Il blog di Joe7

  1. "L'UOMO RAGNO" DELLA CORNO

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    Corno
    Uomo Ragno
    By joe 7 il 13 April 2020
     
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    DOSSIER 50 ANNI DELL'EDITORIALE CORNO: I SUPEREROI IN ITALIA
    NOTA - Scusate se il titolo è un pò fuorviante: infatti non sto celebrando i 50 anni della casa editrice Corno, che era nata nel 1960 col nome "Serpente Volante" e che quindi di anni ne dovrebbe avere 60. Qui sto celebrando i 50 anni dei supereroi pubblicati dalla Corno, che iniziarono con l'Uomo Ragno nel 1970, quindi 50 anni fa.

    L'UOMO RAGNO

    OK1


    50 anni fa, in data 30 Aprile 19701, usciva, per conto di una piccola casa editrice di proprietà dell'imprenditore Andrea Corno, appunto l'Editoriale Corno, il quattordicinale Uomo Ragno, facente parte di una nuova "Collana Super-Eroi" con tanto di trattino. E con questo formato l'arrampicamuri più famoso del mondo faceva il suo debutto in Italia.

    L'UOMO RAGNO: LA NASCITA NEGLI USA

    In America l’Uomo Ragno (Spiderman, ma ormai lo sanno tutti) apparve per la prima volta nel 1962, otto anni prima dell'edizione italiana, e avvenne per caso: infatti, non aveva ancora una testata tutta sua. A quei tempi, la Marvel Comics aveva già pubblicato le storie dei Fantastici Quattro un anno prima, nel 1961, e pubblicava anche dei fumetti autoconclusivi di natura fantastica o di fantascienza. Uno di questi era il mensile "Amazing Fantasy", "Fantasie Spettacolari": un titolo generico usato come contenitore di storie di fantascienza che iniziavano e finivano nell'albo. Ma Amazing Fantasy non ebbe successo2 e stava per chiudere col numero 15. Siccome era l'ultimo numero, Stan Lee e Steve Ditko realizzarono una storia particolare, autoconclusiva - quindi sperimentale - su un supereroe che seguisse un pò la falsariga dei Fantastici Quattro: i supereroi con superproblemi. Così, nell’agosto del 1962 3 uscì la prima storia dell'Uomo Ragno, con la copertina realizzata da Steve Ditko, con l'aiuto di Jack Kirby. La prima versione della copertina, realizzata interamente da Ditko, fu bocciata da Stan Lee perchè non era abbastanza "potente" da sfondare la pagina. Kirby non ha mai disegnato l'Uomo Ragno, ma, in quanto a "sfondare la pagina" con una copertina ad effetto, nessuno lo batteva. Basta confrontare qui i risultati: secondo voi, qual'è la copertina più emblematica, più efficace, più rappresentativa? La prima o la seconda? ;)
    Il successo della storia fu tale che pochi mesi dopo uscì il primo numero della nuova serie dedicata solo all'Uomo Ragno: Amazing Spiderman 1. E da qui inizia la leggenda.

    ATTACCA1
    La prima è di Kirby (matite) e Ditko (china). La seconda è di Ditko. A voi la scelta.


    LE STORIE PUBBLICATE SUL PRIMO NUMERO DELL'UOMO RAGNO DELLA CORNO

    Ovviamente la prima storia è quella di Amazing Fantasy 15 (vedi copertina di Kirby in alto), con il secchione Peter Parker con tanto di occhiali che viene morso da un ragno, acquista dei poteri, aiuta la zia, si arricchisce, lascia scappare il ladro che ammazza suo zio, il rimorso. Qui c'è tutto l'Uomo Ragno in sintesi: quotidianità e straordinario, scelte personali, problemi interiori, colpa e redenzione. Il seguito è la storia di Amazing Spiderman 1 (vedi copertina di Ditko in basso): l'Uomo Ragno vuole entrare nei Fantastici Quattro per fare soldi, ma gli dicono che non fanno assunzioni e lui se ne va via seccato. Come supereroe è sempre stato un pò venale. Successivamente affronta il suo primo criminale, il Camaleonte. Abbiamo così il primo crossover italiano con la prima apparizione degli allora sconosciuti Fantastici Quattro (per essere precisi, in Italia le loro prime storie furono pubblicate in precedenza su Linus, ma ebbero poco successo4). Inoltre, Amazing Spiderman 1 aveva anche una seconda storia: l'Uomo Ragno qui salva l'astronauta John Jameson, il figlio di John Jonah Jameson, il direttore del Daily Bugle, che già lo accusava di essere una minaccia pubblica. E continua a farlo anche dopo il salvataggio del figlio, accusando l'Uomo Ragno di avere sabotato prima la capsula dell'astronauta per fare poi bella figura salvandolo. E così entra in scena anche il personaggio di JJJ e dei suoi sigari: una pietra miliare nelle storie dell'Uomo Ragno. Successivamente, sempre sull'Uomo Ragno Corno numero 1, viene presentato il Dottor Strange, con una storia che non è la prima, ma un'altra, più recente5, in cui, però, racconta le sue origini (il primo numero del Dottor Strange non presentava nessuna origine). Più o meno molti oggi conoscono le origini del mago grazie al film: il grande ma egoista chirurgo Stephen Strange ha un incidente che non gli permette più di lavorare e va in Tibet dall'Antico per chiedergli aiuto, e stop, continua nel prossimo numero, la storia si interrompe qui, grazie per averci seguito. Oh, alla Corno questa era la normalità.

