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  1. ROMANO MALASPINA, LA VOCE DI ACTARUS! (3)

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    Goldrake in Italia
    Malaspina
    By joe 7 il 8 April 2016
     
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    ROMANO MALASPINA, IL DOPPIATORE DI ACTARUS

    Terza parte: Malaspina doppiatore

    La prima parte si trova qui. La seconda qui.

    Omaggio_Malaspina
    Immagine presa dal sito Facebook dedicato a Malaspina


    L'ambiente del cinema e del doppiaggio, fortemente politicizzato e gestito da simpatizzanti di sinistra, non accolse volentieri una persona non di sinistra e addirittura benestante, con ascendenti nobili, simpatizzante di destra e della monarchia sabauda. Malaspina fu sempre soprannominato infatti "Il principe": un altro dei tanti strani riferimenti anticipati a Goldrake e al principe/re Actarus. Per questo motivo, Malaspina abbandonò la cooperativa dei doppiatori e si mise in proprio come doppiatore indipendente, in un tempo in cui non esisteva ancora questa figura professionale. Fortunatamente, però, dopo poco tempo scoppiò il doppiaggio libero e Malaspina in pratica ne divenne il re. Da allora, Malaspina lavorò quasi sempre come doppiatore per conto suo: fu il primo ad esserlo in Italia. Per questo venne spesso chiamato a ricoprire ruoli da protagonista di prim'ordine, soprattutto per le nuove serie robotiche di animazione che stavano per comparire in Italia. Malaspina dice che a quel tempo c'erano delle persone che lo odiavano e parlavano male di lui: però andavano lo stesso a prenderlo sottocasa per fargli doppiare questo o quel personaggio. Malaspina dice che può aver arricchito un bel po’ di gente, ma di sicuro non si è arricchito lui.
    Nelle sue interviste, Malaspina dice che ha avuto molte soddisfazioni nel suo lavoro, ma anche tante batoste e seccature. Infatti, se non si è in certi giri di amicizie, anche in teatro e nel cinema, non ti chiama nessuno e non lavori. Sicuramente, Malaspina ha anche favorito le cooperative di doppiaggio, poiché era andato sempre a tariffa, recitando come un matto e facendo un numero di "anelli" (nell'ambiente di lavoro, così sono chiamati i doppiaggi) superiore a quelli che facevano gli altri. A causa di questo lavoro frenetico, Malaspina si ammalò. Infatti, a quei tempi, in due turni lui doppiava un film o un cartone animato a 90 anelli a turno, che è una follia. Per capire cosa significa questo, bisogna sapere che l'"anello", per essere più precisi, non è il "doppiaggio" in senso stretto, ma è il nome convenzionale dato a una singola scena, o meglio ad un frammento di scena, da doppiare. Ogni turno comprendeva un certo numero di anelli, organizzati in piani di lavorazione che vanno possibilmente esauriti all'interno delle tre ore che compongono il turno. Il termine "anello" non è puramente convenzionale: infatti, se oggi il doppiaggio si svolge usando come supporto il DVD, fino a pochi anni fa si lavorava con la pellicola da 16/35 mm: la pellicola veniva tagliata in spezzoni che venivano chiusi con una giunta, prendendo così la forma, appunto, di un anello.
    Per un lavoro simile, a Malaspina davano cinquantamila (50.000) lire, non certo un capitale. In questo modo, Malaspina, come ha detto, ha arricchito almeno cinque appaltatori, ma non ha fatto grandi guadagni per questo. Inoltre, dice sempre Malaspina, i sindacati comunisti dei doppiatori complicavano enormemente il lavoro, pretendendo di far pagare la stessa cifra sia a un doppiatore che dice solo una battuta sia a uno che parla per tre ore. Il tipico esempio, da mentalità di sinistra, dell'uguaglianza estrema fino alla stupidità dell'appiattimento.
    Nel 1968 Emilio Cigoli, considerato da tutti "il re del doppiaggio", notò la bravura di Malaspina e lo mise nella CDC (Cooperativa Doppiatori Cinematografici). Infatti, Malaspina (parole sue) ha il difetto di non saper chiedere lavoro, di non saper andare a fare provini: non perché sia altezzoso, è proprio una sua incapacità. Nelle sue interviste, Malaspina non consiglia la carriera del doppiaggio, perchè è una vita d’inferno: dipendi dalle amicizie che girano e se non sei amico di qualcuno non lavori. Inoltre, lui ha avuto sempre un carattere molto aggressivo, intollerante (è educatissimo, però ‘carica’ chi gli dà fastidio), e così, nell’ambiente si maligna che è bravo ma che ha un caratteraccio: si è giocato la carriera per questo. Però Malaspina ricorda con affetto quelli che lo avevano aiutato:

    "Grazie al professor Gerardo di Cola, a Giorgio Bassanelli e ad Andrea Razza che ho scoperto essere una persona straordinaria. Sono cresciuto con la voce di Giorgio Bassanelli. Per me, cavaliere solitario che vivo di dignità e orgoglio, Bassanelli mi chiamò per il doppiaggio dei cartoni animati e mi trattò come un principe, essendo io solo un marchese e un illustre sconosciuto: grazie, Giorgio, per l'eternità. Grazie anche a Gerardo di Cola, che mi ha aiutato: è un uomo di molti interessi, si era innamorato delle voci del doppiaggio tanto da comporre un libro voluminoso su questo argomento: "Le voci del tempo perduto". Al telefono gli avevo parlato malissimo dell'ambiente, ma alla terza telefonata non solo mi spedì il libro, ma mi fece anche una dedica. Era un po' come mio padre, che credeva che tutti gli uomini fossero gentiluomini, ma io a Roma di gentiluomini non ne ho trovati. Nel libro si vede che quasi tutti i doppiatori avevano un parente dello stesso mestiere, quindi tutti raccomandati. Sono molto riconoscente al professor Di Cola, una persona squisita, mi risollevò il morale."

    Malaspina non è stato solo la voce narrante di Actarus:

    dop_1_Act


    ha anche doppiato altri protagonisti principali di serie robotiche come Hiroshi Shiba di Jeeg Robot, il tipico ragazzo ribelle e contestatario;

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    il meno conosciuto Ryoma Nagare di Getter Robot, personaggio ordinario ma comunque "comandante" di una squadra;

    dop_3_Ryo


    Sanshiro Tsuwabuki di Gaiking: l'ex-giocatore di baseball scartato, ma diventato pilota di un robot gigante;

    dop_4_San


    il karateka Kateru di Gakeen il robot magnetico, uno dei pochi trasmessi nei canali principali.

    dop_5_Tak


    Ha doppiato anche altri personaggi tormentati di stirpe reale come il re Kloppen, il nemico di Daltanious.

    dop_8_Klop


    Ma non solo robot giganti: Malaspina ha doppiato il padre di Lady Oscar, il Generale Jarjayes. Anche se compare poco, il suo personaggio è rimasto indimenticabile tra i telespettatori e gli appassionati della donna spadaccina. Malaspina ricorda volentieri Cinzia De Carolis, la doppiatrice di Lady Oscar, "che era molto brava: una signora, qui invece se vuoi sfondare devi essere un cialtrone, un ruffiano, devi andare con gli attori, coi cavalli..."

    dop_6_Jar


    Senza contare che, nella versione del 1972 di Biancaneve e i sette nani, ha doppiato - guarda caso - proprio il Principe Azzurro. Actarus era davvero nel suo destino.

    dop_7_Princ



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    Edited by joe 7 - 4/9/2018, 17:58
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