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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 21

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 7 Jan. 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 21 -
    BOSS CONTRO FERAL: INSEGUIMENTO

    Se volete seguire la storia senza i commenti, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire coi commenti, la prima puntata è qui.

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e vivono su Fleed come re e regina. Il loro figlio appena nato, Rex, viene rapito dall' Oscuro, un essere misterioso che vive sul pianeta Acheronte, perchè venga sacrificato tra sette giorni. Venusia scompare nel nulla e Actarus la crede morta: però Venusia è viva e decide di andare ad arruolarsi di nascosto tra le Amazzoni dell'Oscuro per trovare suo figlio. Seguendo le indicazioni dell'Antico, un sapiente di Fleed, Actarus sa che Venusia è viva e prepara l'attacco all'Oscuro chiedendo aiuto ai suoi compagni, ai quali è stato dato un cristallo che permetterà loro di trovare i cristalli corrispondenti che permetteranno di sconfiggere l'Oscuro. Il problema è che questi cristalli da trovare sono difesi dai potentissimi Generali dell'Oscuro...e il tempo stringe. E il primo è proprio il più debole, Boss Robot, contro il ferocissimo Generale Feral...

    Dopo l’estenuante corsa, il Borot si ferma. I piloti nell’abitacolo, anche se ammaccati un po’ dappertutto, almeno sono vivi e tirano tutti un sospiro di sollievo.
    “Per ora li abbiamo seminati” dice Boss, soddisfatto “e ci siamo avvicinati al punto dove si trova il cristallo.”
    “Per quello che sappiamo, potrebbe essere a migliaia di chilometri da qui” dubita Mucha.
    “Non dire sciocchezze” risponde Boss “La navicella è atterrata seguendo la linea rossa: credo che ci vorranno al massimo dieci-venti chilometri prima di arrivare.”
    “Allora facciamo alla svelta!” esclama Nuke.
    “Giusto. Andiamo” conclude Boss, e il Borot cammina spedito.

    Ma, dall’alto di un albero molto lontano, un paio di occhi di lupo osservano il robot: è Lisa Vold, in forma umana. Ha trovato la preda.
    “Credi davvero di sfuggire ai lupi, idiota? Tutto il mondo qui è al nostro comando!”
    La ragazza lupo si mette un paio di dita in bocca ed emette in continuazione tre fischi brevi e tre lunghi: un segnale. Dopo poco tempo, un’enorme aquila, molto più grande di quelle sulla Terra, le si avvicina.
    “Ayala, amica mia, hai risposto in fretta alla mia chiamata” dice Lisa, accarezzandola. Poi con un balzo si aggrappa agli artigli dell’aquila.
    “Nessuno può batterti in velocità, Ayala: portami dalla mia preda!” ordina la ragazza lupo. L’aquila muove con forza le sue immense ali e macina decine di chilometri in un solo battito. Non deve sforzarsi nemmeno per arrivare subito sopra Boss Robot. Lisa molla la presa e atterra sulla testa del Borot, provocando un rimbombo che fa sussultare gli occupanti.
    “Cos’è stato?” esclama preoccupato Mucha.
    “E’ caduto qualcosa adesso” suggerisce Nuke.
    “Smettetela di preoccuparvi” esclama Boss. Voleva poi aggiungere “sarà stato un ramo”, ma non fa in tempo a finire la frase che una figura veloce come il vento entra nell’abitacolo del Borot colpendolo in faccia e mandandolo a sbattere contro la parete.
    Lisa atterra sul pavimento a quattro zampe, mantenendo la forma umana. Guarda Nuke e Mucha con occhi da lupo ed emette un sordo ruggito. I due, agitatissimi, nella frenesia spostano senza volere delle leve che provocano l’oscillamento del Borot, che ad un certo punto cade all’indietro. L’impatto manda all’aria Boss e i suoi compagni, mentre la ragazza lupo, presa di sorpresa, sbatte la testa contro i comandi e sviene. Gli altri si riprendono presto, abituati a simili sballottamenti.
    “Chi diamine è questa?” chiede Nuke.
    “Una donna lupo, non te ne sei accorto? Non hai visto come ci guardava?” risponde Mucha.
    “Aiutatemi a legarla, sbrigatevi” incita Boss “Dobbiamo rialzare il Borot e trovare il cristallo in fretta, prima che tornino gli altri”
    Ma, appena Boss finisce la frase, sente un ululato avvicinarsi sempre di più. I licantropi si stanno avvicinando.
    Non c’è più tempo da perdere, pensa Boss. In un attimo prende la decisione: consegna il cristallo trasparente a Nuke e dice a tutti e due:
    ”Scendete dal Borot, svelti! Andate voi a prendere il cristallo: io li tengo impegnati. Teniamoci in contatto!”
    Gli altri due cominciano a protestare, ma Boss li manda letteralmente a calci fuori dal Borot troncando nettamente la discussione. Mettendosi ai comandi, Boss fa alzare il robot e lo fa marciare deciso verso i licantropi. La lotta è serrata, e il Borot fa fatica ad allontanarli. Anche se sono a grandezza umana, si comportano come i lupi affamati della steppa: più li ricacci indietro, più ti vanno addosso. Nella frenesia, Boss non si accorge di un’ombra che sgattaiola via, uscendo dall’abitacolo e scendendo giù a balzi dal Borot. Lisa aveva sentito i loro discorsi, facendo finta di essere ancora svenuta. Spezzare le funi e scappare via è stato uno scherzo per una ragazza lupo.
    A lui ci penseranno i miei compagni, pensa Lisa: ora voglio quei due che sono scappati.
    Una volta tornata a terra, corre di qua e di là, annusando l’aria: appena sente l’odore che cercava, lo segue con bramosia, inoltrandosi nel bosco.

    Il Borot lotta alacremente, ma Fenris, il capobranco, che aveva raggiunto gli altri ed aveva mantenuto le sue enormi dimensioni, con un colpo ben assestato mette KO il robot (e il pilota).
    “Bene” dice uno dei licantropi “ora lo facciamo a pezzi”
    “No” dice Fenris “dopotutto è più resistente di quello che sembra. In fondo, non credo che el general sarà insoddisfatto. Legate questa ferraglia e portatela via. Lo porteremo all’Arena.”

    Nuke e Mucha camminano tremando, l’uno accanto all’altro, in mezzo al buio della foresta, interrotto solo da qualche sprazzo di luce tra i rami.
    “Accidenti, che buio” dice Nuke.
    “Parla piano, per carità, e non fare il minimo rumore quando cammini. Se ci prendono, ci sbudellano” ribatte sussurrando Mucha.
    “Pensi che Boss stia bene?”
    “Che ne so? Spero di sì, come faccio a saperlo? Comunque, troviamo questo gioiello alla svelta”
    “Cristallo”
    “Quello che è”
    “La vedi bene la linea rossa?”
    “Sì, punta verso quella caverna. Andiamo, presto!”
    Hanno parlato pianissimo, rivolgendosi l’uno all’orecchio dell’altro, ma quei sussurri sono come delle grida per le orecchie finissime di una ragazza lupo. Lisa li sta seguendo da un pezzo, ben più silenziosa dei due assistenti di Boss, che al confronto sono rumorosi come ballerini di tip tap. Comunque, ora la ragazza lupo è dubbiosa.
    Gioiello? Cristallo? Che stanno cercando? Un tesoro? Molto interessante…

    Qui il seguito.


    Edited by joe 7 - 8/1/2016, 16:04
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