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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 18

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 2 Jan. 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA - 18
    INCONTRO SU FLEED
    Se volete seguire la storia senza i commenti, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire coi commenti, la prima puntata è qui.

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e vivono su Fleed come re e regina. Hanno anche avuto un figlio, Rex. Un essere estremamente potente, conosciuto come "Oscuro", che vive sul pianeta Acheronte, fa rapire Rex, mentre Venusia scompare nel nulla e Actarus la crede morta. Ad un certo punto, Actarus è contattato dall'Antico, un misterioso eremita di Fleed, che gli rivela molte cose sull'Oscuro. Venusia si risveglia nella colonia terrestre di Betelgeuse e decide di andare ad arruolarsi di nascosto tra le Amazzoni dell'Oscuro per trovare suo figlio. Seguendo le indicazioni dell'Antico, Actarus, Maria e Alcor chiedono aiuto ad altri piloti robot: Mazinga Z, il Grande Mazinga, Jeeg Robot, Getter Robot, Daitan 3 e persino Boss Robot rispondono all'appello e si riuniscono sul pianeta Fleed...

    Le due Cosmo Special raggiungono Fleed dopo due giorni di viaggio. Ormai mancano otto giorni per l’allineamento delle sette stelle.
    Appena la scaletta tocca terra, scendono giù molte persone vestite in tute particolari che incuriosiscono i soldati e gli abitanti di Fleed: alcune somigliano – o almeno fanno venire in mente – alla divisa di combattimento del loro re. Anche diverse donne lo indossano, mentre altre hanno vestiti – a quanto pare – meno adatti al combattimento. C’è persino un ragazzino insieme a loro.
    Per quasi tutti i viaggiatori è la prima volta che mettono piede su Fleed e rimangono stupiti di quanto somigli alla Terra, con una tal quantità di verde da far morire d’invidia l’ambientalista più sfegatato. L’aria tersa e i profumi vari dei fiori fanno credere loro di essere in una specie di parco delle delizie. Gli edifici, con le loro forme strane ma eleganti, sono in armonia con tutto il paesaggio. Uccelli multicolori di vario tipo volano facendo ampi e continui giri. Le nuvole coprono di gradevoli striature un cielo terso e azzurrissimo, con un sole splendente.
    Una sorpresa per tutti, tranne che per due persone: Alcor e Maria. Erano stati a Fleed più volte, e l’ultima era stata quella del loro matrimonio. Avevano sempre desiderato di poter vedere ancora i cieli di Fleed. Alcor se ne era innamorato. Ma avrebbero preferito farlo in un’altra circostanza.
    I commenti degli altri piloti sono un chiacchiericcio continuo: Jun e Tetsuya, per esempio, non avrebbero mai creduto che esistesse un luogo così paradisiaco e osservano tutto quasi come bambini. Koji e Sayaka sono senza parole: è ancora meglio di come Alcor e Maria glie l’avevano descritto lungo il viaggio. Boss, Nuke e Mucha restano a bocca aperta, Boss in particolare ammirando la bellezza delle fleediane. La squadra Getter era sempre stata abituata a combattere in luoghi infernali: Michiru, Ryo, Hayato e Musashi si sentono persino fuori posto davanti a una scena simile. Hiroshi e Miwa ammirano l’incredibile equilibrio tra i palazzi e la vegetazione.
    “Difficile immaginare qualcosa più “cuore e acciaio” di questa, Hiroshi!” commenta Miwa, davanti al silenzio stupito del suo compagno. Forse, in quel momento, sente meno la sua sofferenza di essere cyborg.
