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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 15

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 22 Dec. 2015
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA - 15
    MARIA FLEED AL LAVORO
    Se volete seguire la storia senza i commenti, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire coi commenti, la prima puntata è qui.

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    Questa è un'immagine di Ataru, un'autrice giapponese molto brava. Potete trovare i suoi lavori qui.


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e vivono su Fleed come re e regina. Hanno anche avuto un figlio, Rex. Un essere estremamente potente, conosciuto come "Oscuro" fa rapire Rex, mentre Venusia scompare nel nulla e Actarus la crede morta. Ad un certo punto, Actarus è contattato dall'Antico, un misterioso eremita di Fleed, che gli rivela molte cose sull'Oscuro. Venusia si risveglia nella colonia terrestre di Betelgeuse e decide di andare ad arruolarsi di nascosto tra le Amazzoni dell'Oscuro per trovare suo figlio...

    Ci sono voluti giorni di intenso lavoro, ma adesso la nuova Cosmo Special è pronta. Alcor ha dovuto lavorarci quasi ininterrottamente perché potesse essere rinforzata e adattata per andare fino a Fleed. Non c’era altro da fare: i tentativi di contattare Fleed si sono rivelati tutti un fallimento e le preoccupazioni di Maria non sono da sottovalutare. La Trivella Spaziale e il Goldrake 2 sono già stati inseriti: adesso si tratta solo di caricare abbastanza energia sulla Cosmo Special perché possa affrontare il lungo viaggio.
    Maria ha passato i giorni cercando di contattare telepaticamente suo fratello, ottenendo solo vaghe immagini e frustranti fallimenti. Ha provato a rilassarsi concentrandosi sui problemi del ranch o aiutando Alcor nella progettazione del Cosmo Special. La sensazione di pericolo e minaccia imminente la sovrasta ogni giorno di più, e non vede l’ora di partire per sapere cosa è successo a suo fratello e a Venusia. Persino Rigel comincia sospettare qualcosa. Per ora Maria si è confidata solo con Mizar, facendogli promettere di mantenere il segreto per adesso.
    Ad un certo punto, la telescrivente del laboratorio comincia a ticchettare e Hayashi, l’operatore, non crede ai suoi occhi: un messaggio da Fleed! Appena la macchina ha finito di stampare, strappa via il foglio e corre ad avvisare il professor Procton. In poco tempo, la notizia fa il giro dell’Istituto e alla fine tutti, compresi Alcor e Maria, sono riuniti attorno ad un tavolo dove il professor Procton mostra il messaggio che ha in mano. Però aggiunge, con aria contrariata:
    “Il problema è che non riusciamo a tradurlo nella nostra lingua. Sembra fleediano, ma non lo è. Maria, cosa ne pensi?”
    Dicendo questo, il professore si volta verso la sorella di Actarus e le passa la stampa del messaggio. Lei lo legge con attenzione e, mano a mano che il suo sguardo scorre sul foglio, si incupisce in volto.
    “Allora?” chiede Alcor, impaziente “Hai capito qualcosa?”
    “Poco.” risponde Maria “Questa lingua è fleediano antico, che non parla più nessuno ormai e che è conosciuto solo dalla famiglia reale. Avevo cominciato a studiarlo da piccola, poi avevo continuato gli studi col mio precettore quando eravamo scappati dalla Terra. E’ difficile da seguire. Mi ci vuole un po’ di tempo. Professore, posso avere una camera libera per un po’ di tempo? Ho bisogno di concentrarmi e stare da sola, per fare una buona traduzione.”
    “Non ci sono problemi. Solo, se quel messaggio viene da Actarus, perché ce l’ha mandato in quella lingua?”
    “La risposta è semplice.” risponde Maria “Perché a Fleed tutte le comunicazioni sono sotto controllo. Qualcuno, non so chi, li sta minacciando.”

    Ormai è notte inoltrata e Maria è rimasta chiusa per diverse ore in camera. Alcor cammina nervosamente avanti e indietro continuando a chiedersi cosa diamine sia successo ad Actarus. Il professor Procton cerca di calmarsi fumando la pipa in silenzio.
    “Calmati, Alcor.” dice ad un certo punto il professore “Vedrai che Maria riuscirà a decifrare il messaggio.”
    “Lo so, ma non riesco a star calmo. Questa inattività mi sta facendo impazzire.”
    Ad un certo punto, la porta si apre. Maria mostra un foglio pieno di correzioni, trionfante anche se affaticata.
    “Ce l’ho fatta…diamine, sono anni che non lo studiavo più! Ho dovuto consultare un mucchio di dizionari fino quasi a cuocermi la testa. Quando questa storia sarà finita, a Duke gliela faccio pagare!”
    “Allora è proprio lui che ha mandato il messaggio!” afferma Alcor.
    ”Esatto.”
    “E cosa dice?”
    “Fate venire tutti gli uomini in sala, professore.” dice lei, rivolgendosi a Procton “Abbiamo in ballo qualcosa di veramente grosso.”

    Tutti attorno al tavolo osservano in silenzio la ragazza fleediana con la traduzione del messaggio in mano. Sono molto attenti, anche se è notte tarda. Maria inizia senza preamboli, raccontando quello che è successo a Fleed: la mano d’ombra, la venuta del mostro Kandura, l’aggressione di Jezabel al palazzo reale, la scomparsa di Venusia e Rex, per arrivare alla fine all’incontro tra Actarus e l’Antico.
    “Questo misterioso Antico in qualche modo ha dato ad Actarus la possibilità di contattarci, e lui per prudenza ci ha mandato questo messaggio nella lingua fleediana dei tempi passati. Ora lui ha intenzione di andare in questa “mano d’ombra” con Goldrake per recuperare Rex e trovare i sette cristalli. Entro domani sera arriverà da Fleed la sua Cosmo Special, guidata da due piloti fleediani: ci porterà tutti lì. Actarus ci sta aspettando.”
    “Ma abbiamo già la nostra Cosmo Special” sbotta Alcor “non ce n’è mica bisogno di un’altra!”
    “No, Alcor, perché la nostra Cosmo Special non avrà lo spazio sufficiente per questi “sei cavalieri” di cui parla la profezia dell’Antico. Actarus vorrebbe che trovassimo questi sei.”
    “La profezia parla di sette cavalieri.” la corregge Alcor.
    “Sei.” rettifica Maria “Il settimo è Goldrake, almeno secondo l’interpretazione di mio fratello.”
    “E dove li troviamo in un giorno sei Goldrake da caricare su una nave spaziale?” chiede Alcor, incredulo.
    “Forse so dove trovarli.” aggiunge Procton pensieroso “Lasciatemi fare qualche telefonata.” Dicendo questo, esce dalla sala riunioni mentre gli altri lo seguono con lo sguardo, ponendosi mille domande.

    Continua qui


    Edited by joe 7 - 7/1/2016, 22:37
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