Il blog di Joe7

  1. ASTERIX GLADIATORE

    1962: ASTERIX GLADIATORE

    jpg jpg
    La copertina dell'edizione classica e quella della Oscar Mondadori


    TRAMA

    Per favorire i desideri del prefetto Vacomevien, il centurione di Petibonum rapisce Assurancetourix, il bardo, perchè il prefetto possa farne dono a Giulio Cesare. Asterix e Obelix vanno fino a Roma, grazie al passaggio sulla nave del mercante fenicio Grandimais e dopo uno scontro coi pirati: laggiù raccolgono informazioni grazie all'aiuto di Querelcontrix, un compatriota gallo che gestisce un ristorante. Per liberare il bardo, accettano di diventare gladiatori sotto la guida del lanista (allenatore di gladiatori) Caius Obtus. Simpatizzando per i gladiatori, Asterix fa in modo di ottenere alla fine da Giulio Cesare la libertà non solo per loro e il bardo, ma anche per i gladiatori. Inoltre, Caius Obtus viene mandato a remare sulla nave di Grandimais per punizione da parte di Asterix, così da capire cosa significa vivere da schiavo come lui faceva coi gladiatori, almeno per un pò di tempo. La storia si conclude col classico festino, dove, tuttavia, il bardo viene legato e imbavagliato lo stesso.

    I PIRATI

    In Asterix Gladiatore, per la prima volta gli autori portano Asterix e Obelix a Roma. Inoltre, in questa storia compaiono molti dei futuri tormentoni di Asterix: il più popolare tra i fan è quello dei PIRATI. ^_^ I famosi pirati qui incontrano per la prima volta Asterix e Obelix, col conseguente affondamento della loro nave. Compaiono anche Treppiedi, il vecchio privo di una gamba che dice sempre delle citazioni in latino, e Babà, il negro in vedetta che parla sempre con la V al posto della R (anche se qui non è visibile e si vedono solo i suoi fumetti fuori campo). Quella dei pirati sarà una gag costante in quasi tutte le storie, con rare eccezioni (come Asterix e il duello dei capi). I pirati sono la parodia del fumetto Barbarossa (Barbe Rouge), che era pubblicato in quel periodo sulla stessa rivista Pilote di Asterix, trasformandosi poi uno dei tormentoni più riconosciuti della serie. Barbarossa era sceneggiato da Jean-Michael Charlier (lo stesso che diventerà famoso per il western Blueberry) e disegnato da Victor Hubinon, lo stesso disegnatore di Buck Danny.

    jpg
    Il primo, affettuoso, incontro tra Asterix, Obelix e i pirati.

    jpg
    Il fumetto originale parodiato in Asterix


    SONO PAZZI QUESTI ROMANI!

    Sempre sulle pagine di Asterix Gladiatore sentiamo per la prima volta la frase “Sono Pazzi Questi Romani!”: è la frase tipica di Obelix, detta quando osserva le assurdità romane secondo il suo punto di vista. Ma nell'originale francese questa frase non esiste: si tratta di un'invenzione del geniale traduttore e autore poliedrico Marcello Marchesi. L'originale è "Ils sont fous ces Romains!" cioè, letteralmente: "Questi Romani sono tutti matti!". Ma la traduzione di Marchesi dà alla frase le stesse iniziali di S.P.Q.R., cioè Senatus PopulusQue Romanus, che significa "Nel nome del Senato e del Popolo Romano", l'annuncio che compariva nelle dichiarazioni solenni dell'antica Roma. Una presa in giro ancora più profonda della frase originaria. Inoltre, si deve a Marchesi l'utilizzo del dialetto romanesco nei dialoghi tra i romani. ^_^

    A1
    Marcello Marchesi, l'autore della frase-tormentone di Obelix


    Marcello Marchesi (1912–1978) è stato un intellettuale che ha fatto molti mestieri: giornalista (scrisse sul Bertoldo di Rizzoli insieme a Guareschi), scrittore ("Essere o benessere", "Il diario futile di un signore di mezza età", "Il sadico del villeggio"), poeta ("Aria de Roma"), sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere (autore dei testi delle canzoni), cantante, pubblicitario (suo è il famoso motto "Il signore sì che se ne intende". Con la nascita della TV, creò più di 4.000 caroselli), autore di programmi televisivi (per esempio "Ti conosco mascherina!"), attore, talent scout (lanciò Sandra Mondaini, Gino Bramieri, Paolo Villaggio, Walter Chiari e altri). Praticamente ha fatto di tutto.

