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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 17

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 30 Dec. 2015
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA - 17
    LA RIUNIONE DEI SEI GENERALI
    Se volete seguire la storia senza i commenti, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire coi commenti, la prima puntata è qui.

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e vivono su Fleed come re e regina. Hanno anche avuto un figlio, Rex. Un essere estremamente potente, conosciuto come "Oscuro", che vive sul pianeta Acheronte, fa rapire Rex, mentre Venusia scompare nel nulla e Actarus la crede morta. Ad un certo punto, Actarus è contattato dall'Antico, un misterioso eremita di Fleed, che gli rivela molte cose sull'Oscuro. Venusia si risveglia nella colonia terrestre di Betelgeuse e decide di andare ad arruolarsi di nascosto tra le Amazzoni dell'Oscuro per trovare suo figlio. Seguendo le indicazioni dell'Antico, Actarus, Maria e Alcor chiedono aiuto ad altri piloti robot: Mazinga Z, il Grande Mazinga, Jeeg Robot, Getter Robot, Daitan 3 e persino Boss Robot rispondono all'appello...

    L’Acheronte è silenzioso: nel castello di Darkhold sta accadendo un evento importante. I sei Generali dell’Oscurità sono stati convocati ed ora sono seduti attorno a un tavolo, a capo del quale siede l’Ombra. Accanto a lui è seduta Jezabel, con una sottile cicatrice che le attraversa la guancia destra: nessuno dei presenti ha intenzione di chiederle come se la sia procurata.
    Ad un certo punto, l’Oscuro si rivolge a Jezabel:
    “Bene, puoi cominciare.”
    Lei si alza e gli occhi di tutti la osservano: sollevando un braccio, inizia a parlare con tono solenne.
    “Voi tutti generali, ascoltatemi. Da molto tempo abbiamo seguito l’Oscuro nella conquista e la nostra potenza è aumentata in continuazione. Grandi estensioni dell’universo sono cadute sotto il nostro dominio e la meta finale ormai è vicina. L’universo intero si piegherà ai nostri voleri. Le sette stelle stanno per allinearsi e il sacrificio è pronto: quando sarà immolato, la vittoria finale sarà nostra. Tuttavia, stanno arrivando dei nemici che vogliono ostacolare i nostri obiettivi: vogliono prendere possesso dei sette cristalli. Ciascuno di voi, come me, è custode di uno dei cristalli: non devono assolutamente cadere in mano loro! Questi nemici devono essere non solo sconfitti, ma annientati in modo spietato, visibile a tutti, come ammonimento perché in futuro nessuno osi nemmeno pensare di ostacolare la nostra strada. Questo è il mio comando.”
    Dopo un attimo di silenzio, Jezabel si rivolge ad uno dei sei:
    “Generale Feral, cosa mi rispondi?”
    Un uomo di enorme stazza, coperto di peli e con una testa di lupo, a braccia conserte, risponde con voce aspra:
    “Non ci sono problemi. Dare la caccia alla preda è cosa normale per un lupo. Riguardo all’esempio che mi avete chiesto di fare su di loro, non sono chiamato maciullatore per niente.”
    Jezabel si aspettava questa risposta. Feral è il più feroce dei generali, ma anche il più fedele.
    Passiamo al prossimo, si dice.
    “Baron Samedi?”
    Un essere inquietante, col volto rinsecchito e un pallore cadaverico, gli occhi bianchi e i capelli lunghi, bianchi anch’essi, tenendo i gomiti appoggiati sul tavolo, stringe le mani nodose l’una con l’altra e dice con voce da oltretomba:
    “Incredibile che ci sia qualcuno che voglia sfidare il signore dei cimiteri. Comunque, per me uccidere il nemico è sempre un vantaggio: dopo la morte, diventa un ottimo servo.”
    Una figura femminile, in piedi dietro a Baron Samedi, coperta da pelli d’animale, con lunghi capelli neri e ricci, accarezza sorridendo la testa del serpente che la avvolge nelle sue spire. La bestia risponde con un sibilo. Pomba Gira, il comandante in seconda di Baron Samedi, esprime in questo modo la sua approvazione.
    Quel generale mette sempre a disagio, pensa Jezabel. Comunque, anche lui è d’accordo. Il prossimo.
    “Conte Mecha?”
    Tutti si voltano verso un essere di metallo, silenzioso e solenne. Non è nemmeno esatto definirlo metallo: è una specie di acciaio organico, morbido al tatto e all’aspetto, ma capace di diventare più duro del diamante. Il volto del conte è senza naso e senza bocca, se si esclude una sottile fessura: gli occhi sono luminosi e due corna dritte si diramano direttamente dai lati del viso. Un mantello rosso gli dà un aspetto di nobiltà. Tutto il corpo, simile all’ argento lavorato, scintilla in modo stranamente vivo. La sua voce è fredda e senza emozioni.
    “Ogni forma di vita dev’essere eliminata. Chiunque sia l’avversario, è già morto.”
    Una donna dietro di lui annuisce. Ha la stessa composizione strutturale del Conte Mecha, con gli occhi luminescenti, i capelli metallizzati lunghi fino quasi ai piedi, il volto privo di bocca e con solo una leggera sporgenza delicata al posto del naso. Una piastra brilla poco sotto la spalla sinistra. E’ Lady Selena, la donna del Conte Mecha.
    “Senza Anima?”
