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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 71

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 2 June 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 71
    IL GRANDE MAZINGA CONTRO GARUDA

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà quando sette stelle saranno allineate tra due giorni circa. Actarus, insieme coi suoi amici, parte con Goldrake sull’astronave Cosmo Special, affrontando i Generali dell’Oscurità, per prendere i cristalli che possono sconfiggere l’Oscuro. Goldrake ha appena sconfitto Shiva, mentre il Grande Mazinga sta per affrontare l’ultimo generale dell’Oscurità, Garuda. Intanto Venusia, a Darkhold, è stata messa agli arresti insieme alle amazzoni sue compagne…

    Sull’astronave di supporto, nella cabina guida, Tetsuya Tsurugi è perplesso, e Jun non può fare a meno di notarlo.
    “Che ti succede, Tetsuya? Siamo arrivati, praticamente. L’astronave è vicina al pianeta Stige. Non morivi dalla voglia di combattere col grande Mazinga?”
    “Non mi prendere in giro, Jun. Qui c’è qualcosa che non va.” risponde lui, osservando i quadranti.
    “Se ti riferisci al fatto che non riusciamo a contattare i nostri compagni alla Cosmo Special, mi sembra logico. Erano sotto assedio: ma sono sicura che se la caveranno.”
    “Non è quello. E’ il consumo di aria. Sembra che siamo diventati due mantici, a giudicare da come la consumiamo, secondo l’indicatore. Ci sarà mica una perdita di ossigeno da qualche parte?”
    Jun osserva il contatore dell’ossigeno. In effetti, indica un consumo anormale. Che sta succedendo? si chiede.
    “Siamo già arrivati?” dice una voce insonnolita. Nel sentirla, Jun trasalisce. Come se niente fosse, Lisa Vold, la ragazza lupo, è comparsa nella cabina di comando, sbadigliando e stiracchiandosi. Evidentemente era entrata di soppiatto nell’astronave e si era fatta una gran dormita di nascosto da qualche parte. Ecco spiegato il consumo dell’aria in più.
    “Lisa…” dice Jun con voce strozzata, alzandosi di scatto dalla sedia “Cosa diavolo ci fai qui?”
    “Non urlare, morosita, mi sono appena svegliata.” risponde lei, stropicciandosi gli occhi.
    “E buonanotte al secchio!” esclama Tetsuya, alzandosi anche lui. “Perché sei venuta, Lisa? E’ pericoloso qui!”
    “Affronto il pericolo da quando sono nata, Tetsuya.” risponde lei, abbracciandolo con foga “Poi una donna deve combattere a fianco del suo hombre, claro!
    Tetsuya è senza parole, mentre Jun ne ha fin troppe sulla punta della lingua.
    “E lascia stare Tetsuya, una buona volta!” sbotta lei, afferrandola per un braccio.
    “E perché? Non mi sembra che gli dispiaccia.” risponde lei, sogghignando e fissando Jun con aria di sfida.
    “Ascoltami bene…” inizia lei, sollevando un dito minaccioso, ma Tetsuya alza la mano per interromperla.
    “Basta, Jun. Ormai è qui e non possiamo certo riportarla indietro. Lisa, adesso vieni con noi: però devi fare quello che ti diciamo, OK?”
    Claro que sì.” risponde lei, sorridendo.
    “Intanto, potresti mollarmi.” Lisa lo stava ancora abbracciando.
    “Ah, questo no!” risponde lei, imbronciata.
    “Lisa!” grida Jun.
    Tetsuya sospira. Una donna è già un guaio, due sono una bomba atomica. Generale Nero, dove sei? Stavamo così bene a suonarcele da soli…

    Garuda, l’ultimo dei Sei Generali, osserva silenzioso l’astronave di Mazinga che sta arrivando. E’ sospeso a mezz’aria e ha le stesse dimensioni di Mazinga. E’ a braccia conserte, con l’armatura che brilla come oro lucente e la spada Kametari, “Fuoco divorante”, al fianco. E’ una delle dodici spade Owazamono, che Shigure stava cercando. Il mantello rosso che porta addosso ondeggia, spinto dal vento. Attorno a lui crepita un alone di energia che ruggisce, ansioso di sfogare la sua potenza. Ora che ha ottenuto il potere della Fenice, può sfidare l’Oscuro in persona, come aveva sempre desiderato.
    “Ecco Goldrake che sta arrivando. Iniziamo.” sussurra, alzando una mano. L’astronave di Mazinga esplode in un boato.

    Pochi minuti prima, Lisa si irrigidisce e sente un brivido che le percorre la schiena. Conosce quella sensazione: i suoi sensi sviluppati le stanno dicendo che lì c’è un pericolo di morte. In quel momento, Tetsuya e Jun stavano osservando qualcosa di luminoso sullo schermo. Lisa scatta subito:
    “Scappiamo! Via, presto! Sento la morte, qui dentro! Usciamo dall’astronave!”
    Dopo un attimo di perplessità, Tetsuya afferra il casco e, indossandolo, dice:
    “Va bene, esco col Mazinga. Tanto dovevo farlo. Lisa, Jun, salite anche voi su Venus Alfa, presto!”
    “Io con lei?” obietta Jun, ma Tetsuya era già scappato via: inoltre, sente all’improvviso un braccio molto forte che la solleva di peso. E’ Lisa, che le mette in mano il suo casco e corre velocemente, portandola su di sé su una spalla.
    “Non c’è tempo da perdere, morosita. Se restiamo qui, moriremo!”
    Jun è sorpresa dalla forza di Lisa: la sta sollevando e portando via neanche fosse un pacchetto di sigarette. Raggiungono in un attimo Venus Alfa nell’hangar e Lisa fa uno spaventoso salto nel vuoto, facendo urlare Jun. Ma atterra perfettamente nell’abitacolo della donna robot.
    “Presto, falla muovere!” dice Lisa.
    “Va…va bene” balbetta Jun, ancora intontita, iniziando ad accenderla. In quel momento, un’esplosione invade l’hangar, riempiendolo tutto di fuoco. Venus Alfa ne viene completamente sommersa.

