ALFREDO BRASIOLI
Autoritratto dell'autore, realizzato per "Il piccolo Missionario". Le immagini che si vedono tutte intorno sembrano essere le "idee fisse" di Brasioli, come indicato dalla freccia sulla fronte: il tipo di personaggi, lo stile di disegno, le mani...
Il Giornalino, il settimanale cattolico per ragazzi, oggi compie 100 anni (fu fondato nel 1924). In passato ho parlato di alcuni autori di valore che hanno lavorato su quelle pagine (e in altre parti, naturalmente):
Gianni De Luca col suo Commissario Spada o il
Padre Brown di Landolfi. Conto di approfondire meglio l'argomento in futuro per festeggiare il centenario: intanto, per prima cosa, vorrei presentare un altro grande autore di talento che ha lavorato sul Giornalino e su innumerevoli altre riviste e libri. Parlo di
Alfredo Brasioli.
Ci sono degli autori ingiustamente dimenticati nel panorama fumettistico: Alfredo Brasioli è uno di quelli. Fu non solo un disegnatore, ma anche pittore, scultore, sceneggiatore, incisore. E' difficile fare un elenco esaustivo di tutto quello che ha fatto: però un'impostazione di base qui la possiamo fare.
LA VITA: I PRIMI LAVORIAlfredo Brasioli (9 Maggio 1935 - 22 Novembre 2016) nacque a Bovolone, in provincia di Verona: un paese nelle valli della bassa veronese. A Verona frequentò l'Accademia di Belle Arti, dove vinse, già adolescente, due concorsi nazionali di grafica e cartellonistica. Negli anni '50, dopo gli studi artistici e le prime esperienze lavorative di grafica pubblicitaria, grazie alla fama acquisita fu chiamato a Roma, dove poi si trasferì definitivamente con sua moglie. Collaborò presso diverse case editrici, soprattutto di area cattolica: le Edizioni Paoline, la AVE, ecc. Tra le sue prime opere, realizzò i fumetti
“Lo Stregone Bianco” e
“Il Fantasma di Land-Town” per
Yoga Club, una rivista promozionale per i succhi di frutta Yoga. Negli anni ’60 illustrò storie e articoli per le riviste cattoliche
Vera Vita e
Voci d’Oltremare. Si tratta di giornalini distribuiti solo in parrocchia, quindi trovarli è un'impresa ardua.
"Voci d'Oltremare" (chiamata V.O.M), giornalino tascabile di parrocchia degli anni '60, simile ai vari Monello o Trottolino.
LA COLLABORAZIONE CON ALBERTO MANZI
Il maestro Alberto Manzi nella sua trasmissione "Non è mai troppo tardi".
Brasioli realizzò dei modelli ed illustrazioni per la famosissima trasmissione
"Non è mai troppo tardi" della RAI, realizzata in collaborazione col Ministero della Pubblica Istruzione. Fu trasmessa negli anni '60 e condotta dal maestro di scuola elementare
Alberto Manzi. Si trattava di un corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta. A quei tempi, infatti, la scuola pubblica era stata appena istituita e, se i bambini cominciavano ad imparare, molti adulti, invece, non sapevano nè leggere nè scrivere: non era una cosa necessaria allora, perchè si doveva pensare solo al lavoro. I sacerdoti e gli uomini di cultura potevano aiutare chi aveva bisogno di scrivere o leggere. Ma, con la diffusione capillare dei mass media (riviste, giornali, libri, fumetti, eccetera), che ebbe un vero e proprio boom negli anni '50 e '60, saper leggere autonomamente era diventata una cosa necessaria. Il progetto ebbe un grande successo internazionale, tanto che fu imitato da ben 72 paesi. Alberto Manzi fu aiutato da diverse persone in questo programma: e, tra di esse, ci fu appunto Brasioli.