    Il gigante, ben più alto degli altri, non risponde. E’ il generale a capo dell’esercito dei Senza Anima, l’armata scelta dall’Oscuro e creata da lui stesso. Il suo corpo è tutto simile a pietra, e il suo viso non ha nessun rilievo, se non una fessura che brilla al posto degli occhi. Raramente parla e nemmeno in questa occasione lo fa. Semplicemente, con una mano afferra il bordo del tavolo davanti a lui – composto da titanio rinforzato – e lo sbriciola senza il minimo sforzo. Il messaggio è chiaro, e Jezabel ha compreso.
    “Generale Shizuri?”
    La Signora delle Nevi, unica donna tra i sei generali, osserva freddamente Jezabel. Il suo volto splendido è tutto bianco, compresa la pelle e il vestito, coi capelli brillanti sormontati da un fermaglio gemmato. Parla con un alito di ghiaccio, dicendo:
    “Ogni nemico pagherà.”
    Poi torna in silenzio.
    E’ sempre stata di poche parole, pensa Jezabel. Passiamo al dente dolente.
    “Generale Garuda?”
    L’interpellato resta in silenzio. Myrain, l’elfa evocatrice, in piedi dietro di lui, all’improvviso è spaventata: sente salire la tensione nell’aria.
    “Non amo ripetermi, generale. La tua risposta?” aggiunge Jezabel.
    Garuda si alza lentamente dalla sedia e, appoggiando le nocche sul tavolo, inizia a parlare, guardando fisso Jezabel.
    “Mi sembra chiaro che distruggerò l’avversario, come ho sempre fatto in passato.”
    “Può darsi.” risponde lei “ Comunque con Duke Fleed hai fallito. Lui ha distrutto il tuo potente mostro dell’abisso e vive ancora, insieme al suo robot Goldrake.”
    “Kandura ha affrontato un nemico degno di lui ed è stato battuto giustamente. Al contrario di chi ha affrontato avversari più deboli ed è finito umiliato.” risponde Garuda con aria beffarda.
    Jezabel a quelle parole è paralizzata dallo stupore e s’infiamma d’ira. Non crede alle sue orecchie: Garuda sa quello che è successo e, peggio, la sta sfidando.
    La reazione scatta violenta e feroce: con un colpo solo di Jezabel, il generale viene scagliato con forza fuori dalla sala, attraverso il muro, che finisce a pezzi, e finendo a sbattere contro una delle tante torri di Darkhold. Jezabel raggiunge Garuda in un lampo per finirlo: ma lui blocca il colpo con una mano e la scaglia con violenza contro una torre, che crolla sopra di lei seppellendola sotto un mare di detriti.
    Gli altri generali osservano lo scontro, alcuni per curiosità, altri con interesse: chiunque muoia, è un rivale in meno. Solo Shizuri, la Signora delle Nevi, resta seduta in silenzio, sorseggiando con calma una bevanda in totale indifferenza. Myrain guarda sconvolta, senza sapere cosa pensare. Si sente completamente estranea a tutto questo.
    Garuda, intanto, osserva le macerie crollate addosso alla sua avversaria ed estrae la spada: nessun movimento.
    Possibile che sia già finita?
    Poi sente una risata e vede una figura che si solleva tranquillamente dalle rovine, sollevando un enorme masso e mettendolo da parte con un braccio solo. Jezabel sorride con crudeltà, facendo brillare i suoi canini. I lunghi capelli neri si agitano al vento.
    “Non hai capito, bambino.” dice a voce bassa “Magari pensi che sono diventata il vostro comandante perché sono la cocca dell’Oscuro e lui voleva darmi un contentino. Niente di più sbagliato, bambino: sono arrivata fin qui ammazzando chiunque mi si opponeva. Chiunque. Ed ora tocca a te, bambino: questa è la tua ultima lezione.”
    Mentre parla, i suoi occhi diventano bianchi e Garuda capisce che è in berserk: somiglia ad una belva pronta a scattare. Se Garuda sbaglia solo di poco, è già morto.
    “Selena?” chiede il Conte Mecha.
    “Impossibile valutare la situazione, conte. Le loro potenze si equivalgono: morirà chi farà un passo falso.” risponde Lady Selena, esperta nella tattica e nelle valutazioni. “Comunque, c’è il 74% di probabilità che sia Garuda a sbagliare: la furia di Jezabel è molto difficile da fronteggiare.”
    Anche se la distanza tra i due avversari è ampia, Jezabel la colma con un balzo solo, con le mani che sono diventate degli artigli pronti per colpire. Garuda, nello stesso tempo, scatta facendo un terribile fendente con la spada. L’impatto è violentissimo e molte torri intorno a loro crollano per l’onda d’urto.
    Quando la visione diventa più chiara, i generali osservano una figura nera che si è interposta tra i due combattenti, fermando la spada di Garuda con una mano e gli artigli di Jezabel con l’altra. L’Oscuro è intervenuto di persona. Con una sola mossa, scaglia entrambi lontano l’uno dall’altra.
    “Jezabel, impara a controllarti.” dice l’Oscuro. La donna, imbarazzata, si inginocchia chiedendo perdono.
    “Garuda, hai abusato troppo della tua autorità. Che sia l’ultima volta.” dice al generale, con voce calma ma terribile insieme a uno sguardo che fa tremare Garuda nel profondo, anche se esternamente non si nota. In quell’istante, il generale capisce che la sua potenza, per quanto grande, non rivaleggia per niente con quella dell’Oscuro.
    “La discussione è finita.” conclude l’Ombra. “Ciascuno di voi generali torni alla propria sede per sconfiggere gli avversari che verranno. Jezabel, seguimi.”
    Jezabel lancia un’occhiata di fuoco verso Garuda, poi si volta e segue il suo signore. Tutti e due si allontanano, mentre i generali li osservano in silenzio. Capiscono che da adesso in avanti la battaglia è cominciata. Ma non solo questo: ormai Garuda e Jezabel sono ai ferri corti. La prossima volta che si scontreranno, uno di loro morirà.

