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  1. ZAGOR: "ORA ZERO!" (Ivan)

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    By joe 7 il 10 Feb. 2017
     
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    ZAGOR 107-109: ORA ZERO! (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 158, 159 e 160 (usciti nel 1974). I numeri reali di Zagor sono: 107, 108, 109. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 107, 108, 109.

    L'episodio conclude la prima vera “trasferta” di Zagor, facendolo tornare a Darkwood dopo una lunga assenza, per la precisione da “Angoscia” (n. 85 - numero reale della serie - quindi 20 numeri fa). Va detto che siamo in piena golden age zagoriana, quindi l'elevata qualità della storia è pressochè scontata.

    TRAMA

    Zagor e Cico, dopo un lungo viaggio ricco di avventure raccontate nei due anni precedenti della gestione della serie, tornano alla fine a Darkwood: ma non è un ritorno felice. Tutti i trapper e gli indiani sono stati fatto allontanare dalla foresta per ordine del nuovo colonnello di forte Bravery, Kraizer, e dei misteriosi soldati cercano di uccidere i due: Cico è gravemente ferito, ma sembra che Kraizer non sia responsabile degli attentati, che culminano fino alla distruzione della capanna dello spirito con la scure per opera di una specie di fuoco volante. Tonka, l'amico indiano di Zagor, gli rivela che avvengono cose misteriose in un luogo nascosto, dove Zagor, insieme a Tonka e Cico, si reca subito per indagare:scopre che dietro a tutto questo c'è il redivivo Hellingen, che, in combutta con lo stesso Kraizer, ha creato delle bombe volanti per distruggere le città statunitensi e così ricattare il Presidente degli Stati Uniti in persona. Ma Zagor, con un espediente, riesce a farsi credere morto per poi liberarsi e catturare Hellingen: Kraizer viene ucciso insieme ai suoi uomini per opera dei missili di Hellingen che Zagor gli fa mandare, minacciando lo scienziato. Hellingen alla fine impazzisce a causa del fallimento del suo piano e viene consegnato al Ministro della guerra Pickenz.

    PREGI

    A mio avviso, questa è la storia più riuscita con Hellingen - o quantomeno, è la più coerente col personaggio. Qui infatti troviamo la quintessenza del mad doctor: frustrazione, megalomania, desiderio di vendetta e un campionario di invenzioni “credibili” per l'ambientazione dell'epoca. Fra esse spiccano soprattutto i MISSILI TELEGUIDATI (anticipazione delle V-2 tedesche), che sono il fulcro della storia (questo è l'Hellingen che gradirei ritrovare nelle sue prossime apparizioni, senza più sconcertanti impicci con universi paralleli, alieni, magie, wendighi & satanassi vari).

    OK1


    Nolitta rischia molto nello “storicizzare” l'episodio in questione, tirando in ballo addirittura il presidente degli Stati Uniti in persona. Tuttavia, i riferimenti storici rimangono appena accennati, e la licenza narrativa non sconfina nell'inverosimiglianza (a parte forse la distruzione del Ministero della Guerra a Washington, un po' esagerata come licenza).

    OK2


    Come spesso accade nelle storie di Nolitta, più che le trame in sé (che, se ridotte all'osso, sono, invero, piuttosto semplici) è interessante il loro svolgimento, ovvero il modo di narrare le singole sequenze. Per esempio, Cico viene ferito da una ronda di militari e deve essere condotto a forte Bravery per essere curato. Questa sequenza poteva benissimo venire risolta mostrando semplicemente Zagor che conduce il messicano verso il forte: ma Nolitta aggiunge una serie di dettagliate digressioni che conferiscono grande pathos al viaggio: Zagor ha la barba lunga, Cico sviene più volte e deve essere trasportato di peso. Inoltre, in vista del forte, Zagor cerca di fargli coraggio, parlandogli dei suoi piatti preferiti: ma si accorge che Cico non risponde più e, allarmato, si mette a correre più in fretta che può verso il forte. Alla fine, Zagor sfoga tutta la tensione accumulata contro l'ottuso soldato di guardia al forte: una scena di grande effetto che, senza queste lunghe premesse, non sarebbe stata egualmente efficace.

    OK3

    OK5


    Tutta la prima parte è portata avanti con grande senso della suspense: cosa sono quei “fulmini a ciel sereno” che devastano Darkwood? A chi obbediscono quei soldati che braccano gli ultimi abitanti della regione? E perché muoiono senza motivo apparente, appena vengono catturati? Tante domande che fanno intuire una risposta convergente, ma per ora ci sono troppo pochi indizi.

