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  1. "LADYHAWKE", IL FILM

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    Ladyhawke
    By joe 7 il 15 Mar. 2022
     
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    LADYHAWKE: SEMPRE INSIEME, ETERNAMENTE DIVISI

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    TRAMA

    Medioevo, più o meno. Philippe Gaston, il "Topo" è un ladruncolo che scappa dalla fortezza di Aquila. Il vescovo della città lo fa inseguire dalle guardie: Gaston viene aiutato da Etienne Navarre, un cavaliere vestito di nero, con una spada enorme, un cavallo enorme e un falco che è sempre accanto a lui. Gaston lo accompagnerebbe volentieri: ma ben presto comprende la maledizione del cavaliere e del falco: quest'ultimo di notte diventa una donna di nome Isabeau D'Anjou (da qui il nome del film, Ladyhawke), mentre Navarre diventa un lupo. E di giorno avviene la trasformazione inversa. Isabeau e Navarre si amano, ma la maledizione del vescovo di Aquila, innamorato e geloso di Isabeau, li porta ad essere "sempre insieme, ma eternamente divisi". Gaston viene aiutato da Imperius, un monaco, che gli dice che c'è un modo per annullare la maledizione: quando "giorno e notte saranno insieme", cioè durante un'eclissi parziale, che avverrà tra qualche giorno, se Navarre e Isabeau saranno davanti al vescovo e lui li guarderà, loro torneranno normali. Il vescovo manda Cezar, il cacciatore, perchè uccida Navarre quando è in forma di lupo, ma l'intervento di Isabeau e Gaston provoca la fine del cacciatore. Con l'aiuto di Gaston e Imperius, Navarre affronta il vescovo ad Aquila insieme a Isabeau il giorno dell'eclisse: il vescovo viene ucciso e la maledizione annullata. Il film ha vinto l'"Oscar della fantascienza", cioè il "Saturn Award" come miglior film fantasy e migliori costumi.

    DIETRO LE QUINTE

    37 anni fa Richard Donner, il regista del primo Superman, dopo il mezzo fallimento di Superman II, realizzò Ladyhawke (1985), cogliendo al volo l'esplosione della moda medievale di quegli anni (Excalibur, Conan, ecc). Lo spunto, anche se si dice che sia stata una leggenda medievale (che non ho trovato), sembra che sia stata la sceneggiatura (MOLTO rimaneggiata) dello sceneggiatore Edward Khmara: ma questo non è mai stato chiarito. Per il personaggio di Navarre i candidati furono Sean Connery e Kurt Russell (il famoso Jena Plissken di Fuga a New York) e Rutger Hauer, reduce dallo (scarso) successo di Blade Runner (sì, a quei tempi fu un flop). Hauer fu scelto al fotofinish (si pensava addirittura di fargli interpretare il vescovo cattivo). Per Isabeau, invece, Michelle Pfeiffer era stata scelta sin dall'inizio: era reduce dal successo di Scarface e Tutto in una notte. Era perfetta per esprimere la presenza fugace del personaggio: una donna desiderata e al di là di ogni possibilità per chiunque, quasi come se non fosse di questa terra. Isabeau, la donna falco, è sempre eterea, di un altro mondo: tant'è vero che lo stesso titolo si riferisce a lei, che è il cuore del film.

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    E ditemi voi se non è vero.


    Per il giovane Gaston, la scelta fu tra Sean Penn, Dustin Hoffman e Matthew Broderick, il protagonista di Wargames-giochi di guerra, che alla fine fu ritenuto adatto alla parte. Questa storia, infatti, doveva essere narrata da un osservatore esterno, perchè fosse più efficace: per questo il regista usò l'espediente di Gaston come "protagonista" e "voce narrante", col quale si identifica lo spettatore, che osserva così Isabeau e Navarre con gli occhi di Gaston. Ladyhawke, tuttavia, non ottenne il successo sperato: infatti, dei 20 milioni di dollari ne recuperò poco più di 18. Col tempo, però, divenne un classico.

    UN AMBIENTE DA SOGNO

    Ladyhawke è un film "irreale", ambientato in un mondo da sogno, adatto per una fiaba come quella narrata. Il film, infatti, ha molte scene con nuvole rosa e tramonti, oppure di nebbia, notti misteriose, luci soffuse, per dare un'impressione di irrealtà (grazie alla fotografia di Vittorio Storaro)

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    Inoltre, anche i colori netti (per esempio, il nero di Navarre, il rosso delle guardie), danno un'idea di arcano, misterioso. Per questo non ha senso collocare questa storia in un Medioevo preciso: è una storia che è "fuori dalla storia". Non è un film storico, ma un film fiabesco, simbolico. La stessa Michelle Pfeiffer è di una bellezza sconvolgente, e nello stesso tempo misteriosa, con quegli occhi brillanti che richiamano un falco, e un'espressione quasi mistica, che regge da sola il film (per questo Donner l'aveva scelta sin dall'inizio, a differenza di Rutger Hauer).