Alberto Manzi, oltre ad essere insegnante delle Scuole Elementari, fu anche sindaco e pedagogista; ma, oltre a questo, fu uno scrittore, e Brasioli illustrò le copertine e le pagine di molti suoi libri (realizzati prima della famosa trasmissione: quindi, Manzi e Brasioli si conoscevano già da prima. Infatti, entrambi collaborarono sulla rivista
"Il Vittorioso"). Manzi, grazie ai suoi cugini che vivevano in Perú, conobbe Don Giulio, padre Salesiano in missione: questa esperienza sarà poi ispiratrice dei suoi romanzi
El Loco,
La Luna nelle baracche e il postumo
E venne il sabato. Scrisse anche dei libri per ragazzi: il più famoso è
Orzowei, pubblicato nel 1955, da cui fu tratta negli anni '70 la serie televisiva omonima di grande successo per la regia di Yves Allegret, per la Tv dei ragazzi.
Brasioli continuò la collaborazione con Manzi, illustrando le copertine e le pagine interne dei suoi libri di testo che aveva realizzato per la scuola elementare:
"Il Mondo é la mia Patria", della casa editrice A.V.E.
El Loco, una storia di Manzi ambientata in Sudamerica e illustrata da Brasioli.
LA MOSTRA ALLA UCAINegli anni '70, Brasioli frequentò a Roma l'Accademia di Arti e Mestieri "San Giacomo" e organizzò nel 1976 una mostra personale di pittura e scultura nella galleria della
UCAI, l'Unione Cattolica Artisti Italiani, dove sperimentò i diversi stili, soggetti e forme presenti nell‘opera fumettistica.
La UCAI nacque a Roma nel 1945 da un'idea di Monsignor Giovan Battista Montini (il futuro papa Paolo VI), allora Segretario di Stato del Vaticano e assistente di Pio XII. Dopo la fine della guerra e gli orrendi bombardamenti americani effettuati a Roma, c'era bisogno di speranza, bellezza, desiderio di un domani migliore. Montini invitò gli artisti (pittori, scultori, musicisti, poeti...) ad associarsi tra di loro in un'organizzazione, appunto l'UCAI, che contribuisse alla ricostruzione morale del Paese, a risollevare le coscienze, a rieducare alla Bellezza e al senso del Trascendente. La fondazione fu celebrata in una Messa Ufficiale il 16 Dicembre 1945, data di nascita della UCAI (che quindi l'anno prossimo compirà 80 anni), nella Basilica di S. Maria Maggiore (che, tra l'altro, come costruzione, è un capolavoro artistico senza pari). La messa fu celebrata dallo stesso Montini.
I SUOI LAVORI SUCCESSIVIPer completare l'elenco (mai esaustivo) delle opere di Brasioli, l'autore realizzò numerose illustrazioni e storie comiche per le riviste per bambini delle Edizioni AVE ed ELI, di divulgazione educativa e culturale di impegno cattolico. Per esempio,
"La Giostra", "TOT", "Segno nel Mondo", "Tutti Insieme", "Ciao", "Davai", "Festa", "Ragazzi", "Ki“... In particolare, lavorò per oltre 50 anni per i famosi periodici
"Il Piccolo Missionario" e
"Nigrizia", editi dai Missionari Comboniani di Verona (fu anche un un ritorno alle origini, essendo lui veronese). Realizzò le illustrazioni di molti libri di ispirazione cattolica.
Un libro su Santa Caterina da Siena, con illustrazioni di Brasioli.
Fu illustratore per diverse iniziative editoriali, tra le quali quelle delle edizioni ERI-RAI (la casa editrice della RAI) ed edizioni EFIM (l'EFIM era un ente che gestiva i fondi pubblici di finanziamento dell'industria meccanica: fece anche diverse pubblicazioni).
Brasioli pose particolare cura nella divulgazione scientifica, storica, saggistica e tecnologica, con la collaborazione pluriennale a riviste sportive come
"Il Subacqueo“ e
"Il Tennista“. Fu chiamato anche da grafici pubblicitari famosi come il progettista
Piergiorgio Maoloni1, per lavori a livello nazionale ed internazionale.