    OK6


    Ben riuscito il primo confronto tra Zagor e il colonnello Kraizer: il militare dissimula molto bene il proprio coinvolgimento nei tragici eventi di Darkwood, e la sua innocenza risulta convincente sia per Zagor che per i lettori, infittendo il mistero.

    OK7


    Per comprendere la psicologia di Hellingen, è emblematico il suo dialogo con Zagor durante il loro primo incontro: "L'affermazione della mia personalità di scienziato, la mia rivincita su tutti i boriosi colleghi che hanno deriso le mie teorie...Ecco cosa mi propongo da anni!" E ancora, in risposta al perché mette il suo genio al servizio di cause distruttive: "Perché la violenza è l'unico argomento che riesca ad imporsi in un mondo popolato da gente superficiale e irriconoscente, che reagisce e diventa viva solo sotto il pungolo della paura!" In due semplici frasi, Nolitta dice TUTTO di Hellingen: la sua storia, i suoi scopi e le sue motivazioni. Da additare ad esempio per quegli autori che necessitano di 20 pagine per descrivere un personaggio.

    OK8


    La scena di Zagor preso a frustate da Hellingen è efficacissima e descrive la discesa agli inferi del protagonista: qui la situazione appare disperata. Il punto di svolta della vicenda è la scena della morte apparente autoprovocata da Zagor, in modo da sottrarsi alla sua condizione di prigioniero. Una trovata non originalissima, già vista fra l'altro in “L'inferno dei vivi" ma efficace.

    OK10


    Come nel loro precedente scontro ("Vittoria"), Zagor rivolge contro Hellingen le sue stesse invenzioni: i soldati che lo assediano vengono uccisi dalle loro cinture elettrificanti e le truppe di Kraizer, già pronte a prendere il controllo di Washington, vengono sterminate dai missili teleguidati. Da notare nell'occasione gli scrupoli di coscienza di Zagor, costretto a ricorrere a mezzi orribili per perseguire un pur nobile intento.

    OK11


    Efficace il finale in cui traspare la filosofia antimilitarista di Zagor (o meglio, di Nolitta) che distrugge tutto l'armamentario di Hellingen, in modo che neanche il governo statunitense possa usufruire di armi tanto distruttive. Impagabile, nella circostanza, l'espressione incredula del senatore Pickenz. Micidiale anche il discorso di commiato di Zagor: "Addio, senatore, e non ve la prendete troppo: tutto sommato, per fare le sue guerre, la stupida umanità può accontentarsi dei fucili, per il momento." Cosa aggiungere?...

    OK12


    DIFETTI

    Ammesso che sia un “difetto”, è doveroso segnalare che Hellingen riappare dopo una morte pressoché certa (sempre in "Vittoria"), senza che Nolitta dia la minima spiegazione su come abbia fatto a salvare la pellaccia.

    OK13


    Un po' forzata la scena in cui Zagor dialoga via monitor nientemeno che col presidente degli Stati Uniti. OK, si poteva mettere oppure non mettere; io non l'avrei messa, poiché fa sottintendere che anche nelle storie future l'esistenza di Zagor debba essere molto ben nota al governo. Questo poteva provocare una serie di limitazioni e/o incongruenze narrative.

    OK14


    Nel finale, viene mostrato un Hellingen reso pazzo per la bruciante sconfitta. Anche ammettendo che una reazione simile sia coerente con la psicologia del personaggio, il suo passaggio da delusione a follia mi è parso un po' troppo improvviso e poco credibile. Forse sarebbe stato meglio inserire prima una sequenza in cui si vede Hellingen che ha una crisi isterica.

    Ok15


    DISEGNI

    Come al solito, Donatelli è freddamente efficace, senza lode né infamia. Va però detto che si trova a suo agio nel rappresentare Hellingen: la sua versione del personaggio, grottesca e caricaturale, la preferisco quasi a quella di Ferri. Per il resto, la qualità della storia aiuta a sorvolare sulla tipica rigidezza dei disegni di Donatelli. Tuttavia, l'ultima vignetta di pag.67 di Ritorno a Darkwood è da incorniciare: suggestiva, drammatica, di grande atmosfera. Chapeau.

