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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 93

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 29 June 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 93
    VENDETTA! ATTACCA CON FURIA, DRAGO SPAZIALE DAIKU MARYU!

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui. Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui. Inoltre, c'è il riassunto a fumetti delle puntate dalla prima alla 79 qui.

    Daiku_Maryu


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, ottenendo così il potere assoluto. Dopo diverse peripezie, gli amici di Goldrake si sono riuniti a Darkhold, proteggendo i sei cristalli disposti sulle torri. Manca il settimo cristallo, da mettere sulla settima torre: Goldrake sta combattendo contro l’Oscuro in persona per prendergli il settimo cristallo. Una volta collocato sulla settima torre, si otterrà la vittoria finale. Intanto, anche Venusia è a Darkhold: insieme con le Amazzoni e Kosaka Shigure, potente maestra di spada, ha raggiunto Bedlam, il luogo dove il sacerdote Sukeli sacrificherà Rex tra poco. Jocasta e Caledonia, le amazzoni più esperte, stanno combattendo la loro battaglia per aiutare Venusia. Il Vultus 5 e il Gaiking, coi rispettivi piloti, sono stati distrutti dall’orda di robot nemici, e il Drago Spaziale, per vendicare il Gaiking, si sta scagliando contro l’Oscuro. Intanto le sette stelle si stanno allineando sempre di più…