    OK3
    Il primo numero di "The Amazing Spiderman", dopo quello di Amazing Fantasy 15. Qui l'Uomo Ragno incontra i Fantastici Quattro, ed è subito crossover. D'altra parte, bisognava cominciare subito col botto, no?


    IL FORMATO

    L'Uomo Ragno della Corno cercò di essere simile all'edizione originale: quindi ebbe un formato spillato (cioè con le pagine unite coi ganci) e uguale a quello originale. Cioè, circa 17 cm di larghezza per 26 di lunghezza: una cosa insolita in Italia, paese amante del formato tascabile brossurato (pagine unite con la colla) tipo Topolino o Bonelli. Anche il Superman della Mondadori, col nome di Nembo Kid, era in formato tascabile (spillato, comunque). Però i fumetti Corno avevano delle differenze importanti rispetto all'originale americano: le pagine erano di migliore qualità (gli originali erano stampati su carta da risparmio) e di maggior quantità, contenendo più storie, anzichè una sola, e spesso erano storie di diversi personaggi, meno conosciuti del principale che portava il nome del titolare. L'Uomo Ragno della Corno iniziò subito sin dal primo numero presentando lo sconosciuto - allora - Dottor Strange (chiamato sulla copertina del primo numero "Doctor Strange il supermago!" :lol: ). Inoltre, le storie non erano interrotte in continuazione, ogni due-tre pagine, da pagine pubblicitarie, come invece accadeva nell'edizione americana. Al massimo, la pubblicità, quando c'era, era spesso nella quarta di copertina, senza mai ostacolare la lettura. Certo, spesso i personaggi secondari si trovavano la storia troncata a metà con la famosa scritta "Continua sul prossimo numero", ma i vantaggi complessivi erano notevoli: tante storie di più personaggi ad un prezzo contenuto. Comperare gli originali a quei tempi sarebbe stato un salasso. Senza contare che allora erano pochi quelli che conoscevano l'inglese.

    LA COPERTINA BALLERINA

    Nel primo numero della versione italiana della Corno, Luciano Secchi e gli altri non misero la copertina originale di Amazing Fantasy. Quella comparirà nell'Uomo Ragno n. 18, col titolo generico "La minaccia in agguato", che indicava chissà quale minaccia. E invece si trattava solo del Circo del Crimine comandato da Ringmaster, che però viene soppiantato dal Pagliaccio (dico, il Pagliaccio!), che diventa il nuovo capo, e il Circo avrà come nuovo nome...La minaccia in agguato! Ridicolo. Eppure la storia era stupenda lo stesso...misteri di quei tempi. Dimenticavo: questo è anche il primo numero che ha l'immaginetta in alto a sinistra che raffigura la testa diktiana dell'Uomo Ragno. Prima non c'era, c'era solo una scritta come quella del numero 1. In questo modo la Corno si era avvicinata di più all'edizione originale. Sembra che l'idea dell'immaginetta in alto a sinistra sia stata di Stan Lee, che così voleva rendere visibili i fumetti in mezzo a quelli della concorrenza. Era un venditore nato, lo zio Stan. XP

    OK4
    Ecco la versione italiana della copertina classica di Amazing Fantasy (Uomo Ragno Corno n. 18). I colori sono più semplici dell'originale, ma meno cupi e di maggior impatto visivo. Certo che il palazzo di colore rosa se lo potevano risparmiare. :huh:


