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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 78

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 10 June 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 78
    IL GRANDE MAZINGA CONTRO GRIFFIN
    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui

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    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, tra due giorni circa. Actarus, insieme coi suoi amici, parte con Goldrake sull’astronave Cosmo Special, affrontando i Generali dell’Oscurità per prendere i cristalli che possono sconfiggere l’Oscuro. Ora i nostri eroi si sono separati:
    - Venusia si è alleata con le Amazzoni ed ora è a Darkhold per salvare suo figlio;
    - Goldrake deve affrontare il Terzo Guardiano, che gli permetterà di entrare a Darkhold;
    - Zananza (il fratello di Actarus) è diretto col robot Davos in una missione sconosciuta;
    - Koji e gli altri (Mazinga Z, Jeeg, Daitarn 3, Getter, Boss e amici vari) sono nel pianeta del Senza Anima, che hanno sconfitto ma a caro prezzo: la Cosmo Special è stata distrutta e i robot sono gravemente danneggiati. Shizuri, la signora dei ghiacci loro alleata, ha dovuto usare tutte le sue energie nel combattimento ed ora deve riprendere le forze. Attualmente sono su quel pianeta senza alcuna possibilità di muoversi.
    - Il Grande Mazinga è atterrato sul pianeta Stige per affrontare Garuda, l’ultimo dei Sei Generali, insieme a Venus Alfa, guidata da Jun, e a Lisa Vold, la ragazza lupo.
    Attualmente, il Grande Mazinga crede che Garuda abbia ucciso Jun e vuole vendetta: Tetsuya si sta dirigendo verso il suo castello, pieno di furia. Intanto, Lisa Vold e Jun sono partite a bordo della gigantesca aquila Ayala, amica di Lisa, dirette verso il castello Tintagel…


    Il Grande Mazinga è stato visto spesso come la copia rinforzata di Mazinga Z: ma questa è un’opinione superficiale e superata, in quanto, attualmente, entrambi i robot hanno uguale potenza. Nonostante la somiglianza con l’originale, il Grande Mazinga è totalmente diverso, e il Dottor Kabuto se ne accorse al momento della costruzione. Nonostante i comandi abbastanza semplici, era difficilissimo da guidare: diversi piloti addestrati non riuscirono mai ad andare oltre i movimenti di base, tipo il camminare o muovere un braccio. Persino il Dottor Kabuto provò a guidarlo di persona nella guerra contro Mikene, con scarsi risultati. Per guidare quel robot in modo veramente competitivo era necessario un approccio mentale adatto, oltre ad un addestramento fisico. Tetsuya fin da piccolo era stato addestrato a pilotare il robot in mezzo a diversi altri, ma avrebbe fallito pure lui, se non avesse avuto quel misterioso feeling tra uomo e macchina che gli dava la possibilità di guidare il Grande Mazinga come nessun altro: per fare un paragone che possa chiarire, è come dire che solo Schumacher sa guidare in un certo modo la Ferrari.
    Ora che Tetsuya crede che Jun sia morta, la sua furia e il desiderio di vendetta si propagano anche sul Grande Mazinga: le gigantesche guardie robot del castello di Tintagel, attente a sorvegliare chiunque non autorizzato osi solo avvicinarsi a meno di cento chilometri dal castello, se ne accorgono subito. Si trovano davanti a loro non un robot da combattimento, ma una specie di belva impazzita che riduce a brandelli coi pugni atomici e la sua spada chiunque gli sbarri la strada. I duelli a mezz’aria sono continui, ma il Grande Mazinga non sembra stancarsi affatto: anzi, più distrugge i suoi nemici, più sembra assetato di sangue. Raggi laser e lame elettroniche taglienti come rasoi si scontrano da entrambe le parti: per quanto le guardie di metallo siano numerose, non riescono neanche a rallentare l’avanzata del robot guerriero.
    “Ma chi è quel pazzo?” si chiede il capitano dei robot di guardia, sconvolto “Ci sta decimando tutti! Chiamate i rinforzi, presto!”
    In poco tempo, il Grande Mazinga si trova sommerso da decine di avversari, tanto che non è più possibile vederlo: ma, subito dopo, un’accecante luce rossa si sprigiona all’interno del mucchio di robot, aumentando d’intensità fino a diventare un sole rosso divorante che fonde come cera tutti quanti i robot guardiani. Il capitano, l’unico sopravvissuto, osserva annichilito l’effetto del raggio gamma sprigionato dalla piastra pettorale del Grande Mazinga, che è diventato quasi tutto nero per il grande livello di energia liberata: solo la V rossa del petto e gli occhi gialli brillano luminosi, dandogli un aspetto demoniaco, mentre la spada che ha in mano brilla sinistra.
    “Non è possibile..” balbetta il capitano, incredulo.
    Dietro la schiena del Grande Mazinga, il motore delle ali aumenta di potenza, facendo volare il robot dritto in direzione del castello Tintagel, e nel percorso taglia in due il capitano delle guardie robotiche, che esplode mentre Mazinga è già lontano.
    E questi sarebbero gli avversari? pensa Tetsuya, cupo In confronto ai mostri guerrieri di Mikene, sono delle mezze calzette. Mi fanno solo perdere tempo: io voglio il capo! Garuda, dove sei?