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    Gli scontri a Darkhold sono molteplici, ma il più importante, dal quale dipende la vittoria o la sconfitta totale, è quello tra Goldrake, il robot-samurai di Duke Fleed, e Davan Shakari, l’Oscuro. Solo lui ha il cristallo nero, l’ultimo. Dietro di loro si staglia, come un miraggio irraggiungibile, la Torre della Solitudine, sulla cui sommità si dovrà mettere il cristallo. Duke lo sa: deve riuscire a strappare a Davan il cristallo e collocarlo sulla torre, prima che le sette stelle siano allineate ed avvenga il sacrificio di Rex. Solo così l’immenso potere dell’Oscuro svanirà.
    Actarus ha diverse ferite sul corpo, corrispondenti a quelle di Goldrake: finora, la liberazione dei sigilli del robot sembra essere stato più un problema che un aiuto. Le due Spade Infernali dell’Oscuro colpiscono senza pietà, facendo però attenzione a non dare ferite letali: il nemico non vuole dare una morte rapida. Per quanto non siano letali, sono assai dolorose: ma Duke ignora il dolore. La sua struttura aliena e il suo corpo allenato gli permettono una resistenza superiore al normale: inoltre, a mano a mano che continuano a combattere, Duke si sente sempre più tutt’uno con Goldrake. Diventa praticamente superfluo premere bottoni o leve: gli basta pensare perché il suo gigantesco robot agisca.
    L’alabarda cozza violentemente contro le due spade, respingendole con un colpo di taglio. Goldrake cerca di non pararle direttamente: quelle spade sono più resistenti del gren, e un colpo diretto spezzerebbe sia l’alabarda che il robot come il coltello fa col burro. E’ difficile anche solo avvicinarsi all’Oscuro: infatti, il tuono spaziale e altre armi simili, che colpiscono a distanza, sono come gocce di pioggia per lui, non importa quanto siano stati potenziati togliendo i sigilli.
    E’…è davvero forte! pensa Actarus, con gli occhi spalancati dallo stupore. La potenza della Fenice, della Famiglia Reale di Fleed, in lui è smisurata…ma nessuno può reggere uno stato di quasi onnipotenza senza impazzire. Davan…sei diventato completamente folle! Lo vedo nei tuoi occhi!
    Actarus/Goldrake (ormai sono un tutt’uno) attacca di nuovo, ma un muro invisibile lo blocca, mentre l’Oscuro alza la testa, osservando il cielo cupo di Darkhold, da dove sta arrivando un’enorme meteora fiammeggiante che punta verso di lui: il Drago Spaziale.
    “Aspetta un momento, Duke Fleed. Sta arrivando un insetto che non sa stare al suo posto. Nessuno deve disturbare uno scontro tra due re! E’ ora che i tuoi amici lo capiscano chiaramente!”
    Actarus alza anche lui la testa, e osserva incredulo la gigantesca astronave, il famoso Daiku Maryu, o Drago Spaziale, raccolto in se stesso e avvolto dal fuoco, che fa ruotare attorno a sé le gigantesche lame della schiena, affilate come rasoi, diretto come una bomba volante verso l’Oscuro.
    “Dottor Daimonji, siete voi?” dice Actarus alla radio, allarmato “Non fatelo! Tornate indietro, vi prego! L’Oscuro è troppo forte per voi! Fermatevi!”
    Ma il Daiku Maryu non si ferma, anzi aumenta la sua velocità mano a mano che si avvicina, provocando un rombo che sembra un enorme ruggito. L’impatto è di una potenza devastante, e Actarus è costretto a chiudere gli occhi a causa della luce troppo forte, che trasforma per un attimo il mondo in uno spazio bianco. Quando la visibilità torna normale, Duke Fleed resta stupefatto. L’Oscuro ha fermato con una mano sola l’enorme massa del Daiku Maryu, senza sforzo.
    “Dovevi rimanere nel tuo canile, cucciolo di cane” commenta lui con disprezzo “E’ troppo tardi per te, ora!”
    “NO!” grida Actarus sconvolto: ma l’altro non lo ascolta, e, alzando il braccio, getta lontano il Daiku Maryu come fosse un ciottolo: l’enorme astronave cade con violenza terribile a terra, facendo volare fino al cielo innumerevoli pezzi giganteschi di metallo ed esplodendo infine in una smisurata rosa di fuoco. Il Drago Spaziale, insieme al dottor Daimonji, Midori Fujiyama e tutto l’equipaggio, non esiste più.
    Con rabbia, Goldrake distrugge la barriera invisibile col tuono spaziale e aggredisce l’Oscuro: ma il suo assalto viene di nuovo parato e respinto. Goldrake si rialza subito, mentre Duke Fleed esclama furioso:
    “Dannato mostro che non sei altro! Cosa diavolo sei diventato, Davan Shakari? Una bestia omicida? Perché li hai uccisi, maledetto pazzo? Perché tutto questo?”
    Per un attimo, l’Oscuro si ferma: qualcosa nella voce di Actarus lo fa esitare. Non sa come, gli torna in mente il Davan di un tempo, quello del Palazzo Reale di Fleed, mille anni fa. Un Davan innamorato, che voleva dire a lei alla fine i suoi sentimenti. E ancora ricorda quel maledetto momento. Clorinda, di nuovo, mostra il suo volto stupendo verso di lui, circondato dai capelli biondi, con le labbra perfette, e gli occhi splendenti che avevano uno sguardo di imbarazzo, repulsione, rifiuto. Quel maledetto sguardo. E alla fine dice di nuovo quelle parole che sempre gli bruciano nell’animo:
    “Mi dispiace, Davan. Io amo Kail”
    “Io amo Kail”
    “Io amo Kail”
    No. Di nuovo. Ancora quel maledetto ricordo, pensa sconvolto l’Oscuro. Kail! Kail! Kail! Il mio maledetto fratello! Kail! Sempre lui! Sempre lui! Lo odio! Lo odio! Lo odio! E tu, dannato discendente di Kail…tu! Duke Fleed! Ti annienterò!
    L’Oscuro si scaglia con rabbia verso Goldrake, colpendo con entrambe le lame, che non raggiungono il robot, perché si è spostato subito, ma penetrano nel terreno, provocando una voragine che fa tremare le torri di Darkhold per decine di chilometri.
    Actarus è sorpreso dalla reazione del suo avversario.
    Cosa gli è successo? E’ diventato più furioso di me!

    (Continua qui)


    Edited by joe 7 - 30/6/2016, 15:38
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