    Come si è visto nel numero 1 dell'Uomo Ragno Corno, si considerò più efficace, al posto della copertina di Amazing Fantasy, un'immagine ingrandita di John Romita (il disegnatore di base dell'Uomo Ragno, che diede la forma definitiva al personaggio), con uno sfondo psichedelico e qualche "stella" attorno alla testa dell'Uomo Ragno, che lo fa sembrare un pò rintronato. Inoltre, in quel disegno, col braccio alzato, fa vedere una caratteristica poi andata perduta negli anni: la sua ragnatela che teneva sotto le ascelle. Una cosa impossibile da far vedere anche oggi in qualunque film, ma efficacissima in un fumetto. Come per dire che si tratta di comunicazioni narrative completamente diverse. Da notare il prezzo, veramente basso anche per l'epoca: 200 lire, 10 centesimi di euro di adesso. 200 lire per un fumetto di 50 pagine (copertina compresa, fronte e retro), un vero affare. Per essere precisi, a quei tempi il fumetto era colorato a metà: a due pagine a colori si alternavano due pagine in bianco e nero. Inoltre, il logo della testata (la scritta "UOMO RAGNO") era di sicuro effetto: ringraziamo Luigi Corteggi per l'ottimo lavoro. Poi ne riparleremo di lui.

    L'UOMO RAGNO CON GLI OCCHI GIALLI

    C'è anche la curiosità degli occhi gialli per l'Uomo Ragno versione italiana: curiosamente, i primi numeri della Corno presenteranno un Uomo Ragno con gli occhi bianchi come nell'edizione americana. Solo a partire dal numero 28 ("Il ritorno di Kraven") comparirà sulla copertina l'Uomo Ragno con gli occhi gialli: ma solo nel logo in alto a sinistra. Sul numero successivo, il 29, il logo tornerà con gli occhi bianchi; ma nel n. 30 ("Quando cade una meteora") l'Uomo Ragno in copertina avrà da adesso in poi gli occhi gialli, sia nel logo che nella copertina. Con qualche eccezione: nel n. 45 ("X-Men!") il logo ha ancora gli occhi bianchi. Come mai questa decisione degli "occhi gialli"? E' probabile che gli occhi bianchi dessero troppa estraneità al personaggio, rendendolo troppo alieno. Il bianco è il colore freddo per eccellenza. Ma il giallo, essendo un colore caldo, rendeva l'Uomo Ragno più "accogliente" e meno inquietante.

    OK6
    Arriva l'Uomo Ragno italiano dagli occhi gialli! Per decenni sarà sempre conosciuto così dagli italiani. E personalmente lo trovo migliore della versione originale con gli occhi bianchi.


    ALTRE CURIOSITA'

    Nel numero 50 ("La disfatta di Octopus") le pagine saranno tutte a colori: infatti, come detto prima, per risparmiare, il fumetto era pubblicato a colori e in bianco e nero, in alternanza. L'evento è così grosso che le copertine successive conterranno l'annuncio "TUTTO A COLORI!" fino al numero 60. Nell'Uomo Ragno 55 ("Vittoria amara") compaiono per la prima volta le storie di Hulk, che sarà un comprimario molto frequente della serie.

    OK7
    Da adesso in avanti l'Uomo Ragno dagli occhi gialli sarà su tutte le pagine! Pessima scelta del titolo e della copertina, però: che cavolo di "disfatta di Octopus" sarebbe, con il cattivo che spunta fuori tranquillo e l'Uomo Ragno che va da un'altra parte? :rolleyes: Ma anche questo è il fascino delle copertine ad effetto di un tempo.


    Col numero 128 ("Guerra nel futuro", del 27 Marzo 1975), la copertina ha un restyling, molto probabilmente per opera di Corteggi: il logo è preso dall'Uomo Ragno di Romita, non più da quello di Ditko, e la scritta "Uomo Ragno" avrà i caratteri più grandi. Il risultato mi sembra ancora oggi eccezionale. Questo sarà il logo definitivo della testata fino alla fine.

    OK8


    La morte di Gwen accadrà nel numeri 133 e 134 del Giugno 1975 ("Qualcuno deve morire" - "L'ultimo round di Goblin"), sconvolgendo tutti i lettori italiani. Le lettere alla redazione tipo "Ma Gwen è davvero morta?" "Tornerà Gwen?" si accumuleranno, davanti alle quali i redattori italiani dovranno dare delle risposte generiche. La famosa saga dello Sciacallo e del "ritorno di Gwen" copre i numeri 184-190 (Maggio-Agosto 1977). Nel numero 192 ("Guerriglia urbana"), nella storia di Hulk, compare per la prima volta Wolverine in Italia.

