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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 51

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 3 May 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 51 -
    JEEG CONTRO SHIZURI: CONFRONTO FINALE

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui

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    Sode No Shirayuki, un personaggio di Bleach: fisicamente è molto simile alla regina delle nevi Shizuri.


    RIASSUNTO:
    Dopo la guerra contro Vega, Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Però il loro figlio appena nato, Rex, è stato rapito da un essere misterioso, l’Oscuro, che comanda un esercito sterminato: vuole sacrificare Rex, quando, tra diversi giorni, sette stelle saranno allineate. Actarus ed altri amici organizzano il salvataggio di Rex, dando la caccia ai cristalli che possono sconfiggere l’Oscuro. Intanto, Venusia, sotto il falso nome di Hikaru, si è iscritta tra le Amazzoni di Jezabel, il braccio destro dell’Oscuro, per salvare Rex: ora è arrivata a Darkhold, il mondo/castello dell’Oscuro. Laggiù Jocasta, il comandante delle Amazzoni, è a rapporto da Jezabel. Nello stesso tempo, Jeeg Robot deve combattere contro Shizuri, la Signora delle Nevi, che ha rapito Miwa: Jeeg è riuscito a sconfiggere a fatica il mostruoso Wendigo ed ora si sta dirigendo verso il castello di Shizuri per la battaglia finale… (Nota: in questa storia, Alcor e Koji sono due persone diverse).


    Jocasta è in piedi sull’attenti, nervosa, davanti alla donna seduta sulla scrivania, dai capelli neri, lisci e lunghi, che porta un’armatura lucente come l’ebano e riccamente decorata. I suoi occhi, sottili e freddi, hanno fatto spaventare diverse persone con solo uno sguardo. La donna, appoggiando i gomiti sul tavolo, muove pensierosa le dita intrecciate sotto il mento: dita che, anche se non terminano a punta, ricordano molto degli artigli. Il suo viso, regolare ed elegante, ha solo un leggero segno sulla guancia, una cicatrice che non è ancora scomparsa del tutto.
    Jezabel, il comandante supremo delle Amazzoni, ha appena sentito tutto il rapporto del capitano della Terza Divisione. Jocasta è un tipo affidabile, quindi il rapporto è sicuramente degno di fiducia. La città ribelle di Zuagir è stata espugnata e Manetola eliminato. Tutto bene. Eppure, Jezabel sente che qualcosa non va.
    “Sei sicura di aver detto tutto?” chiede lei all’improvviso, dopo un silenzio di quasi un minuto, durante il quale Jocasta ha sudato freddo.
    “Ehm…certo, credo di non aver dimenticato nulla.”
    “Eppure ho come la sensazione che manchi qualcosa” risponde la comandante, dubbiosa, osservando i fogli della relazione in mano.
    “Forse per via di Shigure?” azzarda Jocasta “Ho spiegato com’è andata”
    “In effetti, quella faccenda è strana. Shigure ha spezzato la spada a Sonja e Valeria, due veterane, come fa di solito. Ma non ha spezzato quella di…quella novellina, come hai detto che si chiama?”
    “Hikaru Makiba. E’ di Deneb 5. L’abbiamo reclutata a Maul, nel pianeta Bespin.”
    “Deneb 5? E’ come dire da dovunque. Non ci sono documenti, certificati, statistiche da quelle parti. Quel pianeta è peggio di un porto di mare. E’ un’avventuriera, questa Hikaru?”
    “No” risponde pensierosa Jocasta “Non mi pare. Ma comunque credo che sappia combattere”
    “E mi stai dicendo che una mozzarella come quella è sopravvissuta a Shigure?” il tono della voce di Jezabel è seccato.
    “Bè…ha sconfitto Isparana senza usare una spada…”
    “E come ha fatto?” chiede la comandante, sorpresa.
    “Ha usato delle corde…è molto veloce con i lazo”
    “Però. Devi farmela incontrare questa tizia, prima o poi”
    Jocasta non sa perché, ma in qualche modo sente che sarebbe meglio poi che prima. Cercando di cambiare discorso, chiede:
    “E…per quanto riguarda Shigure, comandante? Sta diventando un problema..”
    “Ci penserà Raftel, l’abbiamo già contattato”
    “Raftel?” chiede Jocasta stupita. E’ il nome del maestro di spada che c’era prima di Shigure. Quello che aveva rubato le dodici spade che Shigure cerca in continuazione. “Comandante, se quei due si scontrano, sarà il finimondo. Sono entrambi maestri di spada. Bisognerà star lontano chilometri da loro.”
    “Allora stai lontana quando accadrà. Se poi Raftel dovesse fallire, interverrò di persona. Voglio farla finita con quella spadaccina vagabonda. Puoi andare” conclude Jezabel.
    Dopo che è uscita, Jocasta tira un profondo sospiro di sollievo. E’ sempre dura fare rapporto a Jezabel: una parola fuori posto e sei finita. Mentre si allontana, ricorda che laggiù, proprio nel punto che sta attraversando, Jezabel le aveva dato quel neonato da portare a Bedlam, la zona dei sacrifici umani. Da Sukeli, il sacerdote nero, quella serpe. Affretta il passo, cercando di dimenticare quant’era leggero e fragile quel bambino. Appena uscita dalla torre di Jezabel, respira profondamente l’aria, sollevata, prima di tornare sull’astronave. Per un momento, però, si chiede: Perché ho voluto cambiare discorso quando la comandante ha iniziato a parlare di Hikaru?

