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  1. ZAGOR: "TROPICAL CORP" (Ivan)

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    Zagor
    By joe 7 il 18 Mar. 2024
     
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    ZAGOR 154-157: TROPICAL CORP (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Franco Donatelli, con l'aiuto di Francesco Gamba
    Pagine: 321
    Anno: 1978

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 205-208 (usciti nel 1978). I numeri reali di Zagor sono 154-157. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 154-157.

    TRAMA

    Drunky Duck, il postino indiano amico di Zagor, è inseguito dai soldati di un reggimento speciale appena insediatosi a Darkwood: il Tropical Corp, agli ordini del Colonnello Caniff. I militari vogliono uccidere il postino perchè non consegni a Zagor una lettera che il colonnello Perry, amico di Zagor e prigioniero in un manicomio a Charleston, ha affidato a Drunky Duck. Zagor salva il postino e legge la lettera: sembra che Perry sia stato messo in manicomio contro la sua volontà dagli uomini del Tropical Corp, perchè aveva scoperto che loro, per trovare un rimedio contro la febbre gialla, ne avevano diffuso volontariamente il morbo tra gli indiani di Darkwood. Dopo una rocambolesca fuga dal manicomio, Zagor e Cico portano via Perry e vengono inseguiti dai soldati del Tropical Corp, sotto la guida del capitano Nicholson. La caccia del Tropical Corp è spietata e Nicholson usa anche Tonka, l'amico di Zagor, come esca per catturarlo. Anche se lo stesso Nicholson viene ucciso insieme a suoi uomini, Zagor viene catturato e Caniff, insieme al dottor Massey, inietta a Zagor il morbo della febbre gialla. Tonka e un gruppo di indiani riesce a liberare Zagor, ma vengono scoperti e assediati: nello scontro, Massey perde la vita, ma Caniff sta per avere la meglio usando un cannone. All'improvviso, arriva il ministro Pickenz, che Zagor aveva contattato giorni prima grazie a Drunky Duck, che aveva spedito il messaggio (Pickenz conosce Zagor dai tempi di Ora Zero). Il ministro degrada Caniff e lo mette agli arresti, ordinando lo scioglimento del Tropical Corp. Il colonnello Perry - che è anche un medico - riesce a guarire Zagor, trovando un rimedio contro la febbre gialla.

    COMMENTO

    Bella storia del periodo post-golden age, anche se a mio parere si cominciano già ad intravedere dei segnali di stanchezza da parte di Nolitta – almeno rispetto alle sue opere migliori.

    PREGI

    Il Sergione immette nella serie una tematica di non facile trattamento, ovvero la guerra batteriologica. Qui uno spietato commando militare diffonde tra gli indiani di Darkwood il morbo della febbre gialla, in modo da testarne la cura su cavie umane sacrificabili senza rimorsi. Correttamente, Nolitta tiene in considerazione che siamo circa nel 1830, quindi adatta a tale periodo la conoscenza scientifica delle malattie tropicali. (A volte invece gli autori hanno la tendenza a riportare le conoscenze attuali in periodi storici ancora "pionieristici", creando così un effetto stridente.) In questo episodio abbiamo uno Zagor dinamico e risoluto come poche altre volte. Corre, lotta, soffre, si indigna, fa impazzire i nemici, e continua strenuamente a combattere anche quando viene contagiato dal tremendo morbo.

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    E va rilevato che nel fare tutto ciò risulta sempre molto UMANO: ha comportamenti credibili e reazioni coerenti col suo carattere, e per superare le difficoltà deve ogni volta sudare e sputare sangue. Ciò induce il lettore ad empatizzare con le azioni del protagonista (una empatia che purtroppo gli autori moderni riescono ad evocare solo di rado, proponendoci uno Zagor robotico, anaffettivo e pure incoerente da una versione all'altra, che ispira ben poco coinvolgimento emotivo). :(

    Nella gag iniziale, c'è la terza apparizione del Going-Going. Purtroppo sarà anche l'ultima volta con Nolitta. Peccato, poiché a me questo strambo animale mangiatutto piaceva assai.

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    Cico aspirante ranicida è fantastico! "Vi ammazzerò tutti, ranocchioni del demonio! Ammazzerò i grandi! I piccoli! I medi! I verdi, i gialli... Farò una strage! UNA STRAGE!!" :lol:

    Buona la suspense provocata dal fatto che la lettera di Perry si interrompe all'improvviso dopo aver annunciato una "grave minaccia" incombente su Darkwood. Un trucco narrativo molto semplice, ma efficace.

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    Spassosa la sequenza in cui Cico si finge pazzo per essere internato nel manicomio dove è rinchiuso Perry.

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    Sempre a proposito della sequenza del manicomio, è bizzarra la trovata in cui Zagor e Cico si intrufolano nella stanza di Perry...all'insaputa l'uno dell'altro, col rischio di rovinarsi i piani a vicenda. :lol:

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    I militari del Tropical Corp sono delle canaglie di prim'ordine. Su tutti spicca il colonnello Caniff, il cui fanatismo lo spinge a vette di crudeltà quasi demoniache. Veramente odioso. Uno dei pochi villain nolittiani che risulta essere un malvagio senza mezze misure, tipo Raskin o McCarty, il Collezionista

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    Curiosamente, qui Nolitta affida un ruolo "serio" anche a Drunky Duck (e mi pare che sia la prima ed unica volta nella collana). Sarà proprio Papero Sbronzo a garantire l'arrivo della cavalleria nel finale, risolvendo una situazione disperata per gli assediati.