ILLUSTRAZIONILe illustrazioni realizzate da Brasioli - in genere, tutte di argomento religioso - sono semplicemente
sterminate. Per esempio, possiamo ricordare i suoi oltre 200 disegni per il diffusissimo messalino
"La Domenica", per le letture delle Messe, realizzati con costanza per tre-quattro anni, e i
"Vangeli per i ragazzi" pubblicati a cura della CEI.
RICONOSCIMENTI E CONCLUSIONEAlfredo Brasioli fu premiato nel 2001 dall’Associazione Nazionale Amici del Fumetto ed Illustrazione (
ANAFI) per
"la lunga ininterrotta militanza fumettistica esercitata, specie nei periodici di area cattolica, conducendovi senza esibizionismi un costante lavoro dagli esiti di particolare finezza esecutiva e di elegante levità". Più che disegnatore, fu soprattutto un divulgatore: la maggior parte del suo lavoro, infatti, era rivolto all'educazione. Continuò a lavorare, fino alla fine, anche quando ebbe problemi di salute. Fu sepolto al cimitero Flaminio, a Roma: sulla lapide è stato posto un disegno del Cristo, da lui eseguito anni prima per la
"Giornata Mondiale del Malato".
OPERE FUMETTISTICHE PRINCIPALII lavori a fumetti di Brasioli occupano solo un terzo circa della sua enorme attività: tuttavia, si tratta di opere di tutto riguardo. Ricordo qui le principali.
DE BELLO GALLICOBrasioli realizzò anche dei fumetti storici:
"Padre Matteo Ricci, il missionario andato in Cina";
"Un uomo e il suo sogno - Storia illustrata della fisarmonica". In particolare, fu autore, sceneggiatore ed illustratore di una monumentale opera a fumetti con tavole esplicative: il
"De Bello Gallico", tratto dal testo omonimo di Giulio Cesare. Fu pubblicato dalle Edizioni ELI (European Language Institute) di Loreto. Il fumetto "De Bello Gallico" aveva 72 pagine e fu tradotto in oltre 30 lingue. Brasioli fece al riguardo una ricerca storica molto approfondita
Nell'originale
De Bello Gallico, Cesare descrive la sua conquista della Gallia: si trattava, in sostanza, di un resoconto da presentare al Senato, che gli era nemico, per difendere il suo operato. Tuttavia, nel realizzarlo, Cesare mostrò la sua cultura e filosofia. Infatti, oltre alla campagna militare, descrisse gli usi e i costumi delle tribù barbariche dei Galli. La narrazione di Cesare è stilisticamente semplice e sintetica: anzi, fin troppo. Per questo, il
De Bello Gallico è sempre stato la bestia nera per gli studenti di latino nei compiti in classe...
Il De Bello Gallico presentato da Brasioli.
Brasioli, come abbiamo accennato prima, fu collaboratore della rivista per ragazzi
Il Vittorioso (rivista cattolica a fumetti (1937-1970), dove collaborarono, tra gli altri, anche Jacovitti e Gianluigi Bonelli). Con lo pseudonimo di "Alfre", realizzò più di 300 opere su quella rivista. A seguire, negli anni '70 ha realizzato i fumetti a puntate di fantascienza ed epica "Ulix", "Sigfrido", "Aktar" e "Uxur" per la rivista per ragazzi
"Il Giornalino".
