DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA: L'ULTIMO CAVALIERE"Don Chisciotte non è solo la storia di un pazzo fuori dalla realtà? Sì, è divertente, ma è proprio un idiota, non trovi?"
"Don Chisciotte non è un esempio da seguire nelle lotte grottesche che conduce, ma per lo spirito con cui le combatte. Quello è lo spirito con cui si vincono i giganti della modernità e i mostri della ragione. Solo la meraviglia, lo stupore, l'ingigantimento possono abbattere il mondo macchina, l'aridità senza grandezza e senza eroismo di un mondo in cui tutto è quantificato. Il mondo nuovo preferisce la comodità all'eroismo, il calcolo all'avventura. Il mondo degli uomini "moderni" non ha bisogno di nobiltà e di eroismo, è un regno di nani.
In fin dei conti, i gesti di Don Chisciotte sono reazioni a un mondo che stava per dimenticare lo spirito cavalleresco.
L'ultima gloriosa battaglia degli spagnoli, appoggiata da Filippo II re di Spagna e condotta dal condottiero Don Giovanni d'Austria, fu Lepanto, la battaglia che respinse definitivamente i mori, avvenuta pochi anni prima della nascita di Don Chisciotte. Cervantes, l'autore di Don Chisciotte, vi ha combattuto. Ma quello spirito eroico stava per spegnersi: stava iniziando un'epoca che aveva un pò meno fede in Dio e più fede nell'uomo, il Rinascimento.
Don Chisciotte, così come Filippo II, è l'ultimo uomo del medioevo spagnolo, un uomo con poco spirito pratico forse, ma disposto a grandi sacrifici per un alto ideale. Un uomo che, laddove sembra non esserci nulla di grande per cui combattere, è capace di trasformare le locande in castelli e le mandrie al pascolo in eserciti, pur di essere cavaliere!
Nel mondo nuovo che andava formandosi e che ha portato nel tempo alla creazione degli uomini-massa, l'amore per se stessi stava rimpiazzando l'amore di Dio. La glorificazione dei propri desideri andava sostituendo il desiderio per la gloria di Dio. Oggi non c'è più lotta contro il Drago, il vero nemico dell'uomo, non c'è più senso di fedeltà, amore cavalleresco alla propria dama, pentimento e grandi imprese da compiere in riparazione dei propri peccati. Non c'è spazio per il pentimento nel mondo dei nani!"
BIBLIOGRAFIA:Tratto da:
Il calzolaio di Finisterre, Maximiliano Cattaneo, ed. Fede & Cultura, pp. 267-268
QUI TUTTI I LINK ALLE RIFLESSIONI
Last comments