    ANCHE TU, BRUTO, FIGLIO MIO!

    Inoltre, compare qui per la prima volta Bruto, il figlio adottivo di Cesare, che poi lo ucciderà nelle Idi di Marzo in un complotto. E compare per la prima volta la famosa frase "Anche tu, Bruto, figlio mio!", un tormentone che Cesare ripeterà spesso nelle storie di Asterix. La frase, che nell'originale latino è Tu quoque, Brute, fili mi!, o anche Et tu?, è quella che la tradizione attribuisce a Cesare prima di essere ucciso, quando riconosce Bruto tra gli assassini, e, sconfortato per il tradimento del figlio, si lascia uccidere senza opporre resistenza. E' diventata la frase tipica di chi subisce un tradimento da parte di chi gli è più caro.

    6b



    ASSURANCETOURIX, IL BARDO

    Assurancetourix mostra qui per la prima volta le sue abilità di strimpellatore che fanno impazzire chi lo ascolta: prima sembrava che i Galli non lo volessero sentire perchè non erano interessati alla musica. La sua musica infatti è così terribile che non solo i romani, ma anche gli animali scappano via dalla foresta per non sentirlo. Il capolavoro però avviene nell'arena romana: il bardo, cantando "Arrivederci Roma" di Renato Rascel (almeno nella versione italiana: in basso c'è il testo intero) fa scappare via i leoni che dovevano sbranarlo!

    jpg

    Ma qui si sottolinea anche il legame di amicizia che hanno i Galli per il loro bardo: nonostante sia un terribile stonato, è pur sempre uno di loro, come dice il capo Abraracourcix, che attacca l'accampamento romano coi suoi per liberarlo: “Il nostro bardo canta tanto male quanto è un buon compagno”. Si vedrà quasi la stessa scena in Asterix e il regno degli dei. E'anche la prima volta che vediamo una rissa contro i romani che coinvolge l’intera popolazione del villaggio. Un'altra "prima volta" di questa storia è anche la mania di Obelix di collezionare gli elmi dei soldati romani abbattuti a cazzotti.

    GRANDIMAIS, L'ALLEATO AMBIGUO

    Inoltre, compare per la prima volta il mercante fenicio Grandimais, che porterà diverse volte Asterix e Obelix a spasso nei loro viaggi (da notare che qui i due galli hanno usato il "navistop" per chiedere un passaggio alla nave di Grandimais, una parodia dell'autostop attuale). Vero e proprio commerciante nato e anche piuttosto infido, all'inizio aveva anche la mezza idea di vendere Asterix e Obelix come schiavi, oppure aveva costretto i suoi soci a remare sulla nave per via delle scritte in piccolo sul contratto.

    jpg



    QUERELCONTRIX, L'INQUILINO

    Compare anche Querelcontrix, che comparirà ancora solo una volta in Asterix in Corsica: gallo emigrato a Roma e gestore di una trattoria, è sempre pronto ad aiutare i compatrioti e si rivela un aiuto prezioso per Asterix e Obelix. Tra l'altro, vive in un condominio che lui chiama CLP, Case Latine Popolari: un richiamo alle costruzioni condominiali che in quegli anni venivano realizzate alla periferia di Parigi, in cui la forzata convivenza degli inquilini portava spesso a dispute litigiose, descritte da Goscinny nelle accuse che si danno tra loro i vicini di Querelcontrix: "Suonate la lira tutta la notte!" "E voi, per Vulcano, che fate le orge a tutte le calende?" (i fine settimana).

    jpg


    CAIUS OBTUS, L'ALLENATORE INFIDO

    Compare soprattutto Caius Obtus, l'allenatore di gladiatori (lanista nel linguaggio latino) nella sua unica apparizione. Furbo e abile fornitore di gladiatori, vede in Asterix e Obelix due esemplari formidabili da avere al più presto nei suoi spettacoli al Circo. Riuscirà ad ottenere quello che vuole, e dopo desidererà di non averlo mai fatto, visto il disastro che i due Galli gli procureranno.

