ZAGOR 7-8: L'ORSO GIUSTIZIERE (analisi di Joe7)

Testi: Gianluigi Bonelli
Disegni: Gallieno Ferri

Zagor edizione originale Zenith: n. 58-59 (usciti nel 1966). I numeri reali sono 7-8. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale: in questo caso, i numeri 7-8. Questa brevissima storia fu pubblicata per la prima volta in formato libretto sui numeri 35-36 della prima serie, anno 1962. Successivamente, furono raccolti nel 1966 negli albi 7-8 di Zagor.

TRAMA

Mentre Zagor va a caccia, Cico, dopo un'avventura con un orso, si mette a mangiare le offerte fatte al totem sacro degli Oneida. Per ringraziarlo, gli Oneida lo portano nel loro accampamento e lo legano al palo della tortura iniziando a danzare attorno a lui. Zagor, intanto, notando l'assenza di Cico, ne segue le tracce: capisce che all'inizio era stato inseguito da un orso. La sua osservazione sul fatto che l'orso avrebbe potuto papparsi Cico si limita ad un laconico: "di lui sarà rimasto ben poco". Una preoccupazione commovente, tipica dello Zagor Gianluigibonelliano. Ma poi, ascoltando i tamburi, Zagor tira un sospiro di sollievo: Cico è stato solo legato al palo della tortura.

La profonda preoccupazione dello Zagor di GLB per Cico sbranato vivo. Manca poco che ci sbadigli sopra.

Per distrarre gli indiani Oneida, che devono essere particolarmente tonti, Zagor accende un fuoco nella foresta e gli Oneida accorrono in massa per abbattere gli alberi prima che il fuoco bruci tutto l'accampamento. Le fiamme dovevano essere alte qualcosa come dieci- venti metri: Zagor il piromane ha usato dei panzer-faust? In ogni caso, tutti - ma dico TUTTI: uomini, donne, vecchi con la sciatica, bambini, zoppi, storpi, ciechi, paralitici - vanno a spegnere il fuoco, manco fosse la partita finale del campionato. Nel villaggio restano solo alcuni Oneida che urlano YAAHIII appena vedono Zagor, che però dice a Cico di non urlare, che altrimenti gli Oneida lo sentono. O Zagor è scemo o è sordo.

Ma ci sei o ci fai? Che differenza fa se Cico urla o no? Non li senti gli Oneida che urlano?

Zagor pesta gli Oneida, poi spacca loro le canoe, marchio di fabbrica dello Zagor GLB. Inoltre chiama gli Oneida "diavoli rossi" e poi, più avanti, "branco di scimmie". Ma non era il protettore degli indiani? Comunque scappano via pagaiando, mentre gli Oneida li inseguono a bordo delle canoe non sfasciate. Allora Zagor si tuffa e taglia le altre canoe sott'acqua con un coltello, poi torna a bordo, perchè l'unica canoa buona è quella morta. Ma non è finita: ci sono le rapide. Ma sopravvivono, anche se la loro canoa Oneida (rubata) viene distrutta. Zagor deve proprio detestarle, le canoe. OK, fine della storia, tutti a casa.

Za-Gor-Te-Nay, il protettore dei diavoli rossi.

Aspettate, non è finita, la storia vera inizia adesso, questo era stato solo un antipasto! Nel luogo dove si trovano dopo aver perso la canoa, Zagor sente la voce di un tizio, tal Tom, un trapper, che ha i capelli neri e i baffetti, quindi è cattivo. Poi Zagor sente l'echeggiare di uno sparo: il tal Tom ha ammazzato il tal Jeff, un altro trapper, ma senza baffi e biondo, quindi è buono. Avevano trovato l'oro dello Yellow Creek e ci sono state delle divergenze di opinioni. Zagor arriva che baffetto Tom se n'è già andato e cura il biondo Jeff, che è ancora vivo per miracolo. Cico intanto muore di fame, poveretto, mentre il biondo muore davvero, e Zagor allora va a caccia. Ma incontra un indiano amico, un Urone stavolta, non un Oneida cattivo come quelli di prima: un diavolo rosso buono, quindi. Il tizio indiano si chiama Alce Rosso e lo saluta alla maniera indiana: una stretta di mano, uno sbattere le anche una contro l'altra e darsi un cinque dopo una giravolta.

