1 - BASE JOTA 9 - prima parte
(primo post: qui; post precedente: qui)
"Spietati J9" (titolo giapponese)
"Kid contro le Forze Intelligenti e Speedy contro Paperino" (titolo mio)

Siamo nel 2111, secolo più, secolo meno. L'umanità ora va nello spazio, chissà perchè (la Terra vi fa così schifo?). Comunque, tutto il Sistema Solare ora è popolato. Non solo: ci sono anche tante basi spaziali volanti di colore bianco a forma di ruota con un'asta in mezzo (una trottola, per capirci). Questi cosi vagano in giro come asteroidi, e ogni tanto ne centrano qualcuno.

In Africa c'è una stazione spaziale a forma di piatto che si chiama African Plate (evviva la fantasia). E' stata costruita in mezzo alla savana, tra gli zulu e i leoni. Così, tanto per complicarsi la vita. I viaggiatori che sopravvivono agli zulu e ai leoni arrivando all'African Plate partono da lì per andare verso il pianeta che vogliono raggiungere (e proprio questo mese c'è l'offerta speciale per Mercurio, abbronzatura garantita! Venite numerosi! ).

All'African Plate fanno la fila come alla stazione di Bologna, ma più ordinata. I biglietti e i soldi passano attraverso un vetro che si apre e si chiude formando ogni volta un oblò rotondo per far passare la mano del viaggiatore che paga e quella del bigliettaio che dà il biglietto. Bisogna però tirare via subito la mano, perchè l'oblò si chiude troppo alla svelta. Dopo il pagamento, il bigliettaio preme un bottone: sotto il viaggiatore, il pavimento scende lentamente, facendo un grazioso rumore, come se fosse un ascensore, portando il viaggiatore nell'apposita sala di partenza. Che è sempre il bagno pubblico del piano C, per un errore di programmazione sul quale stanno attualmente lavorando, scusandosi per il disagio.

I megafoni annunciano ogni tanto gli orari di partenza, con utili dettagli per facilitare le comodità del viaggio:

"I passeggeri in volo per Giove alle ore 17,48 e trenta secondi sono pregati di andare nello sportello 8/D, scala 9, corridoio 7, corrimano 96, sezione gialla. Ricordarsi di portare il modulo 27 e la patente 53. Se fate in fretta, potrete avere anche due girelle in omaggio."

Ad un certo punto, in mezzo ai passeggeri, si vedono dei poliziotti in incognito, col cappello e la divisa blu: però, per non farsi riconoscere, portano tutti gli occhiali neri. Uno di loro parla con la bella bigliettaia, facendo finta di fare il bullo:
"Senti, pupa, sei libera stasera?"
"Mi spiace, signor poliziotto, ma io sono già impegnata col mio ragazzo."
"Oh! In effetti io sono un membro dell'Ufficio Forze Armate Intelligenti. Come hai fatto a scoprirmi? In ogni caso, stiamo cercando questa persona: ecco la foto!"

La ragazza osserva la faccia di un tipo spavaldo coi capelli neri e ricci che punta una pistola in alto stile James Bond e ha un sogghigno da furbetto.
"E' un bel ragazzo. Che cos'ha fatto?
"E' un AWOL."
"Oh, è un alieno?"
"Ma no, AWOL è un termine militare! Significa che ha disertato!"
"Bè, se lei dice AWOL non lo capisce nessuno. E' davvero sicuro di appartenere alle Forze Intelligenti?"
"Come no, ecco il tesserino! La persona si chiama Jotaro Kid, detto anche Kid Blaster, perchè con la sua pistola centra una mosca a 100 metri. Qualcuno lo chiama anche Lupin III, non so perchè."
"Troppi nomi, come faccio a ricordarmelo?"
"Bè, chiamalo Kid così fai prima. Se lo vedi chiamaci."
Il poliziotto si allontana e la bigliettaia lo guarda perplessa.

"Ma se non ti ha dato neanche un numero per contattarlo!" dice la sua collega.
"Eh, si vede che è davvero un membro delle Forze Intelligenti."
Il poliziotto si avvicina ad un'altra bigliettaia e ricomincia: "Senti, pupa..."

Siccome in questo modo anche i passanti e i gatti randagi ora sanno chi è Kid, il suddetto va in un bagno e si mette barba e baffi finti.
"Così nessuno mi riconoscerà. Le Forze Intelligenti non sanno distinguere una supposta da un rinoceronte, ma tanto vale essere prudenti."