    jpg


    IL PRIMO MATUSALEMIX

    Nella storia c'è anche un primo abbozzo di Matusalemix, il vegliardo del villaggio, nel vecchietto al quale Obelix affida la gestione dei menhir in sua assenza. Di certo non è lui il vegliardo, ma è difficile non notare la sua somiglianza col personaggio definitivo, che comparirà per la prima volta in Asterix alle Olimpiadi.

    jpg


    PARODIA DEL PEPLUM

    Siamo nel 1962 e due anni fa era uscito Spartacus di Kubrick, che gli autori avevano già omaggiato col personaggio di Gracchus Piendastus/Charles Laughton in Asterix e il falcetto d'oro. Ma in quegli anni era di moda anche il genere Peplum, cioè i film avventurosi ambientati nel mondo antico: Ben Hur (1959) e Le fatiche di Ercole (1958). Questa sarà la prima storia-parodia del genere, alla quale succederà il famoso Asterix e Cleopatra (la regina egiziana per la prima volta sarà anche accennata di sfuggita in questa storia, tra l'altro, in una citazione dei giochi che fanno i gladiatori). Stavolta l'argomento in esame, quello del gladiatori, è particolarmente violento, ma Goscinny e Uderzo riescono a stemperare la situazione col loro umorismo paradossale: i gladiatori fanno i giochetti da bambini nel circo facendo saltare i nervi a Giulio Cesare. Asterix e Obelix osservano a Roma la pubblicità dilagante coi gadget venduti fuori dal Circo Massimo, i battibecchi tra i vicini di casa nei condomini e altre situazioni in cui si prendono in giro le situazioni attuali. Le scene di Asterix e Obelix che si aggirano per le terme ignorandone le regole sono uno spasso (si mettono a pestare il povero massaggiatore perchè pensavano che li volesse picchiare...). Pure la corsa coi carri, eccezionalmente disegnata, con tutti i disastri conseguenti, è una parodia del genere Peplum. Per non parlare del fatto che Uderzo abbia sempre amato le corse automobilistiche...

    jpg
    Ben Hur e la corsa delle bighe, un classico del Peplum


    CULTURA NASCOSTA

    Inoltre, le citazioni colte si sprecano: solo che possono essere capite bene solo da francesi, il più delle volte. Per esempio, la battuta: "Perchè non è sulla sua biga?" è presa da un verso della tragedia Fedra, del poeta francese Jean Racine.* O addirittura "Quelli saremo noi" (la traduzione esatta dell'originale, che qui è stato tradotto con "lo faremo noi") detto da Asterix, che è un richiamo a "Quello sarò io" de "I Castighi" di Victor Hugo. **

    jpg


    Il successo dell'albo è immediato e nella sola Francia batte ogni record, vedendo 150.000 copie: ma la vera esplosione sarà con Asterix e Cleopatra.

    ---------------------------------------------

    * "Appena usciremo dalle porte di Trezene - perchè non è non è sul suo carro? - attorno schierate, le sue guardie afflitte ne imitano il silenzio". Racine fu un esponente del teatro tragico francese del Seicento. Fedra è un personaggio mitologico: era la figlia del re Minosse (quello del Minotauro) e sposò il re di Atene, Teseo. Si innamorò del figliastro, che Teseo ebbe da Ippolita, ma Ippolito (il figliastro) rifiutò le sue avances. Fedra lo accusò ingiustamente e Ippolito fu ucciso da una maledizione del padre Teseo. Fedra poi si uccide, vittima del rimorso. Il riferimento a Racine poteva essere capito dai francesi, che lo studiavano a scuola, ma non dagli italiani.

    ** Victor Hugo, famoso romanziere francese, autore de "I miserabili" e "Notre-Dame de Paris", fu in conflitto col re Napoleone III e scelse l'esilio all'amnistia proposta dal re, con un famoso verso preso da I Castighi (una raccolta di poemi contro il re): "Dovesse rimanerne uno solo, sarò io quello!". Anche qui è più facile che sia un francese colto a capire l'antifona, più che un italiano.

    ------------------------------------------------

    ARRIVEDERCI ROMA

    jpg
    Renato Rascel

    ARRIVEDERCI ROMA
    Da questo sito

    T'invidio turista che arrivi,
    t'imbevi de fori e de scavi,
    poi tutto d'un tratto te trovi
    fontana de Trevi ch'e tutta pe' te!