    OK16



    VOTO: Storia: 8,5; Disegni: 7

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:58
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    La sequenza di Cico ferito portato da Zagor al forte é veramente di grande impatto: una delle sequenze che rendono al 100% la loro amicizia.
    Anche io trovo piuttosto forzato la giustificazione di come Helligen si ancora vivo, ma in una grande storia come questa si tratta di un dettaglio secondario.
    Il senso di suspence che Nolitta ha conferito alla prima parte della storia é pura poesia: autori di oggi, imparate dal sommo maestro.
    Il tradimento di Kraizer é davvero un bel colpo di scena.

    Devo finire di leggere la storia e sono davvero impaziente di vedere cosa succederà.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 29/8/2020, 12:09) 
    La sequenza di Cico ferito portato da Zagor al forte é veramente di grande impatto: una delle sequenze che rendono al 100% la loro amicizia.
    Anche io trovo piuttosto forzato la giustificazione di come Hellingen si ancora vivo, ma in una grande storia come questa si tratta di un dettaglio secondario.
    Il senso di suspence che Nolitta ha conferito alla prima parte della storia é pura poesia: autori di oggi, imparate dal sommo maestro.
    Il tradimento di Kraizer é davvero un bel colpo di scena.

    Devo finire di leggere la storia e sono davvero impaziente di vedere cosa succederà.

    Sono contento che ti stia piacendo: è una delle storie migliori di Zagor. Solo, mi spiace che il mio articolo ti abbia rovinato la sorpresa. Secondo me, sarebbe meglio se gli articoli li leggessi dopo che hai letto la storia, se no io ti rovino tutto con gli spoiler! Purtroppo non posso parlare di una storia, o analizzarla, senza dire quello che succede...

    Credo che Nolitta non pensasse di usare ancora Hellingen, per questo l'ha fatto fuori con l'arpione senza tanti complimenti...ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per farlo tornare. E per di più senza spiegazioni: con un arpione piantato nel cuore, come cavolo fai a sopravvivere? Nolitta ha preferito lasciar perdere ogni discorso alla "sono sopravvissuto perchè..." stando sulle generali: forse era meglio così. Un ritorno di sicuro effetto, visto che il cattivo era considerato morto non solo dal protagonista, ma anche dai lettori (alla Bonelli non c'era ancora la fisima dei supercattivi Marvel o DC che ritornano dopo la morte).

    La scena di Zagor che trasporta Cico mezzo morto e l'arrivo di un distrutto ma combattivo spirito con la scure al forte è una delle scene migliori di tutta la saga zagoriana. ^_^
     
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    Finito!
    La scena che più di tutte mi é rimasta impressa vedere Zagor costretto a fare una strage di nemici; i suoi scrupoli di coscienza mi hanno ricordato Spider-Man, che però non avrebbe avuto il coraggio di agire come lo Spirito con la Scure.
    Meritatissima la fine di Kraizer e dei suoi uomini.
    Mi stupisce che tu non abbia parlato della scena finale con gli amici trappers: felice conclusione di una vicenda tanto tragica.

    Non sentirti in colpa per gli spoiler: se non fosse stato per i tuoi articoli, l'unica storia di Zagor che avrei letto per intero sarebbe stata "il re delle aquile".
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 29/8/2020, 14:15) 
    Finito!
    La scena che più di tutte mi é rimasta impressa vedere Zagor costretto a fare una strage di nemici; i suoi scrupoli di coscienza mi hanno ricordato Spider-Man, che però non avrebbe avuto il coraggio di agire come lo Spirito con la Scure.
    Meritatissima la fine di Kraizer e dei suoi uomini.
    Mi stupisce che tu non abbia parlato della scena finale con gli amici trappers: felice conclusione di una vicenda tanto tragica.

    Non sentirti in colpa per gli spoiler: se non fosse stato per i tuoi articoli, l'unica storia di Zagor che avrei letto per intero sarebbe stata "il re delle aquile".

    Quel momento in cui Zagor ha dovuto ammazzare i soldati premendo dei bottoni è stato terribile: ho sempre avuto dei dubbi su questo suo comportamento. Sarebbe bastato tenere Hellingen come ostaggio per tenere buoni i soldati e poi scappare via, o qualcosa del genere. Ma di certo uno sviluppo simile avrebbe avuto meno impatto. Sono quelle decisioni discutibili ma di effetto che possono avvenire in un fumetto. Non credo che l'Uomo Ragno (sono abituato a chiamarlo col nome italiano, scusa) lo avrebbe fatto: per lui la vita è sacra comunque.

    Sì, la scena finale dei trappers che salutano Zagor era veramente bella, forse io l'avrei commentata. Ma questo è l'articolo di Ivan, non il mio.