    OK9

    OK10
    Un pugno nello stomaco ai lettori italiani e americani, forse il peggiore in assoluto. Fa male ancora oggi. :sick:


    La serie si conclude il 6 Marzo 1981 col numero 283 e col titolo più banale possibile: "Rapina alla banca". Il tizio che spara all'Uomo Ragno è Jigsaw (Mosaico), un criminale di mezza tacca che è nemico del Punitore. Cioè, neanche una scena dell'Uomo Ragno contro un suo arcinemico. Evabè. Complessivamente, la testata è durata 11 anni.

    OK11


    Successivamente, le storie dell'Uomo Ragno della Corno continueranno con Il settimanale dell'Uomo Ragno e dei Super-eroi Marvel, della durata di solo 43 numeri settimanali - non quindicinali - dal 17 Marzo 1981 (praticamente dieci giorni dopo la chiusura dell'Uomo Ragno) al 5 Gennaio 1982. Neanche un anno, insomma. Ed era l'unica testata rimasta dei Supereroi Corno, tutti gli altri avevano già chiuso. In ogni caso, nella sua breve vita, questo settimanale ha pubblicato storie indimenticabili dell'Uomo Ragno: la saga del'Uomo Ragno cieco insieme a Devil contro Marauder; la saga di Carrion e quella dell'Iguana. Per non parlare della storia-capolavoro di Byrne/Austin/Claremont del team-up tra l'Uomo Ragno e Red Sonja dalle pagine di Conan. Inoltre, ha pubblicato anche quella che considero personalmente la storia finale dell'Uomo Ragno: la "morte" della Zia May e lo scontro dell'Uomo Ragno contro i classici nemici: Kingpin, Mysyterio, il ladro che ha ucciso lo Zio Ben, e il suo primo incontro con la Gatta Nera. Lo considero il "testamento spirituale" dell'Uomo Ragno. Ma il settimanale ha anche pubblicato molti altri capolavori: la saga di Hulk contro Mister Macchina e contro la Fiamma della Vita di Tyrannus; la saga dei Fantastici Quattro con Galactus contro la Sfinge; la saga dei Difensori che assumono supereroi e combattono contro un'orda di supercriminali; la saga di Capitan America contro il Grande Direttore e il Dottor Faustus; la breve e interrotta saga di Thor contro i Celestiali. Sono tutte, per me, le "storie finali" di questi personaggi: dopo, non avranno praticamente più niente da raccontare. Almeno per me...

    OK12


    E, successivamente ancora, le storie dell'Uomo Ragno della Corno continueranno sull'Uomo Ragno Seconda serie, dalla vita travagliata: oltre ad avere la durata di solo 58 numeri (poco più del precedente formato), da Marzo 1982 a Febbraio 1984, passerà dalla periodicità settimanale a quella quattordicinale. Inoltre passerà da 32 pagine a 48 pagine. Ma a Febbraio del 1984 la storia dell'Uomo Ragno della Corno si conclude definitivamente. Prosit. :( Le storie dell'Uomo Ragno qui sono davvero di qualità infima, anche a livello dei disegni. Degni di nota sono solo il ritorno della Gatta Nera e il vampiro vivente Morbius che ritorna normale. L'unico capolavoro qui sono le storie degli X-Men di Byrne/Austin/Claremont, ai massimi livelli, con la famosa traversata dalla Terra Selvaggia al Giappone contro Moses Magnum e lo scontro in Canada con gli Alpha Flight. E' da citare anche l'episodio di Capitan America che scopre la morte di Sharon e ricorda un suo intervento in cui, durante la Seconda Guerra Mondiale, salva degli ebrei prigionieri nel campo di concentramento di Diebenwald. Infatti, in quell'episodio incontra Anna Kappelbaum, una donna ebrea anziana che lui stesso aveva salvato, quando lei era bambina, proprio a Diebenwald. Anche queste storie le considero come storie finali, il testamento spirituale, di questi personaggi. Per gli X-Men, in particolare, la saga di Fenice e le altre - pubblicate successivamente dalla Labor Comics e poi dalla Star - erano ottime, ma quella saga della traversata resta - almeno per me - indimenticabile.

    OK13


    Tre anni dopo, nel 1987, compariranno prima le pubblicazioni dell'Uomo ragno della Labor Comics, poi della Star Comics, poi della Marvel Italia, poi della Panini Comics dei giorni nostri. Ma questa è un'altra storia.