    Ce sta 'na leggenda romana
    legata a 'sta vecchia fontana
    per cui se ce butti un soldino
    costringi er destino a fatte tornà.

    E mentre er soldo bacia er fontanone
    la tua canzone in fondo è questa qua:

    Arrivederci, Roma...
    Good bye... au revoir...
    Se ritrova a pranzo a Squarciarelli
    fettuccine e vino dei Castelli
    come ai tempi belli che Pinelli immortalò!

    Arrivederci, Roma...
    Good bye... au revoir...
    Se rivede a spasso in carozzella
    e ripenza a quella "ciumachella"
    ch'era tanto bella e che gli ha detto sempre "no!"

    Stasera la vecchia fontana
    racconta la solita luna
    la storia vicina e lontana
    di quella inglesina che un giorno partì.

    Io qui, proprio qui l'ho incontrata...
    Io qui... proprio qui l'ho baciata...
    Lei qui con la voce smarrita
    m'ha detto: "E' finita ritorno lassù!"

    Ma prima di partire l'inglesina
    buttò la monetina e sospirò:

    Arrivederci, Roma...
    Good bye... au revoir...
    Voglio ritornare a via Margutta
    voglio rivedere la soffitta
    dove m'hai tenuta stretta stretta in braccio a te!

    Arrivederci, Roma...
    Non so scordarti più...
    Porto in Inghilterra i tuoi tramonti
    porto a Londra Trinità dei monti,
    porto nel mio cuore i giuramenti e gli "I love you!"

    Mentre l'inglesina s'allontana
    un ragazzinetto s'avvicina
    va nella fontana pesca er soldo e se ne va!

    Arrivederci Roma!

    QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ASTERIX

    Edited by joe 7 - 25/9/2023, 20:05
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    Ho letto la storia.
    Ho apprezzato molto la satira sulla vita in condominio offerta da Querelcontrix e quando Asterix chiede la grazie per i suoi "colleghi" gladiatori.
    Piccola curiosità: Bruto, che qui debutta, avrà un ruolo importante in uno dei futuri albi.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 3/7/2021, 12:30) 
    Ho letto la storia.
    Ho apprezzato molto la satira sulla vita in condominio offerta da Querelcontrix e quando Asterix chiede la grazie per i suoi "colleghi" gladiatori.
    Piccola curiosità: Bruto, che qui debutta, avrà un ruolo importante in uno dei futuri albi.

    Asterix è pieno di riferimenti al mondo attuale. Riguardo a Bruto, sarà utilizzato da Uderzo, ma Goscinny non lo utilizzerà mai, lasciandolo sempre tra i personaggi secondari.
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    408

    Status
    Offline
    Non posso fare a meno di notare che il bardo Assurancetourix vive una situazione analoga al puffo Quattrocchi, in quanto entrambi sono poco sopportati dai loro compaesani, ma non vengono mai abbandonati in caso di pericolo.
    Tuttavia, dei 2 mi sembra il puffo con gli occhiali il più vessato.
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/1/2024, 20:08) 
    Non posso fare a meno di notare che il bardo Assurancetourix vive una situazione analoga al puffo Quattrocchi, in quanto entrambi sono poco sopportati dai loro compaesani, ma non vengono mai abbandonati in caso di pericolo.
    Tuttavia, dei 2 mi sembra il puffo con gli occhiali il più vessato.

    E' così.

    Assurancetourix non lo sopportano solo quando canta: ma non è che canti sempre. Quando non canta è ben accettato da tutti, fa anche l'insegnante dei bambini a scuola insieme al bardo. E' anche la coscienza critica del villaggio (durante la storia della Zizzania, lui era stato il primo a capire che nel villaggio c'era qualcosa che non andava).

    Gli uomini del villaggio sono persone pratiche; Assurancetourix è un poeta. I Puffi sono persone semplici; il Puffo con gli Occhiali è un tipo che invece complica sempre le cose.

    Il Puffo Quattrocchi è sempre uno scocciatore, l'altro no.

    In apparenza possono sembrare simili, ma in sostanza sono personaggi diversi, quasi agli antipodi: il Puffo con gli Occhiali è la legge senza sentimenti, Assurancetourix è i sentimenti senza la legge. Sto estremizzando, lo so, ma è per rendere meglio l'idea.
     
    Top
    .