ZAGOR 19-20: TERRITORIO INDIANO - Analisi di Joe7Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 70-71 (usciti nel 1967). I numeri reali sono 19-20. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 19-20. La storia è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto
"Terza Serie-Collana Lampo" (50 lire) a Febbraio-Marzo 1965:
20 - Territorio indiano
21 - Un agguato misterioso
22 - Insidia sul fiume
23 - Sfida al tramonto
TRAMACico si mette d'accordo con Trampy per imbrogliare gli abitanti di Werton, un paese dove lui si è recato con Zagor, ma come al solito va tutto a rotoli. Successivamente, Zagor e Cico scoprono un traffico d'armi di alcuni delinquenti guidati dall'orbo
"Black" Jordan, che hanno contattato i Naskapi di
Scure Gialla, che teme un attacco delle giubbe blu. Jordan rinforza i sospetti di Scure Gialla usando i suoi uomini travestiti da finti soldati, e Zagor si reca a fort Canton per chiarire la cosa. Il
colonnello Clark si offre di contattare Scure Gialla per rassicurarlo, ma Jordan e gli altri cingono un assedio contro Zagor, Cico e il colonnello Clark. Promettono di non attaccarli se avranno il colonnello come ostaggio per un paio di giorni, perchè lui non possa contattare i Naskapi: così potranno completare il commercio di fucili con loro. Zagor accetta, ma manda Cico al posto di Clark: vista la somiglianza fisica tra i due, con un adeguato travestimento Cico inganna gli assalitori, così Zagor, col colonnello Clark travestito da Cico, raggiunge Scure Gialla. Il piano dei trafficanti fallisce e "Black" Jordan cerca di fuggire, ma viene catturato da Zagor. Cico poi viene liberato.
COMMENTOUna storia semplice, quasi banale, come quella dei trafficanti d'armi che vendono fucili agli indiani, è sviluppata da Nolitta in modo inaspettato, inserendo alla fine il momento clou: la sostituzione del colonnello Clark con Cico. Tutta la storia tende a questo risultato, e la psicologia di Cico viene approfondita, mostrando delle caratteristiche particolari: Cico, infatti, è attaccato alla tradizione dei suoi avi e, di conseguenza, ai suoi baffetti. Infatti, li dovrebbe tagliare per assomigliare al colonnello, e questo è l'unico motivo della resistenza di Cico, nonostante il fatto che questa mossa potrebbe salvarli. Zagor quindi glieli dovrà tagliare per forza, e Cico, dopo aver finito la mascherata di interpretare la parte del colonnello Clark,
si benda addirittura la testa perchè rifiuta di farsi vedere dagli altri senza baffetti. E' un aspetto della psicologia di Cico che è stato dimenticato: quello di essere fiero delle sue origini spagnole, baffetti compresi. Infatti, Cico non ha mai avuto complessi tipo quello di essere troppo grasso, come capita ad Obelix: Cico è fiero di essere piccolo, panzone e coi baffetti. Insomma, si accetta così com'è. Forse è per questo che è un tipo semplice e amichevole.
Oltre a finire con Cico, la storia inizia anche con Cico, che incontra Trampy col suo classico stratagemma per ingannare i gonzi: stavolta l'amico di Cico si fa chiamare professor Trampoff e spaccia dei bastoni da rabdomante con cui si troverebbero delle monete sepolte. Ovviamente, quelle monete erano state sepolte in precedenza da Trampy. L'intervento di Cico, anche se in accordo con Trampy, gli rovina i piani. la storia finisce con una sonora bastonata a Cico da parte di Trampy. Il rapporto tra i due non è ancora ben delineato, scene come queste (Trampy che picchia Cico) infatti non accadranno più. Successivamente ci sarà la conclusione classica, cioè coi due inseguiti dalla folla inferocita. Nolitta qui sta ancora studiando la gag Cico-Trampy che diverrà ricorrente e sarà un gustoso antipasto prima di molte storie di Zagor.
Niente di meglio di un baffetto hitleriano e una benda sull'occhio per fare fisicamente un capo dei cattivi come "Black" Jordan. Resta il fatto che nessun lettore se ne ricorderà, visto che, nonostante il ritratto nazistoide, è un tipo piuttosto anonimo.
E' degno di nota uno dei rari travestimenti di Zagor in questa storia: infatti, interpreta l'inquietante dottor
Zagrosky, che vuole curare Cico dalla sua malattia (che il messicano fa finta di avere per poter mangiare a sazietà), iniettandogli un mucchio di punture con una siringa per cavalli. Una soluzione che fa guarire all'istante il messicano, che scappa via alla svelta dall'infermeria del forte prima ancora di prendersi le punture.
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