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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 19

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 4 Jan. 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 19 -
    BOSS CONTRO FERAL

    Se volete seguire la storia senza i commenti, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire coi commenti, la prima puntata è qui.

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e vivono su Fleed come re e regina. Il loro figlio appena nato, Rex, viene rapito dall' Oscuro, un essere misterioso che vive sul pianeta Acheronte, perchè venga sacrificato tra sette giorni. Venusia scompare nel nulla e Actarus la crede morta: però Venusia è viva e decide di andare ad arruolarsi di nascosto tra le Amazzoni dell'Oscuro per trovare suo figlio. Seguendo le indicazioni dell'Antico, un sapiente di Fleed, Actarus sa che Venusia è viva e prepara l'attacco all'Oscuro chiedendo aiuto ai suoi compagni, ai quali è stato dato un cristallo che permetterà loro di trovare i cristalli corrispondenti che permetteranno di sconfiggere l'Oscuro. Il problema è che questi cristalli da trovare sono difesi dai potentissimi Generali dell'Oscuro...e il tempo stringe.

    Dopo poche ore, caricato il necessario per il viaggio, la Cosmo Special di Fleed parte, con il suo carico di combattenti e robot, sotto lo sguardo pensieroso del Gran Visir, lasciato su Fleed per fare le veci del re.
    Tutti quelli che sono a bordo restano silenziosi e passano il tempo o a osservare lo spazio attraverso gli oblò, o a mettere in ordine le armi, o a giocherellare col proprio cristallo di ricerca, fissandolo con attenzione. Le ragazze iniziano a presentarsi tra di loro. Duke Fleed invece è da solo nell’hangar, osservando Goldrake a lungo senza dire nulla.
    Eccoci di nuovo insieme, Goldrake, pensa. Sembra che sia destino. Persone come Tetsuya invece amano le battaglie e non si pongono problemi: quasi invidio la sua semplicità.
    E rimane in silenzio ad osservare il volto impassibile e anonimo del robot-samurai.
    All’improvviso, uno squillo dall’intercom lo scuote: Keiko, una delle piloti, lo sta contattando. Corre subito nella cabina di guida.
    “Cosa succede?”
    “Siamo arrivati al primo pianeta.”
    “Così presto? Siamo già dentro la zona d’ombra?”
    “Si era spostata ancora, sire. E’ molto vicina a Fleed, ormai.”
    Actarus non replica subito. Dopo un attimo, dice alle piloti:
    “Keiko, Yuriko, ora rallentate. Uno di noi dovrà andare su quel pianeta a prendere il cristallo.”
    “Va bene, sire.”
    Duke Fleed esce dalla cabina e si dirige nella sala principale per avvisare i suoi compagni.
    “Siamo arrivati al primo pianeta” dice a tutti appena entra “Uno di voi dovrebbe avere il cristallo trasparente con la linea rossa visibile.”
    Tutti osservano: sembra che nessuno veda delle alterazioni sul proprio cristallo.
    “Nessuno?” chiede Actarus perplesso “Strano. Li avete controllati tutti?”
    “Aspetta” dice Koji “manca Boss.”

    In quel momento, nell’hangar, Boss sta pulendo l’interno della cabina del Borot con una ramazza, mentre Nuke e Mucha lavorano sul robot con la fiamma ossidrica.
    “BOSS!” urlano insieme Koji e Tetsuya, irrompendo di corsa dentro l’hangar. Li accompagnano Sayaka, Jun e gli altri.
    “Cosa cavolo c’è?” dice Boss, sporgendo la sua testa fuori dalle fessure della faccia del Borot. “Sto lavorando!”
    “Piantala, Boss! Hai guardato il tuo cristallo?” chiede Sayaka, preoccupata.
    “Il cristallo?” risponde lui.
    Scende velocemente dal robot lungo una scaletta esterna e va al tavolo degli attrezzi. Appena vede il cristallo, si accorge che brilla ed emette una sottile linea rossa che va verso un punto della parete: dovunque sposti il cristallo, la luce passa sempre per quel punto. Boss suda freddo: il primo scontro tocca proprio a lui! Sperava almeno di essere ultimo. Gli altri gli fanno cerchio intorno, senza dire niente, soprattutto Nuke e Mucha. Siamo fritti! pensano tutti e due.
    Tetsuya si rivolge ad Actarus.
    “Sai niente di quel pianeta?”
    “Me ne ha parlato l’Antico.” risponde Actarus, cupo in volto “E’ il pianeta Creed, un intrico di foreste e rocce. E’ la sede del Generale Feral, che comanda gli Uomini Lupo.”
    Dopo un attimo di pausa, continua a voce bassa: “E’ chiamato il Maciullatore.”
    Nessuno sa più cosa dire.