Mentre Lupin Kid si allontana, un altro ragazzo parte dall'African Plate: ha una giacca stile Giovani Marmotte e un cappello con visiera lunga anni '80. Sale a bordo dell'astronave da viaggio, si allontana dalla Terra e raggiunge la prima tappa: una Base Spaziale di colore bianco a forma di hula hoop con un'asticella in mezzo, simile ad altri ventiliardi di basi spaziali fatte con lo stampino. Arriva all'area del recupero bagagli e chiede al controllore:
"E' arrivata la mia valigetta?"
"Che valigetta? Qui c'è solo quel grosso coso coperto col tendone!"
"Ma è quella la mia valigetta! E' il mio tesoro, il mio amore, la mia passione proibita!" dice il ragazzo col cappello a visiera, abbracciando il coso con passione.
"E che sarebbe, un kit tipo ragazza-fatta-da-te?" balbetta il controllore sorpreso.
"Ma che banalità! E' una macchina-automobile spaziale ultimo modello! Il capolavoro assoluto! Non bestemmiare, disgraziato! Portatemela al punto di partenza di questa base spaziale del piffero, che voglio andar via al più presto da questo postaccio!"

"Va bene: faccia una firma sul documento ufficiale di spedizione qui, qua, qui, qua, qui, qua, qui, qua, qua, qua, qua e qua!"
"OK, Paperino. Lì non firmo?"
"No, lì è vietato!" risponde diligentemente il controllore consegnandogli la ricevuta.
"Bene, allora metto lì il mio autografo!" e scrive "Speedy Bowie"
"Ma cosa fa? Ho appena detto..."
Speedy abbraccia per il collo il controllore avvicinandogli la faccia.
"Dovrebbe ringraziarmi: quando diventerò famoso, questa firma sarà un tesoro!"
L'uomo osserva la firma. "Lei si chiama Speedy Bowie?"
"L'ho appena scritto, vede? Le due "e", la ipsilon..."
"Ma le altre firme che ha appena fatto sono tutte delle X!"
"E' per far prima, e poi la X è accettata per chi non sa scrivere. Dai dai, andiamo, che devo partire!"
"Per...per dove?"
"Alla sezione Distretto Ovest J, a Giove!"
A quelle parole il controllore e tutti i passeggeri si fermano impietriti e terrorizzati.
"Ma ...ma lei è pazzo! Il distretto J di Giove? Il Distretto Ovest? E' il più pericoloso del mondo! Cioè, dell'universo, cioè del sistema sol..."
"Sì, sì, ho capito. Cosa c'è che non va? Ci vado io, mica lei! Ho degli affari lì da sbrigare."
"Ma è terribile! E' un posto senza legge!"
Speedy sorride:
"Se è un posto dove non posso più firmare quaquaqua, per me è un paradiso."
Strappa in mille pezzi la ricevuta e si allontana caracollando.

Al punto di partenza, Speedy, annoiato, lancia ripetutamente in aria le chiavi di accensione dell'automobile volante accanto a lui, che è ancora coperta. Sta aspettando il suo contatto: è ancora alla base spaziale a forma di hula hoop da due ore.
"Ma quanto ci mette?" borbotta osservando l'orologio.
All'improvviso, arriva una nave volante color blu cobalto con venature fucsia scuro guidato da un ragazzino riccioluto dall'aria saputella.
"Ehi, sei il tizio col cappello a visiera che devo portare su?"
"Vedi un pò tu, ci sono solo io e ho un cappello a visiera. Sono Speedy."
"Qui c'è scritto Steven Bowie" risponde osservando un foglio.
"Sì, ma mi chiamano Speedy, a volte Jigen. E tu chi sei?"
"Shin Ling Ho. Piacere."
"Un cinese coi capelli ricci? E gli occhi a mandorla dove sono?"
"Mi sveglio sempre male e non ho mai tempo di pettinarmi. Sono un cinese spaziale dalla faccia occidentale"
"Vabbè, lasciamo perdere. Comunque hai un nome troppo lungo: ti chiamerò Ling e basta. Andiamo?"

"OK. Partiamo che siamo in ritardo: Isaac ci sta aspettando."
"Isaac chi? Newton?"
"Ma no, è il mio datore di lavoro, e adesso è anche il tuo. E' a lui che devi portare questo pacchetto" spiega Ling, indicando col mento la macchina volante.
"Per ma va bene, basta che paghi."
Speedy sale, il pacco-macchina volante viene caricato e i due si allontanano nel vasto spazio infinito tenendo sempre la destra.

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Edited by joe 7 - 3/12/2021, 19:04