Datevi una mano in segno di pace, augh! A parte il fatto che gli indiani non stringevano MAI le mani per salutare. Augh!

La situazione è grave: Alce Rosso spiega, attraverso dei flashback-riempitivi di una-due pagine che non interessano a nessuno, che è sulle tracce di due cani bianchi che avevano scoperto il giacimento d'oro degli Uroni e se quelli mettono la notizia su internet sono guai, quindi bisogna ammazzarli. Si tratta ovviamente di baffetto Tom e biondo Jeff. Il fatto di ammazzare due tizi a sangue freddo perchè non rivelino la posizione dell'oro è una decisione leggermente carente dal punto di vista etico, visto che si tratta di un doppio omicidio stile mafiuso. Ma questo è un falso problema: infatti, ad un certo punto il biondo Jeff perde la testa perchè è ancora febbricitante e si butta in acqua da una rupe: Zagor non trova più il corpo, quindi è morto, annegato, disperso, amen. "Che destino terribile!" pensa Zagor. Ma intanto mezzo problema è risolto. E l'altro mezzo? Bè, il baffetto Tom, cammina cammina, ammazza un paio di Uroni, così, tanto per non perdere esercizio, poi riprende il suo cammino. Uno dei due Uroni morti, prima di morire, accende un fuoco per fare un segnale di fumo che Zagor e coso, quello lì, come si chiama? ah, Alce Rosso avvistano e capiscono (capiscono COSA? Ma lasciamo perdere, che dobbiamo finire la storia). Così trovano l'indiano fumatore, stavolta davvero morto morto, e si mettono sulle tracce di baffetto Tom, che li avvista di lontano e, sempre per non perdere esercizio, spara loro col fucile. Zagor, Cico e coso, lì, sì, quello, Alce Rosso, ecco, si nascondono dietro i massi appiattendosi a livello formica nana, mentre baffetto Tom spara meglio di una mitragliatrice, che evidentemente deve avere con sè mezza tonnellata di pallottole dum dum. Ma alla fine arriva il vero protagonista, LUI, sì, LUI: l'orso giustiziere del titolo, che, seccato per l'inquinamento acustico provocato da baffetto Tom, gli arriva da dietro e gli molla una sberla, ma una sberla, che guarda, cosi impara! Baffetto Tom cade giù facendo "AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!" "Che fine terribile!" dice Zagor. Ma intanto il problema è ora risolto al 100%. Fine definitiva della storia, tutto è bene quello che finisce bene, e l'ultimo nota che Zagor non ha fatto un tubo per catturare i due.

"Possente zampata del grizzly"? Quale zampata? Quel grizzly lì sembra solo dispiaciuto della morte di Baffetto Tom, con la faccia alla "Mamma mia, poveretto!", allungando la zampa come per salvare il tapino. Sono Masha e l'orso?

COMMENTO

Gianluigi Bonelli (come tanti sceneggiatori di oggi, che almeno sono in buona compagnia) non capiva bene il senso di personaggi come Zagor e Cico: coraggiosi ma ironici, drammatici ma umoristici, decisi ma tormentati. Di conseguenza, trasforma Zagor in un normale, banale, piatto, noioso giustiziere qualunque e Cico in un pozzo senza fondo che pensa solo a mangiare in modo bulimico. Esattamente lo Zagor e Cico di adesso.
Questa volta la storia si divide in due parti, appiccicate con lo sputo: la cattura e la liberazione di Cico dagli Oneida e la caccia ai cercatori d'oro degli Uroni, diventando così piuttosto confusa. Si tratta in sostanza di due storie, e non di due parti di una storia. Insomma, si ha la sensazione che GLB andasse un pò a caso, non sapendo cosa farci con loro. La faccenda del grizzly giustiziere e dell'altro che si fa ammazzare sotto le allucinazioni della febbre possono richiamare il tipico "destino tragico" dei cattivi di Tex, destinati ad una fine infame come punizione per quello che hanno fatto e per togliere dai pasticci l'eroe che non poteva mettersi ad ammazzare due persone a sangue freddo per mantenere un segreto importante per gli indiani. Ci sono anche i tipici termini texiani: "per giove!", "corna di satanasso!" "fate attenzione se non volete fare una indigestione di piombo!”. Storie debolucce e senza pretese, veri e propri fill-in.

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Edited by joe 7 - 8/9/2022, 16:50