    (Continua)

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    1 almeno ufficialmente in quella data, che è stampata sulla seconda di copertina. Ma il 30 Aprile non era la data di uscita, bensì la data di reso: la data vera di uscita è circa due settimane-14 giorni prima, quindi il 16 Aprile 1970. Il fumetto dell'Uomo Ragno - se non veniva venduto prima - restava in edicola per due settimane circa, poi il 30 Aprile veniva restituito alla casa editrice, diventando appunto un "reso", una copia invenduta.

    2 Amazing Fantasy ebbe una vita travagliata. Nei primi sei numeri era chiamata invece "Amazing Adventures": ebbe delle vendite scarse. Allora la intitolarono "Amazing Adult Fantasy": ebbe delle vendite scarse. E infine la intitolarono "Amazing Fantasy". Vendite scarsissime, tanto da dover chiudere. Insomma, in ogni caso si chiamava sempre "Amazing": per questo, per omaggiare quella serie sfortunata, ma che aveva dato origine all'Uomo Ragno, l'arrampicamuri ebbe come titolo della sua prima serie pubblicata dalla Marvel..."Amazing Spiderman"!

    3 Anche qui vale lo stesso discorso delle date dei fumetti in Italia. Negli Stati Uniti, i fumetti avevano come data di uscita stampata quella del reso; la vera data di uscita era quattro mesi prima. Quindi, l'Uomo Ragno di Amazing Fantasy 15 era uscito non in Agosto, ma in Aprile del 1962. Cioè otto anni esatti prima dell'uscita in Italia.

    4 Prima della nascita della Corno, i Fantastici Quattro furono pubblicati sui supplementi della rivista "Linus" nel 1966 e nel 1967. Su uno di questi supplementi, chiamato "Provo Linus" (ogni supplemento aveva un titolo diverso che conteneva la parola "linus") compare anche il Dottor Destino, qui chiamato Dottor Fato (fonte: Giornale Pop)

    F4


    5 Per la cronaca: si tratta di "Doctor Strange" 169 del Giugno 1968 (attenti, rileggete la nota 3). Roy Thomas fa il ruolo di sceneggiatore e un anonimo Dan Adkins fa il suo mestiere di disegnatore.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUI 50 ANNI DELLA CORNO E SULLA MARVEL

    Edited by joe 7 - 7/12/2021, 22:09
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    Spider-Man/L'Uomo-Ragno é il mio super eroe preferito e quest'articolo su di lui mi é piaciuto molto.
    Sapevo della Corno, ma non conoscevo tutte queste vicissitudini, che tua dettagliatamente descritto.
    Ma davvero ritieni le storie Marvel concluse? Personalmente, trovo le storie moderne belle (L'ULTIMO VOLTEGGIO su ASM 800 é stata un capolavoro, secondo me).
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 14/4/2020, 12:42) 
    Spider-Man/L'Uomo-Ragno é il mio super eroe preferito e quest'articolo su di lui mi é piaciuto molto.
    Sapevo della Corno, ma non conoscevo tutte queste vicissitudini, che tua dettagliatamente descritto.
    Ma davvero ritieni le storie Marvel concluse? Personalmente, trovo le storie moderne belle (L'ULTIMO VOLTEGGIO su ASM 800 é stata un capolavoro, secondo me).

    Più che altro - almeno per me - coi supereroi Marvel pubblicati dalla Corno si è concluso un certo modo di raccontare, di impostare il personaggio. Una narratività che era stata così sin dall'inizio. E quello che i personaggi Marvel potevano dire di base, l'hanno già detto: il resto è un pò una ripetizione. D'altra parte, è una cosa normale: i personaggi dei fumetti non possono durare in eterno, hanno uno sviluppo e una conclusione. Sta poi a ciascuno decidere quando c'è stata questa "conclusione del personaggio". Per esempio, ho letto di molti che considerano l'Uomo Ragno finito dopo "One More Day", in cui si taglia tutto il matrimonio tra Peter e Mary Jane.

    Adesso lo stile narrativo Marvel (ma anche DC) è più televisivo e molto giapponese, non tanto nei tratti quanto nel modo di impostare la storia. Infatti ci sono molti disegni fin troppo dettagliati che la fanno da padrone e i dialoghi sono ridotti all'osso e molto banali. Anche la psicologia è piuttosto povera.

    Riguardo all'Uomo Ragno in particolare, ricordo certi momenti buoni dopo il periodo Corno: la saga di Lapide (Tombstone), la saga di Morlun ed Ezekiel, l'ultima caccia di Kraven (che però non trovo coerente col personaggio dell'Uomo Ragno, quindi non la considero una sua storia), e poco altro. Insomma, col periodo Corno - personalmente - credo che l'Uomo Ragno abbia detto tutto quello che poteva dire. Il resto, come ho detto, è ripetizione.