    Nell’astronave di ritorno per lo Stige, Garuda resta silenzioso per tutto il viaggio. Non pensa a Jezabel anche se sa che un giorno dovrà affrontarla definitivamente. Pensa solo all’Oscuro: per la prima volta ha sentito la sua vera forza e ha avuto paura. Ora è preso dall’eccitazione: vuole allenarsi ed aumentare la sua forza. Non vede l’ora di misurarsi ancora con lui per sconfiggerlo, non importa a che prezzo. Per tutta la vita ha sostenuto battaglie contro avversari più forti di lui e alla fine ha sempre vinto: ma non gli era mai capitato un nemico che lo fosse tanto da spaventarlo persino. L’avversario che verrà a prendere il cristallo – magari sarà Goldrake – lo affronterà certamente, ma il suo obiettivo è l’Oscuro, ora più che mai.

    Anche Myrain è silenziosa, e guarda fuori dalla finestra dell’astronave con apprensione. E’ la prima volta che ha visto i sei generali insieme, ed è la prima volta che ha osservato una simile concentrazione di malvagità. Per non parlare dell’Oscuro. E lei è al servizio di uno di loro.
    Cosa sto facendo? si chiede sconcertata.

    Jezabel è tornata al suo lavoro, dirigendo i movimenti delle truppe con ordini secchi e precisi. Ma non dimentica Garuda.
    Comunque vada a finire questa storia – pensa – Garuda non ci sarà più. Poco ma sicuro.

    La storia continua qui.

    COMMENTO:
    Il disegno qui postato fu un mio tentativo di identificare i nemici, ma non è stato un risultato soddisfacente, per me. In ogni caso, come disegno è abbastanza indicativo per descrivere i personaggi.



    Edited by joe 7 - 2/1/2016, 14:07
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