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  1. ASTERIX E IL GIRO DI GALLIA (1)

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    Asterix
    By joe 7 il 18 Mar. 2019
     
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    1963 (Febbraio): ASTERIX E IL GIRO DI GALLIA (prima parte)

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    TRAMA

    Stavolta i Romani, guidati dal console Lucius Fiordilotus, fanno circondare il villaggio gallico con una palizzata in modo da isolarli. Asterix sfida il console: nonostante la palizzata, lui e Obelix la sfonderanno e, dimostrando che possono andare per tutta la Gallia senza problemi, faranno varie tappe nelle città principali, comperando le loro specialità culinarie, per dimostrare di essere passati per di là. E lo faranno nonostante gli ostacoli posti dai rimani. Fiordilotus accetta la sfida e i due galli fanno così il giro della Gallia: alla fine, Fiordilotus è costretto ad accettare la sconfitta, smantellare la palizzata e ritirarsi a Roma.

    UN VIAGGIO CULINARIO DA GUIDA MICHELIN

    L'omaggio di questa storia al Tour de France (la gara annuale di ciclismo a tappe) è evidente: persino il percorso è quasi uguale, passando lungo la periferia del Paese.

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    A sinistra, il percorso di Asterix e Obelix; a destra, un percorso del Tour de France.



    In questo percorso-inseguimento, i due Galli raggiungeranno, nell'ordine:

    - Rouen (Rotomagus), dove non comperano nulla, ma si fa la conoscenza degli abitanti, tutti possibilisti: "Forse che sì, forse che no, ma potrebbe anche darsi" è la loro tipica risposta. E' uno degli stereotipi attribuiti agli abitanti francesi della Normandia, noti per le loro risposte piuttosto ambigue. Nota come "la città dai cento campanili", Rouen ha una rete di vie intricatissima che rende difficile ai Romani l'inseguimento dei Galli (mai quanto Lione, su cui ne parleremo tra poco). Inoltre, Rouen è la città dove fu arsa viva Giovanna d'Arco. Il fiume che bagna Rouen e su cui si tuffano Asterix e Obelix è la Senna. Da lì raggiungono Parigi (Lutezia).

    - Parigi (Lutezia): laggiù comperano il "prosciutto di Lutezia". Si tratta del Prosciutto di Parigi, un tipo particolare di prosciutto cotto: è un blocco rettangolare che, tagliato, appare rosa chiaro e striato di grasso. Può essere di varie qualità : tradizionale, superiore o al canovaccio. Per realizzare il prosciutto di Parigi, si utilizza una coscia di maiale a cui si tolgono l'osso e i nervi e si mette in salamoia per cuocere in una forma per molte ore. Per la cottura si usa un brodo composto di ginepro, coriandolo, chiodi di garofano e un mazzetto di odori. Il prosciutto di Parigi si utilizza in varie specialità gastronomiche, come il prosciutto al burro o il famoso toast chiamato croque-monsieur.

    prosciutto-parigi



    - Cambrai (Camaracum): comperano le "sciocchezze" (betise), o caramelle alla menta e mandorla, di Cambrai. Il termine "sciocchezza" o "marachella" è dovuto alla nascita di queste caramelle: un tempo, un giovane apprendista pasticcere, Emile Afchain, a Cambrai aveva lasciato cadere per errore della menta nell'impasto dei bonbon. Per riparare al fatto, li lavorò a lungo fino a ottenere un prodotto nuovo, criticato dai genitori di Emile come una betise, cioé "sciocchezza". Ebbe invece un enorme successo e divenne anche un patrimonio della produzione dolciaria francese. La "sciocchezza" ha una bella massa sostanziosa, elastica e brillante, con la rassicurante forma a cuscino; il profumo e le caratteristiche striature l’hanno resa un vero e proprio mito.

    caramelle-alla-menta-betisescambrai



    - Reims (Durocortorum): qui comperano lo Champagne Brut di Reims, città che è il capoluogo della stessa regione dello Champagne. Reims infatti è famosa soprattutto per la produzione del vino champagne, esportato in tutto il mondo: un vino che prende il nome dalla regione (Champagne sèche).