ULIXUlix fu pubblicato sul
"Giornalino" in due parti, la prima nel 1977 e la seconda nel 1980. Ogni parte è divisa in 6 puntate. La prima parte fu pubblicata dal numero 46/1977 al numero 51/1977; la seconda fu pubblicata dal n. 33/1980 al n. 39/1980. La storia si basa sulla sceneggiatura dello scrittore di fantascienza italiano
Alcide Montanari. E' un adattamento religioso/fantascientifico/post-apocalittico, che richiama vagamente l'Odissea. Ulix - un nome che richiama, appunto, Ulisse - si trova in un mondo sconosciuto, senza memoria: incontra diversi popoli e viene aiutato da un anziano cieco con dei poteri particolari, che si chiama
Shamah. Il richiamo al poeta cieco Omero è evidente, ma anche il nome è significativo: infatti richiama la preghiera di base di Israele, lo "Shamà, Israel", cioè : "Ascolta, Israele!", in cui si richiama l'obbedienza a Dio. E infatti Shamah fa da guida a Ulix, aiutandolo nelle sue difficoltà e dandogli, a poco a poco, una direzione e una guida per il suo ritorno a casa, dove vivono sua moglie
Keliana (l'equivalente di Penelope) e suo figlio
Niko (Telemaco). Ulix vive in un mondo ostile, da dopobomba, dove i pochi sopravvissuti vivono in modo barbarico, tornando all'età della pietra e facendo sacrifici umani, oppure vivendo da cristiani, ma appartati, come fanno Ulix e la sua gente, alla quale poi fa ritorno.
La particolare costruzione narrativa di Brasioli a volte esplode in scene culminanti.
SIGFRIDOSigfrido parla appunto dell'eroe della Saga dei Nibelunghi di Wagner, ma con un'impostazione cristiana dei miti nordici. Fu pubblicato sul
Giornalino in 8 puntate: dal numero 15/1985 al numero 23/1985. La sceneggiatura, coi dialoghi molto aulici e teatrali, di grande efficacia, fu realizzata da
Renata Sofia Gelardini (1920-2012) un'importante sceneggiatrice di fumetti
2. L'impostazione artistica, l'alto livello narrativo e dei dialoghi lo rende un capolavoro.
Sigfrido incontra Brunilde, chiamata qui Brynild, come nell'originale.
AKTAR, IL FUOCO SACROAktar, il fuoco sacro fu pubblicato sul Giornalino in quattro puntate: dal numero 11/1999 al numero 14/1999. La sceneggiatura è di Raoul Traverso
3 e Corrado Blasetti
4, due autori di punta del Giornalino.
Aktar è una storia ambientata ancora nel mondo dei Nibelunghi, con un personaggio, appunto Aktar, fisicamente simile a Sigfrido: ma caratterialmente diverso. La narrazione, comunque, non è coinvolgente e i personaggi sono poco caratterizzati. I disegni di Brasioli sono comunque sempre di alto livello, molto particolareggiati.
Il vichingo Aktar.
UXUR, IL POPOLO DEGLI STAGNIUxur, il popolo degli stagni fu pubblicato sul
Giornalino in quattro puntate: dal numero 32/2000 al numero 35/2000, sempre con la sceneggiatura di Raoul Traverso e Corrado Blasetti. Si tratta della vita di una popolazione antica dell'isola della Sardegna: ma somiglia di più a un documentario, che a una storia vera e propria con un protagonista. Infatti, Uxur, il protagonista, che diventa capo della popolazione dei sardi del luogo, non si distingue particolarmente dagli altri. Anche questa è una storia poco riuscita.
Uxur, il protagonista.
LO STILE DI DISEGNO DI BRASIOLI: L'IMPORTANZA DELLE MANIAppassionato delle opere di Michelangelo, del Bernini e di altri autori, Brasioli rimase colpito, in particolare, dalle opere di Carlo Saraceni
5, soprattutto il
"San Carlo Borromeo", che gli fece comprendere l'importanza comunicativa delle mani nei personaggi, utilizzate sapientemente per esprimere i loro sentimenti.