    Anche "Il re delle aquile" è un capolavoro. ^_^
     
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    Ah, ho dimenticato di dire che mi ha anche colpito il fatto che nella ricerca di un modo per evadere, l'idea sia venuta da una frase di Cico.

    Della serie "quando il piccolo messicano era una risorsa importante".
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 30/8/2020, 08:17) 
    Ah, ho dimenticato di dire che mi ha anche colpito il fatto che nella ricerca di un modo per evadere, l'idea sia venuta da una frase di Cico.

    Della serie "quando il piccolo messicano era una risorsa importante".

    Il piccolo messicano è sempre stato difficile da gestire per tutti gli altri sceneggiatori, con poche eccezioni (direi Castelli e Melloncelli). O lo trasformano in un palladilardo bulimico, o lo fanno dormire per tutta la storia, o lo trasformano in uno che spara di qua e di là...è difficile rendere la semplicità, l'ingenuità, l'altruismo nascosto, la comicità, la pasticcioneria di Cico. E anche il fatto che possa essere di aiuto a Zagor in modo inaspettato e imprevisto: il tizio sul quale non scommetteresti due lire diventa la carta vincente. Ma Cico, oltre a Nolitta e a pochi altri, nessuno l'ha capito.
     
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    Indubbiamente la miglior storia di Hellingen. Ora Burattini ha provato, dopo i disastri di SCLAVI e BOSELLI, di restituirci il MAD DOCTOR vecchio stile. Ci ha impiegato 4 anni e 8 albi, con una serie infinita di spiegazioni, in più a trasformato il nostro professore in un nazista ante litteram, a mio parere piuttosto distante dal personaggio originale, che teorizzava la superiorità delle menti geniali (la sua, più che altro), e non di una razza.
    Molti lettori lo hanno fatto notare, pure io che sono, tutto sommato, piuttosto benevolo verso lo Zagor moderno. Ci siamo presi dei “detrattori”, e la storia è finita lì. Ora vedremo se il prossimo ritorno sarà all’altezza di ORA ZERO.... 😂
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 31/8/2020, 07:50) 
    Indubbiamente la miglior storia di Hellingen. Ora Burattini ha provato, dopo i disastri di SCLAVI e BOSELLI, di restituirci il MAD DOCTOR vecchio stile. Ci ha impiegato 4 anni e 8 albi, con una serie infinita di spiegazioni, in più a trasformato il nostro professore in un nazista ante litteram, a mio parere piuttosto distante dal personaggio originale, che teorizzava la superiorità delle menti geniali (la sua, più che altro), e non di una razza.
    Molti lettori lo hanno fatto notare, pure io che sono, tutto sommato, piuttosto benevolo verso lo Zagor moderno. Ci siamo presi dei “detrattori”, e la storia è finita lì. Ora vedremo se il prossimo ritorno sarà all’altezza di ORA ZERO.... 😂

    Ti posso dire cosa accadrà, anche se non ho la palla di cristallo: la storia di Hellingen sarà una schifezza e ti daranno del "bilioso detrattore" per le tue osservazioni pacate e ragionevoli. Infatti nei forum si deve dire soltanto "tutto va bene madama la Marchesa". Anche per questo non li frequento più.

    Ho già parlato dell'Hellingen di Burattini: qui ho analizzato la prima parte del suo ritorno in salsa nazisteggiante (uscita nel 2015). Ho trascurato volutamente la seconda parte del suo ritorno (realizzata nel 2019), visto che in sostanza si trattava di flashback su flashback con un Hellingen che alla fine tornava e basta. Ammazza che parto lungo: ben quattro-cinque anni per non raccontare ancora nulla di concreto.

    L'Hellingen nazista è un'idiozia che non sta in piedi, ne avevo parlato nel link: il personaggio e le sue motivazioni ne escono stravolte.

    Inoltre, Hellingen non era l'unico ad essere un "nazista ante litteram": quella era l'espressione della mentalità di allora. Gli scienziati e gli intellettuali dell'800 e '900 infatti seguivano le teorie razziste che si basavano su Darwin e sulla sua teoria evolutiva: il nazismo ne è stato la logica conseguenza. Prima di Darwin neanche si parlava di razze umane.
     