    Brut-Reims



    - Metz (Divodurum): qui Asterix e Obelix non prendono niente, perchè sono finiti in prigione: dopo l'evasione, riprendono il viaggio. A Metz non ci sono specialità gastronomiche, ma è una tappa obbligata del Tour de France, e Goscinny non la poteva saltare... ^_^

    - Lione (Lugdunum): Lione è la capitale gastronomica di tutta la Francia ed è anche una delle città francesi con più ristoranti stellati sulle guide Michelin, seconda solo a Parigi. Qui Asterix e Obelix prendono il salame e la chenelle o quenelle. Il salame, o salsiccia (saucisson) di Lione ha infinite varietà: in genere è preparato insaccando le parti più tenere del prosciutto in un involucro liscio, che viene poi legato attentamente da una corda per preservarne la forma ovale a palla da rugby. Le quenelles à la lyonnaise sono dei gnocchetti o polpette morbidi e spumose di pesce e di pollo a forma allungata, molto saporite e sfiziose: la pasta base (panade) si prepara con semolino, tuorli d'uovo, burro e latte intero. Poi vengono insaporite con sale, pepe bianco e noce moscata. Il latte viene incorporato al semolino, molto bollente e mescolato energicamente con una frusta da cucina: successivamente vengono incorporate le uova, una ad una, poi il tutto è rimesso sul fuoco fino a quando il composto si stacca dalle pareti della pentola. Le quenelles, dopo aver preso la loro tipica forma, vengono portate a cottura in acqua salata per pochi minuti, poi servite con i condimenti preferiti, oppure semplicemente con un filo d'olio.

    Lione-salame Lione-quenelle


    Inoltre, Lione è famosa anche per il suo labirinto segreto. Lungo le vie di Lione, i Romani di Asterix si perdono: si tratta infatti di ben 315 passaggi coperti, che collegano 230 vie. Sono i famosi traboules, corridoi che si snodano tra palazzi, cortili e vie, che consentono di spostarsi da un edificio all’altro nei quartieri di Lione. Venivano utilizzati dai tessitori di seta per legare tra loro i laboratori artigianali e agevolare il trasporto delle merci col maltempo.

    - Nizza (Nicae): qui Asterix prende l'insalata nizzarda. Qui siamo sulla Costa Azzurra e l'insalata nizzarda è un misto di diversi componenti mediterranei: patate bollite e cotte, con fagiolini tagliati e lessati, uova sode, cipolla a fettine sottili, pomodori a spicchi, foglie di lattuga, verdura (in genere peperoni a strisce), formaggio; il tutto condito con aceto di vino rosso, olio extravergine d'oliva, sale, pepe. Si aggiungono infine del tonno sminuzzato, capperi, olive e acciughe., con uova sode a spicchi. Si tratta di un cibo saporito e veloce, che veniva preparato per i pescatori al rientro da una faticosa giornata di lavoro. Oggi, questa pietanza gustosa è molto conosciuta anche a livello internazionale.

    insalata-nizzarda



    - Marsiglia (Massilia): stavolta è il turno della zuppa di pesce provenzale, o bouillabaisse. In genere è per quattro persone almeno: è composto da 2 kg di pesci e crostacei (scorfani, gallinelle, pesce prete, pescetti; tracine, barchette, cicale, canocchie). Tra questi pesci ci deve essere un pescione da almeno un chilo (San Pietro o rana pescatrice) tagliato in trance. Sono cotti in un pentolone e amalgamati con acqua, olio extravergine d'oliva, cipolla, aglio, pomodoro, prezzemolo, zafferano. Il tutto si serve coi croutons di pane abbrustolito e con la rouille, una salsa a base di aglio, peperoni, mollica di pane, olio e fumetto di pesce. La bouillabaisse è convivialità, anticipatela con almeno due o tre bicchieri di pastis (aperitivo alcolico profumato all'anice, con un contenuto di alcol di solito intorno al 40-45%. Il suo nome viene dall'occitano pastís, che significa "pasticcio" o "miscela" ) e brindate ad una città come Marsiglia che, nel suo delirio cosmico e architettonico, rappresenta appieno quello che Jean Claude Izzo (autore dei libri chiamti "la trilogia marsigliese) definiva "il Mediterraneo".

