GRANDE MAZINGA: IL MANGA DI GOSAKU OTA IN ITALIA - PRIMA EDIZIONE (prima parte)
Il manga "Grande Mazinga" di Gosaku Ota approfondisce molto il carattere e il contesto dei personaggi della serie ed è autonomo dalle vicende dell'anime. Ha anche il primato di essere stato il primo manga in assoluto pubblicato in Italia. Uscì nel periodo 1979-80 per opera della Fabbri Editore, in pieno boom dei cartoni giapponesi. Durò solo 25 numeri (che comunque corrispondevano a tutta la serie di Ota sul Grande Mazinga). Aveva un'edizione ribaltata (cioè con la lettura occidentale da destra a sinistra) e colorata (un pò alla buona, comunque). Inoltre, aveva diversi tagli e vari ingrandimenti di vignette e scene. I tagli non furono gravi, tranne quello del finale, completamente modificato. Successivamente, sull'onda del successo della pubblicazione, la Fabbri avrebbe pubblicato Candy Candy e dentro questa collana, altre serie shojo (cioè per ragazze) come comprimari del fumetto di Candy (ricordiamo, tra l'altro, Lady Oscar, con una traduzione assurda, e l'ottimo Via col Vento di Mutsumi Tsugumo (o Tsukumo), purtroppo interrotto bruscamente). Candy Candy riscosse un enorme successo, assai superiore a quello di Mazinga, e durò diversi anni, aggiungendo storie di Candy Candy realizzate da italiani (soprattutto lo Staff di If).
Una tavola di Via col Vento di Tsugumo
Successivamente, la serie di Ota fu pubblicata dalla defunta Granata Press nella collana "Manga Classic" dal n. 12 al n. 18. 7 numeri in tutto, lettura occidentale, pagine in bianco e nero, nessun taglio. Poi fu pubblicata anche dalla D/Books (4 numeri, lettura orientale, bianco e nero, con alcune pagine a colori. Le copertine furono realizzate da Kazuhiro Ochi. Qui il Grande Mazinga è chiamato Grande Mazinger. Magari un giorno ne parlerò. Qui presento solo la prima edizione italiana, quella della Fabbri.
EPISODIO 1: ARRIVA IL GRANDE MAZINGA!
E’ l’episodio di presentazione. I protagonisti vengono mostrati uno dopo l’altro: per primi i Mikenes, poi il Grande Mazinga e i personaggi della Fortezza della Scienza, infine Boss e compagni.
Grazie a uno stratagemma del Ministro Argos e del Duca Gorgon, usando Shiro come esca riescono a scoprire la base del Mazinga, cioè la Fortezza della Scienza. Dopo uno scontro difficile e quasi confusionario contro i Mostri Guerrieri e Mikeros, alla fine la squadra di Mazinga, nonostante l'"aiuto" di Boss Robot, vince. Però la storia si conclude in modo drammatico, con l’omicidio, quasi a sangue freddo, di una spia per opera di Tetsuya. In questo modo, si rende palpabile la spietatezza della guerra in corso. L'episodio si richiama all'ep3 dell'anime, in cui lo sviluppo della trama è sì drammatico, ma con un taglio spettacolare, mentre Ota ha scelto di usare un taglio più realistico. La stessa pistola di Tetsuya è una normale colt che spara pallottole, non una pistola laser, e la donna cerca di uccidere Tetsuya con un normale pugnale.
EPISODIO 2: ATTENTO, TETSUYA!
Da qui in avanti le idee di Ota si susseguono a grande velocità, ignorando quasi completamente la serie animata. In questa storia, Tetsuya sembra addirittura che sia morto in un’esercitazione in un’area montuosa tra i soldati dell’esercito. Invece Tetsuya è vivo, ed è finito in un ambiente ostile, perché quell’area è sotto il dominio dei Mikenes. Le difficoltà che affronta sono innumerevoli: da ricordare il momento in cui il Generale Nero in persona interviene per eliminarlo. Quando alla fine, quasi per miracolo, riesce a contattare la Fortezza della Scienza, interviene col Grande Mazinga, distruggendo la base di Mikene. Una storia ben raccontata e piena di tensione.
EPISODIO 3: LA GRANDE OFFENSIVA
Questa storia è un classico del grande Mazinga: il personaggio qui è Jun, tormentata per il colore della sua pelle. La storia, come sanno gli appassionati, colpì a tal punto gli sceneggiatori dell’anime che la usarono per fare un episodio della serie (ep19: "Giovane sangue sulla neve"). Ma questa opinione cozza contro un fatto: la Jun di Ota nelle storie precedenti non ha la pelle scura : infatti, non ci sono retini sovrapposti che indicano questa caratteristica. La Jun dell'anime invece ha la pelle scura sin dall'inizio, quindi non sono sicuro che sia stato Ota a dare lo spunto agli autori dell'anime. Credo sia vero il contrario;: ho analizzato la cosa qui. Gli appassionati dicono lo stesso riguardo alla vicenda di Naida in Goldrake (con lo spunto preso dalla storia di Ota), e qui può darsi che ci sia del vero: ma lo sviluppo e il senso della storia andranno su strade completamente diverse. Lo stesso si può dire per questa storia di Ota su Jun, che è stata presentata in modo differente nell'anime. Ma su questo punto ci ritorneremo meglio in un altro post. Passiamo alla trama: Jun, a causa del suo complesso di inferiorità per via del colore scuro della sua pelle, entra in crisi e mette in difficoltà il Grande Mazinga e la Fortezza della Scienza, rifiutando di combattere. Successivamente, decide di intervenire, salvando la situazione.