    L' "Ultimo Volteggio" è senza dubbio una buona storia, ma non raggiunge il livello dei classici, per me. Ha purtroppo i difetti che avevo elencato prima: grande spazio ai disegni, poco spazio ai dialoghi e scarsa psicologia dei personaggi. Ci sono troppe frasi banali e troppi luoghi comuni (da grandi poteri eccetera). Ci sono tante frasette ad effetto che non approfondiscono nulla. Si punta troppo sulla spettacolarità e poco sui personaggi in sè, sul loro mondo interiore. Tutti i personaggi sono troppo stereotipati per apparire credibili. I sentimenti espressi mi sembrano tutti "di plastica", cioè finti, non reali. Non riescono a coinvolgerti, insomma. Almeno per me. Può darsi benissimo che mi sbagli e che gli altri ci vedano molta costruzione psicologica e molti dialoghi interessanti: ma io devo parlare per forza della mia impressione personale, che è poi quella che mi hai chiesto. Nell'Ultimo Volteggio tu trovi delle cose buone? Mi fa piacere, vuol dire che hai visto delle cose che io non avevo notato. E' giusto che ciascuno segua i suoi interessi e li approfondisca.
     
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    Più che altro, quando leggo una storia mi concentro su di essa e mi chiedo "é bella?".
    Poi, ovviamente anche la caratterizzazione dei personaggi e il loro modo di agire é importante, ma io non noto tutte quelle cose che noti tu.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 14/4/2020, 15:58) 
    Più che altro, quando leggo una storia mi concentro su di essa e mi chiedo "é bella?".
    Poi, ovviamente anche la caratterizzazione dei personaggi e il loro modo di agire é importante, ma io non noto tutte quelle cose che noti tu.

    Se ti piace, la storia ha raggiunto il suo obiettivo. Ed è quello che conta, no? ^_^ Il resto è accessorio. Ed è normale che ciascuno noti cose diverse nella stessa storia. E' da tempo che non seguo più l'Uomo Ragno e i fumetti Marvel: ma se continuano a vendere anche adesso vuol dire che rispondono alle esigenze attuali, e questo mi fa piacere. Ma non sono più le mie esigenze, tutto qua.

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    Ho letto l'articolo che hai fatto Joe. Ancora una volta non posso esimermi di girare i miei complimenti per le tante cose che sai ....ma davvero , sei un pozzo di sapienza sul fumetto in genere e in generale . Certo , essendo io appassionato fin da bambino da quando avevo 7 anni quando nel 1970 l uomo ragno ( a proposito , anche per me viene difficile chiamarlo Spiderman) e Devil , fino a che divenni più grandicello sui 15/16 anni scoprendo Mister No e soprattutto da lì a poco anche Zagor , i super eroi specie quelli degli autori disegnatori classici come Lee - Kirby - Ditko - Romita - j.Buscema ecc ecc furono i miei amici e i miei fumetti preferiti ,oserei dire ossessivamente. Tutte le varie testate loro dedicate quando erano quelle della Corno avevano una qualità di altissimo livello. I dialoghi , i disegni , le storie , tutto era perfetto , forse anche perché a quella età 8 anni tutto ti appare in una visione diversa, ma a dire la verità ancora oggi quelle storie e quei fumetti sono lo stesso per certi versi sia pure ingenui ugualmente e splendidamente belli con quell'alone di magia nonostante si è oggi più che mai adulti e maturi. L' uomo Ragno poi, incarnava il meglio , l'eccezionale nell' eccezionale. I primi 100-130 numeri ( Corno ) dell' uomo ragno secondo il mio parere sono quelli più belli . Le loro pagine ancora oggi destano in me emozioni magari non identiche alla prima volta ma anche forti uguale anche perché dietro ogni pagina sfogliata c'è un passato di una infanzia legata a quel periodo , ricordi , bellissimi momenti di vita fanciullesca e giovanile poi. Ma credo non è solo una mia sensazione quella cui io provo. Ma tornando alla Uomo Ragno , a mio modesto avviso quei numeri che ho elencato ancora oggi per quanto mi riguarda sono il meglio del meglio nell'ambito del genere super eroe. Ovvio, mio parere....Tra le mie preferite restano senza dubbio le più belle ( sempre per i miei gusti ) quelle di Ditko , quell' uomo ragno mi affascina anche più di quello di Romita , il quale resta pur sempre il migliore per molti e anche per me quello di Romita non si discute in quanto con Ditko e' stato il massino che abbia potuto vedere sul personaggio. Ancora i miei complimenti Joe per la gran quantità e qualità che leggo attraverso i tuoi scritti
     