    Reika e Beauty osservano con interesse i vestiti delle fleediane, commentando a bassa voce tra di loro. A Toppi sarebbe piaciuto fare una bella corsa lungo quei prati così invitanti. Persino Garrison non riesce a restare impassibile di fronte allo spettacolo, mentre Banjo osserva tutto in silenzio. E’ felice per quello che vede, ma è difficile capire i suoi pensieri. Forse prova un po’ di rimpianto al pensiero che questo poteva essere il sogno di suo padre e che i Meganoidi gli avevano distrutto per sempre.
    All’improvviso, davanti ai piloti appare un uomo salutato da tutti i fleediani e accompagnato da un anziano dall’aspetto solenne, con in mano un bastone lavorato. Capiscono tutti di trovarsi di fronte al famoso re di Fleed, Actarus, con addosso la sua tuta di battaglia e il casco sottobraccio. Alza un braccio in segno di saluto e Maria gli corre subito incontro, abbracciandolo.
    “DUKE!” grida lei felice, mentre Actarus risponde all’abbraccio con affetto. Dopo un attimo, si guardano in faccia, come non capitava da tempo.
    “Come stai?” chiede la sorella e, senza aspettare risposta, continua:
    “E’ terribile quello che è successo, ma ora che siamo di nuovo insieme ce la faremo!”
    “Ne sono sicuro, sorellina.” risponde lui con un sorriso.
    “Sai qualcosa di Venusia?”
    “Purtroppo no. Ho mandato diverse persone alla sua ricerca e aspetto ancora notizie. Però sono sicuro che è viva. Oh, ecco Alcor!”
    Ma Actarus per un momento resta perplesso. Alcor porta dei vestiti diversi, poi qualcosa nel suo atteggiamento gli sembra estraneo…è cambiato così tanto dall’ultima volta?
    “Ci sei cascato, Actarus! Volevo metterti alla prova.” dice una voce canzonatoria dietro di lui. Actarus si volta e vede davanti a sé il solito Alcor, con la tuta classica e l’atteggiamento focoso e sbruffone di sempre.
    “Che significa?” chiede Actarus confuso, guardando ora l’uno ora l’altro “Ci sono due Alcor?”
    “Lui è Koji Kabuto, il pilota di Mazinga Z. Ha un’incredibile somiglianza con me: mi ero nascosto dietro di te per vedere se anche tu ti sbagliavi.”
    Dopo la sorpresa, Actarus stringe la mano a Koji dicendo:
    “Mazinga Z? Ho sentito parlare del tuo robot, è quasi una leggenda! Peccato che tu non ci sia stato nella battaglia contro Vega: ci avresti aiutato molto!”
    “E’ stata un’assenza giustificata, credimi” risponde Koji, imbarazzato “Con tipi come il Dottor Inferno o i mostri guerrieri di Mikene, non c’era tempo per altri nemici. Meno male che a quei tempi c’eri anche tu, se no non ce l’avremmo fatta a combattere anche contro Vega!”
    Actarus sorride: questo Koji non somiglia ad Alcor solo nell’aspetto…
    Le presentazioni durano molto, vista la quantità di persone presenti e Actarus fa la conoscenza con tutti, piacevolmente sorpreso: non credeva che avrebbero risposto in così tanti al suo disperato appello. Persone diverse, con storie diverse ma assai simili alla sua: tutt’a d’un tratto sente un’affinità particolare con tutti loro, assai superiore a quello di una semplice conoscenza. Ad un certo punto, Duke Fleed indica loro una navicella sospesa a mezz’aria, abbastanza grande per tutti e completamente scoperchiata, in modo da vedere la città.
    “Sarete stanchi per il viaggio.“ dice “Venite nella mia astronave, ho preparato un banchetto per tutti voi. Dopo potremo riposarci e parlare di tutto con calma.”
    La proposta è accettata all’unanimità con entusiasmo. Anche Keiko e Yuriko, le due pilote del Cosmo Special, invitate pure loro, accettano con un certo imbarazzo: è la prima volta che pranzano insieme col re.