    DIFETTI

    Stavolta il ritmo narrativo di Nolitta non è fluido come al solito. Può essere una mia impressione personale, ma trovo che procede un po' "a singhiozzo", alternando scene briose a lungaggini insolite (tipo il verbosissimo flashback di 10 pagine di Perry). E anche alcune sequenze sembrano buttate lì in modo un po' forzoso, quasi col solo scopo di aumentare il numero di pagine (come la insolita "doppia" sequenza iniziale con Drunky Duck, in cui la gag con Cico avrebbe dovuto essere risparmiata per un altro episodio). Insomma, in confronto a storie precedenti, qui la trama sembra procedere un po' "al rallentatore" persino rispetto alla tipica lentezza nolittiana. Credo che il miglior Nolitta avrebbe compattato questa storia su 2 albi e mezzo, invece che su 3 e passa. Una eccessiva dilatazione dei tempi narrativi c'è e si nota. <_<

    Sconcertante la scena in cui Zagor spara alle spalle di un nemico disarmato. :huh: Sequenza davvero inconcepibile, soprattutto sapendo che la storia è di Nolitta in persona e non di un autore novello che conosce poco il personaggio di Zagor. Chissà cosa gli era passato per la testa mentre scriveva quella scena (va be', anche i grandi hanno diritto a prendersi una sbornia di Grumello ogni tanto).

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    Nel finale mi è parsa troppo immediata la presentazione di Zagor perfettamente guarito subito dopo la vignetta che lo ritraeva moribondo. Ok, dalla didascalia del cambio-scena capiamo che sono passate 2 settimane, ma narrativamente ci stava bene il conservare un po' di incertezza sul destino di Zagor ancora per qualche vignetta.

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    Storia: 8
    Disegni: 7,5

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 21/3/2024, 22:35
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    La scena che ricordo meglio di questa storia è quando Zagor Zagor cammina fra gli indiani malati per dare loro conforto: una sequenza per me molto "cristiana".

    La scena di Zagor che spara alle spalle é stata modificata nelle ristampe successive.
    Nolitta aveva commesso un errore simile anche nella storia Puerto Juarez.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 18/3/2024, 18:58) 
    La scena di Zagor che spara alle spalle é stata modificata nelle ristampe successive.
    Nolitta aveva commesso un errore simile anche nella storia Puerto Juarez.

    Dovevano cambiarla per forza quella scena, era troppo stridente. Nolitta ha sbagliato di grosso nell'inserirla, e la cosa strana è che si trattava del suo personaggio. Non è stata l'azione di uno sceneggiatore esterno che non conosceva bene Zagor: era proprio di Nolitta.

    La scena di Puerto Juarez era sbagliata anche quella: ma la si poteva "giustificare" col fatto che sparava a un traditore. Non è che giustifichi l'atto, ma almeno c'è un contesto più grave. Qui, invece, Zagor spara a freddo a un soldato del Tropical Corp, una cosa che salta subito all'occhio.

    Credo che questa sia una traccia della trascuratezza con cui cominciava a trattare Zagor, visto che, in quel periodo, era più interessato a Mister No.
     
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    Infatti, la scena mi ha ricordato quando, nella storia dei Cangaceiros, Mister No spara al disarmato Colonello Fonseca.
    Anche quella scena venne poi modificata per invocare la "legittima difesa" del protagonista.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 18/3/2024, 19:46) 
    Infatti, la scena mi ha ricordato quando, nella storia dei Cangaceiros, Mister No spara al disarmato Colonello Fonseca.
    Anche quella scena venne poi modificata per invocare la "legittima difesa" del protagonista.

    E' la stessa situazione, in pratica: un fatto non "in linea" col personaggio, che poi è stato modificato.
     
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    Onestamente io in questa storia non vedo "segni di stanchezza" in Nolitta, la trova all'altezza delle migliori. Da questo episodio e per un anno intero sembrerà di essere tornati alla Golden Age, con tre racconti consecutivi davvero emozionanti.
    La sequenza intera che va dalla rocambolesca fuga dal manicomio, all'inseguimento nelle paludi fa tenere il fiato sospeso come poche volte è accaduto nel fumetto di Zagor.
    A parte la scena indicata da Ivan, per me l'unico difetto è il fatto che sia parzialmente disegnata da Gamba, io preferivo che l'avesse completata Donatelli.
     
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    CITAZIONE (Stella di Latta @ 18/3/2024, 20:29) 
    Onestamente io in questa storia non vedo "segni di stanchezza" in Nolitta, la trova all'altezza delle migliori. Da questo episodio e per un anno intero sembrerà di essere tornati alla Golden Age, con tre racconti consecutivi davvero emozionanti.

    Sono d'accordo anch'io, questo è il pensiero di Ivan. Tropical Corp mi aveva coinvolto proprio come le storie successive: il Delitto a bordo, il Destroyer, eccetera. Forse quella di Hellingen e gli alieni mi è sembrata un pò debole in qualche punto...ma resta sempre un buon finale per la saga di Zagor.
     
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