    Nello stesso tempo, il generale Garuda, su una delle torri di Tintagel, si sta avviando verso la sua astronave che lo porterà a Darkhold, dove affronterà l’Oscuro per ucciderlo e prendere il suo posto. All’improvviso, compare dietro di lui un uomo vestito in modo elegante, con un atteggiamento fin troppo affettato. Porta degli occhiali con una montatura leggera e ha i capelli biondi e lunghi. E’ il braccio destro di Garuda, il maggiordomo di corte Boris.
    “Sire” inizia “un invasore si sta avvicinando al castello di Tintagel. Ha debellato i robot giganti di guardia a Ovest”
    Assorto nei suoi pensieri, Garuda non ci fa molto caso. Pensa all’elfa Myrain, la sua evocatrice: un cuore impossibile da conquistare. Distrattamente, senza nemmeno voltarsi, chiede:
    “Chi sarebbe questo idiota che vuole attaccarci?”
    “Credo che sia la persona che lei ha gettato ieri nel vulcano Totentzin. Mi pare che si chiami Grande Mazinga”
    Garuda emette un sospiro di esasperazione.
    “Che seccatura. Contatta Myrain e dille di mandare contro di lui un Mostro dell’Abisso. Voi dell’astronave, accendete i motori!”
    Boris si inchina e si allontana. Il suo sorriso somiglia molto ad un sogghigno. Mentre rientra nel castello, una donna gli si avvicina. Ha i capelli neri raccolti a coda di cavallo ed è vestita come una dama di corte: ma il suo comportamento è assai diverso da come dovrebbe essere. Inoltre, si muove con un’agilità inusuale. Boris si accorge di lei e le dice sottovoce:
    “Pentesilea, ti aspettavo. E’ tutto pronto?”
    “Sì. Il grande Garuda avrà una bella sorpresa”
    “Benissimo. Questo Grande Mazinga non poteva venire in un momento migliore. Sai cosa devi fare. Intanto vado dalla mia cara elfa. Ora inizia il vero divertimento” conclude Boris con uno sguardo da faina crudele.

    “Cosa significa?” chiede Myrain, sospettosa. Davanti a lei, l’ambiguo Boris ripete, con un sorriso compiaciuto:
    “E’ quello che ho detto, milady. Il mio signore Garuda vuole che lei mandi un Mostro dell’Abisso contro il nostro nemico”
    L’elfa è perplessa. Finora lei era sempre stata convocata da Garuda ed aveva ricevuto sempre da lui in persona l’ordine di mandare il mostro: per la prima volta, invece, le aveva mandato Boris per darle l’ordine. Non era mai successo prima. Stranamente, sentì un certo fastidio per questo. Inoltre, se detestava Garuda per quello che lui aveva fatto alla sua gente, ancora di più disprezzava Boris. Se Garuda era ambizioso e crudele, Boris era meschino. Se l’atteggiamento di Garuda era comunque quello del conquistatore, quello di Boris era dell’invidioso. Non solo: da anni Myrain notava non solo l’invidia negli occhi di Boris, ma anche l’attrazione che lui provava per lei, cosa che disgustava ancora di più l’elfa. Evitando di guardarlo in faccia, risponde:
    “Farò come mi ha ordinato Garuda. Se ne vada, adesso”
    Boris, dopo un inchino, esce in silenzio dalla sala. Presto sarai mia, cara elfa, pensa ridacchiando tra sé.