"San Carlo Borromeo" di Carlo Saraceni
E infatti è difficile non notare le mani intrecciate dei personaggi di Brasioli, che sono piene di vita e di tensione verso qualcosa. Da notare che le mani sono una delle parti del corpo più difficili da disegnare. E le mani erano la prima cosa che lui disegnava, dopo aver fatto gli schizzi generali.
Loki l'ingannatore, travestito da donna: la sua mano, vista di davanti, simula la devozione (la ghianda, cioè l'offerta); ma, vista da dietro, mostra invece l'inganno (il mignolo scompare, diventando un fascio di capelli). Nei disegni di Brasioli, le mani comunicano i sentimenti e le situazioni.
LE ISPIRAZIONI ARTISTICHELo stile di Brasioli è molto particolare: è difficile trovare un autore di fumetti preciso al quale lui si possa essere ispirato. Ha creato il proprio stile in piena autonomia, disegnando spesso dal vero: prendeva ispirazione persino da un tronco scavato di un albero, o dalla carrozzeria distrutta di un'auto, incontrata durante le sue lunghe passeggiate. Diciamo che prendeva spunto proprio da quello che vedeva. Come maestri, ha avuto gli autori del tardo gotico: se si osservano le opere fiamminghe, o quelle del rinascimento e del barocco, soprattutto i quadri, si può trovare qualcosa dall'ispirazione generale di Brasioli. Aveva un innato senso delle proporzioni, pittoricamente intese. Infatti, se si fa attenzione, si vede che le sue immagini sono dei quadri. Per esempio, la grandiosa immagine di apertura del castello reale di Xanten, all'inizio della storia di Sigfrido, non ha nulla da invidiare alle opere di
Pieter Bruegel il Vecchio, in cui è la natura e il paesaggio a farla da padrone, mentre le persone sono spesso strette in un angolo e quasi invisibili.
Il maestoso castello di Xanten, capitale dei Nibelunghi. Si provi a metterlo a confronto con la Torre di Babele di Bruegel.
IL SUO STILE PERSONALEBrasioli disegna spesso storie di un'epoca passata: Sigfrido, Ulix (che può essere visto come una sorta di "dopobomba" e quindi di una ricaduta nel passato). Anche le ambientazioni del Vangelo, che lui riusciva a rendere ottimamente, erano ambientazioni del "passato". Pure Uxur e Aktor sono ambientati nel passato. Brasioli, infatti, amava rappresentare questo tipo di storie e di ambientazione. Il passato è sempre stata per lui una fonte di curiosità e conoscenza: in sostanza, per Brasioli il futuro è una porta che abbiamo di fronte a noi. Ma è nel passato la chiave.
Ha uno stile molto raffinato: le sue donne sono sempre eleganti, i suoi uomini sono sempre netti e decisi; ha una grandissima cura dei particolari, attento a dettagli come le pieghe dei vestiti e le decorazioni degli elmi, delle else delle spade, eccetera. Persino i balloon dei dialoghi, così tondi e con le linee che volano verso la persona che parla, sono caratteristici. E persino gli spazi NERI tra le vignette di Sigfrido è una cosa assai insolita. Nelle opere principali e fino agli anni 2000 sceglieva ed eseguiva personalmente i colori: poi le tecnologie di stampa cambiarono e da allora rinunciò alla preparazione dei colori.
L'enorme cura dei dettagli di Brasioli. Da "Sigfrido" (del 1985: quindi i colori furono scelti da Brasioli).
BRASIOLI LO SCENEGGIATOREQuando Brasioli ha anche sceneggiato delle storie, sono in genere delicate e intimiste. In
"Il disertore" sul Giornalino, Brasioli presenta una storia breve, in cui un soldato della Prima Guerra Mondiale scappa dalla guerra e si rifugia in una fattoria, dove una donna anziana lo aiuta di nascosto. La storia si conclude qui, con un messaggio di Buona Pasqua della donna, dato di nascosto al fuggitivo. Anche questa è una storia ambientata nel passato, anche se, in questo caso, più recente.