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    Ho riletto la storia ripubblicata dalla Bonelli in formato libro.
    Premetto che secondo me questa è una tipica storia zagoriana.
    Nel senso che il lettore di Zagor non si stupirebbe mai di trovarsi di fronte a situazioni come queste in cui uno scienziato pazzo, nella prima metà dell'ottocento, costruisce razzi telecomandati, televisori, o passaggi segreti da batcaverna. Dato per plausibile tutto ciò, e nonostante alcune palesi incongruenze ( non si capisce perchè Stillmaker sia stato sostituito da Kraizer al comando del forte, e soprattutto come abbiano fatto a trasportare i pezzi per costruire i missili all'interno del vulcano, senza mai essere notati da nessun altro distaccamento militare all'interno della regione(!?!)), però nel complesso la storia scorre piacevole, ed anche la caratterizzazione di Hellingen rispecchia bene quella del classico Mad Doctor.
    Sinceramente non capisco perchè ogni storia di Hellingen venga confrontata con quella di Tiziano Sclavi, nel senso che bisogna per forza dire che Sclavi ha snaturato il personaggio di Hellingen portandolo fuori dalla sua filosofia originaria. Da una parte potrebbe anche essere vero, ma in un fumetto seriale ci possono anche essere queste digressioni. Secondo me sono stati gli sceneggiatori che hanno ripreso in seguito il personaggio di Hellingen a non aver saputo cogliere questa opportunità e a deludere un pò le aspettative dei lettori.
    Magari andrò un pò controcorrente, però questo richiamo costante alle storie di Nolitta e ai personaggi di Nolitta sta diventando un pò stucchevole, dopo 40 anni non penso sia ancora concepibile.
     
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    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 8/8/2021, 19:39) 
    Ho riletto la storia ripubblicata dalla Bonelli in formato libro.
    Premetto che secondo me questa è una tipica storia zagoriana.
    Nel senso che il lettore di Zagor non si stupirebbe mai di trovarsi di fronte a situazioni come queste in cui uno scienziato pazzo, nella prima metà dell'ottocento, costruisce razzi telecomandati, televisori, o passaggi segreti da batcaverna. Dato per plausibile tutto ciò, e nonostante alcune palesi incongruenze ( non si capisce perchè Stillmaker sia stato sostituito da Kraizer al comando del forte, e soprattutto come abbiano fatto a trasportare i pezzi per costruire i missili all'interno del vulcano, senza mai essere notati da nessun altro distaccamento militare all'interno della regione(!?!)), però nel complesso la storia scorre piacevole, ed anche la caratterizzazione di Hellingen rispecchia bene quella del classico Mad Doctor.
    Sinceramente non capisco perchè ogni storia di Hellingen venga confrontata con quella di Tiziano Sclavi, nel senso che bisogna per forza dire che Sclavi ha snaturato il personaggio di Hellingen portandolo fuori dalla sua filosofia originaria. Da una parte potrebbe anche essere vero, ma in un fumetto seriale ci possono anche essere queste digressioni. Secondo me sono stati gli sceneggiatori che hanno ripreso in seguito il personaggio di Hellingen a non aver saputo cogliere questa opportunità e a deludere un pò le aspettative dei lettori.
    Magari andrò un pò controcorrente, però questo richiamo costante alle storie di Nolitta e ai personaggi di Nolitta sta diventando un pò stucchevole, dopo 40 anni non penso sia ancora concepibile.

    Le storie di Nolitta erano belle e appassionanti anche adesso dopo 40 anni, tant'è vero che vengono sempre ristampate e rilette.

    Quella di Sclavi su Hellingen era orribile e nessuno se la rilegge, tranne i pochi appassionati che ne scrivono (di rado) gli elogi sui forum. Ma di certo non se la rileggono: al massimo la analizzano. Aggredendo sempre chi ne parla male, manco fossero i seguaci di una setta.

    Pure le altre versioni di Hellingen realizzate dagli altri autori sono inguardabili.

    Non c'è nulla di "stucchevole" nel preferire le storie di Nolitta: erano di gran lunga le migliori, tutto qui.
     
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    Certo sono le migliori perchè è lui che aveva creato il personaggio ed è lui che lo scriveva meglio però c'è da rimarcare il fatto che le tecniche di sceneggiatura che usava Sergio Bonelli ( prive di intreccio narrativo e di sottotrame) oggi non sarebbero più ammissibili.
    Anche a me piacciono le sue storie ed era abilissimo nel mischiare umorismo e azione, però non ritengo giusto ogni volta fare dei confronti con le sue vecchie storie perchè la sua ultima storia è datata 1980 ed ormai son passati ben più di 40 anni.
    Secondo me bisognerebbe avere più fiducia nei nuovi sceneggiatori che conoscono a fondo il personaggio e cercano comunque di scriverlo con il loro stile che ripeto invevitabilmente sarà diverso da quello di Sergio Bonelli.
     