    boullabaisse



    -Tolosa (Tolosa): ora è il turno delle salsicce di Tolosa, chiamata "la città rosa" per il colore dei suoi mattoni. E' una grande specialità gastronomica della città, presente sin dal '700. Questa salsiccia deve rispettare una rigorosa disciplina nelle varie fasi di produzione. È composta da 75% di magro di maiale e da 25% di carne di petto, il tutto condito con sale e pepe e insaccato in budello naturale. L’aspetto caratteristico e che la rende riconoscibile è dato dal colore rosato e il diametro di 3 cm. Non cercatela al di fuori di Tolosa, perché non si trova!

    saucisse-toulouse



    - Agen (Aginum): il piatto famoso di Agen sono le prugne secche. Godono del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta): una volta raccolte (fra metà agosto e metà settembre), lavate, selezionate e calibrate, le prugne sono distese sulle griglie e messe ad essiccare in forno per 20-24 ore a 70-80°C. Per ottenere un chilo di prugne secche occorrono 3-3,5 chili di prugne fresche. Morbide, gustose e per di più salutari, le prugne secche d'Agen uniscono un ottimo gusto a importanti benefici nutrizionali. Deliziose al naturale o come aperitivo, avvolte da una sottile fetta di pancetta, le prugne secche d'Agen si utilizzano anche in numerose ricette di piatti dolci e salati.

    prugna-secca-agen



    - Bordeaux (Burdigala): siamo alla fine: ora tocca al vino bianco e alle ostriche di Bordeaux. Bordeaux è la città del vino per eccellenza: infatti, laggiù si è circondati da ettari ed ettari di vigne coltivati a vino bianco (sauvignon, ecc) e vino rosso (merlot, ecc). Les huitres, cioè le ostriche: sono caratteristiche: di formato vario, vanno dalle piccole alle grandi, dalle grigie a quelle avorio. Infatti, nei pressi di Bordeaux ci sono due importanti cittadine che affacciano sull’Oceano Atlantico: la prima è Marennes Olèron, il più importante centro di produzione delle ostriche in Francia dove, da secoli, gli ostricoltori allevano i preziosi molluschi nelle claires, piccoli bacini concavi scavati nell’argilla in cui l’ostrica porta a termine la sua crescita. La combinazione di acque dolci e salate e altri fattori conferiscono alle ostriche di questa zona un colore, un sapore e un aroma tipici. La seconda è Arcachon: è un po’ più vicina a Bordeaux ed è uno splendido bacino naturale in cui si produce una qualità di ostriche altrettanto eccellente. Non è un caso, quindi, che Bordeaux sia una delle città più consigliate in cui fare una bella scorpacciata di ostriche!

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    - Le Conquet (Gesocribate): è l'ultima tappa: qui Asterix e Obelix non prendono nulla perchè la città è un porto di passaggio, che devono attraversare per arrivare al loro villaggio, dopo essere arrivati lì a bordo di una nave. Le Conquet è il comune più a ovest di Francia, quindi è "là dove finisce la terra".

    Furono scelte anche delle altre città, ma furono scartate per mancanza di spazio: Perigueux (Vesunna) e il suo famoso patè de foie gras; Tours (Caesarodunum) e le sue rillettes (carne di maiale e di pollame tritata, cotta nel grasso e spalmabile); Brest (Gesocribate) e la sua crepe bretone; Aix (Aquae Sextiae) e i suoi pasticcini di mandorle; Soissons (Suessio) e i suoi fagioli. La cosa strana è che gli autori abbiano considerato anche Besancon (Vesontio) nella lista, che non ha una specialità culinaria, ma è famosa per le sue meridiane e orologi... :huh:

    ARRIVA IDEFIX!

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    In questa storia compare anche un personaggio fondamentale che sarà sempre presente, d'ora in poi: il cagnolino bianco Idefix, qui ancora privo di nome, che comincia a seguire Asterix e Obelix per tutto il loro viaggio, a partire dal negozio di Lutezia dove Asterix compera il prosciutto.

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    La prima apparizione in assoluto di Idefix


    Il cagnolino compare quasi in ogni vignetta, rimanendo però fuori da edifici e locande in cui entrano Asterix e Obelix, dimostrando un atteggiamento decisamente educato. La cosa divertente è che i due galli non si rendono conto della presenza dell’animale, fino a quando, durante il banchetto finale, Obelix lo nota e lo accarezza… sarà l’inizio di una grande amicizia.

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    Edited by joe 7 - 30/1/2022, 23:12
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