    La danza di Myrain, necessaria per l’evocazione del mostro, è stata più difficile del previsto. Attraverso movimenti codificati, in linea coi simboli scritti sul pavimento della torre dell’evocazione, l’elfa ha chiamato uno degli esseri misteriosi che vivono in un’altra dimensione, i Mostri dell’Abisso. Respirando affannosamente, Myrain vede comparire un essere gigantesco dalla testa d’aquila e il corpo di leone: è Griffin, uno dei mostri più forti. Il suo grido disumano fa tremare gli abitanti di Tintagel. L’elfa, affaticata, non ha la forza di parlare al mostro: alza la mano ed indica la direzione ovest, da dove sta arrivando il Grande Mazinga. Sui fianchi di Griffin spuntano delle enormi ali di aquila e il mostro vola veloce in quella direzione, scomparendo presto nell’orizzonte. Myrain fa fatica ad alzarsi: ma rimane sorpresa quando, all’improvviso, dietro di lei, una mano forte e decisa le serra entrambi i polsi, bloccandoglieli. Sorpresa, si volta ed osserva una donna di corte che l’ha immobilizzata.
    “Chi…chi sei?” dice a fatica.
    “Pentesilea dalle lame curve. Sono un’ex-amazzone. Ma non ti servirà a niente saperlo.”
    Con l’altra mano, la donna dà un colpo di taglio alla gola dell’elfa, facendola svenire subito. Con una forza inaspettata, la donna solleva Myrain mettendola sulla spalla e la porta in un angolo segreto del castello, dove un ascensore trasporta entrambe le donne in un sotterraneo sconosciuto a tutti. Laggiù il maggiordomo, Boris, controlla i numerosi comandi presenti in una sala meccanizzata. Pentesilea si presenta:
    “Ecco l’elfa, Boris”
    “Molto bene. Appoggiala contro quel muro.”
    Appena l’elfa svenuta è a contatto con la parete, da lì spuntano dei tentacoli che la legano saldamente. Il contatto coi freddi mattoni sveglia Myrain che si guarda intorno, sorpresa. Pentesilea si toglie la veste da dama di corte, indossando quelli di una guerriera amazzone. Estrae dai foderi le sue amate lame, accarezzandole con voluttà: due coltelli lunghi e piegati, simili a boomerang. Myrain osserva la donna e Boris, incredula.
    “Cosa significa questo?” esclama.
    “Buongiorno, milady” risponde Boris, con un inchino beffardo “Spero che la bella Pentesilea non le abbia fatto troppo male. Vedi, a lei piace tagliare la gente. Era stata mandata come spia da Jezabel, ma poi l’ho convinta a stare dalla mia parte”
    “Dalla...tua parte? Cos’hai in mente, Boris? Vuoi tradire Garuda?”
    “Diciamo che voglio mettere le cose a posto. Mentre Garuda si illudeva di avere il potere, io ho sempre agito nell’ombra, pianificando ogni dettaglio” spiega, aggiustandosi gli occhiali “L’arrivo del Grande Mazinga era atteso da tempo, come pure l’acquisto del potere della Fenice da parte di Garuda. Le pedine sulla mia scacchiera sono pronte. Tra poco avrò il trono di Garuda…e te” conclude, accarezzandola al mento. Lei si sottrae, disgustata dal tocco.
    “Sei pazzo!” dice lei.
    “Lo vedremo. Inizia, Pentesilea!”
    “Bene”
    La donna abbassa una leva, e subito Myrain si sente attraversare da una potente scarica elettrica. Stringe i denti per resistere al dolore, ma lo sforzo è terribile.
    “Cosa…cosa mi state facendo?”
    “Ti stiamo assorbendo la tua energia evocativa. Tra poco sarà immagazzinata nella mia macchina. Sopporta un po’, tesoro. E’ per una buona causa” dice Boris, ridendo.
    Myrain tenta inutilmente di liberarsi, ma i tentacoli la stringono in una morsa d’acciaio, mentre il suo corpo si agita e brilla, attraversato in continuazione dall’elettricità. Alla fine, grida.

    Non so cosa fare con Myrain, pensa intanto Garuda a bordo dell’astronave in procinto di partire. Intanto l’evocazione ha funzionato, a quanto vedo: almeno sta bene. E’ già qualcosa.