    Shizuri resta in piedi davanti alla finestra. Avverte qualcosa che non quadra: il Dim Mak non sta invadendo completamente la Cosmo Special. C’è una resistenza. Strano, pensa. Quello è il mio attacco più efficace. Non può essere respinto. A meno che…possibile che su quell’astronave ci sia una persona con una potenza equivalente alla mia? Assurdo…ma non trovo altre spiegazioni!

    Maria e Actarus si guardano negli occhi. Lui è ancora nel letto dell’infermeria, debole ma tornato completamente in sé. Sta stringendo la mano a Maria, sempre seduta accanto a lui. In poco tempo, grazie al rapporto telepatico con sua sorella, Actarus aveva capito cos’era successo. Aiutando Maria a livello mentale, le ha dato la possibilità non solo di contattare mentalmente tutti a bordo della Cosmo Special, ma anche a rimuovere gli effetti del Dim Mak su di loro. Rispondendo alla sua chiamata, tutti si sono riuniti nella camera dell’infermeria dove si trovano i due fratelli fleediani, passando accanto alle pareti ghiacciate dell’astronave e rischiando di scivolare ad ogni passo. In poco tempo, tutta la camera di Actarus si è riempita totalmente: solo lì il Dim Mak non fa effetto.
    “Non sapevo che comandassi sul freddo, Maria” commenta Alcor sorpreso.
    “Questo non è il ‘freddo’ come lo intendiamo noi, Alcor. E’ l’effetto di una volontà esterna, quindi di un potere mentale. Visto che io ho una certa predisposizione in queste cose, sono riuscita a fare una barriera mentale, con l’aiuto di Actarus. Ma è una situazione di stallo. Per il momento, non si peggiora né si migliora.”
    “E allora cosa si può fare?” chiede Koji.
    “L’autrice di questo è Shizuri, ci gioco la testa. Se Hiroshi riuscisse a farle perdere la concentrazione, anche se per un attimo, potrei ribaltare la situazione. Ho assolutamente bisogno di quell’attimo!” conclude Maria, stringendo i denti.