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    CITAZIONE (Ernesto62 @ 12/4/2022, 21:05) 
    Ho letto l'articolo che hai fatto Joe. Ancora una volta non posso esimermi di girare i miei complimenti per le tante cose che sai ....ma davvero , sei un pozzo di sapienza sul fumetto in genere e in generale. Certo , essendo io appassionato fin da bambino da quando avevo 7 anni quando nel 1970 l uomo ragno ( a proposito , anche per me viene difficile chiamarlo Spiderman) e Devil , fino a che divenni più grandicello sui 15/16 anni scoprendo Mister No e soprattutto da lì a poco anche Zagor , i super eroi specie quelli degli autori disegnatori classici come Lee - Kirby - Ditko - Romita - j.Buscema ecc ecc furono i miei amici e i miei fumetti preferiti ,oserei dire ossessivamente. Tutte le varie testate loro dedicate quando erano quelle della Corno avevano una qualità di altissimo livello.

    Infatti, la qualità degli albi Corno era ben superiore a quella della Mondadori o Cenisio che pubblicavano Batman e Superman rimaneggiati e senza rispettare la cronologia. La pubblicazione in Italia degli eroi DC fu sempre uno strazio, in confronto alla qualità degli albi Corno, che non solo rispettavano la cronologia dei personaggi, ma anche le loro corrispondenze di "continuity". Per non parlare della pagina della posta e le pubblicità agli altri albi. Era una vera e propria novità editoriale che faceva sembrare obsolete le altre pubblicazioni.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 12/4/2022, 21:05) 
    I dialoghi , i disegni , le storie , tutto era perfetto , forse anche perché a quella età 8 anni tutto ti appare in una visione diversa, ma a dire la verità ancora oggi quelle storie e quei fumetti sono lo stesso per certi versi sia pure ingenui ugualmente e splendidamente belli con quell'alone di magia nonostante si è oggi più che mai adulti e maturi. L' uomo Ragno poi, incarnava il meglio , l'eccezionale nell' eccezionale.

    Questo mostra la qualità e l'impegno della redazione Corno di allora: gli errori c'erano, ma erano minimi rispetto al risultato.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 12/4/2022, 21:05) 
    I primi 100-130 numeri ( Corno ) dell' uomo ragno secondo il mio parere sono quelli più belli .

    Praticamente fino alla morte di Gwen Stacy e prima dell'entrata dei fumetti Team-Up dell'Uomo Ragno, di qualità piuttosto scadente in effetti.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 12/4/2022, 21:05) 
    Le loro pagine ancora oggi destano in me emozioni magari non identiche alla prima volta ma anche forti uguale anche perché dietro ogni pagina sfogliata c'è un passato di una infanzia legata a quel periodo , ricordi , bellissimi momenti di vita fanciullesca e giovanile poi. Ma credo non è solo una mia sensazione quella cui io provo. Ma tornando alla Uomo Ragno , a mio modesto avviso quei numeri che ho elencato ancora oggi per quanto mi riguarda sono il meglio del meglio nell'ambito del genere super eroe.

    Non è un caso se l'Uomo Ragno è sempre stato il fumetto più venduto alla Corno.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 12/4/2022, 21:05) 
    Ovvio, mio parere....Tra le mie preferite restano senza dubbio le più belle ( sempre per i miei gusti ) quelle di Ditko , quell' uomo ragno mi affascina anche più di quello di Romita , il quale resta pur sempre il migliore per molti e anche per me quello di Romita non si discute in quanto con Ditko e' stato il massino che abbia potuto vedere sul personaggio. Ancora i miei complimenti Joe per la gran quantità e qualità che leggo attraverso i tuoi scritti

    Ditko ha gettato le basi dell'Uomo Ragno: Romita gli ha dato la forma definitiva, indimenticabile e insuperata. L'Uomo Ragno di Romita è l'Uomo Ragno definitivo, al quale devono per forza fare riferimento tutti i disegnatori: ma la caratterizzazione del personaggio è di Ditko e ovviamente anche di Stan Lee. Quello è il cuore del personaggio.

    Sono contento che ti sia piaciuto l'articolo.
     
