Il blog di Joe7

  1. "ZAGOR CONTRO IL VAMPIRO" (Joe7, Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 25 Nov. 2015
     
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    ZAGOR 85-87: ZAGOR CONTRO IL VAMPIRO (analisi di Joe7 e Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 136-138 (usciti nel 1972). I numeri reali di Zagor sono: 85-87. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 85-87.

    TRAMA

    Zagor e Cico, per fare un favore al vecchio amico Parkman, accompagnano il figlio di lui in una carovana dove il giovane Parkman deve fare da guida e capocarovana, perchè non gli accada nulla. Durante il viaggio avvengono fatti strani ed inquietanti, con morti misteriose e uomini impazziti, mentre uno strano carro di zingari, che fa parte della carovana, continua a seguire la fila, indifferente a quello che accade, mentre al loro interno custodiscono gelosamente una bara. Parkman, Zagor e Cico accompagnano i misteriosi zingari al castello del loro padrone per ricevere la paga per il viaggio: ed è l'inizio di un incubo, in cui Zagor per la prima volta dovrà affrontare un non-morto assetato di sangue...

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    ANALISI DI JOE7: UN CLASSICO INTRAMONTABILE

    L'atmosfera angosciosa, o meglio, inquietante, dura per tutta la prima parte della storia, durante il viaggio della carovana di Parkman, in cui il vampiro non compare mai, ma i suoi effetti spaventosi sono ben visibili anche se, per chi è coinvolto, non spiegabili.

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    Quando compare alla fine il barone Rakosi, sin dall'inizio il lettore capisce che il vampiro è lui. E' persino scritto nel titolo, con una straordinaria copertina che evoca le scene di Nosferatu, il film di vampiri del 1922 di Murnau!

    OK2


    Ebbene, il lettore sa che Rakosi è il vampiro, ma i personaggi no! Quindi chi legge soffre nel sapere che Zagor e gli altri sono in serio pericolo e non può avvisarli, in un perfetto stile hitcockiano, che Nolitta sottolinea con le scene incredibilmente comiche e nello stesso tempo paurose di Cico che sfugge agli attacchi del vampiro senza nemmeno rendersene conto.

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    E' da notare anche la curiosità del fatto che in questa storia - caso più unico che raro - quasi nessuno chiami Zagor e Cico coi loro veri nomi (il primo è chiamato Gordon e il secondo Pereira), quasi come se facessero da contraltare alla falsa identità del barone Rakosi, ufficialmente normale proprietario di un maniero. Comunque, quando la verità sul vampiro viene scoperta, è un crescendo drammatico che culmina col vampiro che viene distrutto dall'alba del sole, lasciando solo polvere davanti ad uno stupefatto Zagor. Una scena tra le migliori in assoluto della serie.

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    E' da notare che, negli anni successivi, lo stupore di Zagor comparirà sempre meno, affrontando cose straordinarie come se fossero ordinaria amministrazione, facendo perdere per sempre quel "sense of wonder", o senso di meraviglia, che aveva agli inizi e che lo rendeva più umano. In ogni caso, un vero e proprio capolavoro con un vampiro classico il più possibile e nello stesso tempo angosciante il più possibile, complici le magiche chine di Ferri, che sanno rendere inquietante il passaggio del barone Rakosi da sereno e pacato nobile a belva assetata di sangue.

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    LO STRANO COMPORTAMENTO DI RAKOSI

    E' da notare anche un passaggio particolare, che ha sollevato diverse discussioni (si veda l'analisi di Ivan qui sotto): quando Rakosi viene scoperto, non affronta direttamente Zagor, ma scappa, lasciando l'incarico di eliminarlo ai suoi servi, gli zingari gitani. Eppure ha una forza straordinaria e avrebbe potuto ammazzare Zagor con le sue mani senza problemi. Perchè non l'ha fatto?

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    In sostanza, non cerca lo scontro diretto con Zagor: anche dopo che ha mandato contro di lui gli zingari, alla fine Rakosi si dirige verso la sua bara, mentre sta per finire la notte, come ha sempre fatto. Eppure, quella non era una notte come le altre: era STATO SCOPERTO. Avrebbe dovuto essere più guardingo, sospettoso. Invece, nulla: si muove come ha sempre fatto. Perchè? Per paura di Zagor? Non mi sembra che ne abbia mai avuta: sapeva la differenza di forza tra lui e il suo nemico. Allora, perchè questo strano comportamento? Una risposta plausibile, anche dal punto di vista psicologico, è questa: Rakosi, anche se vampiro, restava una persona di sangue nobile. E un nobile non si abbassa a combattere contro un plebeo come Zagor: per questo gli manda contro altri plebei, come gli zingari suoi servi, che, è sicuro, uccideranno Zagor senza problemi e faranno sparire il suo corpo, come avranno sicuramente già fatto in passato in casi simili. Quindi, non solo sottovaluta il nemico, ma lo disprezza anche, non ritenendolo degno di lui. Un nobile non può abbassarsi a combattere contro uno che non lo è. Mi sembra assai convincente come spiegazione e permette di capire meglio il vampiro non solo come mostro, ma anche come l'uomo che era.