    E’ da qualche minuto che l’ultimo urlo del mostro di Shizuri è stato ascoltato.
    “Notevole” dice la Regina delle Nevi con tono inespressivo “Ha battuto Wendigo.”
    “Te l’ho detto. Non conosci Jeeg Robot” esclama Miwa.
    “Andiamo a conoscerlo, allora. Hildico!” Shizuri batte le mani, e l’ancella risponde subito alla chiamata.
    “Sì, Maestà?”
    “Porta questa donna all’Arena. Io vado dal mio nemico.”
    Detto questo, Shizuri esce dalla Sala Blu e scompare. L’ancella si rivolge a Miwa e dice, con un inchino: “Mi segua, prego”
    Dopo aver camminato lungo diversi corridoi, all’improvviso, attraversando una porta, Miwa si sente abbagliata da una forte luce che per un momento la stordisce. Poi comprende di essere arrivata su una tribuna piuttosto alta, dove si osserva una gigantesca distesa di sabbia e un enorme portone sullo sfondo, che si sta aprendo a poco a poco. Una grande ombra si mostra, uscendo da una zona buia e nebbiosa. Miwa riconosce subito la sagoma di Jeeg Robot, ma la sua gioia si tramuta subito in spavento: è pieno di incrinature e ha dei pezzi di lancia conficcati nel torace. Inoltre, cammina quasi zoppicando. Non aveva mai visto Jeeg ridotto così.
    “Hiroshi! Hiroshi! Sono io, Miwa! Stai bene?” grida subito lei, agitando la mano.
    La voce di Miwa sembra venire da lontano per Hiroshi. E’ talmente stordito che fa fatica a stare in piedi. Quando si accorge che è lei che sta parlando, Jeeg alza la testa.
    “Miwa…non preoccuparti, non è niente” dice con voce rotta “Dov’è Shizuri?”
    “Sono qui.”
    Hiroshi e Miwa osservano in basso: Shizuri, vestita col kimono e in dimensioni umane, è di fronte al robot d’acciaio in mezzo all’arena.
    “Sei veramente resistente, Jeeg Robot. Come mai sei venuto? Avevi il cristallo con te, dopotutto”
    “Stai…stai scherzando” risponde Jeeg a fatica “Pensi … che me ne vada via senza…senza Miwa?”
    “Nelle condizioni in cui sei, morirai se mi affronti. Mi sembra giusto che tu te ne vada col cristallo.”
    “E Miwa?”
    “Resta qui.”
    “E’ fuori discussione” risponde Jeeg, cercando di afferrare Shizuri con la mano, che però viene trapassata all’improvviso da punte di ghiaccio acuminate che fuoriescono dal terreno.
    Yoshinaka. Artigli di ghiaccio” esclama Shizuri, incrociando le braccia.
    Jeeg si fa staccare la mano trafitta, facendosene spuntare un’altra dall’interno del braccio.
    “Lascia perdere, robot d’acciaio. Non sei al mio livello. Torna a casa” dice la Regina delle Nevi.
    “Quale casa?” grida Miwa “Hiroshi, quella donna ha trasformato tutti i nostri compagni e la Cosmo Special in ghiaccio! Ti sta ingannando!”
    “Cosa?” risponde Hiroshi, stupito.
    “Proprio così” dice Shizuri “Adesso giochiamo a carte scoperte”
    All’improvviso, la Signora delle Nevi brilla come avvolta da mille colori dell’arcobaleno. In poco tempo, ha raggiunto le dimensioni di Jeeg Robot, assumendo la sagoma di una donna luminosa e tutta bianca. I capelli ondeggiano, mentre attorno a lei si muovono neve e ghiaccio, spinti dal vento. Ha raggiunto il suo livello di massima potenza.
    Jeeg attacca per primo, lanciando il suo raggio di energia negativa, l’arma più potente:
    “Raggio protonico!”
    Il raggio nero assale subito la Regina delle Nevi, che però apre davanti a sé il palmo della mano destra senza scomporsi.
    Dim Mak. Tocco di morte.”
    Il raggio protonico diventa subito un misto di ghiaccio e neve che si sfalda in tante particelle.
    Persino quello non funziona, accidenti, pensa Hiroshi. Se mi avvicino, mi trasforma in tanti cubetti di ghiaccio. Forse c’è un modo per batterla, ma è dannatamente rischioso…
    Shizuri nota che il suo avversario esita ed agisce senza dargli il tempo di pensare. Alza un braccio ed esclama:
    Wa-nari. Roveto di ghiaccio.”