    I camerieri hanno appena portato via gli ultimi piatti: tutti hanno mangiato e sono sazi, tranne Boss che addenta un ennesimo, consistente cosciotto con gran piacere, senza badare a Nuke e Mucha che gli sussurrano di smettere perché avevano finito tutti di mangiare. Actarus non ci bada: è consapevole che le persone che sono venute hanno accettato di rischiare la loro vita, e in un caso come questo un’osservazione sul formalismo è ridicola, se non offensiva. Alzandosi da tavola, inizia a parlare:
    “Per prima cosa, vorrei ringraziarvi tutti per l’aiuto che vi siete offerti di darmi. Per tutta la vita, non ve ne sarò mai abbastanza grato.”
    E sottolinea questo con un profondo inchino. Poi continua:
    “Credo che Maria ed Alcor vi abbiano spiegato tutta la situazione. Permettetemi di riassumerla. Un individuo misterioso e molto potente, chiamato Ombra o Oscuro, che comanda un esercito guidato da sei Generali, ha aggredito il pianeta Fleed, mandando un Mostro dell’Abisso e facendo rapire mio figlio. Mia moglie, la regina Venusia, è scomparsa, anche se ho motivo di ritenere che stia bene. I miei esploratori la stanno cercando. Ma il problema è mio figlio Rex: l’Ombra vuole compiere un sacrificio umano uccidendolo tra otto giorni, quando sette stelle saranno allineate. Per fermarlo bisogna arrivare, prima di allora, al suo pianeta, chiamato Acheronte, dove c’è il suo castello, Darkhold.”
    Appena Actarus ha finito di parlare, al centro del tavolo compare un’immagine tridimensionale di un pianeta coperto di nubi e con torri simili a quelle di castelli che coprono quasi tutta la sua superficie.
    “Queste immagini sono state ottenute grazie al Centro di Ricerche di Fleed, che ha analizzato la Zona d’Ombra vicino a noi.”
    Sul tavolo compare l’immagine della Zona d’Ombra, o Zona Oscura, simile a una mano artigliata, che comprende l’area di spazio dove si trova il pianeta Darkhold.
    “Pazzesco” dice Jun “è proprio come una mano nera in mezzo allo spazio. Non si vede niente all’interno!”
    “Questa Ombra ama la spettacolarità, a quanto pare.” commenta Banjo.
    “Per raggiungere la Zona d’Ombra bastano poche ore di viaggio. Il problema sarà quando saremo dentro.” continua Actarus “Osservate.”
    L’immagine sul tavolo si modifica fino a mostrare una fila di pianeti, sette in tutto, dove il più grande è alla fine della fila. Tutti riconoscono l’ultimo pianeta come l’Acheronte, visto prima.
    “I sei pianeti prima dell’Acheronte sono quelli dei Sei Generali. Dobbiamo attraversarli tutti per arrivare fin lì. Ma non solo: è necessario che ciascuno di noi atterri su ogni pianeta e prenda un cristallo. E’ essenziale per sconfiggere l’Oscuro e salvare Rex.”
    “E come facciamo a trovarli?” chiede Alcor “Trovare un cristallo in un pianeta è peggio che un ago nel pagliaio.”
    “Questo vi aiuterà a trovare l’ago.” Actarus mostra un cristallo trasparente e brillante. “Me li ha dati l’Antico, una persona che ha conosciuto l’Oscuro e mi ha dato molte informazioni. I cristalli da trovare sono sette, tutti con un colore diverso. Per trovarli ci sono questi sette cristalli trasparenti. Chi li tiene in mano, quando passerà sul pianeta dove è presente il cristallo corrispondente, vedrà una linea rossa e sottile, visibile solo a lui, partire dal cristallo. Questa gli indicherà la strada da percorrere fino al cristallo da trovare. Ecco, ora ne darò uno a caso ad ogni pilota – o rappresentante di gruppo – dei robot.”
    Dopo una pausa, Actarus inizia a chiamare le persone.
    “Koji Kabuto.”
    L’interpellato si alza e prende il cristallo che Actarus gli porge. E così tutti gli altri.
    “Tetsuya Tsurugi.”
    “Ryoma Nagare.”
    “Hiroshi Shiba.”