EPISODIO 4: IGUANUS, IL MOSTRO DEL TERRORE
Questa è la prima storia breve di Ota, in cui si approfondisce il rapporto psicologico tra Tetsuya, Jun e il Professor Kabuto, mai realizzato nella serie animata. Infatti, nell'anime, Tetsuya, Jun e Kabuto sono trattati da personaggi comprimari, mentre veniva approfondita soltanto la psicologia del bambino Shiro e di Boss, tanto da essere praticamente loro i personaggi principali dell'anime (si veda la mia osservazione qui). Passiamo alla trama (che richiama l'ep15 dell'anime, "L'inferno dei ramarri", insieme all'ep18 "La trappola nera"): dopo un terremoto, viene scoperto un dinosauro intatto in un crepaccio e Venus Alfa viene mandata a recuperarlo. Ma il dinosauro in realtà è un mostro guerriero, che assale Tetsuya. Ma il ragazzo alla fine raggiunge il Grande Mazinga e sconfigge il mostro in modo spettacolare, con una gigantesca tromba marina. La discussione tra Kabuto e Jun è da antologia per comprendere la profondità psicologica dei personaggi di Ota.
E' anche da sottolineare la testardaggine e la scontrosità di Tetsuya, qui assurda fino alla pazzia: rifiuta di andare sul Grande Mazinga per ripicca, mentre attorno a lui, sotto i suoi occhi, la gente MUORE! La vita umana vale poco per Tetsuya, tranne quando a morire sono troppi: infatti, interviene solo quando capisce che il mostro distruggerà anche tutta la città, non solo la gente attorno a lui. Un disinteresse verso l'uomo veramente disumano: qui Tetsuya non è diverso dai Mikenes.
EPISODIO 5: L'ARMA MICIDIALE; LOTTA MORTALE; ALL'ATTACCO!
Qui inizia la prima lunga saga di Ota (inventata di sana piana dall'autore), divisa arbitrariamente in tre parti, coi rispettivi titoli, ma in pratica è un blocco unico. I Mikenes, nella prima parte della storia, non compaiono, spiazzando momentaneamente il lettore: invece, si fa la conoscenza dell’industriale Fujido, uomo potente ed abietto, che ha fatto rubare i piani del Grande Mazinga grazie ad un funzionario corrotto della Fortezza della Scienza, che successivamente viene messo a tacere in modo atroce dagli uomini di Fujido, in perfetto stile mafioso. I progetti, successivamente, vengono usati dall’industriale per produrre molti Grandi Mazinga, che saranno venduti a paesi diversi, interessati ad avere un’arma così potente. Da notare poi il prototipo del Grande Mazinga costruito da Fujido: somiglia vagamente al Mazinga Z ed è chiamato GMFA1, cioè (presumo) “Grande Mazinga di Fujido A1” (A1 è come dire “il primo”). Lo scontro tra il GMFA1 e il Grande Mazinga è quasi lo scontro tra il Grande Mazinga e Mazinga Z, con la morte dello “Zetto”.
Inoltre, il nuovo modello di Fujido, un Grande Mazinga tutto nero, sarà poi trasformato in un modellino diversi anni dopo (insieme ad un modellino di Goldrake tutto nero). Ma questa è un’altra storia. Oltre al GMFA1, Fujido presenta il Grande Mazinga nero, che batte quello di Tetsuya (che era privo del Brain Condor, però...). In ogni caso, i rappresentanti dei paesi lottano tra di loro per aggiudicarsi questi Mazinga.
Ma, alla fine, il Duca Gorgon di Mikene elimina i “clienti” ed acquista da Fujido i Grandi Mazinga che produce. Una perfetta transizione commerciale, a prescindere da ogni senso morale. Ed ora il Duca Gorgon potrà attaccare la Fortezza della Scienza con NOVE GRANDI MAZINGA, insieme a quattro potenti mostri guerrieri. Ovviamente, la battaglia sarà feroce, con molti risvolti inaspettati. In questa storia, Ota introduce nel mondo di Mazinga la vita spietata della finanza e degli affari, riuscendo abilmente a rendere convincente il tutto. Mi sono sempre chiesto che effetto avrebbe fatto raccontare nell’anime una storia simile. In ogni caso, l'episodio richiama l'ep 22 dell'anime "La morte di Gorgon": solo che la fine di Gorgon nel manga è più truculenta che nell'anime. Infatti, Gorgon verrà sezionato dalla spada del Grande Mazinga e schiacciato senza pietà dal robot, mentre nell'anime si fa fulminare dal Mazinga per salvare un mostro guerriero.
Il seguito qui
TUTTI I LINK SUL GRANDE MAZINGAEdited by joe 7 - 23/12/2023, 12:52
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