    OK8


    Si può obiettare che Rakosi credeva di potersi sottrarre alla cattura, andando semplicemente a dormire alla sua bara. Ma allora perchè non è andato subito nella bara, invece di aspettare quasi l'alba per farlo? Era andato a, diciamo, fare prelievi? Per tutta la notte? Ben sapendo che era stato scoperto da Zagor? In pratica, allora, ha passato una serata di routine, senza preoccupazioni. Quindi, se non era preoccupato, era perchè era sicuro che gli zingari suoi fedeli avessero già sistemato il problema, magari ammazzando anche Cico, così, tanto per andare sul sicuro. E la notte successiva avrebbe avuto il boccone più grosso: Parkman sarebbe diventato un suo seguace vampiro. Insomma, tutto stava andando bene, almeno per il barone: che motivo aveva di fuggire?

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    ANALISI DI IVAN

    Un classicissimo. Non a caso è comunemente considerato l'episodio che innesca la “golden age” zagoriana. Una curiosità: nel famoso referendum del 1981, questa storia fu votata comunque...nonostante che il regolamento limitasse i voti solo a storie pubblicate negli ultimi 5 anni. Uno sforamento che testimonia la particolare affezione dei lettori per questo episodio.

    PREGI

    [...] (Ok, inutile farne l'elenco o si fa notte. Tanto, chiunque abbia letto la storia sa bene di quante pregevolezze è infarcita)

    DIFETTI

    Secondo me, la nota stonata in questa sinfonia quasi perfetta è che...la prima manifestazione vampiresca di Rakosi ci viene mostrata tramite una gag con Cico, in cui il barone non fa esattamente la figura del terribile mostro scaltro e quasi invincibile. Diamine; Nolitta ha impiegato 120 pagine per creare un'atmosfera satura di mistero e di aspettativa...e poi mostra per la prima volta la natura sovrannaturale del nemico nell'ombra facendogli fare una figura da goffo pagliaccio?! Forse sarebbe stato meglio posticipare quella gag DOPO aver presentato il vampiro per quello che in realtà è, aggiungendo PRIMA una apposita sequenza “seria”. In breve, non è la gag (che è gustosa e anche narrativamente importante) a non funzionare, bensì la sua collocazione temporale all'interno della storia. Inoltre, c'è una piccola sbavatura di coerenza comportamentale: quando Rakosi fugge perché spaventato dalla croce di Cico, Zagor lo insegue calandosi dalla balconata...e Rakosi continua a fuggire. Perché? A quel punto non c'é più la croce a inibirlo, quindi ora potrebbe facilmente fare a pezzi Zagor appena scende dalla balconata. Inoltre, non si comprende perché Rakosi non rimanga a dare man forte ai suoi ungheresi, preferendo invece eclissarsi senza motivo nella boscaglia. Forse Nolitta avrebbe potuto ovviare a questi dubbi sul comportamento di Rakosi semplicemente mettendo la croce di Cico in mano a Zagor durante il suo inseguimento; in quel caso sia la fuga di Rakosi che la sua mancata partecipazione allo scontro tra Zagor e gli ungheresi sarebbero apparse giustificate.

    DISEGNI

    Si può azzardare a dire che proprio con questa storia Ferri raggiunga il top della sua maturità. Magistrale nelle scene notturne e nei giochi di chiaroscuro nei primi piani dei personaggi (il suo Rakosi è davvero inquietante). E che dire della sequenza nella cripta? Un'atmosfera insuperata.

    VOTO

    Storia: 9,5
    Disegni: 10


    QUI L'APPROFONDIMENTO ALLA STORIA

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:46
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  1. Zagrosky
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    Avete detto di tutto e di più, a me cosa rimane?
    Come aspetto positivo posso dire che la storia inizia con una gag di Cico tra le più divertenti in assoluto, ''il varo della nave'' ....
    come caratteristica negativa, c'è il fatto che la storia dura solo 230 pagine, mentre un simile capolavoro sarebbe diventato immortale con lunghezza doppia ......
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 25/11/2015, 23:16) 
    Avete detto di tutto e di più, a me cosa rimane?
    Come aspetto positivo posso dire che la storia inizia con una gag di Cico tra le più divertenti in assoluto, ''il varo della nave'' ....
    come caratteristica negativa, c'è il fatto che la storia dura solo 230 pagine, mentre un simile capolavoro sarebbe diventato immortale con lunghezza doppia ......



    Chissà, forse era stata proprio la sua brevità (due numeri e un terzo) ad averla resa una storia indimenticabile - oltre al resto, ovvio. Vedi, le storie corte, in genere, sono le più difficili e impegnative da fare, perchè devono essere molto ben equilibrate: sono le storie lunghe quelle più facili da fare, perchè lì si può "allungare il brodo" senza problemi. Ovviamente ci sono le eccezioni, ma resta il fatto che più una storia è breve, più è difficile che venga bene, a meno che lo sceneggiatore sia davvero bravo. E Nolitta lo era senza dubbio.

