2021 - FUMETTI VARI: I DISCRETI E GLI SCARSI(precedente post: qui)VOTO: 6/7 - ROSCO E SONNYSceneggiatore:
Claudio Nizzi e Rudy Salvagnini; Disegni:
Giancarlo Alessandrini e Rodolfo Torti; Casa editrice:
Cosmo (collana I Grandi Maestri); Uscita:
2021; Costo:
5,90€Rosco Malloy (quello coi baffi) e
Sonny Rizzo (l'altro) sono una coppia di poliziotti pubblicati sul
Giornalino, il giornale cattolico dei ragazzi, che nei suoi anni migliori ha pubblicato dei veri e propri capolavori. Dovrò parlarne uno di questi giorni. Rosco e Sonny furono creati nel 1981 da
Claudio Nizzi, coi disegni di
Giancarlo Alessandrini (di cui Sonny è l'autoritratto). Successivamente, la sceneggiatura passò a
Rudy Salvagnini e i disegni a
Rodolfo Torti. Questo fumetto fu pubblicato con numerose storie autoconclusive, con un taglio da commedia ironica più che da poliziesco, fino al 2012. Rosco è il tipo serio (è in pratica un comprimario), Sonny è il tipo più giovane ed entusiasta (e in pratica è il protagonista). Non sono storie eccezionali, ma si leggono volentieri. Però il formato tascabile della Cosmo penalizza le tavole, che erano state fatte per il Giornalino, che ha un formato da rivista. Questo provoca una diminuzione del voto, che va così dal 6 al 7.
VOTO: 6 PIU' - IL MEGLIO DEL BRACCIO DI FERRO ITALIANOSceneggiatura e disegni:
Autori vari; Pubblicazione:
Salani Editore; Periodo:
2021; Prezzo:
16,90VOTO: 6 PIU' - BRACCIO DI FERRO COSMO COMICSSceneggiatura:
Autori vari; Disegni:
Autori vari; Pubblicazione:
Cosmo Comics; Periodo:
2021; Prezzo:
5,90
Il libro della Salani, con una selezione delle storie del Braccio di Ferro italiano, e uno dei numeri della Cosmo, che contengono anche storie americane.
La casa editrice
Cosmo e anche la
Salani Editore hanno pubblicato il fumetto italiano di Braccio di Ferro, in una attuale riscoperta delle vecchie pubblicazioni Bianconi. La Bianconi pubblicò Braccio di Ferro dal 1963 al 1994, realizzando oltre 800 storie. Avevano una loro propria originalità, rinominando alcuni personaggi, come Timoteo, il rivale di Braccio di Ferro (invece di Brutus), e recuperandone altri poco presenti nella versione originale americana (i Ming, Grissino).
Le due versioni di Timoteo.
Tra i vari autori, ricordiamo
Alberico Motta, che è stato lo sceneggiatore principale. I disegni erano opera soprattutto di un trio di autori quotati:
Sandro Dossi, Tiberio Colantuoni e Pierluigi Sangalli (questi era anche l'autore delle copertine). Le avventure erano adatte a un pubblico di bambini, semplici ma coinvolgenti. Non superano il tempo (alcune storie sono belle, altre meno, ma comunque sempre senza molte pretese). Si merita un 6 più per l'effetto nostalgia.