    Per Tetsuya, vedere il bestiale Griffin puntare su di lui non è una sorpresa: anzi, è una seccatura. Questo è più grosso degli altri. Ma non ho tempo da perdere nemmeno con te, pensa. Stringendo i denti, punta dritto verso il mostro: l’impatto tra i due giganti è talmente forte da provocare un bum sonico. Tetsuya si accorge che Griffin è molto più forte degli altri che ha affrontato: le sue dimensioni sono il triplo di quelle del Grande Mazinga. Il robot guerriero trattiene con entrambe le mani gli artigli di Griffin, che però scendono lentamente su di lui, mentre il mostro lancia un fiume di fuoco in faccia a Mazinga.
    “Punta d’acciaio!” grida Tetsuya.
    In un attimo, dal ginocchio del Grande Mazinga esce un cono appuntito col quale colpisce duramente il fianco di Griffin: ma non riesce a penetrare molto nella sua dura pelle.
    Di cos’è fatta questa bestia? si chiede sorpreso Tetsuya. Un colpo della punta d’acciaio poteva perforare un mostro guerriero come burro!
    Approfittando dello stupore del pilota, il becco di Griffin afferra in una morsa una spalla di Mazinga, mentre gli artigli hanno raggiunto il corpo del robot e iniziano a graffiare la lega NZ.
    “Raggio pettorale!”
    Il raggio rosso investe a piena potenza e a distanza ravvicinata il Mostro dell’Abisso, ma lui non sembra risentirne. Mazinga, disperato, estrae subito una delle sue spade diaboliche, colpendo duramente nello stesso punto che era stato prima lacerato dalla punta d’acciaio: stavolta la lama penetra e Griffin molla la presa, emettendo un ruggito di dolore. Ma i suoi occhi lampeggiano d’ira, diventando rossi: la sua mole cresce ancora, diventando più massiccia e bestiale. Carica a testa bassa, pieno di rabbia.
    “Non mi fermerai, bestia assurda! Io voglio Garuda, non te!” grida Tetsuya, tirando una leva e chiamando: “Great Booster!”
    Immediatamente, le ali volanti di riserva, taglienti come rasoi, arrivano e si fissano sulla schiena del Grande Mazinga, pronti a colpire. Partono subito dopo, veloci come un proiettile. Il Great Booster è una delle armi più potenti di Mazinga: più che un paio d’ali, sono una spaventosa mannaia volante, con una capacità di taglio persino superiore a quella della spada del robot. L’impatto col mostro è devastante: in poco tempo, la terribile lama lacera le carni di Griffin, attraversandolo longitudinalmente e dividendolo in due parti, che esplodono a mezz’aria. Il Great Booster, compiuta la missione, torna sulla schiena del Grande Mazinga. All’improvviso, Tetsuya osserva all’orizzonte un’enorme costruzione in muratura, simile ad un castello.
    “Quello dev’essere il castello di Tintagel. Garuda è là! Avanti a tutta forza, Mazinga!” esclama Tetsuya. Jun, ora sarai vendicata!

    Nello stesso tempo, Garuda, nell’astronave, avverte un rumore lontano che diventa sempre più marcato. I suoi occhi chiusi si aprono all’improvviso.
    “Fermate le macchine” dice, alzandosi e dirigendosi verso l’uscita.
    “Come?” chiede il pilota, sorpreso.
    “Quella spazzatura è davvero insistente” dice tra sé Garuda senza rispondere al pilota ed uscendo dall’astronave. Dalla torre di Tintagel, osserva da lontano il Grande Mazinga che si sta avvicinando verso di lui. Più che sorpreso, il suo volto appare seccato. In poco tempo, aumenta di grandezza fino ad assumere le dimensioni del Grande Mazinga.

