Il blog di Joe7

  1. GOLDRAKE, GLI AUTORI: SHINGO ARAKI - 1° PARTE

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    Araki
    By joe 7 il 20 Jan. 2016
     
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    SHINGO ARAKI: LA VITA E LE OPERE

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    Shingo Araki, considerato il re dell’animazione giapponese per l’incredibile bellezza dei suoi disegni, ha iniziato giovanissimo il suo lavoro, fondando poi il suo studio, la Araki Production, insieme alla sua collaboratrice Michi Himeno, un altro nome notissimo nel mondo dell’animazione giapponese, e altri dieci assistenti. Si è spento a Tokyo il 1 Dicembre 2011 a 72 anni per improvviso collasso circolatorio. Curiosamente, la notizia della sua morte si diffuse prima in Europa, in un sito francese, solo in un secondo tempo in Giappone, tanto che per un attimo si era pensato ad una falsa notizia. Il figlio, Shinji Araki, ha spiegato che suo padre era morto per insufficienza cardiaca mentre nuotava in piscina, come faceva da anni per riprendersi dalla sua malattia, il morbo di Parkinson, di cui soffriva da anni.

    Nacque il 1 Gennaio 1939 a Nagoya, capoluogo della prefettura di Aichi. A 18 anni esordì come fumettista nella rivista locale “Machi” e vinse il primo premio come migliore nuova promessa. Dopo aver pubblicato circa 60 manga, con un ritmo produttivo di circa 40-50 tavole al mese, a 26 anni entrò come animatore alla Mushi Production, gestita da Osamu Tezuka. Si distinse tanto che in pochi mesi gli furono affidate alcune regie.
    Nel 1967 diede vita al "Studio Jaguar" (o "Gruppo Jakard"), un team di valenti disegnatori e animatori nata in seno alla Mushi: il loro primi lavori furono Rocky Joe e Tommy la stella dei Giants. Il suo tratto incredibilmente preciso, dolce e aggressivo allo stesso tempo, cominciò ad attirare l’attenzione dei fan.

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    Lasciata la Mushi, creò con un amico lo "Studio Z", che durò solo due anni (’71-’73) e si legò soprattutto con la Toei Doga, occupandosi della serie animata Devilman (1972).

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    Nel 1973 scoppiò la “arakimania”, quando disegnò per la Toei Doga Babil Junior, una serie che in Giappone divenne oggetto di culto e che è tuttora molto popolare.

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    Michi Himeno, giovane diplomata all’Istituto d’Arte, rimase scioccata dalla bellezza delle immagini e della dinamicità di Babil Junior, e decise di lavorare con lui.

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    Successivamente, Arachi fece Cutie Honey e Bia, la sfida della magia: questi lavori segnalarono la sua consacrazione a migliore disegnatore di cartoni animati televisivi del Giappone. Bia era una maghetta non più “buona bambina” stile Sally o Chappy, ma con una certa dose di malizia, che Araki seppe rendere con molta eleganza.

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    Nel 1975 Shingo Araki fondò la Araki Production, assumendo la giovane Michi Himeno. “Da lei” disse Araki “ho imparato ad abbandonare definitivamente il tratto rude di Joe o Babil, per affinarlo e pulirlo sempre di più, come avevo cominciato a fare a partire da Bia e Cutie Honey”. Da quel momento, il marchio Araki Production cominciò a significare Araki e Himeno, un duo che lavorò su Atlas Ufo Robot Goldrake (1975), creando personaggi di successo come Maria (che ebbe un enorme successo in Giappone), Naida e Rubina. Il personaggio di Duke Fleed nell’anime fu realizzato graficamente da Kazuo Komatsubara, che lo disegnò ispirandosi agli eroi realistici di Yoshitaka Amano: Tekkaman, Kyashan, Polimar. Ma Araki, in seguito, lo ridisegnò dandogli tratti molto più dolci.

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    Nel 1977, lavorarono su Danguard: tra l’altro, Danguard ebbe un grande successo in Giappone anche per l’introduzione del bello e cattivo Fritz Archen, personaggio che sarà poi ripreso dal Char Aznable di Gundam.

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    Inoltre, le forme squadrate del robot, l’attenzione della serie prestata sulla psicologia dei personaggi più che ai combattimenti, furono fattori che apriranno la strada a Gundam e Macross.

