    Ben resa anche la faccia tosta sua e dei suoi complici, quando si offrono di servire Alexis una volta chiarito il trucco del sosia.
    Devo dire che il titolo mi aveva fuorviato: credevo che Zagor avrebbe aiutato Alexis contro l'usurpatore del suo titolo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 29/5/2021, 17:07) 
    Letta anche la seconda parte.
    Sì, la gag di Cico contro il quadro/vetrata fa piegare dal ridere, ma la scena in cui cerca di spacciarsi per cosacco in modo da scroccare il rancio é ancora meglio..soprattutto per via del momento in cui viene messa, in modo da spezzare la tensione causata dal guaio in cui si trova Zagor.
    Anche io sono rimasto colpito dall'intervento dei trappers per salvare Zagor, scena che dimostra l'affetto provato per lui da tante persone.
    Simpatico anche il personaggio del Principe Alexis, un giovane che prova sulla sua pelle come la vita delle persone normali sia ben più felice da quella provata dai detentori di cariche importanti.
    Vero picco di maestria é anche la fine di Korsakoff, che mortalmente ferito, usa le ultime forze per cercare di afferrare la tanto cercata corona.
    Ben resa anche la faccia tosta sua e dei suoi complici, quando si offrono di servire Alexis una volta chiarito il trucco del sosia.
    Devo dire che il titolo mi aveva fuorviato: credevo che Zagor avrebbe aiutato Alexis contro l'usurpatore del suo titolo.

    Sono tutte delle belle osservazioni, si vede che la storia ti è piaciuta... ^_^

    E' stata la prima volta, in effetti, che i trapper erano intervenuti in massa per aiutare Zagor. Da allora sono diventati una costante della serie, diventando personaggi secondari a tutto tondo, mentre prima apparivano solo ogni tanto.
     
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    Finito.
    La battaglia di Borisgrad é stata epica, tanto più che autentica quanto quelle descritte nei documentari o sui libri di storia.
    Unica nota dolente é che Nolitta non abbia potuto infilarci qualche gag del buon Cico del quale ho avvertito la mancanza.
    In compenso abbia avuto Igor lo Stalliere, un personaggio che mi ha molto colpito, nonostante fosse il classico bruto senza cervello (e questo dimostra la bravura di Nolitta nel caratterizzare i personaggi).
    Scena molto bella é anche la riscossa di Rochas, che rientra alla grande nella storia, salvando la vita di Zagor, che effettivamente cade troppo facilmente nell'inganno finale di Boris.
    Infine, il "rito di iniziazione" alla vita da trapper del Principe Alexis é la degna conclusione di una bella storia.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 5/6/2021, 10:09) 
    Finito.
    La battaglia di Borisgrad é stata epica, tanto più che autentica quanto quelle descritte nei documentari o sui libri di storia.
    Unica nota dolente é che Nolitta non abbia potuto infilarci qualche gag del buon Cico del quale ho avvertito la mancanza.
    In compenso abbia avuto Igor lo Stalliere, un personaggio che mi ha molto colpito, nonostante fosse il classico bruto senza cervello (e questo dimostra la bravura di Nolitta nel caratterizzare i personaggi).
    Scena molto bella é anche la riscossa di Rochas, che rientra alla grande nella storia, salvando la vita di Zagor, che effettivamente cade troppo facilmente nell'inganno finale di Boris.
    Infine, il "rito di iniziazione" alla vita da trapper del Principe Alexis é la degna conclusione di una bella storia.

    Niente da dire, hai fatto un ottimo commento. La storia era davvero coinvolgente mano a mano che la leggevo, la prima volta che lo feci. L'idea di far incontrare i cosacchi del Don in una storia di Zagor era una follia, ma Nolitta ci è riuscito in modo splendido. ^_^
     
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