    All’istante, da terra fuoriescono degli enormi rami di ghiaccio, tutti coperti di spine,che avvolgono strettamente Jeeg Robot, legandolo crudelmente ed affondando le loro spine all’interno del robot d’acciaio. Hiroshi grida per il dolore e Miwa impallidisce nel sentirlo. Ma la Regina delle Nevi, a differenza di Miwa, non sente compassione: di grida ne aveva sentite fin troppe, la notte in cui aveva compiuto la sua vendetta. Incrocia le braccia.
    Yoshinaka. Artigli di ghiaccio.”
    Ancora da terra fuoriescono delle punte di ghiaccio che si allungano verso Jeeg Robot e lo trapassano da parte a parte, senza la minima pietà. Hiroshi non grida più. Jeeg Robot è immobile, circondato da un groviglio di spine e perforato da ogni parte da lunghissime punte di ghiaccio.
    “E’ morto” conclude la Regina delle Nevi “Sono sorpresa. Non credevo che si potesse amare fino a questo punto, Hiroshi Shiba. Ma non mi puoi più rispondere, vero? Un po’ mi dispiace” Si volta verso Miwa ed aggiunge: “Questa storia è finita.” Allunga una mano verso la ragazza, preparando il colpo finale: “Comunque, ora ti farò raggiungere Hiroshi, così starete insieme”
    Miwa però non solo non le risponde: immobile, sta fissando sorpresa qualcosa dietro Shizuri. Anche le ancelle guardano dietro di lei, con gli occhi sbarrati. La Regina delle Nevi si volta e non crede ai suoi occhi.
    Jeeg Robot si muove ancora e sta spezzando tutti i punteruoli di ghiaccio che gli erano stati piantati nel corpo.
    “Ma per chi…mi …hai preso?” dice Hiroshi, con la voce rotta non solo dal dolore, ma anche dalla rabbia “Io…sono Jeeg Robot! Ho affrontato Himika e l’Impero Yamatai, non credere che sia così facile eliminarmi!”
    Jeeg esce dalla trappola di ghiaccio e, correndo, assale Shizuri che, stupita, grida:
    “Sei pazzo, uomo! Stai letteralmente correndo verso la morte!”
    Toccando la spalla di Jeeg, esclama:
    Dim Mak. Tocco di morte!”
    “NO!” grida Miwa.
    All’istante, Jeeg Robot diventa tutto di neve e si sfalda crollando sul suo stesso peso addosso a Shizuri. La Regina delle Nevi sposta via con la mano la neve che la copre, pensando: Questa volta dovrebbe essere finita. Ma, alzando lo sguardo, resta sorpresa: la testa di Jeeg è sospesa a mezz’aria, illesa. Si era staccata dal resto del corpo prima di diventare neve. Il comando mentale era già stato mandato prima ancora dell’attacco di Jeeg: i cannoni del Big Shooter aprono i loro compartimenti speciali, da dove partono i pezzi di ricambio di Jeeg Robot, che si assemblano velocemente, ottenendo un Jeeg nuovo di zecca. Tutto questo avviene in un attimo.
    Shizuri si rialza subito, cercando di riprendersi dalla sorpresa.
    “Questo non cambia niente!” dice “Ti farò…”
    I raggi delta – raggi bianchi che Jeeg usa anche come corda – partono all’istante dal petto del robot ed avvolgono Shizuri come fossero dei lacci, trasmettendo un’enorme quantità di calore che la immobilizza. La Regina delle Nevi è sorpresa:
    “Ma come…il calore non dovrebbe farmi niente!”
    “Come pensavo” commenta Hiroshi “ti sei indebolita usando in continuazione il Dim Mak e simili. Ora sei diventata sensibile al calore! E se pensi che questo sia caldo, prova a sentirlo alla massima potenza!”
    La gigantesca figura luminosa di Shizuri grida, imprigionata dai raggi delta, diventando tutta rossa per l’immensa quantità di calore. L’energia della Signora delle Nevi scende al minimo, tanto da non permetterle più di assumere la forma gigantesca di prima. Tornando in forma umana, a mezz’aria, senza più forze, inizia a cadere nel vuoto, semicosciente. Mentre cade, le sembra di vedere un volto di bambina dai capelli neri, che la guarda triste.
    “Aleta?” chiede lei, incredula, con la voce quasi spenta.
    L’impatto con la sabbia dell’arena la tramortisce: distesa per terra come una bambola rotta, non si muove più. Per la prima volta, la Signora delle Nevi è stata sconfitta. Tutti nell’arena sono paralizzati dallo stupore. Ma Miwa, osservandoli, non vede solo lo stupore: nei loro occhi vede anche la paura. E non capisce perché.