"Il disertore", opera completa di Brasioli. La diserzione in tempo di guerra era punita con la fucilazione sommaria: quindi c'era poco da scherzare...
Brasioli ha creato diversi fumetti in autonomia, sia come sceneggiatore che come disegnatore, per comunicare e suggerire, con delicatezza ed eleganza, degli spunti di riflessione sui grandi temi dell'esistenza umana. Solo che non sono facili da trovare: tuttavia possiamo ricordare
"In hoc ness", pubblicato nella rivista
"Vitt & dintorni" dell'Associazione Amici del Vittorioso, nel numero 50/2003.
IL CATTOLICESIMO DI BRASIOLILa religione cattolica è presente in modo molto forte nelle opere di Brasioli: non solo
"Il disertore" si conclude con un messaggio che rimanda alla Pasqua, ma anche le osservazioni del personaggio di
Ulix sono spesso cristiane, come pure la storia di
Sigfrido - una storia pagana - è stata interpretata in chiave cristiana. Lo sceneggiatore di queste due ultime opere non era lui, ma si vede bene quanto Brasioli abbia partecipato, nel suo lavoro, a queste storie. Lui ha sempre voluto trasmettere, per quanto possibile, il messaggio cristiano nelle sue opere. Infatti, Brasioli veniva da una famiglia cattolica e ha sempre avuto la fede cristiana sin da piccolo, con la quale ha voluto dare speranza a tutti con le sue opere. La visione religiosa e cattolica di Brasioli lo accompagnò per tutta la vita, in una forma di "misticismo dell'arte", che trascende i suoi lavori, facendo notare la presenza di Dio anche attraverso il quotidiano.
La bravura di Brasioli gli avrebbe permesso di lavorare anche per altre case editrici come la Bonelli, cosa che fecero altri autori del
"Giornalino": ma avrebbe dovuto cambiare il suo stile, cosa che non era disposto a fare. Per questo lavorò solo presso chi gli permetteva di esprimere liberamente il suo modo di disegnare, appunto nelle riviste cattoliche.
Le sue opere sono ricordate con articoli, pubblicazioni ed iniziative realizzate da Elena e Paolo Brasioli (contatto:
[email protected]).
BIBLIOGRAFIA2016 Alfredo "Alfre" Brasioli in blog "Fondazione Franco Fossati"2016 Alfredo Brasioli in blog Lambiek2016 Ciavola Blog: "Ciao Alfredo: perchè gli incontri della vita non vadano perduti"2020 "Speciale Ulix" in blog Oblò APS2022 Il "De Bello Gallico" di Caesaris a fumetti, opera epica, del 1996, dal sapiente ed elegante tocco artistico di Alfredo Brasioli in AFNews Tag: Paolo Brasioli"2022 "Le mie mani nelle tue mani di Alfredo Brasioli": articolo di Paolo Brasioli, nel sito dell'UCAI Nazionale2022 "Speciale Brasioli" Oltre quell'orizzonte! L'opera fumettistica "Ulix" di Alfredo Brasioli nella ricerca del "sapere del tutto" a 45 anni dalla pubblicazione!" di Paolo Brasioli in rivista: "Fumetto" ANAFI, (Associazioen Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) 123/20222022 "Alfredo Brasioli: Alfre, disegnare per capire, disegnare per divulgare...spiegare...emozionare!" in AFNews Tag: Paolo Brasioli"2023 Gli animali nella Bibbia - Alfredo Brasioli1978 "Trofeo Medusa Aurea" da Accademia Internazionale Arte Moderna, Roma.