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    Sto leggendo le storie degli anni '70 di Spidey e altri supereroi sulla collana Super Eroi Classic....com'erano fatte bene quelle vecchie storie.
    Gli autori di allora erano su tutt'altro livello rispetto a quelli di adesso.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 2/1/2024, 20:52) 
    Sto leggendo le storie degli anni '70 di Spidey e altri supereroi sulla collana Super Eroi Classic....com'erano fatte bene quelle vecchie storie.
    Gli autori di allora erano su tutt'altro livello rispetto a quelli di adesso.

    L'obiettivo degli autori di allora era coinvolgere e vendere. L'obiettivo degli autori di oggi è realizzare qualcosa, non importa cosa, e poi ritirare lo stipendio.
     
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    Del dopo Corno dicono che uno degli autori migliori dell'Uomo Ragno sia Roger Stern, il creatore di Hobgoblin: tu cosa ne pensi di lui?
    Personalmente, le sue storie mi sono piaciute molto.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 3/1/2024, 20:27) 
    Del dopo Corno dicono che uno degli autori migliori dell'Uomo Ragno sia Roger Stern, il creatore di Hobgoblin: tu cosa ne pensi di lui?
    Personalmente, le sue storie mi sono piaciute molto.

    Roger Stern è stato uno degli ultimi grandi sceneggiatori della Marvel. Forse il suo capolavoro è stata la saga di "Assedio", in cui i Signori del Male occupano la Base dei Vendicatori e Mister Hyde massacra Jarvis. La sua saga su Capitan America disegnata da Byrne, per quanto breve, è stata indimenticabile: da ricordare il suo scontro col Barone Sangue. Inoltre, le storie di Hulk di Roger Stern erano state tra le migliori: il suo scontro con Mister Macchina e Tyrannus, per esempio.
    Anche la saga di Stern sull'Uomo Ragno era piuttosto buona: il suo scontro tra l'Uomo Ragno e il Fenomeno era stato leggendario. Poi ha fatto ritornare la Gatta Nera e Mary Jane, e ha fatto diverse saghe come quella del Cobra e Mister Hyde. Ha fatto un Uomo Ragno piacevole: non eccezionale, ma piacevole.
     
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    Invece di JM DeMateis che ne pensi?
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 5/1/2024, 20:06) 
    Invece di JM DeMatteis che ne pensi?

    E' famoso per "L'ultima caccia di Kraven", un capolavoro, anche se non lo considero in linea col tipo di narrazione dell'Uomo Ragno. Anche se i fan si arrabbiano nel sentire dire questo, per me non è una storia dell'Uomo Ragno, per quanto bella sia. E' una storia di morte.

    De Matteis (che, curiosamente, è italiano nonostante il nome) è uno psicologo o psichiatra, più che un narratore: parla della complessità dell'animo umano, ma sempre dal punto di vista protestante, in cui l'uomo è considerato solo un ammasso di sporcizia e null'altro, coperta da una fragile patina di falsa rispettabilità. Parla anche del conflitto tra padri e figli, sempre con l'impostazione del "padre sempre colpevole". Tutti punti di vista errati, ma che oggi vanno per la maggiore. Ha realizzato anche il simbolico Moonshadow, con cenni di blasfemia e visione sempre protestante dell'uomo e del conflitto padri-figli, una costante nei suoi lavori. Lo si vede nel "Bambino dentro" una saga che per molti è una delle più apprezzate dell'Uomo Ragno: ma che a me non ha detto niente.

    Con Capitan America fece delle saghe non molto eccelse: comunque, realizzò la storia finale del Teschio Rosso, nell'ultimo scontro con Capitan America, "Das Ende", la fine: davvero un ottimo approfondimento del personaggio nazista e dello stesso Cap. Il suo lavoro coi Difensori però fu un disastro.

    Se vogliamo limitarci all'Uomo Ragno, De Matteis ne ha distrutto la personalità con la famosa saga del clone, molto cupa e piena di crisi di identità: l'ambiente ideale per uno psichiatra. Ha trasformato l'Uomo Ragno in un pazzo psicotico e insicuro, facendogli perdere la sua identità: si scopre infatti che lui è una copia dell'originale Uomo Ragno. De Matteis ha finito il suo lavoro sull'Uomo Ragno lasciando in mano ai futuri sceneggiatori un personaggio devastato e un crollo delle vendite pauroso: questa svolta infatti non piacque ai lettori.

    E' stato uno sceneggiatore che non ho mai trovato adatto per le storie dell'Uomo Ragno. Il personaggio non era nelle sue corde.
     
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