    Poco prima, Tetsuya sale sul Brain Condor, accendendolo in un istante.
    “Brain Condor, partenza!”
    L’astronave rossa a tre punte si innalza, tendendo verso il Grande Mazinga: all’improvviso, tutto intorno diventa un inferno di fuoco. Garuda ha iniziato l’attacco. Tetsuya è sconcertato, ma non perde la freddezza: coi razzi del Brain Condor, colpisce il pavimento per fare un’apertura dove far uscire il Grande Mazinga. A sorpresa, il pavimento si spalanca completamente, essendo già stato corroso dalle fiamme. A cadere nel vuoto non è solo il Grande Mazinga, ma anche il Great Booster, l’ala volante rinforzata. Il Brain Condor saetta verso l’uscita: però, con la coda dell’occhio, Tetsuya non vede Venus Alfa. Ma non ha tempo per pensarci: deve raggiungere Mazinga al più presto, prima che si sfracelli al suolo. Il Brain Condor scende in picchiata: Tetsuya sente il suo corpo che geme, spinto contro il sedile a causa della terribile velocità, mentre le orecchie gli fischiano. Ma non rallenta minimamente. Si avvicina alla testa cava del gigantesco robot, virando con una mossa azzardatissima, ma riuscendo ad infilarsi perfettamente all’interno del capo.
    “Grande Mazinga…CONTATTO!”
    Gli occhi del robot si illuminano e riprende vita, iniziando a muovere le gigantesche braccia: in un momento, dalla schiena spuntano le ali rosse che ruggiscono con fiammate potenti, contrastando l’azione della gravità: Mazinga inizia a volare. Afferra il Great Booster e lo fa scendere delicatamente a terra: potrà essere utile. Poi si guarda in giro, ma non vede né Venus Alfa, né Jun, né Lisa. Dove diavolo sono?
    Un’esplosione lo distrae un attimo. Era quella dell’astronave sulla quale viaggiavano. Adesso è ridotta a rottami. Come cavolo faremo a tornare indietro? Ma Tetsuya si accorge presto che questo è solo l’ultimo dei suoi problemi. Davanti a lui c’è un tizio ricoperto da un’armatura così brillante da far morire d’invidia i cavalieri dello zodiaco. Sembra umano, non robotico, pensa Tetsuya. Comunque, è grande come Mazinga e ha uno sguardo decisamente poco amichevole.
    “Senti un po’, buffone, saresti tu l’idiota che ci ha distrutto l’astronave?” sbotta Tetsuya davanti alla figura d’oro.
    “Sono il generale Garuda e comando il pianeta Stige sotto di te. Ti consiglio di moderare i termini, Goldrake. Non ti conviene parlarmi in quel modo. Sei diverso da come pensavo, comunque. Ti sei ristrutturato?”
    “Di che Goldrake parli, imbecille? Sono il Grande Mazinga. Informati meglio!”
    “’Grande’, addirittura? Comunque, è con Goldrake che volevo combattere. Se tu non lo sei, non mi interessi. Sparisci.” conclude Garuda, voltandogli la schiena ed allontanandosi.
    “Cos’hai detto?” grida Tetsuya, fuori di sé per la rabbia. Estraendo una delle due spade diaboliche, il Grande Mazinga assale Garuda, scagliando un velocissimo fendente. All’improvviso, l’avversario si volta, evitando il colpo ed afferrando il robot in gola con una mano, mentre con l’altra gli blocca la spada. Tetsuya si accorge disperato che la sua presa è così forte che non riesce a spezzarla.
    “Idiota che non sei altro. Pensi forse di essere alla mia altezza? Torna nel tuo canile!” esclama con disprezzo Garuda, scagliando Mazinga con violenza verso il basso e facendolo cadere nel cratere di lava di un vulcano. L’eruzione scatta con violenza, riempiendo di lapilli decine di chilometri.
    “Dovresti essermi grato.” commenta Garuda. “Sei morto nel Totentzin, il vulcano sacro dove mi sono rigenerato. Addio, Mazinga assai poco grande.”
    Garuda si allontana, dirigendosi a mezz’aria verso il suo castello di Tintagel.
    All’interno del cratere, in mezzo al fumo e al vapore, il Grande Mazinga arranca, cercando faticosamente di salire usando le mani: pensare di usare il gas delle ali per volar via è fuori discussione: il robot esploderebbe per il calore. Quindi si possono usare solo le mani, mentre la cabina di Tetsuya diventa rovente. Ma a lui non importa un fico.
    “Aspetta solo che esca da qui, idiota luccicante.” dice a denti stretti “Quando avrò finito con te, nessuno ti distinguerà più da una frittata!”

    Continua qui.


    Edited by joe 7 - 3/6/2016, 16:33
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