Il blog di Joe7

  1. ROCKY JOE: PERCHE' FINISCE COSI'?

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    Rocky Joe
    By joe 7 il 25 April 2018
     
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    IL VERO DESIDERIO DI JOE? CONSUMMATUM EST.

    Per capire bene il significato della storia di Joe, è essenziale leggere queste pagine. Siamo al momento in cui in cui Joe, dopo aver provocato indirettamente la morte di Rikishi, il suo rivale, sul ring, e dopo un periodo di profonda crisi, torna a boxare, affrontando avversari sempre più forti. Noriko Hayashi, meglio conosciuta come Nori, è una ragazza che ha conosciuto Joe nei bassifondi e non riesce a capire questa sua ossessione nel tornare a boxare solo per rimediare, o espiare, alla morte di Rikishi. Una sera, mente escono insieme (cosa rara) Noriko decide di parlare chiaro a Joe. E qui inizia il dialogo.

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    Il discorso di Joe a Noriko è emblematico per capire il senso della storia di Ashita no Joe. Più che una storia di pugilato (e Rocky Joe è anche questo) è una storia di purificazione, anche se a vederla non sembrerebbe. Apparentemente, è la storia di un pugile che fa carriera dai bassifondi per poi raggiungere la meta e morire sul ring soddisfatto. Ma, interpretata in questo modo, è una storia senza senso. Certo, la si può interpretare come una storia di riscatto sociale: praticamente tutti la interpretano così nei vari siti o forum. Ma che riscatto sociale c'è in una sconfitta, per quanto subita col sorriso sulle labbra mentre si muore? Un'altra interpretazione comune è quella della "solita storia di allenamenti disumani per sopravvivere tipici dell'Oriente". Bisognerebbe chiedersi, allora, perchè queste storie sono tutte orientali. In ogni caso, Joe questi allenamenti non li subisce come in genere fanno i protagonisti: lui li vuole. Supera persino le esigenze del suo allenatore Danpei Tange, in una frenetica corsa di allenamento e di scontri che non può portare ad altro che all'autodistruzione. Ma perchè Joe vuole autodistruggersi? Per essere precisi, Joe vuole - inconsciamente - distruggere il suo corpo, non se stesso. Per capire meglio quello che ho detto, per prima cosa bisogna chiedersi - ed è strano che nessuno l'abbia fatto - perchè questo tipo di storie stile "allenamento disumano" ci siano solo in Oriente. Per capire bene il perchè, bisogna osservare il contesto religioso dell'oriente: ricordiamoci che anche un fumetto è lo specchio della società - e della religione - in cui è stato realizzato.

    Ora, l'ambiente di Joe è - ovviamente - quello giapponese, dove prevalgono religioni orientali come il buddismo, lo shintoismo, il taoismo, l'animismo e altre simili, che molto spesso credono nella reincarnazione, cioè nel ciclo continuo di purificazioni in continui passaggi dell'anima, dopo la morte, in un altro corpo. Una forma ancora più estrema della reincarnazione è la metempsicosi, in cui la reincarnazione non avviene solo tra uomini, ma anche in animali, in piante e, in qualche caso, persino in minerali. Il cristianesimo, invece, non crede nella reincarnazione, perchè l'uomo è fatto di corpo e anima, che sono inscindibili: si muore una volta sola, e dopo c'è il giudizio. Quindi non ci sono reincarnazioni e l'uomo raggiunge il Paradiso o l'Inferno, sia in anima che corpo. Anche il corpo segue il destino dell'anima nel cristianesimo.

    Cosa c'entra tutto questo con Rocky Joe? Ci arriviamo adesso: alla base della reincarnazione c'è uno "spiritualismo", cioè il credere di dover salvare, nell'uomo, soltanto l'anima, visto che è solo quella che "trasmigra" tra i vari corpi, umani o meno, secondo le religioni orientali. Da questa credenza ne consegue fatalmente l'indifferenza, se non il disprezzo, per il corpo. Se per il cristianesimo il nostro corpo non è un vestito, quindi noi non abbiamo un corpo, ma siamo un corpo, se per il cristianesimo a risorgere nell'ultimo giorno non sarà l'anima soltanto, ma anche il nostro corpo...per Rocky Joe ci sarà risurrezione solo per la sua anima, non per il suo corpo. Un corpo, quindi, che non è visto come una cosa buona, ma come la "prigione" dell'anima, come dicevano i greci: una prigione da cui uscire. Una prigione da annientare. Da qui i terribili colpi che Joe riceve senza problemi con la sua "tecnica delle braccia penzoloni", dove non fa nessuna mossa e viene massacrato di botte dall'avversario fino a che Joe ribatte col "colpo d'incontro incrociato": un colpo, tra l'altro, talmente distruttivo da spaccare le ossa. Anche lo spaventoso allenamento di Rikishi, che soffre le pene dell'inferno per scendere al livello di peso di Joe, è un'espressione di questo disprezzo del corpo. Più che allenamenti, sono purificazioni.