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    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 8/8/2021, 22:27) 
    Certo sono le migliori perchè è lui che aveva creato il personaggio ed è lui che lo scriveva meglio però c'è da rimarcare il fatto che le tecniche di sceneggiatura che usava Sergio Bonelli ( prive di intreccio narrativo e di sottotrame) oggi non sarebbero più ammissibili.
    Anche a me piacciono le sue storie ed era abilissimo nel mischiare umorismo e azione, però non ritengo giusto ogni volta fare dei confronti con le sue vecchie storie perchè la sua ultima storia è datata 1980 ed ormai son passati ben più di 40 anni.
    Secondo me bisognerebbe avere più fiducia nei nuovi sceneggiatori che conoscono a fondo il personaggio e cercano comunque di scriverlo con il loro stile che ripeto invevitabilmente sarà diverso da quello di Sergio Bonelli.

    Il valore delle storie di Nolitta su Zagor resta sempre valido anche dopo 40 anni, tant' è vero che queste storie sono ammirate ancora oggi. Quindi quelli di Nolitta sono metodi narrativi ammissibili ancora oggi. E poi, chi decide cosa sia narrativamente ammissibile o meno? Lo decide il gusto dei lettori, non lo stabiliscono dei criteri fissati da chissà chi. Il lettore comanda, non il narratore. Se il narratore racconta male, il lettore lo abbandona: questa è la regola. La "fiducia al narratore" di cui parli deve essere guadagnata, mai data in anticipo.

    Nolitta è seguito e riletto ancora oggi: questo è molto significativo. E' ancora attualissimo. Se c'è un narratore che lo vuole seguire lo segue, se no faccia come gli pare. Ma, in ogni caso, non pretenda mai degli applausi: quelli vanno guadagnati, mai pretesi. Se fai una storia pubblica ti metti in gioco, e devi accettare tanto i complimenti quanto i pomodori in faccia. E' la regola dello spettacolo. Il pubblico non è al servizio del narratore, è sempre il contrario. Nolitta è stato giustamente premiato, gli altri sono stati giustamente scornati.
     
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    SI però se si ragiona in questo modo una serie a fumetti rischia di diventare monotona e ripetitiva.
    Secondo me bisogna anche prendere coscienza del fatto che purtroppo Sergio Bonelli non c'è più e credo (forse mi sbaglierò) che anche se riprendesse in mano il personaggio oggi non lo scriverebbe più come 40 anni fa.
    Penso che l'unica cosa sbagliata sia fare continuamente dei confronti, anche perchè, ripeto, tutti gli sceneggiatori che si avvicinano a Zagor secondo me lo hanno letto da sempre e conoscono bene la sua filosofia, con l'unica differenza che lo scrivono secondo il loro personale stile!
     
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    CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 8/8/2021, 22:59) 
    SI però se si ragiona in questo modo una serie a fumetti rischia di diventare monotona e ripetitiva.
    Secondo me bisogna anche prendere coscienza del fatto che purtroppo Sergio Bonelli non c'è più e credo (forse mi sbaglierò) che anche se riprendesse in mano il personaggio oggi non lo scriverebbe più come 40 anni fa.
    Penso che l'unica cosa sbagliata sia fare continuamente dei confronti, anche perchè, ripeto, tutti gli sceneggiatori che si avvicinano a Zagor secondo me lo hanno letto da sempre e conoscono bene la sua filosofia, con l'unica differenza che lo scrivono secondo il loro personale stile!

    I confronti sono inevitabili e ci saranno sempre, anche se non piacciono. E non sono d'accordo che "tutti gli sceneggiatori che si avvicinano a Zagor secondo me lo hanno letto da sempre e conoscono bene la sua filosofia": non è per nulla vero, visto che non piacciono e sono criticati.

    No, o il successo te lo guadagni o è meglio che lasci perdere. Se non sono capaci di fare lo Zagor di Nolitta, è meglio che la smettano e chiudano la serie. Ma, visto che vende e c'è chi la prende, continuino pure. Ma non pretendano "niente confronti": è un'illusione. Ci sono e ci saranno sempre, perchè voi continuate l'opera di un altro ed è comunque con lui che dovrete sempre confrontarvi, vi piaccia o meno.

    Quindi, per favore, finiamola qui: non faremmo che ripeterci Tu resti con la tua idea e io resto con la mia.
     
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