    “Haran Banjo.”
    “Boss.”
    L’uscita di quest’ultimo è accompagnata da un mormorio preoccupato. Boss sarà capace di fare una missione così pericolosa? Actarus però gli mette una mano sulla spalla e gli dice:
    “Se hai combattuto insieme a persone come Koji e Tetsuya, sicuramente sei in gamba come loro. Ce la farai!”
    Boss arrossisce imbarazzato: “Ma no, ma no, ah ah ah...” e torna al suo posto inciampando tre o quattro volte, mentre Koji lo guarda sconcertato e Tetsuya ha un vago rossore sulle guance.
    “Maria e Alcor” continua Actarus “voi sarete di supporto sulla Cosmo Special di Fleed, pronti ad aiutare col Goldrake 2 o con la Trivella Spaziale chi ha bisogno. Vi manterrete a contatto radio per tutto il tempo. (e spero che le comunicazioni non siano ostacolate: il guaio è che non posso garantirvelo!)”
    “Un momento, Actarus” dice Maria “io non ho nessuna intenzione di stare dietro!”
    “Aspetta, Maria” dice Alcor, prendendola a un braccio “Actarus ha ragione. E’ necessario che qualcuno possa venire in aiuto se ci saranno delle difficoltà. Non è una passeggiata!”
    A malincuore Maria deve ammettere che Alcor non ha tutti i torti.
    “I cristalli da trovare sono sette.” dice Hayato della Squadra Getter, rivolto ad Actarus “Però tu hai distribuito sei cristalli di ricerca. Significa che tu hai il settimo?”
    “Esatto. E’ quello tarato per il cristallo che si trova a Darkhold. Io verrò con voi, ma il mio obiettivo è quello. Mio figlio è lì, e io devo andare laggiù.”
    “E il mio cristallo da trovare, su quale pianeta si trova?” chiede Hiroshi, mostrando il cristallo trasparente.
    “Non lo so, purtroppo.” risponde Actarus “Quando passeremo su ognuno dei pianeti, uno dei vostri cristalli si illuminerà e la persona che ha il cristallo illuminato vedrà la linea rossa partire da lì e partirà a prendere il cristallo vero.”
    “Però in ciascuno di questi pianeti c’è uno di quei Generali?” chiede Michiru.
    “Col suo esercito, sì.” risponde Actarus.
    “E dubito che ci darà il cristallo se glielo chiediamo…” sospira Sayaka.
    “Bè, glielo prendiamo e tanti saluti!” dice Koji.
    “Giusto.” afferma Actarus “Ma non sottovalutateli. Il Mostro dell’Abisso che ho affrontato ha messo in difficoltà Goldrake, quindi i Generali non saranno certo da meno. State in guardia!”
    “In sostanza, bisogna picchiare duro. Mi piace il programma.” commenta Tetsuya con un sorriso, incrociando le mani dietro la nuca.
    Nuke e Mucha osservano Boss, preoccupati. Boss suda freddo, fissando il cristallo trasparente che ha in mano.
    “Bè, cosa mi guardate con quegli occhi di triglia?” sbotta ad un tratto Boss.
    “Niente, Boss…solo…bè…è solo un’idea…” dice Nuke.
    “Insomma, potremmo anche ritirarci…cosa ne dici?” sussurra Mucha.
    Un pugno sul tavolo fa sobbalzare tutti quanti, mentre Boss, che è stato l’autore del gesto, urla:
    ”SCORDATEVELO! QUI O SI FA L’ITALIA O SI MUORE!”
    “E che vuol dire?” chiede Tetsuya.
    “Non lo so. L’ho letto da qualche parte. Actarus, Boss Robot ce la farà a tenere alto il suo nome!”
    Dicendo questo, Boss si alza bruscamente e gli cadono i pantaloni, che si era allentato perché aveva mangiato troppo, trovandosi all’improvviso a mutande scoperte, provocando l’ilarità di tutti. Imbarazzato, si tira su alla svelta i calzoni.

    Il seguito qui

    COMMENTI:
    Come si vede, la storia si sviluppa seguendo l'impostazione di base dei Cavalieri dello Zodiaco che salgono le Dodici Case. Mi sembrava il modo migliore per fare una storia corale con tutti i protagonisti.

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    Edited by joe 7 - 4/1/2016, 14:00
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