1996 Speciale Brasioli e fumetto "Jaufrè Rudel di Giosuè Carducci" in rivista "Informa Vitt" n. 2/1996
2003 Speciale Brasioli e fumetto inedito "In hoc Ness" in rivista: "Vitt & dintorni" (Associazione amici del Vittorioso) numero 50/2003
2013 Speciale Brasioli in rivista "Vitt e dintorni" (Associazione amici del Vittorioso) numero 23/2013
2021 "Speciale Brasioli" in rivista "Vitt & dintorni" (Associazione Amici del Vittorioso) numero 50/2021
2023 "Alfredo Brasioli, opere che incantano" articolo monografico / ricordo pubblicato il 17/11/2023 su "Pianura 24 - il quotidiano della Bassa Veronese"
2023 Universitat Autonoma de Barcelona (SPA) - Hellenistic UAB-Ancient Macedonian Studies : "Drawing (on) the classic". Prof.ssa Silvia Barbantani, Università Cattolica del Sacro Cuore: "Space Odyssey(s). Alfredo Brasioli's "Ulix": a little known classical epic gem from the Years of Lead"
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1 Piergiorgio Maoloni (1938–2005) è stato uno dei grandi padri della grafica italiana. Ha creato un nuovo dialogo tra la parola e l'immagine. Si può definire un intellettuale della comunicazione, un designer sempre in anticipo sui tempi. Realizzò dei progetti che cambiarono il modo di fare e di scrivere i giornali, in Italia e all'estero. Ha contribuito alla realizzazione grafica e al restyling di alcuni dei più importanti quotidiani e periodici italiani, tra cui
"La Stampa", "Il Messaggero", "Il Giorno", "Avvenire", "Il Sabato", ecc.
2 Renata Sofia Gelardini (1920-2012): fu una delle prime sceneggiatrici italiane di fumetti. Iniziò a lavorare all’Istituto Luce di Roma come segretaria dei documentari, collaborando con registi come Giorgio Ferroni e Mario Damicelli. È qui che apprese con profitto la tecnica e l’arte dello scrivere in sceneggiatura. Da qui passò poi all'Avventuroso e al Giornalino, dove creò i personaggi di
Amar Singh, Dev Bardaj e i
Biondi lupi del Nord, con le matite di Ruggero Giovannini. Realizzò anche delle storie di
Kriss Boyd, il personaggio di fantascienza realizzato da Nevio Zeccara. Fece molte trasposizioni di classici a fumetti: ricordiamo
Quo Vadis,
Ben Hur, Pattini d’argento, Il Corsaro nero, La regina dei Caraibi, I misteri della giungla nera, I viaggi di Gulliver (quest'ultimo, in particolare, coi disegni di
Lino Landolfi),
Le Mille e una notte (disegnato da
Gino Gavioli). Realizzò anche
I racconti di Padre Brown, sempre con le splendide realizzazioni grafiche di
Lino Landolfi. Infine, è bene non scordare l’epopea dei miti germanici con il
Sigfrido disegnato da
Alfredo Brasioli nel 1980 e la collaborazione con Tommaso Mastrandrea per la scrittura di
Paulus, trasformato in un vero e proprio capolavoro dalla straordinaria realizzazione grafica di
Gianni De Luca. Realizzò anche dei romanzi, dei libri scolastici, delle raccolte di fiabe e leggende. Renata Gelardini fu una figura gigantesca del fumetto italiano che andrebbe riscoperta.
3Raoul Traverso, soprannominato Roudolph o Sanmauro (1915-1993), ha fatto molte versioni a fumetti di romanzi classici: in particolare ricordiamo
La Tempesta, Romeo e Giulietta, Amleto, realizzati da Gianni De Luca.
4Corrado Blasetti ha realizzato per il Giornalino le storie umoristiche di
Bellocchio e Leccamuffo, oltre a storie varie di ambientazione western o fantasy.
5 Carlo Saraceni, detto anche
Carlo Veneziano (Venezia, 1579-1620), pittore italiano, fu uno dei primi seguaci di Caravaggio, di cui interpretò la pittura, fondendola con un tonalismo di origine veneziana.
QUI I LINK A TUTTI GLI AUTORI DI FUMETTIEdited by joe 7 - 4/3/2024, 21:48
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