    SIGNIFICATI SIMBOLICI

    Ladyhawke è anche un film carico di simbolismi. Per esempio, vediamo Navarre e Isabeau: sono l'uno il contrario dell'altro. Navarre è vestito di nero, come pure nero è il suo cavallo e così anche il lupo che lui diventa. Inoltre, la trasformazione avviene di notte. Tutto in lui, insomma, richiama il buio. Isabeau, invece, è spesso vestita di bianco, oppure di grigio chiaro, che è anche il colore del falco. E la trasformazione avviene di giorno. Isabeau rappresenta quindi la luce, Navarre il buio: sono dei i contrasti che si accostano, come nella parziale eclissi finale. Inoltre, Navarre - e il lupo - camminano, mentre Isabeau e il falco volano. Infatti, anche quando è in forma umana, Isabeau appare non di questa terra. Non è un caso se una delle sue trasformazioni in falco avviene proprio mentre cade da una torre, a mezz'aria. Le guardie del vescovo, invece, sono sempre di colore rosso, che indica il sangue e la violenza.

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    Il rosso, in questo contesto, è anche un colore infernale, visto che richiama le fiamme dell'inferno, e richiamano l'empietà del vescovo di Aquila, che, sotto i suoi panni bianchi e immacolati nasconde le peggiori atrocità. Bianco fuori e rosso dentro: sono colori che simboleggiano l'ipocrisia, cioè ciò che è splendido fuori, ma ributtante dentro. Non è un caso se il vescovo non viene mai chiamato per nome: infatti, come il diavolo - che è una non-persona - non ha un nome. Imperius, il monaco, invece, è il contrario del vescovo: ha un aspetto esterno trascurato e un nome altisonante che fa a pugni con la sua condizione, ma è pieno di amore e attenzioni verso i protagonisti. Il suo castello diroccato, per quanto meno splendido della città di Aquila, offre però rifugio ad Isabeau e Navarre. Gaston è chiamato "Topo", ed è stato "catturato" da questa storia, che lo coinvolge fin dall'inizio ("Sei finito in una storia tragica, Philippe Gaston. E ora ne fai parte, come tutti noi" gli dice il monaco Imperius). Ebbene, i falchi danno la caccia ai topi. Inoltre, la storia di Ladyhawke inizia e finisce nello stesso posto, cioè la città di Aquila, un nome che richiama appunto il falco, "hawke". Certo, il falco è diverso dall'aquila, ma sono entrambi uccelli rapaci.

    L'AMORE IMPOSSIBILE

    "Io sono dolore", dice Isabeau a Gaston, riassumendo lo stato suo e di Navarre "sempre insieme, eternamente divisi", che è il tema del film. Navarre vive un rapporto simile a quello tra un cavaliere e la sua dama, che è intoccabile e irraggiungibile, ma sempre presente. Navarre aiuta Gaston contro gli uomini del Vescovo e Isabeau danza con Gaston dentro la stalla: come per dire che si può pensare agli altri e trovare momenti felici anche quando si soffre. La stessa storia ha i suoi momenti di leggerezza, con le battute di Gaston o i trabocchetti del castello scalcinato di Imperius: il dolore non ha l'ultima parola, sembra dire il film. La stessa musica del film esprime leggerezza: per esempio, nella breve scena in cui Gaston danza con Isabeau, la musica che li accompagna è il Trotto, un brano rinascimentale. Quella di Ladyhawke è una colonna sonora talmente caratteristica che non si può pensare al film senza questa musica1.


    I passaggi della trama che sembrano inutili (la presenza del cacciatore Cezar, la scena della caduta nel ghiaccio) danno però profondità alla storia e al suo stato di inquietudine, che aspetta di essere risolto. Il crescendo aumenta sempre di più, grazie anche al famoso suono delle campane nel finale, che fanno credere ad Imperius che la missione sia fallita. La separazione tra Navarre e Gaston, insieme con la vicinanza che non fa che accentuare la loro sofferenza, esprime la difficoltà ad essere veramente insieme come si vorrebbe. E questo accade a tutti: quante volte si è vicini ad una persona senza riuscire a contattarla? Inoltre, esprime la necessità umana di un vero incontro, che sia fisico, non solo mentale. E questa é anche una condanna al contatto umano attuale, spesso realizzato solo con internet e le varie DAD, che sono di per sè disumane, perchè escludono il contatto fisico tra persona e persona. L'uomo è anche corpo, non è solo spirito.

    BIBLIOGRAFIA

    La Bara volante

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    1 La musica di Ladyhawke fu realizzata da Andrew Powell degli Alan Parsons. Era una musica orchestrale, synth-pop, dai toni epici e classici. Il film fu anche candidato all'Oscar per miglior sonoro e miglior montaggio sonoro.

    Ladyhawke




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    Edited by joe 7 - 4/5/2022, 19:50
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