    Dal buio, Shizuri sente una voce familiare. Viene da quella parte, che lei conosce bene: la porta di casa che dava alla camera dei giocattoli di Aleta. Ma non era morta? Aprendo la porta, vede i giocattoli disposti come allora, con in mezzo una bambina dai capelli neri che gioca con la sua bambola preferita, dandole da mangiare e cambiandole i vestiti.
    “Ma…Aleta, sei qui?” chiede Shizuri, sorpresa.
    “Certo, mamma. Ma dov’è il papà?” risponde lei, con un’aria un po’ preoccupata mentre formula la domanda.
    “Stakar?” Shizuri, sorpresa per la domanda, pensa a quanto lui si contorceva e soffriva davanti ai suoi occhi freddi e implacabili. Stranamente, lui non aveva detto nulla, neanche una parola quando l’aveva rivista. Semplicemente, morì. Pensa anche al momento in cui aveva gettato via dall’alto il suo corpo ghiacciato, riducendolo in frammenti sparsi e mai recuperati.
    “Ecco…” risponde Shizuri, imbarazzata, ma non riesce a continuare perché sente gli occhi preoccupati di Aleta su di lei. Si sente mancare il fiato. All’improvviso, sente dei passi alle spalle e si volta, vedendo Miwa che le dice, severa:
    “Ti sei mai chiesta se Aleta è soddisfatta di quello che hai fatto?”
    Shizuri si accorge di avere paura. La bambina continua a guardare la madre con occhio semplice ed incuriosito. L’innocenza del suo sguardo e la domanda che attende una risposta scuotono la Signora delle Nevi sin nell’intimo. Il cuore le batte così forte da scoppiare, perché ora ricorda tutto. Ricorda quello che aveva rimosso. Capisce perché Stakar le aveva parlato in modo così strano quando le aveva detto di andare all’amplificatore. Capisce perché Ogord e Tanelle erano terrorizzati e gridavano, mentre lui no. Capisce perché Stakar si era lasciato trasformare in ghiaccio soffrendo senza dire nulla e morendo davanti ai suoi occhi. Capisce che aveva scoperto la verità troppo tardi, quando i frammenti di Stakar stavano volando via dopo che l’aveva gettato giù dal balcone, tutto ridotto ad un pezzo di ghiaccio. Capisce il vero motivo per cui aveva pianto. All’istante, la sua anima grida.