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    Il personaggio principale, Arin, il pilota del Danguard, nell’anime, grazie ad Araki, ebbe un aspetto più adulto rispetto al manga di Matsumoto.

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    Nel 1979, la Tokyo Movie Shinsha affidò allo Studio Araki la realizzazione di Lady Oscar, che fu la serie che fece conoscere più di tutti la coppia Araki/Himeno.

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    Di norma, Araki si occupava dei personaggi maschili e la Himeno di quelli femminili. Per questo, il personaggio di Lady Oscar è più della Himeno che di Araki; e così pure Lulù, l’angelo dei fiori, il lavoro successivo (1979).

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    Lady Oscar, tra l’altro, ebbe il pregio di rendere noto Araki anche all’estero, in particolare presso gli esperti del mondo dell’animazione francese: per alcuni anni, infatti, Araki si occupò di coproduzioni franco-nipponiche, in cui il suo disegno assunse forme curiose e spesso irriconoscibili per adattarsi ai parametri europei: da qui nacque Ulisse 31 (1980), serie di 12 episodi, che venne trasmessa anche in Giappone, per soddisfare le richieste dei fan di Araki.

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    Altri lavori franco-nipponici furono Lupin Ottavo (Rupan Hachisei), una serie di Lupin (8 episodi, 1981) ambientata nel futuro, che però non venne mai trasmessa per via di problemi di diritti coi discendenti di Maurice Leblanc, l’autore delle storie originali di Lupin.

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    Altri lavori di coproduzione furono Chanson Nono e L’Ispettore Gadget.

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    Tornato in Giappone a collaborare con la Toei Doga, si occupò della seconda serie di Capitan Harlock (Capitan Harlock SSX, anno 1982), di Kiss Me Licia (1983), Memole dolce Memole (1984), Juni Peperina inventatutto (1985), I racconti di Mapletown (1986).

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    Inoltre, con la Tokyo Movie Shinsha, riprendendo lo stile di Lupin Ottavo, lavorò alla terza serie di Lupin III (1984) e al layout di Occhi di Gatto.

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    Tornato ad occuparsi di coproduzioni, stavolta con i cartoni americani, modificò radicalmente il suo disegno per adattarlo agli standard americani, lavorando su G.I.Joe.

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    Nel 1986, produsse quello che è considerato il suo capolavoro e un sunto di tutte le sue molteplici esperienze di disegnatore: i 114 episodi della serie dei Cavalieri dello Zodiaco, oltre ai quattro film relativi per il cinema.

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    Successivamente, si occupò di un OAV di Kojiro dei Fuma, un altro personaggio di Masami Kurumada, l’autore dei Cavalieri dello Zodiaco. Curò anche il character design della serie televisiva di Sangokushi e i nuovi OAV di Babil Junior.

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    Assieme a Michi Himeno, curò le tavole di un racconto serializzato nel periodico “Corocoro comics” della Shogakukan. Si occupò anche del videogioco Burai. Il suo ultimo lavoro, il manga "Sourire" ("sorriso" in francese) è rimasto incompiuto sul suo sito personale: www.arakishingo.com/pc/

    La seconda parte qui.



    QUI TUTTI I LINK SU GOLDRAKE

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    Edited by joe 7 - 12/2/2024, 18:12
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Comments
  1. Maria1
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    I suoi disegni erano bellissimi anche perchè si adattavano bene al tema dell'anime e ai tempi. :)
     
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    CITAZIONE (Maria1 @ 20/1/2016, 19:59) 
    I suoi disegni erano bellissimi anche perchè si adattavano bene al tema dell'anime e ai tempi. :)



    E' così.
    Il primo a disegnare Actarus e compagnia fu Kazuo Komatsubara: anche lui fu un grande autore (ne avevo già parlato qui e qui). Shingo Araki subentrò dopo di lui, anche se aveva già fatto qualche episodio prima (ne parlerò successivamente): se Komatsubara creò Actarus, Araki ne perfezionò in modo ancora più elegante i suoi lineamenti, ottenendo quella perfezione dei tratti che lo rese famoso.
    Fu un vero miracolo il fatto che Goldrake fu realizzato da due simili mostri sacri: altrimenti, il suo successo sarebbe stato minore.
     
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