    Nella notte, gli uomini e le donne danzano attorno al fuoco, seguendo il rullo dei tamburi. A prima vista, sembrano umani, con vestiti di pelle simili a quelli di antiche popolazioni barbariche. Ma a guardare da vicino, ci si può accorgere che hanno delle caratteristiche inquietanti: canini stranamente aguzzi, occhi simili a quelli di un gatto, una certa abilità ferina nei movimenti. Sono tutti uomini e donne lupo in forma umana, o almeno la maggioranza lo è, e rappresentano il gruppo dominante. Gli altri sono uomini coyote, o uomini puma, o altro: sono comunque un misto di uomo e animale. A differenza dei lupi mannari delle leggende, possono trasformarsi in animali a volontà e non solo sotto la luna piena. Inoltre, i più forti possono sviluppare le loro dimensioni fino a raggiungere quelle dei robot giganti. In questo caso, le loro zanne diventano talmente resistenti da squarciare l’acciaio. Il più forte di loro è il Generale Feral, ora in forma e dimensioni umane, seduto su un trono di legno con al fianco alcune donne lupo e, in piedi, dietro di lui, un uomo lupo con una lancia in mano: il suo luogotenente, Kizaia Vold.
    Anche l’aspetto umano di Feral incute timore come quando assume l’aspetto di uomo lupo: i capelli corti, neri e ritti, gli danno un aspetto ferino, insieme alle sue basette e alle sue folti sopracciglia, sotto le quali brillano occhi lucenti e neri. Dalla sua bocca sporgono due canini. Il suo vestito di pelle, molto elaborato, ha delle borchie dorate e scintillanti che, insieme al suo mantello bruno, gli danno autorità. La sua corporatura agile e massiccia è risaltata dai muscoli delle braccia; i polsi sono serrati da braccialetti di metallo e le mani sono artigliate.
    “Ormai è l’alba” dice Feral “Bueno. La danza per l’iniziazione è finita. Kizaia, interrompi tutto e chiama i giovani.”
    “Sì, mi general.”
    Con ordini secchi e imperiosi, Kizaia fa disporre tutto come ordinato. Un gruppo di giovani, uomini e donne, si presenta in piedi davanti a Feral. Lui si alza e dichiara:
    “Ora è arrivato il momento in cui farete parte del branco, niños. Tra poco sarete adulti.”
    Tutti quelli che sono attorno al gruppo di ragazzi gridano di gioia, alzando le braccia al cielo. I giovani restano in piedi, nervosi, perché sanno che devono superare la prova. Se non ci riescono, è il disonore: quanto di peggio può capitare ad un guerriero.
    “Cominciamo con tua sorella, Kizaia.” dichiara Feral.
    Il luogotenente indica una ragazza e le fa cenno di uscire dal gruppo. Lei agisce prontamente: si inginocchia davanti a Feral tenendo un pugno appoggiato a terra, in segno di sottomissione. Ha una fascia sulla testa e i capelli raccolti in una treccia. Il suo vestito di pelle, diviso in due pezzi, lascia scoperto l’ombelico. Secondo il rito, inizia a parlare per prima:
    “Sono Lisa Vold, mi general.”
    “Vuoi entrare nel branco?”
    “Sì, mi general.”
    “E obbedirai al mio comando?”
    “Sì, mi general.”
    “Alzati e mostrami se ne sei degna.”
    E’ il momento della prova. Una prova di abilità a scelta, dove non è ammesso l’errore. Lisa si alza lentamente, guardandosi intorno. Poi sente, con le sue orecchie acute, un fruscio: un uccello sta volando proprio sopra gli alberi. Lisa lo identifica alzando un attimo gli occhi, poi in un lampo balza da un albero all’altro, raggiungendo subito l’uccello e afferrandolo con una mano a mezz’aria. Gli spezza il collo in una morsa e torna subito giù da Feral saltando, come prima, da un albero all’altro. Una dimostrazione notevole: anche i licantropi più anziani sono impressionati. Kizaia Vold sorride: mai come adesso è fiero di sua sorella.
    Lisa, inginocchiata, appoggia a terra l’uccello morto davanti a Feral che, soddisfatto, risponde:
    “Ben fatto, Lisa. Da adesso in avanti tu sei una niña de los lobos, una figlia dei lupi. Puoi diventare lupo da ora in avanti e farai parte del branco nella caccia.”
    Tutti gridano esultanti:
    “Lisa Vold!”
    La cerimonia sta per proseguire, quando una sentinella accorre e si ferma davanti a Feral.
    Mi general, arrivano! Garm ha visto un’astronave che si è fermata e da lì è partita una navicella che sta atterrando trenta miglia a ovest!”
    “Ah, bene! Avete sentito, mi lobos? E’ iniziata la caccia! Lisa Vold, segui il branco! Sapete cosa fare: stanate la preda e portatela all’Arena!”
    Tutti, compresa Lisa, si trasformano in lupi e corrono verso ovest ululando e sentendo il brivido della caccia.

    Qui il seguito

    COMMENTO:
    Il pianeta Creed è un richiamo a Victor Creed-Sabretooth, il nemico per eccellenza di Wolverine. Ho fatto parlare un pò in spagnolo gli abitanti per far capire che appartengono ad un altro pianeta e quindi hanno un'altra lingua.

    W_vs_S




    Edited by joe 7 - 5/1/2016, 14:09
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