ZAGOR 21-22: GLI ADORATORI DEL SOLE (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Pagine: 108
Zagor edizione originale Zenith: n. 72-73 (usciti nel 1967). I numeri reali di Zagor sono: 21-22. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 21-22. La cosa curiosa è che questa storia è così breve (108 pagine) da non avere una sua copertina nè un suo titolo ufficiale: si è scelto quindi di chiamare la storia
"Gli adoratori del sole", che era il titolo di uno dei libretti originali di Zagor che conteneva la storia, poi ripubblicata in questa edizione sui numeri 72-73/21-22. Infatti, Zagor fu pubblicato prima in formato striscia.
TRAMAZagor e Cico incontrano il
professor Oldbones, un egittologo che vive in una villa-museo ed è vittima di inspiegabili furti di cimeli archeologici. In questa storia compare per la prima volta
Bat Batterton, il detective incapace ma tenace, che tornerà spesso nelle storie di Zagor. Cerca di trovare i responsabili delle rapine, ma non cava un ragno dal buco. Zagor segue le tracce dei ladri fin nel deserto, dove
Krebs, un archeologo impazzito, ha ricreato un angolo di antico Egitto e sta costruendo una gigantesca piramide sfruttando il lavoro di pellerossa ridotti in schiavitù. Il tradimento di un servo di Krebs porterà all'inevitabile crollo finale.
COMMENTOFantasia in libera uscita (sia nel bene che nel male). Nolitta prosegue in crescendo il proprio
auto-svezzamento come autore. Qui ancora si preoccupa più del “COSA” fare che del “COME” farlo, ma il risultato è comunque una storia originale, avventurosa, dinamica e divertente. Se riletta oggi, mostra la corda in vari punti: tuttavia, conserva ancora quel fascino tipicamente
sixties, dove
le ingenuità o le falle logiche erano comunque secondarie rispetto al pathos della vicenda. Storia a due facce: la prima parte (fino alla cattura nel deserto) è molto ben curata e convincente, poi scade un po' nella parte conclusiva (la sequenza ambientata in Nuova Akhenaton), con parecchie trovate “buttate lì” in modo semplicistico, come se Nolitta non sapesse bene come sbloccare le situazioni narrative che lui stesso aveva creato (
in primis nel punto di svolta della storia, con Zagor che piega le sbarre della cella, manco fosse l'incredibile Hulk!).
Insomma, si ha la sensazione che il passaggio tra la
cattura e la
riscossa sia troppo velocizzato – o quantomeno in netto contrasto col ritmo ben calibrato della prima parte. Qui troviamo la prima apparizione di
Bat Batterton, parodia nolittiana di Sherlock Holmes. Va detto che, dopo un buon impiego nella parte iniziale, Bat
scompare di netto dalla narrazione. Evidentemente, all'epoca era stato pensato solo per una comparsata
one-shot, e, forse, Nolitta stesso non era ancora ben consapevole del potenziale del personaggio.
Come antagonista,
Krebs è una ben riuscita variante del
Mad Scientist. Un classico villain anni '60, megalomane e spietato senza troppi fronzoli. Nel personaggio di
Wilson, larva umana che cova propositi di vendetta nei confronti di Krebs, c'è già il prototipo di quello che diventerà uno dei tratti distintivi di Nolitta, ovvero la colorita caratterizzazione dei comprimari. Abbastanza telefonata, ma efficace la sua tragica rivincita sul proprio tormentatore. (
By the way: c'è da chiedersi in che modo il semplice movimento di una leva possa far collassare
l'intera struttura di una piramide...ma considerando l'epoca di realizzazione della storia e il pubblico a cui era rivolta, si può chiudere un occhio su questi dettagli di logistica.)
Storia:
7Disegni:
8QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:12
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