Il blog di Joe7

  1. ASTERIX E LA OBELIX SPA

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    Asterix
    By joe 7 il 24 Feb. 2022
     
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    1976: ASTERIX E LA OBELIX SPA

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    TRAMA

    Dopo che gli uomini del villaggio gallico hanno festeggiato il compleanno di Obelix1, facendogli pestare un'intera legione romana che aveva appena preso possesso del campo militare di Babaorum, Giulio Cesare dichiara che stavolta questi Galli hanno davvero passato il segno e fa una riunione dei suoi generali per prendere delle contromisure. Tra di essi, il consulente Caius Assurdus, appena uscito dalla scuola di Liberti, sostiene che l'unico modo per vincere i Galli è corromperli con l'oro. O meglio, farli arricchire, in modo che diventino dei decadenti. Assurdus inizia il suo piano acquistando dei menhir da Obelix, aumentando ogni volta il prezzo. In poco tempo, Obelix diventa ricco e anche gli altri uomini del villaggio, vedendo il suo successo, diventano venditori di menhir e si arricchiscono. Asterix è perplesso davanti a un simile sviluppo, e chiede consiglio a Panoramix: alla fine i due decidono di non agire, anzi di favorire il piano di Assurdus, fino a che si incartoccerà da solo. E infatti così accade: dopo aver comperato uno stock enorme di menhir che Assurdus porta a Roma, per guadagnarci sopra cerca di venderli. All'inizio l'idea funziona, ma Assurdus non ha tenuto da conto della concorrenza del commercio: infatti, visto il successo dei menhir, praticamente tuti i mercanti li vendono, facendo così crollare il prezzo dei menhir, perchè non li vuole più nessuno, essendo diventati comunissimi. Cesare si trova così con meno soldi e con una montagna di menhir di cui non sa cosa farsene. E nel villaggio gallico i menhir continuano ad essere acquistati coi soldi di Cesare. Di conseguenza, Cesare ordina ad Assurdus di tornare lì e sospendere gli acquisti: il piano ormai è fallito. Assurdus esegue, ma questa decisione fa tornare i Galli all'attività di prima, che in poco tempo attaccano il campo militare di Babaorum, ripristinando lo status quo originario.

    COMMENTO

    "L'attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali" (Prima lettera di San Paolo a Timoteo, cap 6, vers. 10): questa frase sintetizza tutta la storia, che è anche l'ultima che Goscinny sceneggerà completamente (prima della sua morte realizzerà, solo parzialmente, Asterix e i Belgi). E' curioso che l'ultimo episodio completo di Asterix sceneggiato da Goscinny abbia praticamente come protagonista assoluto Obelix. Anche se, ufficialmente, il protagonista è Asterix, in pratica tutta la storia è concentrata sul portatore di menhir: la festa di compleanno, i menhir venduti ad Assurdus che lo rendono ricco, persino il fatto che le donne comincino ad interessarsi di lui. Infatti, anche la moglie di Matusalemix, che in pratica è la donna più bella del villaggio, si mette a sedurlo.

    L'ambizione di Obelix, un personaggio che si riteneva un semplice e non un ambizioso, è inaspettata e sembrerebbe un tradimento del personaggio. Ma Goscinny mostra di conoscerlo bene: Obelix in fondo è e resta un semplice. Infatti, è lui stesso che, ad un certo punto, al culmine della sua ricchezza, chiede ad Asterix, che finora lui aveva snobbato, se poteva tornare a fare la caccia ai cinghiali con lui come prima. Insomma, si era stufato di essere ricco. Si era accorto, infatti, che tutti erano diventati ricchi, tutti erano diventati importanti...cioè tutti erano diventati stravolti, ridicoli, non erano più se stessi. E Obelix è il primo ad averlo capito Dopo Asterix e Panoramix, naturalmente, ma loro non hanno influenzato la decisone di Obelix. Ci è arrivato da solo. Questa è anche una storia di caduta e di riscatto, in cui Obelix sbaglia, ma alla fine capisce che ha sbagliato.

    L'oro diventa qui un elemento corruttore nella denuncia di Uderzo: i sentimenti migliori, infatti, vengono degradati per colpa della brama dell'oro. Obelix non considera più la sua amicizia con Asterix e nemmeno quella con Idefix; la moglie di Matusalemix fa gli occhi dolci a Obelix; i soldati di Babaorum si impigriscono e diventano via via sempre più trascurati e trasandati; la città di Roma è sull'orlo della guerra civile e un mare di gente possiede un mucchio di menhir inutili, che ha pagato e di cui non sa che farsene; gli stessi pirati affondano perchè hanno caricato troppi menhir! I Galli del villaggio si comportano da arricchiti da strapazzo, vestiti come oligarchi russi, rapper o addirittura come dei papponi. Basta vedere Matusalemix con un mantello d'ermellino, un bastone incastonato di pietre preziose, anelli d'oro enormi. E' una storia molto umana, con cui Goscinny ci dà un ultimo messaggio e ci saluta per sempre.