VOTO: 5 NETTO - DIABOLIK 1 - VERSIONE ANASTATICASceneggiatura:
Angela Giussani; Disegni:
Angelo Zarcone (prima edizione); Luigi Marchesi (seconda edizione); Pubblicazione:
versione anastatica allegata alla Gazzetta dello Sport; Periodo:
Gennaio 2021; Prezzo:
5,99 €
La prima versione, a sinistra, disegnata da Zarcone, e quella a destra, disegnata da Marchesi
Si tratta della ristampa anastatica della
prima storia di Diabolik, in cui il protagonista senza nome - se non quello con cui si fa chiamare - è un ladro e un assassino che agisce con una calzamaglia nera addosso o con vari travestimenti. Diabolik è stato creato nel 1962 da
Angela e Luciana Giussani e fu pubblicato dalla casa editrice
Astorina, diventando un fenomeno di costume. Ha anche portato alla nascita del fumetto nero e del
fumetto formato tascabile, ancora più piccolo di quello bonelliano e diverso da quello di Topolino: una soluzione adottata poi da altri, in particolare Alan Ford. In questa prima storia, abbiamo la tipica ricca famiglia aristocratica di un paese senza nome dove avvengono inganni, travestimenti, omicidi grazie a Diabolik, che riesce ad ottenere quello che vuole (cioè il solito gioiello), nonostante l'accanimento dell'ispettore
Ginko. Famosa poi è la scena finale, dove Ginko spara agli spaventapasseri per verificare se Diabolik è nascosto dentro uno di loro, e Diabolik, ferito, resta fermo dentro lo spaventapasseri. Comunque, la storia appare forzata in diversi punti: per citarne solo uno, Ginko (che è un
ispettore di polizia, mica un pazzo sparafucile) spara contro gli spaventapasseri, senza rendersi conto che così
potrebbe ammazzare un uomo. In questa storia, sin dalla prima pagina i personaggi parlano di Diabolik: dicono che
"è l'incarnazione del diavolo, ma non ammazza le belle donne". Qui si evidenzia la caratteristica per cui Diabolik è famoso soprattutto tra il pubblico femminile (la maggior parte dei lettori di Diabolik sono donne): per la sua cavalleria, perchè è bello, perchè è affascinante, perchè ha dei begli occhi magnetici e minacciosi. Inoltre, Diabolik, a differenza di Lupin, ha intenzioni serie con le donne: quando Diabolik si interessa di una infermiera, come in questa storia, non è solo per i suoi piani (anche per quello, s'intende), ma perchè le sue intenzioni sono serie. Insomma, Diabolik l'assassino è presentato come un vero gentleman, come piacerebbe alle donne. Diabolik infatti sommerge l'infermiera di regali: vestiti per la mattina, vestiti per il pomeriggio, vestiti per la sera e poi anche un gran bel visone. In più, una bella collana di diamanti. E nessun rapporto sessuale. Sono tutte caratteristiche che fanno dimenticare alle lettrici che quella persona affascinante
è un omicida crudele e spietato. Non solo il personaggio, ma anche l'ambiente di Diabolik è tutto
femmineo: ci sono
cuscini intarsiati presi a calci, per esempio.
La stessa scena raffigurata due volte: la prima è la versione di Zarcone, e la seconda è quella di di Marchesi. E, sì, una volta si scriveva "intarsiati" con la zeta.
Come nei romanzi rosa (ma più cupi), in Diabolik ci sono delle donne che si avvelenano prendendo un'overdose di barbiturici perchè forse il fratello è un assassino; poi queste donne vengono salvate in extremis dal medico. Ci sono anche delle donne che vengono prese per pazze, eccetera. E' tutto un mondo femminile, insomma, con drammi interiori, psicologici e simili. Di certo, comunque, la prima versione, quella di
Angelo Zarcone (un autore sconosciuto: fece quella storia soltanto e poi
scomparve letteralmente dalla faccia della Terra), coi suoi retini e inquadrature, è ben più drammatica di quella successiva di
Luigi Marchesi, che invece è molto scolastica e da principiante. Non credo che questo primo numero di Diabolik abbia superato la prova del tempo (per questo ho messo 5): lo si può leggere però come testimonianza del mondo dei primi anni '60: i tempi della Dolce Vita e del Concilio Vaticano II.
Diabolik nota subito i gioielli che una donna porta, proprio come farebbe una donna. In sostanza, Diabolik è un uomo che pensa come una donna. Piuttosto ovvio, visto che le sceneggiatrici sono donne...
VOTO: 3 MENO - ALAN FORDSceneggiatura:
Max Bunker; Disegni:
Dario Perucca e altri; Pubblicazione:
1000VolteMeglio Publishing; Periodo:
2021; Prezzo:
4 €Sul serio, questo fumetto è
allucinante. Va bene, è giusta la sua accusa del virus Covid realizzato in laboratorio (effettivamente è così), ma lo svolgimento di tutte le varie storie autoconclusive, in genere tutte di argomento diverso (non solo virus, ma altri soggetti), è
assurdo. Colpi di scena che non hanno senso, storie
incomprensibili, senza capo nè coda, personaggi con una psicologia tagliata con l'accetta, e così via. Per non parlare del penoso tentativo di festeggiare i 50 anni di Superciuk presentando delle
ristampe, decisamente una trovata di bassa lega. Questo fumetto ha vinto senza dubbio il
Premio Pernacchia d'oro sui fumetti vari del 2021!(Continua qui)QUI TUTTI I LINK MEGLIO-PEGGIOEdited by joe 7 - 4/2/2022, 16:55
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