    Tutti gli addestramenti spietati di tutte le serie giapponesi, soprattutto sportive, esprimono il disprezzo, l'orrore e anche l'odio asiatico verso la "materia" - a cominciare da quella che ci permette di vivere nel mondo con il nostro corpo - per combatterla, ignorarla, superarla, umiliarla, vincerla, annientarla. Provate a esaminare gli allenamenti e gli sforzi di Seiya di Pegasus, Jenny la tennista, e tutte le altre serie sportive, in cui questo elemento è più evidente che in altre: vi accorgerete di osservarle con un occhio diverso, se terrete conto di questo aspetto. E Joe, ufficialmente per espiare l'uccisione di Rikishi, vuole "purificare" non solo questa colpa, ma anche se stesso, distruggendo il suo corpo fino a diventare polvere bianca. Il ring, così, diventa un altare sacrificale dove Joe è, appunto, il sacrificio. Un sacrificio che lui desidera ardentemente, sapendo bene che Josè Mendoza, il campione del mondo, è troppo forte per lui. E, alla fine, avviene quello che Joe voleva: diventa polvere bianca. Ed è da ricordare che, in Oriente, il bianco è il colore della morte: nella scena finale, i suoi capelli, per la prima volta, appaiono bianchi. Consummatum est: tutto è compiuto, consumato. Il sorriso di Joe è il sorriso di chi ha raggiunto la purificazione completa, almeno secondo la mentalità orientale. Certo, tutto questo nel discorso di Joe a Noriko non viene detto esplicitamente: ma la logica di fondo è questa.

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    QUI TUTTI I LINK SU ROCKY JOE

    Edited by joe 7 - 8/2/2022, 17:01
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    Ho appena finito di leggere il manga ( edizioni Star Comics 2015, che giudico buona per la qualità e prezzo).
    Per prima cosa ringrazio Joe. Con la tua sensibilità mi hai dato la chiave giusta di lettura fin dall'inizio.
    Joe l'Attaccabrighe capisce che attraverso il pugilato potrà utilizzare al meglio le sue qualità e caratteristiche e sentirsi veramente vivo, perchè il dare e ricevere colpi brucia in lui il fuoco della passione.
    Come commento a caldo posso dire che mi sono immedesimato completamente nelle vicende e nella psicologia dei personaggi. Non solo. La storia di Joe Yabuki è stata per me fonte di ispirazione, come era accaduto in passato con alcuni classici della letteratura.
    La popolarità di questo manga indica che è riuscito davvero a raggiungere il cuore di chi l'ha letto.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 25/2/2023, 16:05) 
    Ho appena finito di leggere il manga ( edizioni Star Comics 2015, che giudico buona per la qualità e prezzo).

    Allora hai letto l'edizione "Perfect Edition", che è buona, anche se forse è un pò grande. Ma così si vedono meglio le scene. Io ho comperato quella precedente del 2002, che era un formato libretto.

    CITAZIONE (Kirihito @ 25/2/2023, 16:05) 
    Per prima cosa ringrazio Joe. Con la tua sensibilità mi hai dato la chiave giusta di lettura fin dall'inizio.

    Non so se è la chiave giusta: diciamo che è un'interpretazione che a me è sembrata più convincente di quella che tutti davano sempre su Joe, cioè: il riscatto sociale, il vincere ad ogni costo, e cose simili. Che possono essere vere, ma che non spiegano fino in fondo nè la storia, nè il personaggio, nè il contesto. Almeno per me.

    CITAZIONE (Kirihito @ 25/2/2023, 16:05) 
    Joe l'Attaccabrighe capisce che attraverso il pugilato potrà utilizzare al meglio le sue qualità e caratteristiche e sentirsi veramente vivo, perchè il dare e ricevere colpi brucia in lui il fuoco della passione.

    Più che la passione, Joe nella boxe trova un significato al suo vivere.

    Perchè, in fondo, la domanda base è questa: perchè si vive? Perchè vivere, a che scopo vivere? La vita ha un senso?

    Joe ha dato una sua risposta a questo interrogativo: e, anche se era una risposta sbagliata, gli ha dato comunque la soddisfazione di vivere per uno scopo, per qualcosa. E' ben di più che la sola passione, quindi: è la risposta a un'esigenza profonda della sua anima.

    Ogni persona sente il bisogno di rispondere a queste domande: a meno che non preferisca lasciarsi vivere, anzichè vivere davvero.

    CITAZIONE (Kirihito @ 25/2/2023, 16:05) 
    Come commento a caldo posso dire che mi sono immedesimato completamente nelle vicende e nella psicologia dei personaggi.

    Infatti, la capacità di coinvolgimento dei due autori è stata straordinaria. La costruzione psicologica dei personaggi e la narrazione praticamente non hanno difetti. Anche adesso, se mi capita di rileggere Joe, non mi fermo più, anche se so già come va a finire. E parliamo di un manga di cinquant'anni fa: eppure coinvolge ancora oggi. Segno che è stato capace di attraversare la prova del tempo.

    CITAZIONE (Kirihito @ 25/2/2023, 16:05) 
    Non solo. La storia di Joe Yabuki è stata per me fonte di ispirazione, come era accaduto in passato con alcuni classici della letteratura.
    La popolarità di questo manga indica che è riuscito davvero a raggiungere il cuore di chi l'ha letto.

    Concordo. Sono contento che ti sia piaciuto Rocky Joe. ^_^ La letteratura è fatta anche di fumetti, non solo di libri.

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    Senza dire che la potenza narrativa dell'anime (la prima stagione, soprattutto) non ha eguali.
    Sul serio: nessun anime classico o moderno lo può eguagliare.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 25/2/2023, 19:06) 
    Senza dire che la potenza narrativa dell'anime (la prima stagione, soprattutto) non ha eguali.
    Sul serio: nessun anime classico o moderno lo può eguagliare.

    Ho seguito anche l'anime, che è davvero notevole, sia la prima che la seconda stagione: ma preferisco comunque il manga, che è ancora più coinvolgente, almeno per me.
     
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