    Il vento gelido moltiplica la sua potenza, invadendo anche l’interno del castello della Signora delle Nevi. Con gran fatica, gli uomini riescono a chiudere l’enorme portone dell’arena, mentre, all’esterno, la tempesta di neve diventa ad ogni istante più grande e furiosa, ruggendo sempre più forte.
    “Cosa sta succedendo?” chiede Hiroshi, che era tornato umano, osservando preoccupato la violenza della neve e del ghiaccio che battono sulle finestre.
    “Non lo so neanch’io” dice Miwa, confusa, accanto a lui.
    Shizuri, davanti a loro, giace immobile e pallida a terra, con gli occhi chiusi e il respiro che si avverte appena. Hildico, l’ancella, le si avvicina inginocchiandosi e posando delicatamente sul grembo il capo della regina.
    “Vi prego, maestà…svegliatevi!”
    “Hildico…” chiede Miwa “cosa sta succedendo?”
    L’ancella risponde, preoccupata:
    “Sua maestà sta morendo. Se muore, sarà la fine per Niffelheim: saremo tutti invasi dai ghiacci e dalle nevi”
    “Cosa?” replica Hiroshi “Ma era solo svenuta…non è possibile che possa morire per una cosa simile…”
    “Infatti, non è per quello. E’ perché le è tornata in mente la verità che aveva rimosso. E’ crollata come allora. Lo shock può esserle fatale”
    “Che verità?” chiede Miwa.
    “Sua Maestà non ti aveva raccontato la sua storia?”
    “Certo. Non era vera?”
    “No, era vera. Ma incompleta. Certo, Stakar aveva tradito Shizuri. Ma non l’aveva fatto di sua iniziativa. Sua madre, Lady Tanelle, era esperta di arti magiche: una vera e propria strega. Detestava Shizuri perché le avrebbe portato via suo figlio; la detestava anche perché Shizuri era bella e giovane e lei non lo era più. Visto che era impossibile separare i due, decise di servirsi di Shizuri e Ogord era d’accordo: la donna era una minaccia per i suoi progetti di matrimonio per il figlio. So bene tutte queste cose: a quei tempi, io ero una delle schiave di Lady Tanelle. Lentamente, usando dei filtri magici, alla fine aveva trasformato suo figlio in una specie di zombi, un fantoccio senza volontà propria che doveva solo obbedire ai suoi ordini. Quando Shizuri trasformò Stakar in una statua di ghiaccio, aveva ucciso un uomo che praticamente era già morto dentro. Lo capì troppo tardi, quando, dopo aver gettato il corpo ghiacciato di Stakar , cominciò a farsi delle domande e alla fine comprese la verità. Il fatto di aver ammazzato l’uomo che amava e che non aveva delle vere colpe la distrusse dentro: ci vollero tutti i nostri sforzi per farla tornare in sé. In quel momento, lei era l’unica nostra speranza di sopravvivenza in mezzo a quella spaventosa tormenta che stava invadendo il nostro mondo. Inconsciamente, per nostra fortuna, non solo si riprese, ma rimosse anche questi ricordi e ci permise di sopravvivere. Adesso, dopo lo scontro che ha avuto con te, ragazzo d’acciaio” disse l’ancella, guardando Hiroshi con rancore “in qualche modo le sono tornati i suoi ricordi. Sta di nuovo per morire e la tormenta è tornata ad essere inarrestabile.”
    All’improvviso, una mano afferra quella dell’ancella. Una voce debole tenta di dire:
    “Non…seppellirmi troppo in fretta, Hildico”
    Gli occhi scavati, l’aria sconvolta: Shizuri quasi non è riconoscibile. Cerca di rialzarsi con fatica, davanti ai presenti ammutoliti. Miwa le dà una mano per aiutarla.
    “Sei sicura di farcela ad alzarti?” chiede lei.
    La Signora delle Nevi non risponde. Ora ricorda tutto e questa volta i ricordi non saranno più rimossi. Ho ucciso Stakar…e nella carneficina che ho fatto ho ucciso un mare di innocenti. Senza contare che non avevo neanche il diritto di giustiziare i colpevoli… Si sente immersa in un mare di sangue. Cosa posso fare? Ho sbagliato tutto…poi si volta ed osserva Miwa, che ha l’aria preoccupata. Vede anche, accanto a lei, un ragazzo con un vestito con delle frange e un paio di guanti. Dev’essere quell’Hiroshi. Due persone che si amano come una volta ci eravamo amati io e Stakar. Almeno loro…non dovrebbero passare quello che ho passato io.
    “Sì…sto bene” dice ad un certo punto Shizuri. Si stacca da Miwa e, voltando loro la schiena, appoggia una mano sul muro, cercando di riprendersi, mentre si copre gli occhi con l’altra mano. La tempesta e il vento fuori dal palazzo diminuiscono la loro intensità. Ad un certo punto, la voce di Shizuri spezza il silenzio di tutti nell’arena, che la stavano osservando ansiosi.
    “Miwa…Hiroshi” dice lei, continuando a voltare loro la schiena e guardando in basso “io…vi ho ingannati. Il cristallo che vi ho dato era un’imitazione. Se mi seguite, vi porterò dal cristallo vero.”
    Almeno loro…voglio che si salvino!
    “Un momento…e il Dim Mak? La Cosmo Special?” chiede Miwa.
    “Quando Hiroshi mi ha fatto perdere i sensi, il Dim Mak ha perduto la sua efficacia. Credo che adesso i tuoi amici stiano tutti bene. Inoltre, avevo avvertito una forza lì dentro che si opponeva al Dim Mak. Non so chi sia, ma tra di voi, su quella nave, c’è una persona molto potente.”
    I due rimangono sorpresi dall’osservazione di Shizuri, mentre lei, guardando Hiroshi, aggiunge preoccupata:
    “Temo però che per te non sarà facile prendere il cristallo, ragazzo d’acciaio…”

    Continua qui.


    Edited by joe 7 - 5/5/2016, 15:50
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