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    Vestiti pacchiani a gogò.


    A metà degli anni ’70 inizia una crisi economica mondiale e da quel momento in avanti i discorsi dei politici hanno come argomento solo l'economia (e l'organizzazione statale ad essa connessa), considerata (stupidamente) la soluzione di tutti i mali, anche morali, dell'uomo: una specie di Messia che risolve tutto. Questa impostazione disumana, che mette le cose al centro dell'attenzione e non l'uomo, ha portato anche, tra le altre cose, all'attuale follia messianica del "Sacro Vaccino Salvatore dell'Umanità" (dopo due anni senza risultati, devono arrampicarsi davvero sugli specchi per giustificare il loro fallimento, imponendo restrizioni tanto più severe quanto inutili). Da quel momento, balzano sulla scena mediatica gli intellettuali (allora, negli anni '70 di Asterix, erano economisti e tecnocrati: oggi sono virologi e biologi) che legittimano le misure drastiche dei governi o usando un gergo complesso oppure terrorizzando con parole semplici. Ma, in entrambi i casi, mentendo. In questo contesto, Goscinny crea il personaggio di Caius Assurdus (Saugrenus nell'originale, cioè "assurdo", appunto).

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    Cesare e Assurdus.


    Goscinny non era un uomo d'affari: anzi, detestava l'economia e i suoi derivati. Spesso, nelle sue storie, accusa la cupidigia: per esempio, in Asterix e il Paiolo. Il personaggio di Assurdus simboleggia la caricatura di Goscinny su quei giovani diplomati che davano lezioni a tutti con aria di supponenza. A quei tempi, alla Dargaud (la loro casa editrice) erano arrivati appunto dei giovani diplomati che spiegavano loro, in modo serio e compunto, utilizzando grafici, schemi e coordinate disegnate sulla lavagna, come si dovesse fare un buon fumetto e come farlo in maniera che piacesse al pubblico. "Una cosa assurda" disse Goscinny "Senza averli mai ascoltati e senza mai averne seguito i suggerimenti, io e Uderzo vendevamo già ogni anno milioni di copie di Asterix. E loro, che non avevano mai fatto un fumetto, venivano da noi a darci lezioni di fumetto e di vendita con grafici e percentuali!"

    Insomma, Goscinny voleva prendere in giro gli intellettuali che, forti unicamente della loro formazione teorica, pretendono di insegnare a vivere a tutti gli altri. Allora come adesso, con virologi, uomini di governo, medici, giornalisti, vescovi e talari che non sanno nulla della vita, ma che pretendono di insegnare agli altri come si fa a vivere, trasformando tutto il mondo, appena ne hanno la possibilità, in una dittatura tanto spietata e crudele quanto stupida e senza senso.

    Caius Assurdus ha un'aria da giovane romano ambizioso, tipo un enarca2 o un tecnocrate3 (parole di Goscinny). Proviene dalla Scuola dei Liberti di Cesare (fatto che richiama la Scuola Nazionale Francese, creata nel 1945, subito dopo la guerra, per la formazione degli alti funzionari dello Stato) e i suoi tratti somatici sono stati ispirati dal giovane Jacques Chirac (presidente francese), che a quei tempi rappresentava il modello dell'"apprendista re del mercato".

    L'atteggiamento "da puzza sotto il naso" di Assurdus, in cui, senza farlo vedere, mostra disprezzo per l'interlocutore che non ha capito il suo linguaggio incomprensibile, lo si vede quando si rivolge ad Obelix, o ad altri, esprimendosi coi verbi all'infinito, come si fa per i bambini scemi: "Se tu dare a me meno menhir, io dare a te meno sesterzi, capito?". In questo modo, gli autori mettono in ridicolo non solo l'aspetto fisico, ma anche i modi dell'intellettuale che sa tutto, ma solo nella sua mente.

    Goscinny e Uderzo mostrano anche Assurdus che spiega a Cesare i suoi progetti, usando grafici e schemi su pannelli con fogli grandi, lavagne, immagini e altro: è il materiale tipico degli intellettuali, con cui spiegano le proprie teorie e convincono il proprio uditorio. Oppure lo terrorizzano, a seconda dei casi. L'unica differenza che hanno coi ciarlatani è che, a differenza di loro, credono veramente nelle loro teorie campate per aria.