    La gag di Cico era fantastica, ma a quei tempi era ordinaria amministrazione: ogni storia iniziava in genere con una lunga gag cichiana. Ed era un piacere da leggere, perchè Cico non è una spalla, ma il comprimario comico di Zagor. Questa è la sua caratteristica di base e anche il motivo per cui è un personaggio difficile da gestire, secondo me.
     
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    La prima completa di Nolitta che lessi assieme a "Tigre" nel mitico oscar Mondadori preso con il buono dei libri scolastici. ^^ Avete già detto tutto. I momenti in cui gli immigrati incontrano gli indiani e la vita dei nuovi arrivati al villaggio sono un tocco ulteriore a questa fantastica storia. Ci sono un sacco di momenti tosti, anche quelli piccoli come quando gli zingari osservano Zagor e si domandano sul da farsi. Molnar assume un' aria truce...
    la scena dell arrivo del vampiro in camera comunque... prima quando sembra un semplice pipistrello e poi quando Cico si fa coraggio e va ad aiutare Zagor.
    Primo avversario soprannaturale per il nostro se non erro.

    "Come aspetto positivo posso dire che la storia inizia con una gag di Cico tra le più divertenti in assoluto, ''il varo della nave'' ...."

    Ah, ah, ah, ah! Bellissima! Così come quelle con Rakosi! ^^

    "come caratteristica negativa, c'è il fatto che la storia dura solo 230 pagine, mentre un simile capolavoro sarebbe diventato immortale con lunghezza doppia ......"

    Si, infatti questa e la successiva "Odissea americana" non durano troppo. Di lì a poco però l' autore comincerà a togliersi ogni freno sulla lunghezza. XD

    "Forse Nolitta avrebbe potuto ovviare a questi dubbi sul comportamento di Rakosi semplicemente mettendo la croce di Cico in mano a Zagor durante il suo inseguimento; in quel caso sia la fuga di Rakosi che la sua mancata partecipazione allo scontro tra Zagor e gli ungheresi sarebbero apparse giustificate."

    Si. Rakosi non sembra più riprendersi dalla croce di Cico. XD Forse comunque temeva di non arrivare in tempo alla bara fermandosi contro Zagor e pensava che i suoi zingari l' avrebbero sconfitto come scritto nell' articolo.

    "E' da notare che, negli anni successivi, lo stupore di Zagor comparirà sempre meno, affrontando cose straordinarie come se fossero ordinaria amministrazione, facendo perdere per sempre quel "sense of wonder", o senso di meraviglia, che aveva agli inizi e che lo rendeva più umano. "

    Già! Fino agli anni 80 ancora era ben presente mentre già nei 90 cominciava a diradarsi. Dal decennio scorso quasi bye-bye. XD Sic! Eppure le sue osservazioni al riguardo sono così coinvolgenti e danno ancor più pepe alla storia oltre a creare più empatia con il lettore.

    "nel famoso referendum del 1981, questa storia fu votata comunque...nonostante che il regolamento limitasse i voti solo a storie pubblicate negli ultimi 5 anni. Uno sforamento che testimonia la particolare affezione dei lettori per questo episodio."

    Ah, però! Non ricordo se ci avevo fatto caso o meno.
     
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    La prima completa di Nolitta che lessi assieme a "Tigre" nel mitico oscar Mondadori preso con il buono dei libri scolastici. ^^

    Allora hai cominciato a leggere Zagor nel 1995, visto che è uscito in quel periodo.

    Avete già detto tutto. I momenti in cui gli immigrati incontrano gli indiani e la vita dei nuovi arrivati al villaggio sono un tocco ulteriore a questa fantastica storia. Ci sono un sacco di momenti tosti, anche quelli piccoli come quando gli zingari osservano Zagor e si domandano sul da farsi. Molnar assume un' aria truce...la scena dell arrivo del vampiro in camera comunque... prima quando sembra un semplice pipistrello e poi quando Cico si fa coraggio e va ad aiutare Zagor. Primo avversario soprannaturale per il nostro se non erro.

    No,il primo fu l'Uomo Lupo (Zagor 49).

    "Come aspetto positivo posso dire che la storia inizia con una gag di Cico tra le più divertenti in assoluto, ''il varo della nave'' ...." Ah, ah, ah, ah! Bellissima! Così come quelle con Rakosi! ^^

    Sono ormai delle perle che oggi non sanno più fare.

    "come caratteristica negativa, c'è il fatto che la storia dura solo 230 pagine, mentre un simile capolavoro sarebbe diventato immortale con lunghezza doppia ......" Si, infatti questa e la successiva "Odissea americana" non durano troppo. Di lì a poco però l' autore comincerà a togliersi ogni freno sulla lunghezza. XD

    E' vero, ma è più facile fare delle storie lunghe invece di storie corte. E' necessario anche un certo equilibrio perchè la storia non appaia troppo lunga o troppo corta. Nell'Odissea e in Rakosi il racconto mi è sembrato molto equilibrato, nè troppo lungo nè troppo corto: ma questa è una mia opinione.
     
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