    Tetsuya, appena lo vede, reagisce subito. Pensa a Jun, che non rivedrà mai più: davanti a lui c’è l’assassino. Pieno di furia, grida:
    “Great Booster, parti alla massima velocità! Fallo a pezzi!”
    L’arma parte dalla schiena del Grande Mazinga per la seconda volta, mentre al suo posto escono le ali rosse normali. In un attimo, il Great Booster colma la distanza tra il robot e Garuda, raggiungendo l’obiettivo con un impatto che fa tremare metà Tintagel, sollevando un’enorme nuvola di fumo. Quando si dirada, Tetsuya non crede ai suoi occhi. Garuda ha fermato il Great Booster afferrandolo con una mano sola, senza sforzo. Inoltre, serrando ancora più forte, spezza in due le ali, che cadono miseramente a terra.
    “Te ne potevi andare, pilota” dice Garuda “Peggio per te. Proverai molto dolore da adesso in poi.”
    “Mai quanto ne farò a te. Inoltre, non mi chiamo ‘pilota’, ma Tetsuya. Mi sembra giusto che tu conosca il nome dell’uomo che ti ucciderà!”
    “Tu uccidere me? Divertente!” sogghigna l’altro, estraendo la spada Kametari e partendo in volo verso di lui. Il Grande Mazinga estrae la spada diabolica e la alza verso il cielo, mentre le sue corna crepitano di energia e mandano lampi verso la punta della spada. Sta usando il colpo del fulmine, forse la sua arma più potente.
    “Doppio fulmine…”
    Tetsuya fa puntare subito la spada verso Garuda, che sta arrivando.
    “…missile laser!”
    La carica di lampi colpisce l’avversario in pieno, ma lui non si arresta: la spada Kametari si abbatte contro la lama diabolica, che la respinge a fatica. Il fendente di Kametari fa sbattere a terra il robot guerriero, che però reagisce all’istante, rimettendosi subito in volo.
    “Pensavi di battermi con un lampo? Ridicolo. Sai quanti ci hanno provato?”
    “No, e non m’interessa saperlo. Comunque, ti consiglio di chiudere il tuo album dei ricordi, perché adesso vedrai un nuovo capitolo” ribatte Tetsuya, sogghignando “Non conosci la vera forza del doppio fulmine”
    Mazinga alza stavolta il dito in cielo, anziché la spada, raccogliendo ancora l’energia del fulmine: però i fulmini non vengono dall’alto, ma da tutte le direzioni. Garuda ne è sorpreso.
    “Che stai facendo?” chiede.
    “Mentre venivo da te, avevo raccolto tutta l’elettricità atmosferica che c’era a distanza di migliaia di chilometri. Il doppio fulmine che ti ho mandato prima era servito come catalizzatore: questo è il mio vero colpo!”
    Mentre il cielo diventa tempestoso e Mazinga sembra tutt’uno coi lampi, punta l’indice verso Garuda gridando:
    “Fulmine dal cielo!”
    All’istante, una colonna enorme di lampi si abbatte sull’uomo in armatura, tanto forte e violenta che sembra trasformare per un attimo il mondo in luce bianca. E’ forse il doppio fulmine più forte che Mazinga abbia mai mandato. Ma, quando tutto finisce, Garuda, anche se a terra, è ancora in piedi, illeso. Però respira con affanno: il colpo un po’ l’ha sentito. Alza un braccio, gridando:
    Tu-Zhao, ali artigliate!”
    In un attimo, il Grande Mazinga è colpito da un fendente: anche se a grande distanza, quel movimento del braccio è bastato per lacerare la lega NZ sul petto.
    Non è possibile… pensa Tetsuya. E’ ancora vivo! Persino il Generale Nero sarebbe morto dopo un attacco simile! Ma non importa. Lo batterò comunque!
    Mazinga estrae la spada diabolica, pronto a contrattaccare.

    Nello stesso tempo, Boris osserva soddisfatto la battaglia sullo schermo. Il suo sorriso ha qualcosa di agghiacciante.
    “Molto bene. Non credo che Mazinga possa battere Garuda: ma lo sta tenendo impegnato. Ora passiamo alla prossima fase del piano” dice con terribile freddezza, premendo alcuni bottoni rossi.
    In risposta ai comandi di Boris, dalla torre dove erano rimasti i pezzi del Great Booster parte un’esplosione gigantesca, che in poco tempo raggiunge a catena tutto il castello di Tintagel. Garuda guarda dietro di lui, annichilito, tutto il castello che esplode. Tutte le torri, i bastioni, i merli. Le mura, gli spalti. Ogni cosa crolla in un’immensa nube di polvere, portando in un istante alla morte tutti coloro che ci abitavano. Garuda e Tetsuya restano a bocca aperta osservando l’immane distruzione.
    Myrain.
    Il pensiero è una stilettata per Garuda.
    Myrain…non c’è più? E’…morta?
    Si volta verso il Grande Mazinga, con uno sguardo terribile.
    “Tu…tu hai mandato contro di me quelle ali che erano in realtà una bomba? Hai fatto ammazzare Myrain e tutti gli altri? TE LA FARO’ PAGARE CARA!!” grida, volando verso di lui brandendo la spada.
    “Non sono stato io! Ad ogni modo, fatti sotto!” risponde Tetsuya, pensando a Jun.
    Le spade si incrociano: è impossibile sapere ora chi dei due sia più furioso.

    Continua qui.


    Edited by joe 7 - 11/6/2016, 14:20
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