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    Presentazioni Powerpoint nell'Antica Roma. :lol:


    E questo li rende molto più pericolosi dei ciarlatani: infatti, se ascoltati dai potenti, come niente possono mandare in malora un paese intero, o il mondo intero, a seconda della loro influenza. Come avviene oggi nella realtà e come avviene in questa storia, in cui alla fine la città di Roma è praticamente rovinata e sull'orlo della guerra civile. Inoltre, Assurdus ha anche la follia tipica dell'uomo d'oggi, cioè quella di accumulare l'oro per l'oro, senza usarlo per uno scopo. L'oro è quindi il fine, non il mezzo, diventando un idolo o una divinità. Anche il mondo dei sindacalisti, con le loro proteste esasperanti (niente a che vedere però con le proteste in cui dei cittadini chiedono dei diritti a loro negati col green pass) viene preso in giro da Goscinny e Uderzo, che mostrano i padroni che chiedono lavoro per i loro schiavi.

    Il menhir, che non serve a niente (tremendo come simbolismo!) diventa un oggetto di moda che ciascuno deve possedere. Abilmente, Goscinny, col personaggio di Assurdus, presenta una delle caratteristiche del mondo moderno (che c'è sempre stata comunque, ma mai come adesso): la creazione dal nulla di necessità e bisogni che prima non esistevano, grazie alla pubblicità. E' una cosa simile all'idolatria condannata dalla Bibbia: infatti, "idola" in latino significa "immagini, figure", cioè niente, qualcosa di non vero, che non esiste. "Adorare gli idoli" significa adorare il niente: creare dei bisogni che prima non c'erano significa creare un "nulla" attorno al quale girare come persone attratte da questo niente. Un menhir infatti non serve a nulla, ma tutta Roma è andata in rovina per questo suo girare attorno al nulla. Abilmente, Assurdus usa come leve la vanità, l'invidia sociale, il desiderio di possedere e di ostentare i simboli del proprio successo. E' la stessa cosa che accade oggi col "vaccino", considerato come un idolo che serve a qualcosa, mentre invece non serve a nulla e fa solo danni.

    Uderzo in questa storia arricchisce il suo tratto stilizzato e, in alcune situazioni, si concede di mostrare volti più dettagliati, utilizzando primissimi piani nei quali la fisionomia dei personaggi diventa quasi realistica, pur mantenendo la coerenza con l’estetica-cartoon del fumetto. Tra l'altro, si vedono due riconoscibilissimi soldati romani con le fattezze di Stanlio e Ollio, impegnati a trasportare un menhir con esiti simili a quelli di una loro celebre scena con un pianoforte.

    Asterix-3


    Asterix e la Obelix SpA è una storia molto intelligente che riesce a spiegare dei concetti economici (e non solo economici) complessi in modo semplice e divertente, così da essere compresi anche dai giovani lettori.

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    1 Successivamente Uderzo dirà che Asterix e Obelix sono nati nello stesso giorno, cosa che contraddice questa storia, visto che non si parla del compleanno di Asterix.

    2 enarca: funzionario statale francese di alto livello, che ha frequentato una scuola superiore di pubblica amministrazione ottenendo una elevata preparazione professionale.

    3 tecnocrate: uomo politico, o alto funzionario, la cui autorità risiede prevalentemente su una competenza tecnica.

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    Edited by joe 7 - 28/4/2022, 17:42
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    Goscinny era un profondo conoscitore dell'animo umano ed é per questo che ha scritto dei veri capolavori.
    Il modo in cui Goscinny ha usato Obelix in questa storia dovrebbe fungere da esempio per quegli autori che stravolgono i personaggi perché non li hanno capiti.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 25/2/2022, 00:12) 
    Goscinny era un profondo conoscitore dell'animo umano ed é per questo che ha scritto dei veri capolavori.
    Il modo in cui Goscinny ha usato Obelix in questa storia dovrebbe fungere da esempio per quegli autori che stravolgono i personaggi perché non li hanno capiti.

    Purtroppo sarà proprio lo stesso Obelix ad essere stravolto nelle storie future, sceneggiate da Uderzo. Anche gli altri personaggi saranno stravolti, ma Obelix in modo particolare, diventando un violento e un palladilardo che pensa solo a mangiare tipo il Cico Gianluigibonelliano. Solo con gli autori attuali, Conrad e Ferri, Obelix e gli altri stanno tornando nella normalità. E' strano che uno come Uderzo, che è stato per tutta la vita con Goscinny a fare Asterix, non abbia mai capito i personaggi e li abbia solo disegnati. Questa non l'ho mai capita... :huh:
     
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